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San Filippo del Mela (Sicilia): cosa vedere nella cittadina del messinese

San Filippo del Mela, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. San Filippo del Mela dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Ampie pianure a carattere alluvionale e larghe colline determinano il territorio del messinese sul quale San Filippo del Mela sorge cingendo affettuosamente a sé i suoi ca. 7.000 abitanti.

Storia

Collocato in provincia di Messina e corroborato dal sole caloroso della Sicilia, il paese deve la sua nascita alla primigenia fondazione di un’abbazia, fatta erigere da Ruggero I d’Altavilla dopo la vittoria sugli invasori arabi. Dedicato a San Filippo d’Agira, il complesso monastico venne subito affidato al clero basiliano, come attestato dall’atto di donazione risalente al 1088, data alla quale si riferisce anche la menzione del toponimo. Poco meno di due secoli dopo, ergo nel 1288, spuntò un casale propiziato dalla presenza sovrana di Federico II di Svevia, e nel 1355 Federico II d’Aragona nominò l’abbazia “ente ecclesiastico di regio patronato” con privilegi e onori connessi.

La storia di San Filippo del Mela andò avanti, giunse l’autonomia comunale e si registrò il coinvolgimento dei cittadini nella battaglia di Milazzo a sostegno dei Garibaldini opposti ai Borboni. Lanciata verso un futuro radioso, la località sbocciò a tutti gli effetti nella seconda metà del ‘900 conoscendo un sensibile sviluppo economico fomentato dalla centrale termoelettrica ENEL e dalla Raffineria installata in frazione Archi, laddove è ancora ben visibile sebbene decadente la piccola Chiesa di Santa Maria della Catena.

Eppure c’è un tassello mancante: che fine ha fatto il monastero? Ebbene, complici il terremoto del 1693 e la sua condizione di grande vecchio, esso conobbe suo malgrado il declino, tale da necessitare la sua sostituzione con l’attuale Duomo, sorto sulle vestigia dell’antica abbazia. Quella ch’è oggi la Chiesa Madre venne progettata da Giovan Battista Vaccarini e ultimata dall’abate Domenico Gargallo.

Cosa vedere a San Filippo del Mela

Piuttosto appariscente data l’eleganza della sua facciata neogotica e la fierezza della torre campanaria, il luogo di culto accoglie all’interno opere d’arte di gran pregio, in primis la statua lignea di San Filippo d’Agira ascrivibile al ‘700, una Pietà scolpita, la coeva Madonna del Carmelo e un recente Cuore di Gesù del 1933. Del medesimo secolo il fonte battesimale marmoreo, mentre si torna al Settecento ammirando dietro l’altare maggiore un imponente dipinto raffigurante la Vergine col Bambino e gli apostoli Filippo e Giacomo.

Di manifesta sobrietà estetica, la Chiesa di Sant’Antonio da Padova si fregia della presenza di un folto corredo scultoreo, di cui fanno parte le iconografie di Santa Teresina, dell’Addolorata, della Madonna del Rosario e dell’Ecce Homo, queste ultime due nettamente più antiche rispetto alle altre. Sull’altare trionfa la statua di Sant’Antonio da Padova. Fiancheggiando la chiesa sulla destra, ecco rivelarsi un’edicola graziosa un tempo intitolata alla Madonna Odigitria. Non è tanto la sua indubbia raffinatezza a conferirle importanza, quanto il quadretto dell’Addolorata da essa custodito dal XVII secolo.

Le frazioni di Cattafi, Corriolo e Olivarella sono rappresentate rispettivamente dalle parrocchiali dedicate all’Addolorata, al Sacro Cuore e all’Immacolata. Nei pressi di Olivarella, in particolare, insistono alcune fondamentali emergenze architettoniche, ad esempio le vecchie mura di cinta e il portale d’ingresso che identificavano il quattrocentesco feudo di Belvedere, una masseria fortificata le cui condizioni sono state preservate per incentivare le visite dei turisti al cortile, alla residenza padronale, agli alloggi colonici e alla Chiesa della Santissima Trinità inscritta nella struttura nonché antichissima, addirittura di origine bizantina secondo molti studi. Altre due masserie similari sorgono nel territorio di Milazzo e nelle vicinanze di Santa Lucia del Mela, località introdotta dalla visione del fatiscente Vecchio Ospedale di fine Ottocento.

Tornando nel vivo del centro storico, seguire corso Garibaldi ci porta al cospetto dell’ex Palazzo Comunale, interamente concepito in stile neoclassico. Sopravanzandolo si accede alla scenografica Piazza Duomo che, insieme a Piazza Fulci (su cui domina Villa Fulci con la sua evidente facciata in bassorilievo marmoreo), rappresenta il principale punto di ritrovo dei giovani per trascorrere il pomeriggio o fare serata. Da qui è facile spostarsi in Piazza Liberazione, dove a prendersi la meritata scena è il Monumento ai Caduti. Apre la mente una bella camminata sulla strada panoramica dedicata a Charlie Chaplin, riconosciuto come il “poeta del sorriso” dalla popolazione autoctona.

Possiede una forte connotazione storica Casa Tracuzzi, villa di Corriolo che il 6 marzo 1848 fu teatro di una riunione segreta fra i comuni del territorio all’epoca dei moti insurrezionali.

Infine qui, nonostante la incombente presenza del polo industriale con centrale e raffineria, trovate anche possibilità di balneazione nel Mar Tirreno nella vicina Spiaggia Giammoro, nel territorio della vicina Pace del Mela.

Eventi, sagre e manifestazioni

San Filippo del Mela onora la sua patrona con la Festa della Madonna del Carmelo, che il 16 luglio inscrive la sentitissima processione.

Il tema religioso insiste con i riti della Settimana Santa che contano nell’ordine la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo e la processione penitenziale fra simulacri che si incontrano e sfoggio di caratteristici costumi.

Decisamente più scanzonato il Carnevale cattafese in cui sfilano carri allegorici e cortei mascherati a ricordo della cacciata dei pirati saraceni dalla frazione Cattafi.

Come arrivare a San Filippo del Mela

Dall’Autostrada A20 Messina – Palermo uscire allo svincolo di Milazzo e seguire le indicazioni fino al borgo; i treni fermano alla stazione di Milazzo; l’aeroporto di Catania Fontanarossa è quello di riferimento.

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