Tarragona (Catalogna): guida alla cittą e alla sua provincia
Tarragona, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Tarragona dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Tarragona si specchia nel Mediterraneo dall’alto di una collinetta, nei pressi della foce del Francolí. Ed è appunto questa sua funzione di belvedere marittimo che la contraddistingue meglio di ogni altra caratteristica: una città accogliente, luminosa, con il mare che si intravvede laggiù, in fondo ai viali, secondo porto spagnolo per volume di traffico di merci.
A Tarragona, prima città romana edificata in terra spagnola - sec. III a C. -, eletta capitale della Spagna Citeriore, che comprendeva metà del territorio, il visitatore avrà modo di posare lo sguardo su un patrimonio monumentale a dir poco incantevole: val la pena di visitare il Passeig Arqueològic (Passeggiata archeologica) con le sue ciclopiche mura romane, o di passeggiare su e giù per le gradinate dell’anfiteatro (sec. I d.C.) dove si misuravano in combattimenti gladiatori e fiere. Vi si potranno contemplare anche i resti di due chiese - una visigota e l’altra romanica - erette nel luogo in cui, nel sec. III d.C., fu martirizzato il vescovo Fruttuoso.
Si conservano pure le possenti volte del circo e i resti del Foro romano della città, nonché una necropoli paleocristiana (secc. III-VII), ritenuta la più importante della penisola Iberica per l’abbondanza e la varietà delle tombe. Laddove si ergeva il Foro provinciale della Tarraco romana, si può ammirare oggi la parte gotica, il cui monumento di maggior rilievo è, senza dubbio, la Cattedrale di Santa Maria (secc. XII - XIV). Sulla facciata spiccano l’enorme rosone centrale e le sculture raffiguranti la Vergine, gli Apostoli e i Profeti mentre, all’interno, troviamo reperti di enorme valore come il retablo gotico di Santa Tecla, opera di Pere Johán (sec. XV). Grande interesse riveste anche il chiostro, cui si accede da un portale romanico, ricco di capitelli recanti disegni geometrici, mostri e animali fantastici.
Da qui, si può imboccare Carrer Major (Calle Mayor), dove sboccano vicoli di antico sapore medioevale, per approdare nella moderna Rambla Nova, vero cuore della città. Ci si potrà sedere in uno dei tanti bar all’aperto del Balcó del Mediterrani (Balcone del Mediterraneo), da cui si gode un incantevole panorama sul mare, oppure percorrere il Passeig de les Palmeres (Passeggiata delle Palme) che si apre in fondo sulla spiaggia del Miracle. Tarragona, insomma, esorta continuamente il turista a conoscerne il patrimonio, i musei, i negozi, i bar e i ristoranti.
La provincia di Tarragona non dispone soltanto di un patrimonio monumentale davvero invidiabile, in particolar modo per quanto concerne l’epoca romana e medioevale: il capoluogo della Costa Daurada è, infatti, anche assai dinamico sul versante culturale, poiché ospita la Universitat Rovira Virgili nonché centri e associazioni culturali, biblioteche e gallerie d’arte.
La sua offerta di musei farà senz’altro la delizia degli appassionati: ve ne sono oltre cinquanta, tra cui sono degni di nota il Museo Nazionale di Archeologia di Tarragona, con prestigiosi reperti romani, l’omonimo Museo di Tarragona o la Zona Monumentale del Pretorio e Circo Romano, che dà accesso a una parte del circo romano. Altrettanto interessanti sono il Museo Diocesano del chiostro della cattedrale il Museo d’Arte Moderna e la Casa-museo Castellarnau, situata in un palazzo patrizio del sec. XVII.
La provincia di Tarragona vanta numerosissime tradizioni folcloristiche e popolari la cui espressione massima, per eccellenza, sono senza dubbio i "castells" (castelli), piramidi umane formate da vari "colles" (gruppi) con un fortissimo seguito, tanto da finire in prima pagina ogniqualvolta si riesce a stabilire un nuovo record. All’attività "castellera" fanno riferimento alcuni documenti risalenti alla fine del sec. XVIII, sebbene le origini vere e proprie datino dal Medioevo. A dar vita a tali piramidi è un gruppo di persone che forma la "pinya" o base, disposte secondo uno schema assai rigoroso in modo da sopportare agevolmente i rispettivi pesi. Su di esse si erge il "castell" vero e proprio, a vari piani, agli ordini del "cap de colla" (capogruppo), tra musica e grida di incoraggiamento. L’entusiasmo generale diventa poi incontenibile quando un ragazzino - "anxaneta"- sale in cima alla piramide e, drizzandosi in piedi, la incorona. A questo punto il "castell" diventa "carregat" (carico) tra gli applausi degli astanti.
I "castellers" vantano gruppi assai famosi a Valls, El Vendrell e Tarragona: simboleggiano, in un certo qual modo, lo spirito tradizionale dei catalani, sempre disposti a unire le forze per raggiungere uno scopo comune. Altri spettacoli di enorme interesse sono "los Balls" (balli), rappresentazioni drammatiche popolate di personaggi fantastici, allietate da musiche e discorsi. I più noti sono il "Ball de Diables" (Il ballo dei demoni), in cui si rappresenta la lotta tra il Bene e il Male facendo satira, al contempo, su alcuni aspetti di attualità; il "Ball de bastons" (Il ballo dei bastoni), assai spettacolare, le cui radici affondano nei riti della fecondità precedenti all’avvento del Cristianesimo; e infine il "Ball de Sant Crist" (il ballo del Cristo santo), che si tiene il 3 maggio a Salomó, vero e proprio componimento teatrale popolare.
Non bisogna, poi, perdersi le "calçotades", tra cui la più celebre è quella di Valls, che si svolge l’ultima domenica di gennaio: bancarelle, gare, musica, balli e sfilate si alternano mentre i presenti "fanno man bassa" delle oltre 100.000 "calçots", "Balls" e "Castells" non possono mancare nelle feste di maggior rilievo della Costa Daurada, come quelle di Santa Tecla a Tarragona (dal 23 settembre) e la "diada castellera" di Valls in occasione dei festeggiamenti in onore di Santa Ursula, l’ultima domenica di ottobre.
Gli amanti dell’arte troveranno, inoltre, ad attenderli i mosaici della villa romana di Centcelles e il Centro Picasso di Horta de Sant Joan, dove sono esposte le riproduzioni dei duecento originali ivi dipinti da Pablo Picasso. Infine, gli amanti della natura troveranno di sicuro interesse il Museo del Montsià de Amposta e l’Ecomuseo del parco naturale del delta dell’Ebro, a Deltebre.
Per quanto concerne lo shopping, va messa in rilievo la grande varietà di prodotti artigianali: l’arte della stoviglieria di Miravet si richiama a una tradizione che risale al Medioevo, mentre centri di produzione della ceramica sono Benissanet, El Vendrell, Ginestar, La Galera, La Selva del Camp, Tivenys e Torredembarra. Un altro prodotto tipico della zona sono le fiaschette di vino fabbricate con pelle caprina (Gandesa e Móra d’Ebre). Il ferro battuto trova espressione a L’Espluga de Francolí e Santa Coloma de Queralt. Degni di nota sono anche le sporte di sparto e le ceste di palma nana e vimini (Paüls e Rasquera) e i ricami. Sia a L’Arboç che a Calafell operano due scuole di trina a tombolo.
Nel settore del tempo libero e dello svago, la Costa Daurada vanta l’enorme infrastruttura di Universal’s Port Aventura, il secondo parco tematico più grande d’Europa con ben 31 attrazioni. Ad Albinyana è in funzione, inoltre, il Parco Acquatico Aqualeón, con animali in libertà, mentre Cambrils ospita il Parco del pescatore, uno zoo di entità ridotta, e La Pineda il Parco acquatico Aquopolis.
La varietà geografica della zona di Tarragona rende possibile la pratica di ogni genere di sport. Sulla costa, le attività acquatiche sono certamente favorite dalla presenza di porticcioli. Anche gli appassionati di golf hanno a disposizione varie infrastrutture in zona. Vi sono poi anche numerose aziende che operano nel settore degli sport subacquei, del windsurf, del surf, dello sci nautico, del noleggio di imbarcazioni e moto nautiche, canottaggio ecc., su cui si potranno avere maggiori informazioni rivolgendosi agli uffici del turismo.
II trekking, dal canto suo, ha alle spalle una lunga tradizione in Catalogna, soprattutto nella zona di Tarragona, particolarmente adatta alla sua pratica. Si potranno seguire i sentieri GR (Gran recorrido) ovvero sentieri a lunga distanza, oltre 50 km, che si snodano lungo la costa o verso l’interno, oppure ancora i sentieri PR (Pequeño recorrido), o sentieri a breve distanza, tra i 10 e i 50 km. La zona montuosa si presta particolarmente alle escursioni a cavallo, al cicloturismo, alle ascensioni sul Montsant o sui Ports de Tortosa-Beseit e agli sport d’avventura. Il delta dell’Ebro offre poi anche infrastrutture per il volo a bordo di aerei ultraleggeri.
A Tarragona, prima città romana edificata in terra spagnola - sec. III a C. -, eletta capitale della Spagna Citeriore, che comprendeva metà del territorio, il visitatore avrà modo di posare lo sguardo su un patrimonio monumentale a dir poco incantevole: val la pena di visitare il Passeig Arqueològic (Passeggiata archeologica) con le sue ciclopiche mura romane, o di passeggiare su e giù per le gradinate dell’anfiteatro (sec. I d.C.) dove si misuravano in combattimenti gladiatori e fiere. Vi si potranno contemplare anche i resti di due chiese - una visigota e l’altra romanica - erette nel luogo in cui, nel sec. III d.C., fu martirizzato il vescovo Fruttuoso.
Si conservano pure le possenti volte del circo e i resti del Foro romano della città, nonché una necropoli paleocristiana (secc. III-VII), ritenuta la più importante della penisola Iberica per l’abbondanza e la varietà delle tombe. Laddove si ergeva il Foro provinciale della Tarraco romana, si può ammirare oggi la parte gotica, il cui monumento di maggior rilievo è, senza dubbio, la Cattedrale di Santa Maria (secc. XII - XIV). Sulla facciata spiccano l’enorme rosone centrale e le sculture raffiguranti la Vergine, gli Apostoli e i Profeti mentre, all’interno, troviamo reperti di enorme valore come il retablo gotico di Santa Tecla, opera di Pere Johán (sec. XV). Grande interesse riveste anche il chiostro, cui si accede da un portale romanico, ricco di capitelli recanti disegni geometrici, mostri e animali fantastici.
Da qui, si può imboccare Carrer Major (Calle Mayor), dove sboccano vicoli di antico sapore medioevale, per approdare nella moderna Rambla Nova, vero cuore della città. Ci si potrà sedere in uno dei tanti bar all’aperto del Balcó del Mediterrani (Balcone del Mediterraneo), da cui si gode un incantevole panorama sul mare, oppure percorrere il Passeig de les Palmeres (Passeggiata delle Palme) che si apre in fondo sulla spiaggia del Miracle. Tarragona, insomma, esorta continuamente il turista a conoscerne il patrimonio, i musei, i negozi, i bar e i ristoranti.
La provincia di Tarragona non dispone soltanto di un patrimonio monumentale davvero invidiabile, in particolar modo per quanto concerne l’epoca romana e medioevale: il capoluogo della Costa Daurada è, infatti, anche assai dinamico sul versante culturale, poiché ospita la Universitat Rovira Virgili nonché centri e associazioni culturali, biblioteche e gallerie d’arte.
La sua offerta di musei farà senz’altro la delizia degli appassionati: ve ne sono oltre cinquanta, tra cui sono degni di nota il Museo Nazionale di Archeologia di Tarragona, con prestigiosi reperti romani, l’omonimo Museo di Tarragona o la Zona Monumentale del Pretorio e Circo Romano, che dà accesso a una parte del circo romano. Altrettanto interessanti sono il Museo Diocesano del chiostro della cattedrale il Museo d’Arte Moderna e la Casa-museo Castellarnau, situata in un palazzo patrizio del sec. XVII.
La provincia di Tarragona vanta numerosissime tradizioni folcloristiche e popolari la cui espressione massima, per eccellenza, sono senza dubbio i "castells" (castelli), piramidi umane formate da vari "colles" (gruppi) con un fortissimo seguito, tanto da finire in prima pagina ogniqualvolta si riesce a stabilire un nuovo record. All’attività "castellera" fanno riferimento alcuni documenti risalenti alla fine del sec. XVIII, sebbene le origini vere e proprie datino dal Medioevo. A dar vita a tali piramidi è un gruppo di persone che forma la "pinya" o base, disposte secondo uno schema assai rigoroso in modo da sopportare agevolmente i rispettivi pesi. Su di esse si erge il "castell" vero e proprio, a vari piani, agli ordini del "cap de colla" (capogruppo), tra musica e grida di incoraggiamento. L’entusiasmo generale diventa poi incontenibile quando un ragazzino - "anxaneta"- sale in cima alla piramide e, drizzandosi in piedi, la incorona. A questo punto il "castell" diventa "carregat" (carico) tra gli applausi degli astanti.
I "castellers" vantano gruppi assai famosi a Valls, El Vendrell e Tarragona: simboleggiano, in un certo qual modo, lo spirito tradizionale dei catalani, sempre disposti a unire le forze per raggiungere uno scopo comune. Altri spettacoli di enorme interesse sono "los Balls" (balli), rappresentazioni drammatiche popolate di personaggi fantastici, allietate da musiche e discorsi. I più noti sono il "Ball de Diables" (Il ballo dei demoni), in cui si rappresenta la lotta tra il Bene e il Male facendo satira, al contempo, su alcuni aspetti di attualità; il "Ball de bastons" (Il ballo dei bastoni), assai spettacolare, le cui radici affondano nei riti della fecondità precedenti all’avvento del Cristianesimo; e infine il "Ball de Sant Crist" (il ballo del Cristo santo), che si tiene il 3 maggio a Salomó, vero e proprio componimento teatrale popolare.
Non bisogna, poi, perdersi le "calçotades", tra cui la più celebre è quella di Valls, che si svolge l’ultima domenica di gennaio: bancarelle, gare, musica, balli e sfilate si alternano mentre i presenti "fanno man bassa" delle oltre 100.000 "calçots", "Balls" e "Castells" non possono mancare nelle feste di maggior rilievo della Costa Daurada, come quelle di Santa Tecla a Tarragona (dal 23 settembre) e la "diada castellera" di Valls in occasione dei festeggiamenti in onore di Santa Ursula, l’ultima domenica di ottobre.
Gli amanti dell’arte troveranno, inoltre, ad attenderli i mosaici della villa romana di Centcelles e il Centro Picasso di Horta de Sant Joan, dove sono esposte le riproduzioni dei duecento originali ivi dipinti da Pablo Picasso. Infine, gli amanti della natura troveranno di sicuro interesse il Museo del Montsià de Amposta e l’Ecomuseo del parco naturale del delta dell’Ebro, a Deltebre.
Per quanto concerne lo shopping, va messa in rilievo la grande varietà di prodotti artigianali: l’arte della stoviglieria di Miravet si richiama a una tradizione che risale al Medioevo, mentre centri di produzione della ceramica sono Benissanet, El Vendrell, Ginestar, La Galera, La Selva del Camp, Tivenys e Torredembarra. Un altro prodotto tipico della zona sono le fiaschette di vino fabbricate con pelle caprina (Gandesa e Móra d’Ebre). Il ferro battuto trova espressione a L’Espluga de Francolí e Santa Coloma de Queralt. Degni di nota sono anche le sporte di sparto e le ceste di palma nana e vimini (Paüls e Rasquera) e i ricami. Sia a L’Arboç che a Calafell operano due scuole di trina a tombolo.
Nel settore del tempo libero e dello svago, la Costa Daurada vanta l’enorme infrastruttura di Universal’s Port Aventura, il secondo parco tematico più grande d’Europa con ben 31 attrazioni. Ad Albinyana è in funzione, inoltre, il Parco Acquatico Aqualeón, con animali in libertà, mentre Cambrils ospita il Parco del pescatore, uno zoo di entità ridotta, e La Pineda il Parco acquatico Aquopolis.
La varietà geografica della zona di Tarragona rende possibile la pratica di ogni genere di sport. Sulla costa, le attività acquatiche sono certamente favorite dalla presenza di porticcioli. Anche gli appassionati di golf hanno a disposizione varie infrastrutture in zona. Vi sono poi anche numerose aziende che operano nel settore degli sport subacquei, del windsurf, del surf, dello sci nautico, del noleggio di imbarcazioni e moto nautiche, canottaggio ecc., su cui si potranno avere maggiori informazioni rivolgendosi agli uffici del turismo.
II trekking, dal canto suo, ha alle spalle una lunga tradizione in Catalogna, soprattutto nella zona di Tarragona, particolarmente adatta alla sua pratica. Si potranno seguire i sentieri GR (Gran recorrido) ovvero sentieri a lunga distanza, oltre 50 km, che si snodano lungo la costa o verso l’interno, oppure ancora i sentieri PR (Pequeño recorrido), o sentieri a breve distanza, tra i 10 e i 50 km. La zona montuosa si presta particolarmente alle escursioni a cavallo, al cicloturismo, alle ascensioni sul Montsant o sui Ports de Tortosa-Beseit e agli sport d’avventura. Il delta dell’Ebro offre poi anche infrastrutture per il volo a bordo di aerei ultraleggeri.