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Tour dell'Andalusia: racconto di viaggio da Granada a Siviglia (11 pagine)

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Da Granada a Cordoba e la visita della cittą

Il terzo giorno riconsegnata l’audio guida in Plaza Nueva, ritirata l’auto ( www.enoleggioauto.it) una seat ibiza rossa, che non ci ha dato nessun tipo di problema, ma per precauzione avevamo la franchigia illimitata già accordata al momento della prenotazione e il “seguro” assicurazione aggiuntiva, fatta al momento del ritiro, per i cristalli al costo aggiuntivo di Euro 21,00, ho lasciato Granada con la convinzione di aver visitato solo una minima parte e che sia una città di cui c’è ancora tanto da scoprire e quindi mi riprometto o meglio faccio promettere a Leonardo che ci ritorneremo. Il soggiorno a Cordoba è iniziato nel miglior modo possibile, hotel Esperia in Avenida Fray Albino un meraviglioso albergo a 4 stelle (Euro 98,00 per due notti, agosto per loro rientra nella bassa stagione, perfetto!).

Ci siamo rinfrescati e riposati un po’, aspettando che passassero le ore più calde e con loro un po’ di calura, ma abbiamo sbagliato i calcoli, l’albergo situato nella strada parallela al fiume Guadalquivir, distante pochi metri dalla Torre de la Calahorra, permette di essere in pieno centro storico attraversando il Puente Romano, ma alle 16.00 si è rivelata una dura prova, abbiamo rischiato di scioglierci durante il passaggio (per fortuna non è successo!!). Dal ponte abbiamo ammirato tutta l’ampiezza dei fiume Guadalquivir e notato i vecchi mulini di grano adagiati sulle sponde del fiume. Appena superata la Puerta del Puente, ci siamo trovati in pieno centro storico in Plaza Triunfo, con una visione laterale della Moschea-Cattedrale e davanti al Triunfo de San Rafael, santo patrono al quale i cordovesi ancor oggi sono molto legati, li ha protetti e salvati durante l’epidemia della peste e pertanto non si troverà mai una sua statua sprovvista di ceri e candele accese. Nell’attaccata Calle Torrijos abbiamo fatto fermata strategica all’ufficio del turismo per avere maggiori informazioni sugli orari di visita dei monumenti, ma non prima di fermarci a fotografare le carrozze, una peculiarità di Cordoba, disposte all’ombra per dare un po’ di sollievo ai cavalli, anche loro provati dal caldo, in attesa di qualche cliente da portare in giro per il centro storico.

A Leonardo sarebbe piaciuto molto approfittare di questo insolito mezzo di trasporto, ma visto il poco tempo a disposizione e la mia gran voglia di visitare i vicoli e le piazze, nella pianificazione del viaggio questa città mi aveva colpito non tanto per i suoi monumenti ma per quello che si poteva scoprire passeggiando a piedi, muniti di piantina siamo partiti alla ricerca della Calleja de las Flores, chi mi conosce sa che non poteva non essere la mia prima tappa vista la fissa che ho per i fiori, questo piccolo vicolo in calce bianca con le pareti piene di vasi di gerani (vasi bianchi e blu con il simbolo di Cordoba 2016 anno in cui sarà la città della cultura) mi ha conquistato, anche se la fioritura non era delle più belle, mi sono immaginata lo spettacolo di colori che ci sarà stato in primavera. Proseguito il nostro cammino, ammirando le piazzette e i patii tempestati da i vasi bianchi e blu, abbiamo deciso di spingerci anche alla scoperta della parte moderna giungendo a Plaza Tendillas, identificata dai cittadini come il cuore moderno di Cordoba, infatti già al primo impatto ci ha riportato alla realtà delle città moderne con negozi, centri commerciali, banche e uffici, in poche parole il caos della vita quotidiana, quindi abbiamo aspettato che l’orologio della piazza segnasse le 19.00, in modo da ascoltare il rintocco delle ore con gli accordi di chitarra spagnola e flamenco per ripercorrere le vie verso la Mezquita. Camminando in calle Jesus y Maria siamo stati attratti dal negozio Spicy Choc un vero paradiso per chi adora te e tisane, come Leonardo, che si è lanciato all’acquisto delle tisane più strane ma dai profumi davvero inebrianti, e per chi come me adora il cioccolato, ma viste le alte temperature ho dovuto accontentarmi di una piccola stecca da consumare nel tragitto del rientro prima che si sciogliesse.

Per la cena abbiamo scelto la Bodegas Mezquita in Calle Cespedes n.12, un ambiente molto carino e con un menù molto ampio, dove abbiamo approfondito la conoscenza con i salumi iberici prendendo un “Surtido de Ibéricos” accompagnato da tapas di verdure e per concludere in dolcezza col “leche frita con helato” buonissimo!! La serata l’abbiamo conclusa passeggiando nel dedalo di viuzze intorno alla Mezquita e gustandoci il fresco della sera, il passaggio sul Puente Romano per il rientro è stato più piacevole per la temperatura, più bassa rispetto al pomeriggio, e per lo spettacolo affascinante della Mezquita riflessa nel fiume Guadalquivir.

 Pubblicato da il 28/04/2010 - 97.863 letture - ® Riproduzione vietata

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