Isole Shetland, tra romantici paesaggi nell'arcipelago della Scozia
Shetland, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Shetland dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Tra la potenza dell’Oceano Atlantico e la bellezza algida del Mare del Nord, al largo della costa settentrionale scozzese, l’arcipelago delle Isole Shetland (un tempo chiamate Zetland) forma una delle 32 regioni unitarie amministrate dalla Scozia. La costellazione di frammenti rocciosi e isolotti spogli se ne sta tra le Isole Orcadi e le Isole Fær Øer, con una superficie di circa 1500 kmq per un centinaio di isole, tutte caratterizzate da una costa frastagliata con fiordi sublimi, sculture di sasso modellate dal vento e rilievi aspri generati dall’erosione glaciale. Un paradiso remoto con una popolazione di circa 24 mila abitanti, discendenti dalle fiere genti vichinghe: in effetti la cultura multietnica del luogo, che si trova a metà strada tra Scozia e Norvegia, è stata influenzata nei secoli dalla posizione strategica sulle rotte commerciali del Nord.
In questa parentesi normanna di Scozia, tra i suoni affascinanti di un dialetto antico e i suoni tipici dei violini, oggi i turisti trovano una località di vacanza che offre avventura, relax e tradizione. Era il IX secolo quando i Vichinghi invasero le isole, facendone una colonia norvegese destinata a resistere per cinquecento anni, ma nel 1472 le Shetland, proprio come le vicine Orcadi, passarono alla Corona scozzese: il mancato pagamento della dote per il matrimonio tra Margaret di Danimarca e il re di Scozia Giacomo III Stuart fece indignare i britannici, e nessun tentativo norvegese di saldare il debito – l’ultimo dei quali avanzato nel XX secolo - è servito a recuperare l’arcipelago.
Oggi, delle cento isole, solo dodici sono abitate. La maggiore dell’arcipelago è chiamata Mainland ed ospita il capoluogo Lerwick, mentre le altre isole popolate si chiamano Bressay, Burra, Fetlar, Foula, Muckle Roe, Papa Stour, Trondra, Vaila, Unst, Whalsay e Yell nel gruppo principale, cui vanno aggiunte l'isola di Fair e le Outer Skerries, in posizione defilata. La situazione geografica delle Shetland fa sì che nelle notti invernali più cristalline il cielo possa anche risplendere di una grandiosa aurora boreale (in caso di tempeste magnetiche), e che la luce estiva sia delicata ma quasi perpetua con il lungo crepuscolo visibile da fine maggio a fine luglio. Un’atmosfera davvero particolare aleggia sul paesaggio aspro, tra i colli, le conformazioni rocciose e le brughiere, dove prosperano innumerevoli uccelli, le foche e le focene.
Da sempre le Shetland vivono di agricoltura, pesca e allevamento. Avena, orzo e ortaggi sono nutriti dal clima oceanico, fresco e umido, ma il suolo arido e le temperature gelide risultano proibitive per la maggior parte delle piante: l’attività agricola si limita al cosiddetto “crofting”, ovvero alla coltivazione di piccoli appezzamenti con un limitato diritto di usufrutto, che è diventato una vera e propria tradizione. L’allevamento, in particolare della pecora Shetland, dà una lana soffice e pregiata che va ad alimentare la lavorazione industriale. Da ultimo i giacimenti di petrolio del Mare del Nord, scoperti nel Novecento, hanno procurato una fondamentale fonte di reddito alternativa.
Ma la componente turistica non va trascurata, perché le Shetland vantano un paesaggio davvero sublime e un patrimonio storico-artistico interessante. Anche le semplici abitazioni sono piccoli capolavori, da ammirare ad esempio a Lerwick: qui si vedono i caratteristici “lodberries”, le abitazioni che sorgono sul mare e sono dotate di pontile privato.
Tra gli edifici degni di nota c’è la torre Mousa Broch, alta 12 metri, che si trova sull’isola di Mousa, ha la base rotonda e risale all’Età del Ferro, ma è comunque ottimamente conservata. A Jarlshof ci sono i resti di edifici antichissimi, che nei secoli si sono sovrapposti tra loro e hanno originato una vera e propria stratificazione, con una capanna dell’Età del Ferro, una tenuta vichinga del IX secolo, un centro abitato del II secolo e una fattoria del XIV secolo.
Gli amanti della natura non possono non visitare Unst, la più settentrionale di tutte le Shetland, che oltre ad ospitare la casa più a nord della Gran Bretagna è la meta di infinite specie di uccelli, che nidificano sulle scogliere e sono una vera attrazione per gli appassionati di Birdwatching. La bella isola di St. Ninian, disabitata, va conquistata tramite una passeggiata lungo un tombolo sabbioso, che i gusci di conchiglia colorano d’argento. Qui, nella chiesa medievale, nel 1958 venne rinvenuto il celebre Tesoro di St. Ninian.
Il clima della zona non fa che accrescere il fascino aspro dell’arcipelago. Il vento, la luce argentea e persino le tempeste disegnano paesaggi sublimi, degni di un dipinto di età romantica. L’influsso della Corrente del Golfo mitiga un poco le temperature, e da maggio a settembre le condizioni sono piuttosto gradevoli. I valori medi di gennaio, il mese più freddo, vanno da un minimo di 0°C a un massimo di 6°C, mentre in luglio e agosto si va dai 10°C ai 19°C. Le precipitazioni variano mediamente tra gli 8 e i 12 giorni di pioggia mensili, e si concentrano principalmente in inverno.
Nonostante l’aspetto selvaggio e i silenzi profondi che si possono assaporare su certe isole, le Shetland sanno offrire anche vivacità e divertimento. Gli eventi e le manifestazioni non mancano: l’ultimo martedì di gennaio, ad esempio, si ripete ogni anno l’Up Helly Aa, il maggiore festival del fuoco in Europa.
Chi ha deciso di esplorare le Shetland può optare per l’aereo, servendosi ad esempio della compagnia British Airways che garantisce voli regolari per Sumburgh (estremità sud dell’arcipelago)provenienti da Aberdeen, Edimburgo, Glasgow, Inverness e Kirkwall (Orcadi). Dall’aeroporto si può continuare fino a Lerwick con l’autobus. Solamente in estate si possono raggiungere le Shetland anche dall’aeroporto di Londra Stansted, con i voli dell’Atlantic Airways. In traghetto si salpa da Aberdeen con la compagnia NorthLink Ferries e si approda a Lerwick: ogni giorno viene effettuata una traversata di 12 ore e mezza, con partenza generalmente nel tardo pomeriggio. Dall’isola principale, Mainland, si raggiungono agevolmente le altre isole abitate in traghetto.
In questa parentesi normanna di Scozia, tra i suoni affascinanti di un dialetto antico e i suoni tipici dei violini, oggi i turisti trovano una località di vacanza che offre avventura, relax e tradizione. Era il IX secolo quando i Vichinghi invasero le isole, facendone una colonia norvegese destinata a resistere per cinquecento anni, ma nel 1472 le Shetland, proprio come le vicine Orcadi, passarono alla Corona scozzese: il mancato pagamento della dote per il matrimonio tra Margaret di Danimarca e il re di Scozia Giacomo III Stuart fece indignare i britannici, e nessun tentativo norvegese di saldare il debito – l’ultimo dei quali avanzato nel XX secolo - è servito a recuperare l’arcipelago.
Oggi, delle cento isole, solo dodici sono abitate. La maggiore dell’arcipelago è chiamata Mainland ed ospita il capoluogo Lerwick, mentre le altre isole popolate si chiamano Bressay, Burra, Fetlar, Foula, Muckle Roe, Papa Stour, Trondra, Vaila, Unst, Whalsay e Yell nel gruppo principale, cui vanno aggiunte l'isola di Fair e le Outer Skerries, in posizione defilata. La situazione geografica delle Shetland fa sì che nelle notti invernali più cristalline il cielo possa anche risplendere di una grandiosa aurora boreale (in caso di tempeste magnetiche), e che la luce estiva sia delicata ma quasi perpetua con il lungo crepuscolo visibile da fine maggio a fine luglio. Un’atmosfera davvero particolare aleggia sul paesaggio aspro, tra i colli, le conformazioni rocciose e le brughiere, dove prosperano innumerevoli uccelli, le foche e le focene.
Da sempre le Shetland vivono di agricoltura, pesca e allevamento. Avena, orzo e ortaggi sono nutriti dal clima oceanico, fresco e umido, ma il suolo arido e le temperature gelide risultano proibitive per la maggior parte delle piante: l’attività agricola si limita al cosiddetto “crofting”, ovvero alla coltivazione di piccoli appezzamenti con un limitato diritto di usufrutto, che è diventato una vera e propria tradizione. L’allevamento, in particolare della pecora Shetland, dà una lana soffice e pregiata che va ad alimentare la lavorazione industriale. Da ultimo i giacimenti di petrolio del Mare del Nord, scoperti nel Novecento, hanno procurato una fondamentale fonte di reddito alternativa.
Ma la componente turistica non va trascurata, perché le Shetland vantano un paesaggio davvero sublime e un patrimonio storico-artistico interessante. Anche le semplici abitazioni sono piccoli capolavori, da ammirare ad esempio a Lerwick: qui si vedono i caratteristici “lodberries”, le abitazioni che sorgono sul mare e sono dotate di pontile privato.
Tra gli edifici degni di nota c’è la torre Mousa Broch, alta 12 metri, che si trova sull’isola di Mousa, ha la base rotonda e risale all’Età del Ferro, ma è comunque ottimamente conservata. A Jarlshof ci sono i resti di edifici antichissimi, che nei secoli si sono sovrapposti tra loro e hanno originato una vera e propria stratificazione, con una capanna dell’Età del Ferro, una tenuta vichinga del IX secolo, un centro abitato del II secolo e una fattoria del XIV secolo.
Gli amanti della natura non possono non visitare Unst, la più settentrionale di tutte le Shetland, che oltre ad ospitare la casa più a nord della Gran Bretagna è la meta di infinite specie di uccelli, che nidificano sulle scogliere e sono una vera attrazione per gli appassionati di Birdwatching. La bella isola di St. Ninian, disabitata, va conquistata tramite una passeggiata lungo un tombolo sabbioso, che i gusci di conchiglia colorano d’argento. Qui, nella chiesa medievale, nel 1958 venne rinvenuto il celebre Tesoro di St. Ninian.
Il clima della zona non fa che accrescere il fascino aspro dell’arcipelago. Il vento, la luce argentea e persino le tempeste disegnano paesaggi sublimi, degni di un dipinto di età romantica. L’influsso della Corrente del Golfo mitiga un poco le temperature, e da maggio a settembre le condizioni sono piuttosto gradevoli. I valori medi di gennaio, il mese più freddo, vanno da un minimo di 0°C a un massimo di 6°C, mentre in luglio e agosto si va dai 10°C ai 19°C. Le precipitazioni variano mediamente tra gli 8 e i 12 giorni di pioggia mensili, e si concentrano principalmente in inverno.
Nonostante l’aspetto selvaggio e i silenzi profondi che si possono assaporare su certe isole, le Shetland sanno offrire anche vivacità e divertimento. Gli eventi e le manifestazioni non mancano: l’ultimo martedì di gennaio, ad esempio, si ripete ogni anno l’Up Helly Aa, il maggiore festival del fuoco in Europa.
Chi ha deciso di esplorare le Shetland può optare per l’aereo, servendosi ad esempio della compagnia British Airways che garantisce voli regolari per Sumburgh (estremità sud dell’arcipelago)provenienti da Aberdeen, Edimburgo, Glasgow, Inverness e Kirkwall (Orcadi). Dall’aeroporto si può continuare fino a Lerwick con l’autobus. Solamente in estate si possono raggiungere le Shetland anche dall’aeroporto di Londra Stansted, con i voli dell’Atlantic Airways. In traghetto si salpa da Aberdeen con la compagnia NorthLink Ferries e si approda a Lerwick: ogni giorno viene effettuata una traversata di 12 ore e mezza, con partenza generalmente nel tardo pomeriggio. Dall’isola principale, Mainland, si raggiungono agevolmente le altre isole abitate in traghetto.