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La Strada del Vino, dell'Olio e dei Sapori della Provincia di Latina

Siamo nell’Agro Pontino Laziale, la fascia costiera pianeggiante compresa tra Ostia e il Circeo e delimitata a est dalla pendici più meridionali dei Colli Albani, dai Monti Lepini e dai Monti Ausoni.
È su questa striscia di terra, una volta insalubre a causa delle numerosi paludi portatrici di malaria, ma altrettanto suggestiva per la Natura che cresceva selvaggia e libera, che si snoda una delle Strade del Gusto più lunghe e complesse di tutto lo Stivale: la Strada del Vino, dell’Olio e dei Sapori della Provincia di Latina.

Sono 4 le grandi macro-aree in cui possiamo suddividere il territorio: la zona di che si apre ai piedi dei Colli Albani, appena varcato il confine tra la provincia di Roma e quella di Latina, quella chi si dispiega ai piedi dei Monti Lepini, quella che interessa la fascia costiera più settentrionale e, in ultima, la zona del Parco Nazionale del Circeo.
Sono numerosi i comuni, da quelli più grandi a quelli minori, che fanno parte del percorso e vi indichiamo i più importanti: Cori, Cisterna di Latina, Aprilia, Latina, Sermoneta, Terracina, San Felice Circeo e Sabaudia.

Abbiamo studiato un percorso sensoriale che ci permetterà di toccare tutte le mete fondamentali della Strada, al fine di permettervi di assaggiare non solo la giusta quantità di calici dei 5 vini DOC che incontreremo, ma anche le più golose specialità culinarie laziali, nonché i prodotti tipici locali. Senza, ovviamente, dimenticare di farvi ammirare i meravigliosi capolavori naturalistici a artistici che ci capiteranno a tiro. Partiamo.

Le 5 DOC della Provincia di Latina


Abbiamo detto cinque DOC. Vediamo di capire quali capolavori in calice ci stiamo accingendo ad assaggiare.

Partiamo da nord-est, con il Cori DOC, prodotto con uve coltivate nei territori di Cori e parte di quelli di Cisterna di Latina. Abbiamo il Bianco, con una base di uve Bellone per un minimo del 50%, il Bianco Bellone, per il quale lo stesso vitigno deve essere presente con una percentuale minima dell’85%, il Rosso, con uva Nero Buono per una percentuale minima del 50%, e il Rosso Nero Buono, con un minimo di 85%.

Interessante anche la presenza dei vini Castelli Romani DOC, la cui zona privilegiata di produzione è quella dei Colli Albani, come l’itinerario lungo la Strada dei Vini dei Castelli Romani ben racconta, ma che vengono prodotti anche nei territori di alcuni comuni pontini, come Cisterna di Latina, Aprilia e una piccola parte di Cori, nelle varianti Bianco, Rosso e Rosato, con quelle stesse caratteristiche di leggerezza e freschezza che fanno dei vini “de’ Castelli” uno dei prodotti enologici più interessanti della regione.

Ci spostiamo sulla pianura, nell’area compresa tra i comuni di Latina, di Aprilia e di Cisterna di Latina, dove viene prodotto l’Aprilia DOC, proposto nelle varianti Bianco di Aprilia, a base di Trebbiano Toscano, il Rosso e il Rosato di Aprilia, con una base di partenza di Sangiovese, e il Merlot di Aprilia, in cui le uve di Merlot devono essere presenti con una percentuale minima dell’85%.

Più a sud, invece, nei territori di Sabaudia, San Felice Circeo e Terracina, troviamo il Circeo DOC, che si propone con un Bianco Secco, Frizzante o Spumante, con la solita base di Trebbiano Toscano, il Rosso, anche Novello, e il Rosato, Secco o Frizzante, con un raffinatissimo blend di Merlot, Sangiovese e Cabernet Sauvignon, il Circeo DOC Sangiovese, il Circeo DOC Merlot e il Circeo DOC Trebbiano, tutti composti da una percentuale minima dell’85% del vitigno di riferimento.

Concludiamo con il Moscato di Terracina DOC, forse il più celebre, per quel suo profumo di muschio e per il sapore dolciastro. Ce l’abbiamo nelle varianti Secco, Amabile, Passito e Spumante, quest’ultimo prodotto con il 100% di uvaggio del vitigno Moscato di Terracina. Una vera delizia!

Abbinamenti? Con tutto, poiché, vista l’infinita scelta, possiamo accompagnare ogni piatto della tradizione laziale, dalla pietanza più saporita al dolce più delicato. Piatti e prodotti tipici che andiamo di corsa a scoprire nel paragrafo successivo.

Piatti e prodotti tipici dell’Agro Pontino


La cucina pontina è un autentico pout-pourri di sapori e colori, grazie alle numerose migrazioni di comunità provenienti, dagli anni ‘30 del secolo scorso, da altre regioni italiane.
Abbiamo, quindi, accenni che arrivano dal nord Italia, per la maggior parte influenze venete, friulane ed emiliane, ma anche qualche nota calda che proviene dal sud, Calabria, Sicilia e, soprattutto, la vicina Campania. Il tocco esotico e speziato arriva, infine, dalla Cina, dalle Filippine e dall’Africa, grazie ai numerosi gruppo familiari che sono arrivati nel tempo e hanno apportato il loro prezioso contributo. Insomma, per farla breve, la cucina pontina è un vero tripudio per il palato.

Cominciamo, ad esempio, con gli antipasti, tanto per farci un po’ la bocca: via libera al Prosciutto di Bassiano, particolarmente sapido, alle Olive di Gaeta, alla Mozzarella di Bufala di Fondi, al Polpo all’Isolana, alle Alici sotto sale di Gaeta e al Sauté di Frutti di Mare alla Scogliera, equamente distribuiti tra specialità di mare e di terra.

Tra i primi piatti, invece, troviamo, i Tagliolini di Cori, la Ramiccia di Norma, sottilissime tagliatelle condite con sugo di carne, la Bazzoffia di Sezze e Priverno, la zuppa povera fatta con pane raffermo bagnato e condito con diverse verdure, e la Zuppa di Fagioli alla Sezzese. Se ci spostiamo sul mare, però, possiamo buttarci su condimenti come i frutti di mare o i crostacei, con gli Spaghetti alla Pescatora o la Zuppa di Telline, tanto per fare qualche esempio gustoso. Una menzione a parte la conquista la Tiella di Gaeta, una sorta di pizza che racchiude un ripieno di mare o di pesce veramente da leccarsi i baffi.

Per quanto riguarda i secondi piatti abbiamo da scegliere tra specialità a base di pesce, come i Filetti di Baccalà, il Palombo in Umido, i Filetti di Spigola con Patate, o di carne, come le Polpette di Alici di Gaeta, le Costolette di Agnello alla Brace e l’intramontabile Salsiccia con i Broccoletti di Sezze. Per chi non ama la carne o il pesce c’è un’ampia scelta di formaggi, tra il Marzolino, il classico Pecorino, la Caciotta, la Ricotta Romana e la Burrata di Bufala. Cicerchie di Campodimele, Broccoli e Carciofi di Sezze e Lenticchie di Ventotene sono i principali contorni che vengono serviti per accompagnare i corposi secondi.

Siamo arrivati ai dolci: partiamo con un trionfante Maritozzo con la Panna, anche se il podio lo conquistano le Crostatine con le Visciole, la Caciata di Sezze e le Ciambelle di Vino di Sermoneta, vere specialità locali. Chiudiamo con le Serpette all’Uovo, i tipici biscotti a forma di S, e i Mostaccioli, fatti con il mosto d’uva. Stop.

Preparate lo zaino perché si è fatto tardi. Il tempo di farvi la carrellata dei prodotti tipici locali, con tanto di riconoscimenti DOP e IGP e partiamo: l’Olio Extravergine Colline Pontine DOP, la Mozzarella di Bufala Campana DOP, il Pecorino Romano DOP, la Ricotta di Bufala Campana DOP, la Ricotta Romana DOP, l’Abbacchio Romano IGP, il Carciofo Romanesco del Lazio IGP, il Kiwi di Latina IGP, il Sedano Bianco di Sperlonga IGP.


Gli eventi del nostro itinerario

Tra i numerosi eventi del Lazio disponibili abbiamo selezionato quelli che troverete sul vostro itinerario:

Prima parte del percorso: da Cori a Sermoneta


Anticamente si chiamava Cora e sembra sia stata fondata da Enea in persona, tanto per chiarire qual è il patrimonio archeologico che ci accingiamo a visitare.
Il nostro viaggio parte, infatti, da Cori, piccolo e caratteristico borgo adagiato sulle pendici di una collina a metà strada tra i Colli Albani e l’Agro Pontino, dove potrete ammirare i resti della cinta di mura che perimetrano ancora il centro storico per circa 2 km e sulle quali si aprono le tre antiche porte che danno accesso alla parte più storica del centro abitato. Di pari bellezza sono il Ponte Romano della Catena e il Tempio di Ercole, entrambi risalenti al I secolo a.C e perfettamente conservati.
Tra i monumenti più “moderni” meritano sicuramente la nostra attenzione la Chiesa di Santa Maria della Pietà, del XII secolo e i vari palazzi nobiliari che si incontrano durante la passeggiata nel graziosissimo centro storico.

Si comincia a scendere verso la pianura pontina in direzione di Cisterna di Latina, cittadina che può raccontare secoli di storia. Anticamente conosciuta come Tres Tabernae, toponimo che fa pensare fosse un centro di ristoro per i viandanti che viaggiavano da/verso Roma e Anzio, è stata rasa al suolo quasi completamente durante la Seconda Guerra Mondiale, in quanto fu scelta come quartier generale delle truppe tedesche.
Numerose ristrutturazioni e pesanti restauri hanno riportato al loro antico splendore, seppur rimaneggiati, i principali monumenti della cittadina, tra cui il Palazzo Caetani e il suo bel torrione originale, edificato a metà del ‘500, e la Chiesa di Santa Maria Assunta, quasi completamente ricostruita. Bella anche la Fontana Biondi, antistante la Chiesa, in mezza alla quale svetta una statua della Dea Feronia che alza un ramoscello d’ulivo.

Forza, ripartiamo subito perché la prossima tappa è ad alto tasso di piacere e abbiamo bisogno di goderci ogni momento. Ci dirigiamo verso Sermoneta, uno dei più antichi borghi del Lazio, fondato dai Volsci e divenuto in seguito colonia romana con il nome di Soro Moneta; è, però, nel medioevo che raggiunge il suo massimo splendore, ed è a questo periodo che si deve il magnifico Castello Caetani, risalente al XIII secolo, intorno al quale si sviluppa il delizioso centro abitato, con i suoi saliscendi in pietra, le strette vie che si inerpicano ripide e le belle case che conferiscono alla cittadina un’atmosfera veramente suggestiva. Bellissima anche l'Abbazia di Valvisciolo, poco distante dal centro storico, che con la sua architettura lineare ed essenziale, ma nel contempo imponente e autorevole, cattura l’attenzione di chi la visita.
È arrivato, finalmente, il momento della pausa pranzo e ce la andiamo a godere a La Valle Dell’Usignolo, agriturismo, azienda agricola, cantina, enoteca e, soprattutto, un paradiso per i nostri palati.

Seconda parte dell'itinerario: da Sermoneta a Terracina


Riprendiamo il nostro viaggio affrontando la tappa più lunga, circa 40 chilometri, quella che ci fa attraversare tutta la parte settentrionale dell’Agro Pontino e ci porta sul mare, nella regione dove si produce il Circeo DOC.

Cominciamo con Sabaudia, cittadina famosa più per essere una delle mete balneari del Lazio più rinomate che per i suoi monumenti storici. L'impianto urbano è, infatti, razionale, pulito, perfettamente organizzato, in perfetto stile fascista, in quanto il centro abitato è stato costruito proprio dopo le bonifiche messe a punto durante il Ventennio, che hanno definitivamente trasformato l’Agro Pontino in zona rigogliosa e di grande produttività.
Mettiamo, dunque, da parte la nostra passione per l’arte e dedichiamoci alle belle spiagge sabbiose e alle meraviglie paesaggistiche che ci offre il Parco Naturale del Circeo, come i quattro Laghi Salati di Sabaudia, sulle rive dei quali si trova il piccolo Santuario di Santa Maria della Sorresca, piccolo gioiello dalle antiche origini, sembra sia stato edificato dai Benedettini nel VI secolo d.C. Una lunga e ininterrotta duna di sabbia separa la cittadina dalle splendide spiagge e dai raffinati stabilimenti balneari che ogni anno ospitano turisti e visitatori e preserva la zona da un’eccessiva antropizzazione, che sarebbe sicuramente dannosa per le numerose specie animali che qui abitano.

Per visitare la nostra penultima meta ci dirigiamo ancora verso sud finché non incontriamo San Felice Circeo, pittoresco borgo che definire leggendario non è un eccesso. Sembra, infatti, che proprio qui, in cima al monte, nel cuore del Parco Nazionale del Circeo, la Maga Circe abitasse e seducesse i viandanti che passavano con le loro imbarcazioni.
San Felice ha origini antichissime, a differenza di Sabaudia, tant’è che qui furono ritrovati i resti di un Uomo di Neanderthal; centro notevole durante l’Impero Romano, si è trasformato in seguito in borgo medievale di importanza strategica, e la cinta muraria, lo stesso centro storico e la Torre dei Templari ne sono la più autentica testimonianza. Una passeggiata per il centro è d’obbligo, anche perché dà accesso al Parco di Vigna La Corte, l’incantevole Belvedere cittadino.
Prima di rimetterci in marcia per percorrere i chilometri che ci separano dall’ultima tappa, ci regaliamo un fuori onda di piacere, facendo un salto alla Cantina Sant’Andrea, dove sarà possibile sicuramente degustare un aperitivo a base di Moscato di Terracina DOC e qualche sfiziosa specialità.

Ultimo sforzo per arrivare fino a Terracina, splendidamente affacciata sul Golfo di Gaeta, in mezzo al quale si trova l’isola di Ponza.
Il primo centro storico del borgo si trova abbarbicato sulle pendici del Monte Sant’Angelo, su in alto, dove si trova anche l’Acropoli; il secondo centro storico, invece, si estende a valle, intorno al Foro Emiliano, sul quale si affacciano numerosi monumenti millenari, come il Teatro Romano o il Capitolium. Non è un caso che Terracina si stata definita un museo a cielo aperto, una città che trasuda arte e storia da ogni ciottolo. Interessante anche una visita al Museo Civico Pio Capponi, che raccoglie preziosi reperti archeologici di rara bellezza, risalenti addirittura al Paleolitico Superiore, e una passeggiata tra gli hum di Campo Soriano, ovvero gli spuntoni roccia che sbucano prepotenti in mezzo ai campi, di origine carsica.
Più di così non possiamo fare. Arrendiamoci alle pretese dello stomaco e approdiamo a uno dei tavoli de Il Granchio, raffinatissimo ristorante locale, vincitore di numerosi premi e riconoscimenti nazionali, presso il quale potremo assaggiare le specialità di pesce e i meravigliosi vini di questa fertile e storica zona.

Il nostro tour in sintesi

Itinerario: Cori - Cisterna di Latina - Sermoneta - Sabaudia - San Felice Circeo - Terracina
Lunghezza percorso: 100 km
Cosa vediamo: Cinta di Mura, Ponte Romano della Catena, Tempio di Ercole, Chiesa di Santa Maria della PIetà, Palazzi Nobiliari (Cori), Palazzo Caetani e Chiesa di Santa Maria Assunta (Cisterna di Latina), Castello Caetani e Abbazia di Valvisciolo (Sermoneta), Santuario di Santa Maria della Sorresca e dune di sabbia sul litorale (Sabaudia), Centro Storico, Cinta Muraria e Torre dei Templari (San Felice Circeo), Acropoli, Foro Emiliano, Teatro Romano e Capitolium (Terracina)
Cosa assaggiamo: Prosciutto di Bassiano, Olive di Gaeta, Mozzarella di Bufala di Fondi, il Polpo all’Isolana, Alici sotto sale di Gaeta, Sauté di Frutti di Mare alla Scogliera, Tagliolini di Cori, Ramiccia di Norma, la Bazzoffia di Sezze e Priverno, la Zuppa di Fagioli alla Sezzese, Spaghetti alla Pescatora, la Zuppa di Telline, la Tiella di Gaeta, i Filetti di Baccalà, il Palombo in Umido, i Filetti di Spigola con Patate, le Polpette di Alici di Gaeta, le Costolette di Agnello alla Brace, la Salsiccia con i Broccoletti e di Sezze, il Marzolino, il Pecorino, la Caciotta, la Ricotta Romana, la Burrata di Bufala, Cicerchie di Campodimele, Broccoli e Carciofi di Sezze, Lenticchie di Ventotene, Maritozzo con la Panna, le Crostatine con le Visciole, la Caciata di Sezze, le Ciambelle di Vino di Sermoneta, le Serpette all’Uovo, i Mostaccioli, l’Olio Extravergine Colline Pontine DOP, la Mozzarella di Bufala Campana DOP, il Pecorino Romano DOP, la Ricotta di Bufala Campana DOP, la Ricotta Romana DOP, l’Abbacchio Romano IGP, il Carciofo Romanesco del Lazio IGP, il Kiwi di Latina IGP, il Sedano Bianco di Sperlonga IGP
Enoteche e cantine dove fare degustazione: La Valle Dell’Usignolo (Sermoneta), Cantina Sant’Andrea (San Felice Circeo), Ristorante Il Granchio (Terracina)
Musei e attrazioni: Parco Naturale del Circeo e Laghi di Sabaudia (Sabaudia), Parco di Villa La Corte (San Felice Circeo), Museo Civico Pio Capponi e Campo Soriano (Terracina)

Maggiori informazioni sulla Strada del Vino dell’Olio e dei Sapori della Provincia di Latina sono disponibili sul sito ufficiale.

Ti piace viaggiare? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari nel Lazio.
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 Pubblicato da il 19/08/2020 - - ® Riproduzione vietata

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