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Sondrio (Lombardia), visita alla cittą in estate ed inverno

Sondrio, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Sondrio dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

In inverno i tetti della città sono un mosaico di lastre innevate, simili alle montagne ricoperte di glassa bianca, che se ne stanno impettite sullo sfondo; in estate le vette circostanti si trasformano in una corona verdeggiante, agghindata di foreste e di pascoli. In ogni stagione dell’anno Sondrio è pronta a regalare scorci affascinanti e qualche testimonianza storico-artistica di tutto rispetto: capoluogo dell’omonima provincia della Lombardia, incastonata nella media Valtellina, Sondrio conta 25 mila abitanti circa e gode di panorami incantevoli.

Situata alla confluenza del torrente Mallero con l’Adda, alle porte della Valmalenco, la città è protetta dal massiccio della Corna Mara e costituisce il centro più importante della zona, a breve distanza dal confine con la Svizzera. Le vicine stazioni sciistiche di Bormio, Livigno, Chiesa in Valmalenco e Ponte di Legno sono la maggiore attrattiva della località montana, ma anche un’esplorazione attenta del centro può rivelarsi piacevole e sorprendente.

Camminare nel centro di Sondrio significa innanzitutto avvicinarsi a tradizioni genuine, incantarsi di fronte alle botteghe che contrastano con le vetrine più moderne, percorrere strade vivaci o vicoli tranquilli, dal sapore un po’ antico. Un bell’itinerario conduce dalla piazza Garibaldi alla Chiesa della Collegiata, sita in piazza Campello, sino alla piazza Quadrivio: da qui ci si può inoltrare lungo la suggestiva via Scarpatetti, con le case in pietra intervallate da appezzamenti di vigne. Non è una semplice passeggiata in paese: è un percorso nel tempo, da uno stile architettonico all’altro, alla scoperta dei diversi generi che caratterizzano gli edifici.

La citata Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio è nominata per la prima volta in un documento del 1100, e la versione che se ne può ammirare oggi è frutto di rimaneggiamenti successivi, molto diversa dall’originaria forma medievale. Per il completamento della facciata si dovette aspettare addirittura il 1838, con il disegno dell’architetto Giuseppe Sertoli, che sostituì il doppio ordine architettonico del Settecento con una facciata di stampo neoclassico.

Un altro edificio di culto interessante è la chiesa di San Rocco, di cui riceviamo notizie dal cronista Stefano del Merlo, vissuto nel XVI secolo: il contemporaneo spiega, in un documento del tempo, che nel 1513 ci fu un episodio di peste in una casa del paese, ma dopo la morte di 4 persone il morbo si arrestò e si pensò che fosse merito del diretto intervento divino. Per ringraziare il Signore gli abitanti di Sondrio decisero di fondare San Rocco, e fecero voto di festeggiare il santo ogni anno. A dire il vero le mortali epidemie di peste si ripeterono varie volte nei secoli successivi, e spesso era proprio la chiesa a trasformarsi in lazzaretto. Non a caso la pala d’altare di Cipriano Valorsa, dipinta nel Cinquecento, raffigura i santi protettori contro la peste Rocco e Sebastiano, accanto alla Madonna e a Gesù Bambino.

Chi vuole ammirare un bell’esempio di castello può uscire un poco dal centro di Sondrio e visitare il Castello Masegera, storica struttura con vicende travagliate alle spalle, più volte distrutta e riedificata da quando, nel lontano 1048, venne costruita per la prima volta da Alberto Capitanei. Collocato in una fitta rete di torri, avamposti militari e forti che dovevano proteggere il territorio della potente famiglia, il castello oggi è un complesso di edifici che includono alcune abitazioni, la cortina muraria e due torri. All’interno vale la pena di vedere gli ambienti dell’ala est, con le sale del piano rialzato ornate da affreschi cinquecenteschi, e quelli del piano superiore, con decorazioni colorate e il caratteristico soffitto a cassettoni.

Ma una visita di Sondrio non è completa se si trascura il paesaggio circostante, incluso nel Parco Nazionale dello Stelvio, istituito nel 1935 e ingrandito nel 1977 per salvaguardare lo scenario alpino, la sua fauna e la sua flora: ancora oggi tra le conifere di varie specie prosperano camosci, stambecchi, marmotte e altri mammiferi che ne fanno uno dei più importanti parchi europei. A 30 km da Sondrio, inoltre, c’è la località di Tirano, vicinissima al confine svizzero e a 70 km da St. Moritz, a cui è collegata mediante il trenino ‘Bernina Express’: il posto è famoso per il Santuario della Beata Vergine, costruito nel luogo in cui la Madonna apparve nel 1504, splendido esempio di architettura rinascimentale di Valtellina.

Per arrivare in città si possono valutare diverse opzioni, anche se Sondrio non è raggiunta dalla rete autostradale: il collegamento con gli altri centri della Lombardia avviene mediante la SS38 dello Stelvio, che unisce il paese al Lago di Como e continua verso Bormio sul fronte orientale. E’ presente tuttavia una linea ferroviaria, che costeggiando il Lago di Como raggiunge Lecco e le altre principali città della zona, e l’aeroporto più vicino è quello di Orio al Serio di Bergamo, seguito dagli scali milanesi di Linate e Malpensa.

Arrivati a Sondrio verrete accolti dal tipico clima alpino, con inverni freddi e carichi di neve e estati calde ma piacevoli, ideali per la vita all’aria aperta: la temperatura media di gennaio, il mese più freddo, scende facilmente al di sotto dello zero, mentre in luglio e agosto ci si mantiene su valori piacevoli, che difficilmente superano i 28°C.
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 Pubblicato da - 18 Settembre 2010 - © Riproduzione vietata

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