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Sciare con i bambini in Italia: le migliori località sciistiche per famiglie

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Primo, non esagerare. Secondo, non aspettarsi troppo. Probabilmente anche Alberto Tomba si deve essere dimostrato riluttante il primo giorno sugli sci. Non sempre il buon giorno dei campioni si vede, infatti, dal mattino. E non c’è nulla di peggio che forzare i nostri aspiranti campioni al confronto “corpo a corpo” con la neve. Di sicuro non sarà un successo.

Sciare (discesa come fondo) non è facile, ed anche l’attrezzatura può sembrare ostica ai più piccoli. Nello sci alpino, per esempio, basta pensare al peso degli sci da trasportare agli impianti; e che dire della camminata innaturale bloccati i piedini negli scarponi, della maschera che si appanna e pure le orecchie piegate male sotto il casco. L’incubo bianco è in agguato.

Aggiungi che i genitori spesso “bardano”, come per una spedizione polare, i propri pupi sulla neve, senza ricordarsi che sciare fa “sudare” e riscalda il corpo, ed ecco che il disastro è servito, fra doppi calzettoni che bloccano il sangue invece che tener caldi e guanti che immancabilmente cadranno inzuppandosi nella neve, diventando trappole gelide, piuttosto che un caldo rifugio per le manine.

Scegliere la meta con cura
A tutto questo non c’è rimedio se non con l’esperienza ed una serie di tentativi progressivi fino ad arrivare alla ricetta giusta fra apprensioni di mamma e aspirazioni di baby sciatore. Su una cosa, però, non si può e non si deve commettere errori. Fin da subito. Sbagliare la meta per le prime sciate può essere ancora più traumatico di uno scarpone chiuso troppo o troppo poco e di un casco infilato…al contrario. Un tempo la scelta di dove celebrare il battesimo sugli sci non era così ampia: si andava dove si poteva. I bimbi imparavano sulle stesse piste dei grandi, appesi a ski lift troppo alti che li sollevavano da terra. I maestri erano cordiali ma irremovibili e la lezione delle 8.30 o alle 15.30, quando ormai d’inverno fa scuro, è una (brutta) sensazione che tutti abbiamo provato.

Bambini in viaggio
I bambini piccoli vivono il viaggio sempre con grande sofferenza: frasi del tipo "quando di arriva?" "Quanto manca mamma?" costellano il viaggio, chilometro dopo chilometro! Quindi, se la meta sciistica si trova lontana da casa, può essere una bella idea quella di viaggiare in aereo e, volendo, anche noleggiare l'attrezzatura in loco. Dagli aeroporti più vicini alle piste si può noleggiare un'auto e raggiungere in pochissimo tempo le piste! Pensateci, può essere una soluzione molto furba!

Le nuove scuole
Oggi invece ogni località, prima che ai grandi pensa “in piccolo” e, nel curare la qualità della neve e degli impianti, sa creare spazi ad hoc dove imparare giocando, ma soprattutto sorridendo. Al termine utile, ma poco eloquente, di “spazzaneve” si sostituisce “fetta di torta o di pizza” per indicare che figura disegnare con i propri sci per controllare le prime discese. La temibile risalita “a scaletta” è stata pensionata, almeno nei primi giorni sulla neve, quando già solo stare in equilibrio può sembrare un’impresa. Spesso le prime lezione di sci non contemplano nemmeno di calzare l’attrezzatura, ma ci si gioca intorno, prendendo dimestichezza con la coltre bianca.
La nuova filosofia segue un imperativo del marketing, molto, molto semplice: sono i bambini i clienti di domani. Molta più cura, poi viene dedicata alle piste blu: non uno smacco di colore acceso sulla mappa, ma un’opportunità per tutti.

Il primo "piano" non si scorda mai
Perché, come vi ricorderà ogni campione: chi sa sciare sul piatto, sa sciare ovunque. E’ molto più difficile eseguire correttamente il movimento della curva nello sci alpino, creando anche velocità in uscita di curva, su un tracciato poco pendente, piuttosto che curvare favoriti da un tracciato più ripido. Ma come in ogni cosa “Est modus in rebus”, dicevano i latini, anche senza sciare. C’è modo e modo. E allora approfittiamo: e chissà che un giorno un nuovo Tomba non ci dia del tu dall’alto del podio. In ogni caso avremo un figlio che ci ringrazierà di non aver esagerato.

Occhio agli sconti
Ecco allora una selezione italiana di piste e comprensori di sci, o piccoli ma completi, o grandi ma non dispendiosi, e soprattutto adatti alle famiglie e ai bambini, tenendo conto non solo del tipo di terreno e dei servizi, ma anche della grandezza delle località e conseguentemente del prezzo. Inutile puntare al “troppo grande” quando un bimbo non trascorrerà che poche ore sci ai piedi. Inutile anche spendere per comprensori ampi: se il bambino segue una scuola di sci, avremo qualche ora di “autonomia” per scorrazzare sulle piste in libertà, ma non avremo certamente l’intera giornata a disposizione. Se invece il pupo scia con noi, be’, allora è meglio prediligere le piste blu e concentrarsi su località più piccole. Sulle Alpi, fra le molte offerte che si rinnovano ogni anno, c’è anche un piano famiglia che prevede la gratuità del bimbo fino a 8 anni se scia con un genitore che compra lo skipass intero ( attenzione: non i biglietti orari, ma quello intero). L’unica felice eccezione è il Friuli Venezia Giulia, dove i bimbi sciano gratis fino a 10 anni, sempre e a prescindere dal biglietto acquistato dai genitori.

Crevacol

Partendo dalla Val D’Aosta uno degli indirizzi ideali per portare a sciare i bambini è Crevacol, nella Valle del Gran San Bernardo, sopra al paese di Sant Rhemy en Bosses. E lo è per due motivi: il primo è l’ottimo prosciutto, lo “jambon de bosses” appunto, che si produce da queste parti, perfetto per le merende e gli spuntini voraci del piccolo atleta. Il secondo, più serio ed universale è il sole. Crevacol, infatti, è una sorta di balconata sulla vallée con esposizione a sud. Significa che in pieno inverno quando la neve non manca, qui sarà già trasformata e compatta, perfetta per imparare e soprattutto per rifinire la tintarella, scodinzolando senza raffreddarsi. Per i bimbi che ancora non sciano, a Flassin, 4 km da Crevacol, il grande parco del Flassin, uno dei più ampi della valle, offre un buon antipasto – fra gommoni, percorsi per il bob e lo slittino - allo sci alpino, oltre ad alcuni anelli per il fondo. Sono 22 i km di piste del comprensorio, distribuiti fra 1640 e 2450 metri. Anche la quota, non troppo alta quindi, gioca a favore di bimbo e così l’estensione della ski area che gioca invece a favore del prezzo e dei genitori. Una delle cose da tenere presenti nella scelta delle mete per far sciare i nostri bambini è proprio l’ampiezza del domain skiable. Inutile scegliere comprensori sciistici troppo ampi: per i più piccoli non ha senso. Loro non sfrutterebbero ne apprezzerebbero e intanto però il costo per mamma e papà lievita parecchio quando si va oltre i 50 km. Le piste coprono un dislivello totale di 810 metri e sono in grado di soddisfare tutte le esigenze degli sciatori, dai principianti ai più esperti, offrendo anche ampi spazi, terreno di gioco ideale per gli amanti dello snowboard, che qui possono divertirsi lontano dalle grandi folle. Tutte le piste si congiungono allo stesso punto. È dunque facile ritrovarsi anche se non si prende la stessa pista. Un tapis roulant ad hoc per i principianti serve la parte bassa degli impianti. www.crevacol.it, Skipass intero 27 euro.

Pila
Pila in Val d’Aosta è il miglior compromesso fra sogni in grande e un gran debutto sugli sci. Ci si arriva in autostrada, parcheggiando a valle senza curve (così si evitano anche le eventuali nausee da curve ai nostri bimbi) e poi si sale in ovovia. Diciotto minuti da Aosta e si calzano già gli sci. Pila, nel comune di Gressan,è un comprensorio così vasto da accontentare ogni tipo di sciatore, fino al più raffinato. Ma la sua ricchezza sta anche nella varietà di opportunità con cui coccolare i più piccoli. Non a caso in molti oggi possono dire di aver imparato proprio a Pila a scivolare sulla neve. Intanto, per chi non si sentisse ancora pronto o per chi avesse più bimbi, alcuni non sciatori, la località al cospetto dei Quattromila più belli delle Alpi offre anche una vasta area di Fun park dove muovere i primi passi sulla neve fra gommoni e bob e snowtubing. Si chiama “Cachard” ed è servita da un tapis roulant di 114 metri. L’ingresso costa 10 euro, ma è gratis per i possessori di plurigiornaliero. Vicino alla chiesa, non è distante dalle piste da sci che partono, invece, proprio nel cuore del paese, evitando “scarpinate” sci in spalla. Qui le piste blu sono un po’ ovunque. O meglio: lungo i 70 km di piste c’è sempre un modo di trovare una blu per far rientro a valle. Il “quartier generale”, però, delle piste blu si snoda fra “Gorraz Grimod” e il Paese, con quattro piste servite da una seggiovia quasi in piano, che facilita la familiarità con questo mezzo. E’ questo l ”ombelico” del mondo dei bimbi, con le scuole da sci e il loro campo. Sotto la stazione dell’ovovia, poi, ci sono due tapis roulant che, grazie anche al giornaliero separato, permettono di non spendere troppi soldi per poche discese. www.pila.it Skipass intero 38 euro.

Alpe di Mera
Passando al Piemonte, per una volta, lasciamo le bellissime e blasonate montagne olimpiche di Sestriere e della “Via lattea”: ovviamente anche questo immenso comprensorio è adatto ai più piccoli, selezionando i percorsi, ma nell’ottica di pensare a “misura di bimbo”, è sotto il Monte Rosa che si dischiude una sorpresa. Si chiama Alpe di Mera, è un gioiello della val Sesia a soli 140 chilometri da Milano (fino a Ghemme in autostrada A8- A26, quindi seguire per Scopello) e profuma di “Sacri monti”, come quello di Varallo, non molto lontano da queste cime. L’atmosfera è quella d’antan delle giornate di un tempo in cui un panorama, un tramonto e una nevicata rendono tutto più magico. Qui il turismo di massa non è ancora arrivato e infatti anche in strada le code non esistono. A Mera sono 30 i km di area sciabile con 16 piste distribuite su mille metri di dislivello, dai 1700 delle cime ai 700 del paese. Blu e rosse e anche nere per un poco di pepe in più. Grazie ad un campo scuola e ad un’area snow park riservata, l’alpe della Valsesia è perfetta per imparare senza stress. Un eccezionale microclima determinato dalla favorevole esposizione al sole che garantisce la conservazione del manto nevoso e la pressoché totale assenza di vento garantiscono alla stazione un’offerta tra le migliori di questa zona dell’arco alpino. www.alpedimera.mobi/it.. Skipass intero 29 euro.

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Piani di Bobbio - Valtorta

Siamo in Lombardia e la chiamano la montagna sopra a Lecco ma somiglia più ad un lussuoso attico vista Prealpi. Le Grigne, il Resegone, il Pizzo dei tre signori: da Bobbio - Valtorta si vede tutto e con il vento arriva anche il profumo del lago di Como, non lontano. Benvenuti in Valsassina, terra di coltelli e polenta “taragna”, quella scura col grano saraceno come nei pizzoccheri valtellinesi che pure qui si cucinano in abbondanza. Detto di quanto vi aspetta a tavola, i Piani di Bobbio sono una bellissima scoperta ad un’ora da Milano, via Lecco e Barzio o da Bergamo via Valtorta. Per chi arriva da Milano, il tunnel sotterraneo che permette di saltare il centro di Lecco accompagna in quota molto rapidamente. Nel fine settimana un sistema di bus e navette conducono all’ovovia di Barzio in Valsassina. Due bus partono anche dal centro di Milano (35 euro compreso skipass). Ma la bellezza del luogo è nel nome: “piani”. Che cosa serve di più? I 35 km di piste - con due delle seggiovie principali, Orscellera e Valtorta, recentemente ammodernate - sono un’antologia della neve fra 16 tracciati rossi e blu. Uno snow park, una pista di fondo e un gruppo di rifugi che rendono gustosa ogni sosta, completano un’offerta che saprà accontentare anche i più esigenti. Il comprensorio infatti sconfina anche in provincia di Bergamo a Valtorta. Le piste che scendono verso la bergamasca sono delle rosse con un paio di nere ( provate la Cedrino!) impegnative, perfette per provare al vostro bimbo che ormai è diventato grande anche sugli sci e ideali per tenere compagnia a mamma e papà mentre i bimbi fanno lezione sul versante più facile. www.pianidibobbio.com Skipass intero 32 euro.

Aprica
E’ una delle località ad aver fatto la storia dello sci in Lombardia. Fra boschi di betulle, ideali per i “fungiatt” (cercatori di funghi) quando ancora la neve non c’è, Aprica, insieme a Corteno Golgi è un po’ la Aspen nostrana. L’idea è semplice: prendi un valico, a 1100 metri di quota, fra due valli, anche se non siamo in Colorado, ma in provincia di Sondrio. Dove la strada spiana crea un paese bello ed essenziale che poi qualcuno ha anche deciso di trasformare in uno dei borghi dipinti d’Italia (www.paesidipinti.it) grazie a murales e muri d’autore che decorano alcuni edifici del centro. Intanto nei suoi boschi si disegnano piste da sci facili in basso, più impegnative in alto, così da richiamare famiglie nella zona dei “campetti” ( si chiama così l’area baby) proprio a ridosso di città, bar e negozi, lasciando il cielo e le cime di Palabione, Magnolta e Baradello ai più esperti. Ecco Aprica, dove la Valtellina si incontra con la Valcamonica e le Orobie. A mezza via fra Sondrio e Brescia sono 50 i km di piste del comprensorio che scendono a valle da quota 2300 metri. Le quattro aree da sci sono tutte collegate, sia in baso, attraverso la zona dei “campetti”, sia dall’alto attraverso la Gran Via del Gallo, uno dei tracciati più panoramici, adatti anche ai bimbi con mamma e papà. www.apricaonline.com. Skipass intero 37 euro.

Maniva
Più che un comprensorio è un’idea, un concept. Via dalla pazza folla, ma nel cuore della neve a cavallo fra la lombarda val Trompia e il Trentino: il Monte Maniva è tutto quello che serve per imparare a sciare e divertirsi a tutte le età. Molto più di un’alpe, l’idea è quella di un comprensorio boutique “sci ai piedi”. Maniva si raggiunge da Brescia attraverso la val Trompia o dal lago di Idro, attraverso Bagolino e la Val Sabbia fino al grande parcheggio servito dalla seggiovia “persech”. Quattro strutture ricettive, fra hotel e chalet, rimodernati negli ultimi anni, fanno da cornice a 40 km di piste, servite da 3 seggiovie, 1 skilift ed un tapis roulant. Ecco gli ingredienti di questo soggiorno in quota pensando solo allo sci e al relax. Ideale per i bimbi, anche quando per esempio un fratello scia e l’altro è ancora troppo piccolo. Tutto è a portata di mano, senza trasferimenti. www.manivaski.it Skipass intero 30 euro.

Monte Bondone

A Trento la considerano un po’ l’estensione della loro città. Il monte Bondone è una terrazza sulla città al cospetto dei 2000 metri del Palon. Il panorama spazia dall’Adamello alle Dolomiti di Trento e per i bambini è un gande spasso. Intanto per la comodità: volendo ci si arriva anche in bus da Trento. Le 21 piste sono 20 km di gioia fra tracciati rossi e blu. Alcune sono illuminate anche di notte e una, in particolare, la Gran pista sfonda il traguardo dei 4 km, dal Monte Fortino alla malga Mezavia. La località fa parte delle “otto meraviglie” dello Skirama Dolomiti Adamello Brenta (www.skirama.it), pur non collegata direttamente all’immenso carosello dolomitico. Il suo punto di forza però è l’attenzione alle famiglie e ai piccoli clienti: un mini club fino ai 10 anni, sconto del 30% fino a 16 anni ( oltre alla gratuità fino ad 8 anni se accompagnati da un genitore). Anche se a fare di questo “monte” un paradiso per i bimbi sono molto più semplicemente la neve e il sole. E il sorriso garantito sui volti dei vostri baby campioni www.discovertrento.it Skipass Intero 29 euro.


Alpe di Siusi
Sull’Alto Adige non si discute: ovunque nel comprensorio del Dolomiti superski (www.dolomitisuperski.it) qualità e professionalità fanno rima con neve. Ma per i più piccoli ci sono luoghi fra le crode ancora più magici. E di magia si tratta davvero quando pensiamo all’Alpe di Siusi, non solo per le leggende e le fiabe che hanno reso il posto famoso nei secoli. Qui le streghe celebravano, salendo fino allo Sciliar con le loro calzature appuntite, sabba e riti misteriosi. E anche grazie a questa “mitologia” il debutto sugli sci dei bambini può acquistare un sapore particolare. L’alpe (e gli ottimi strudel del luoghi), poi, faranno il resto. Senza auto, o con gli sci o in carrozza, il Seiser Alm - questo il nome tedesco dei luoghi - è uno dei plateau più ampi e soleggiati d’Europa. Da Castelrotto come da Ortisei, con gli impianti si dimenticano le ansie (e le auto) che accompagnano la vita in pianura. Anche le piste da fondo sono meravigliose quassù, e come indicano, piuttosto, geografia ed etimo dei luoghi, le piste per lo sci alpino non sono mai troppo difficili. Sono 60 i km del comprensorio, serviti da 23 impianti, con 18 tracciati adatti ai principianti: qui funziona anche un vero “asilo” dello sci e sono 4 le aree dedicate ai piccoli, mentre per chi voglia iniziare con lo snow board, anche lo snow park è attrezzato per le prime discese “in tavola”. E mentre i piccoli vanno a scuola, mamma e papà, con un poco più di tempo, possono lanciarsi nel mitico Sellaronda, il carosello di 26 km che gira intorno al gruppo del Sella rientrando per sera all’Alpe e dai pupi. Difficile chiedere di più. www.alpedisiusi.info Skipass intero 40 euro.

Piancavallo
In Friuli Venezia Giulia la “boutique” per i bambini è a Piancavallo, a 30 km da Pordenone. Qui, fra quota 1800 e 1200 metri, sono 24 i km per sciare, articolati su 6 piste blu, 8 rosse e anche due nere, che non devono però spaventare. Tutto è a misura di bimbo, così come la varietà delle attività, che oltre allo sci alpino permettono anche di praticare il pattinaggio e lo sci di fondo. Insomma, una vera università, anzi una “scuola dell’obbligo”. Allo sci e, soprattutto, al divertimento. Per i più piccoli c’è anche uno snowpark con area dedicata allo snowtubing, bob (su rotaia) e slittino e anche un mini trampolino per provare l’ebbrezza del salto con gli sci. Fino a 10 anni, qui e solo qui, rispetto al resto delle Alpi, i bimbi sciano gratis, a prescindere dalla presenza e dal tipo di giornaliero acquistato dai genitori. www.promotoru.org. Skipass intero 35 euro.

Schia

Il nome è già un programma. In Emilia Romagna, uno degli indirizzi più vicini alla città è il comprensorio di Schia Monte Caio, a circa un’ora da Parma, sopra a Tizzano. La neve degli Appennini è un miracolo che va custodito con arte e a Schia sanno come fare. I più piccoli possono contare su un campo scuola servito da un comodo tapis roulant e quando la neve è buona e abbondante – come lo scorso anno -, la stagione sconfina anche in aprile. Il bello del comprensorio, di 15 km, è che le dieci piste sono disegnate in orizzontale come in un anfiteatro fra i boschi, dai 1500 - 1400 metri del Monte caio e del Corno di Caneto, fino ai 1200 di Pian delle Guide dove è attrezzato anche uno snowpark per riders. Dalla cima degli impianti, tutti a servizio di piste rosse (una nera) o blu, si possono vedere le coline che scendono verso il mare, un panorama impagabile e così diverso rispetto a quelli alpini. www.schiamontecaio.it Skipass intero 27 euro.

 Pubblicato da il 08/02/2017 - - ® Riproduzione vietata

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