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Sci estivo in Italia e all'estero. Ecco dove andare a sciare

L’inverno, anche se ricco e nevoso, non basta mai a chiunque ami davvero la neve. Sciare d’estate si può, conviene - anche come alternativa o completamento di un fine settimana dedicato al trekking e alla montagna - e non è mai passato di moda.

Un tempo c’erano più impianti e il trend delle grandi “università dello sci estivo”, dove perfezionarsi, durante settimana full sport, magari accanto ai grandi campioni in perenne allenamento, è oggi un ricordo un po’ fané. Eppure i ghiacciai estivi, nonostante gli attacchi di un meteo sempre più in ebollizione e surriscaldamento globale, sanno ancora regalare grandi emozioni.

Si dice sempre che imparare a sciare d’estate sia una garanzia per ogni tipo d’inverno e ogni tipo di pista: padroneggiare la neve estiva, così pastosa, pesante ed anche sfidare albe e levatacce antelucane per sfruttare le prime ore della mattina, temprano non solo il carattere, ma anche lo stile di serpentine e curve.

E poi vuoi mettere la tintarella? Abbasso il pallido sole di dicembre che non regala altro che timide gote rosse. Il sole dei ghiacciai d’estate funziona meglio di una full immersion caraibica. E allora, ecco dove sciare d’estate a tutta emozione.

Sci estivo in Italia


In Italia, fra lo sci estivo sulle Alpi e quello sulle Dolomiti, la scelta è ancora ampia, anche se molti comprensori – la Marmolada ha per esempio chiuso i battenti da anni – hanno limato i loro confini estivi dedicati allo sci. Si può scegliere fra Cervinia in val d’Aosta, il passo dello Stelvio e quello del Tonale con il ghiaccio del Presena, fra Lombardia e Trentino e la val Senales, in Alto Adige. Tonale e val Senales hanno una mini stagione, di solito per il mese di maggio, come coda della stagione invernale. Il Passo dello Stelvio apre, invece, solo d’estate, di solito da maggio a novembre, per la lunga estate calda dello sci. Qui scopri dove sciare ad ottobre in Italia.

Allargando il campo all’Europa, anche appena oltralpe, è l’Austria a confermarsi il quartier generale più variegato per lo sci “fuori stagione”, ma anche la Svizzera e la Francia con la Savoia sanno regalare emozioni d’alta quota per la “bella stagione” dello sci.

Passo dello Stelvio

Salire da Trafoi, in Trentino o da Bormio, in Valtellina, è già un’impresa che rievoca l’epopea del ciclismo e di grandi imprese a due ruote. Ma anche con i due sci, o con la tavola da snowboard, il Passo dello Stelvio sa ancora coccolare gli estimatori dello sci estivo.
Il Passo se ne sta li a quota 2758 metri, appollaiato su un colle fatto di storia, souvenir ed angoli panoramici per selfie sempre perfetti. Al cospetto di Ortles, Cevedale, Gran Zebrù, Tredici cime, monte Cristallo e tutto il gotha delle cime dell’Alta Valtellina, sono oltre 20 i km di piste per lo sci alpino che si arrampicano fino a sfiorare quota 3.450.
Dal Passo, dove nelle stagioni migliori e più fredde, si può ancora arrivare proprio sci ai piedi, quando il meteo fa alzare la colonnina di mercurio, si possono prendere due tronchi di funivia e arrivare al cospetto del Rifugio Livrio, il vero, leggendario, quartier generale di acciaio e legno da dove partono i 4 skilift del comprensorio. A quota 3000, scavallando verso il monte Cristallo c’è anche una pista per lo sci di fondo, molto apprezzata da chi voglia rifinire il proprio fiato ad alta quota.

Passo del Tonale

La stagione estiva del Passo del Tonale fa rima con Presena e con il suo ghiacciaio che, da anni, viene coccolato come un gioiello ed è anche base di molte rilevazioni glaciologiche per il monitoraggio della vita e dello stato di salute dei nostri giganti bianchi.
Siamo nel gruppo della Presanella: al Passo si arriva o risalendo la lombarda Val Camonica, oppure salendo dal Trentino e dalla Val di Sole. Qui si scia fino a giugno, come coda della stagione invernale, dato che il Passo del Paradiso è uno dei pochi settori di ghiacciaio italiano aperti anche d’inverno. L’emozione conduce gli sciatori fino a quota 3.069.

L’offerta estiva prevede una decina di km di domaine skiable, con tratti in parte anche molto tecnici e appassionanti, perfetti anche per gli sciatori più esigenti. E questa è una rarità per essere un ghiacciaio che, invece, solitamente offre pendii più dolci e morbidi. Uno sky bar di recente costruzione offre anche un ristoro panoramico su tutto il gruppo di Presanella ed Adamello, il più grande ghiacciaio d’Italia, spesso ancora percorribile in primavera con itinerari dedicati allo scialpinismo e al fuori pista.

Val Senales

È il ghiacciaio “stagionale”, l’highlander delle Dolomiti, che ha preso in eredità l’epopea della Marmolada, dove da anni non è più, purtroppo, possibile sciare.
In Val Senales la stagione estiva - dopo la lunga apertura invernale che comincia già ad ottobre - è variabile e non lunghissima. Per contro, la varietà dei suoi tracciati permette di accontentare le “voglie” fuori stagione dei tanti appassionati della bella stagione con gli sci.
In genere in Val Senales è possibile sciare fino a maggio, grazie alle piste che scendono da monte Grawand a 3.212 metri fino a Maso Corto, quota 2.011 metri.
Lazaun e Glocken sono i percorsi più adatti agli estimatori della tranquillità che, non lontano, possono anche trovare un fun park a misura di bimbi.

Sciare in estate in Svizzera


Tornando a ovest delle Alpi c’è un comprensorio che unisce, nell’estate dello sci, l’Italia con la Svizzera: parliamo di Cervinia, in Val D’Aosta e Zermatt, nel Canton Vallese, collegate dall’immensità ghiacciata di Plateau Rosa’, il grande ghiacciaio vista Cervino, o Matterhorn che dir si voglia.
Anche qui la storia dell’alpinismo e dello sci hanno fatta tappa molte volte, fra cime leggendarie. Il Plateau Rosa’ si raggiunge da Cervinia con gli impianti di risalita, attivi anche d’inverno. Così pure da Zermatt, dove i più pigri potrebbero invece “accontentarsi” di una gita col trenino super panoramico del Gornergrat.
D’inverno sciare a queste quote – si arriva anche a sfiorare i 3800 metri del Piccolo Cervino – è impresa per giornate senza vento e di pieno sole. D’estate invece è l’unica grande, bellissima, possibilità di fare slalom e serpentine all’ombra della Grande Becca che offre ai suoi innamorati circa 30 km di piste dalle pendenze dolci e dagli ampi spazi.

Ghiacciaio del Diavolezza

Restando in Svizzera, la vera alternativa dello sci nella bella stagione è al cospetto di un altro grande gigante delle Alpi, il Pizzo Bernina che in realtà ha la sua vetta in Lombardia, tanto da essere, insieme al Gran Paradiso, l’unico vero Quattromila solo italiano e non in condominio con altri Paesi, come accade con Cervino, Monte Bianco e Monte Rosa. I suoi pendii però scendono fino in Svizzera, in Engadina, regalando agli sciatori tante possibilità di gioia e sci extra stagionali. Il versante elvetico del Bernina è quello dei ghiacciai di Morterasch e Diavolezza, luogo magico e impervio.
Si sale con una funivia e si prosegue con la seggiovia per un balzo di quasi mille metri di quota, fino a 3068 metri. Qui il comprensorio di piste per lo sci alpino si allarga su quattro possibilità con piste di media difficoltà e si può fare anche un po’ di fuoripista – solo quando le condizioni lo permettono – e rientrare, lungo un itinerario di oltre 10 km, fino a Morteratsch, ritornando poi col trenino del Bernina alla base di partenza degli impianti.

Saas Fee

È la perla del Canton Vallese, in una parure di gioielli svizzeri delle Alpi.
Raggiungibile attraverso il passo del Sempione e poi attraverso Briga e Visp (anche in treno) o dal passo del Gran San Bernardo, sciare, in estate, a Saas Fee è innanzitutto un tuffo nell’alta quota della mondanità svizzera e del jet set in salsa elvetica.
Da sempre all’avanguardia, la località vallese lo è anche non solo per i trend e la moda, ma anche per l’eco sostenibilità: nel borgo alpino si gira solo con auto elettrica o a piedi e, naturalmente, con gli sci. Qui la bella stagione dello sci allunga fino all’autunno grazie ad un domaine skiable che spazia dai 1.470 ai 3.600 metri con 145 km di piste per ogni palato.

I ghiacciai dello sci estivo in Austria


Lo sci per l’Austria non ha stagioni: è lo sport nazionale che non conosce interruzioni nell’amore e nel tifo. Oltralpe, poi, sono anche fortunati, dato che i ghiacciai, spesso anche esposti a nord hanno subito meno l’erosione del tempo e del surriscaldamento del pianeta. Ecco perché d’estate i giganti bianchi dell’Austria sono, soprattutto in queste ultime stagioni caldissime, meta d’elezione anche per i campioni dello sci, a caccia della forma migliore nelle prime sessioni di allenamento estivo e autunnale, prima di ricominciare con la coppa del Mondo e le trasferte del Circo bianco.

La maggior parte dei ghiacciai “sciabilli” si concentra nel sud del Paese, a cavallo con le Alpi e col confine italiano e quindi può essere raggiunta con un viaggio non lunghissimo, anche dal Nord Italia. Volendo, come per i ghiacciai italiani, si può fare anche un’incursione in giornata, partendo poco prima dell’alba e rientrando in serata.

Hintertux

Negli ultimi anni è diventato il più amato dagli atleti. Il “gletscher” di Hintertux è aperto tutto l’anno grazie ai suoi pendii che superano ampiamente quota 3000, coniugando però un’accessibilità morbida, senza troppi tornanti da super passo alpino.
Dall’Italia si raggiunge Innsbruck e poi si piega a destra e a est – sud est, facendo un periplo per la Zillertal, inoltrandosi per 80 km nel cuore del Tirolo.
Servono 5-6 ore da Milano e quindi Hintertux è più adatto ad un mini break di qualche giorno. Una volta giunti a destinazione, i suoi pendii immacolati sanno come coccolare il turista. Sono quasi 90 i km di piste che si allungano fino a quota 3286 metri, vera Cima Coppi del comprensorio. In inverno le piste scendono fino a più bassa quota, raggiungendo i 245 km di ampiezza, serviti da impianti per tutti i gusti e tutte le voglie.

Kaurnertal e Pitztal

Li chiamano i gemelli del Tirolo e sono un altro, amatissimo, campo base dello sci “senza inverno”. Anche su questo ghiacciaio “double face” si può sciare per tutta la primavera e poi dall’autunno.
A seconda del meteo anche l’estate sa offrire le sue lusinghe: la zona di Pitzal – con un comprensorio di circa 40 km per lo sci alpino - è anche il ghiacciaio più alto dell’Austria, oltre che il più vivace, grazie ad una serie ricchissima di eventi e di test dei materiali che da sempre hanno in questo paradiso bianco, collegato alla località di Rifflsee, il proprio campo base, a fine ed inizio stagione.
Il settore di Kaunertal è, invece, la zona “estiva” del comprensorio di Fendels con un domaine skiable di oltre 30 km di piste che in autunno e primavera sono molto amati dai free rider che possono praticare il fuori pista in tutta sicurezza, grazie a punti attrezzati come veri check point, per controllare le condizioni e verificare il funzionamento della propria attrezzatura da fuori pista come, in primo, imprescindibile luogo, la ricetrasmittente Artva.

Soelden

Tutta colpa di James Bond e delle sue avventure d’alta quota. È qui, fra le vette dell’Oetzaler che lo 007 più famoso della celluloide ha ambientato le sue ultime avventure, immortalate nel film Spectre.
Da allora il comprensorio sciistico di Solden è divenuta patria per antonomasia dell’avventura sugli sci e fra i ghiacci eterni che separano Austria ed Italia. L’agente al servizio di sua maestà e solo uno dei più recenti estimatori della località austriaca. È, infatti, questa la sede, ogni fine ottobre, ormai da 20 anni, del primo appuntamento di coppa del Mondo che già raduna, ai piedi dei suoi ghiacciai immacolati, il gotha dello Sci alpino per i primi due slalom giganti della stagione. Ora qui si verrà anche a caccia di glamour e avventure mozzafiato, come ha fatto mister Bond cui è dedicato una “Bond experience” con tanto di statua e movie da gustarsi sulle piste.

Raggiungere Soelden è, già di per sé, una vera avventura nella bellezza della natura. Si può seguire via più certa e rimanere sull’autostrada del Brennero. Molto più panoramico, però, è inerpicarsi in auto fino al maestoso passo del Rombo e poi precipitare lungo i suoi vertiginosi tornanti verso l’Austria in 4 ore mozzafiato dal Nord Italia.
Il comprensorio sciistico su ghiacciaio si allunga su due versanti: da una parte il Rettenbach, il ghiacciaio dei campioni, che parte da quota 3200; dall’altra ecco il Tiefenbachglatscher per un totale di 70 km di piste dove neve e manto compatto sono garantiti tutto l’anno.

Stubai

A meno di un’ora da Innsbruck il ghiacciaio dello Stubai è il più vicino al Belpaese.
Ideale, almeno dal nord del Paese, anche per una gita mordi e fuggi in giornata, a patto di amare le partenze antelucane e non avere fretta al rientro. Stubai è, al netto di erosione e scioglimento delle nevi, uno dei ghiacciai più vasti d’Europa, ma anche uno dei meglio organizzati parchi di divertimento sulla neve.
Quassù ognuno trova la sua declinazione, grazie anche ad impianti velocissimi, come la funivia 3S Eisgrat, e alle attrezzatissime stazioni intermedie, ricche di negozi e golosi ristoranti (anche di pasta “Italian style”). In estate ci vengono i free rider per approfittare, in totale sicurezza, dei suoi bei fuori pista dove un firn di grande qualità – la neve trasformata della primavera – sa dare grandi gioie anche a stagione inoltrata. Sulle piste battute, invece, si lavora di stile e fiato per curare la forma che poi potremo sfoggiare tutto l’inverno.
Il domaine skiable ha misure davvero impressionanti: il ghiacciaio è strutturato su “due piani” con ampi plateau adatti anche ai principianti e pendii di raccordo che, invece, non hanno nulla da invidiare alle piste nere più blasonate delle Alpi.
Da 1750 metri agli oltre 3200, Stubai è uno spettacolo puro con oltre 70 km di piste articolate su 3 versanti: Eisjochferner, Windachferner e Daunferner.

Sci estivo in Francia: Le Deux Alpes


D’estate la neve di Francia fa rima con Alta Savoia e con Les Deux Alpes che, dello sci estivo, ha fatto la storia, coniugando la ricerca della curva perfetta al doposci sportivo e d’autore. Se lo Stelvio è l’università dello sci italiano, qui siamo alla “Sorbona”: una palestra a cielo aperto dove sciare il mattino fra quota 3200 e 3600 metri, rifinire gli allenamenti il pomeriggio più a valle in città, per poi tirar tardi la sera fra bistrot e locali ai 1300 metri di Mont de Lans.
Siamo nel cuore del bacino degli Ecrins, dove oggi sono 425 gli ettari dedicati allo sci alpino, di cui 10 lasciati wild per gli amanti del free ride e per un totale di 96 tracciati da sci. Difficile immaginare di più.

Tignes e Val d'Isere

Nella Savoia, a 80 km da Albertville i Giochi olimpici del 1992 hanno lasciato un’eredità per tutte le stagioni, con oltre 300 km di domaine skiable.
Tignes è un vero “attico” sull’emozione: se ne sta abbarbicato a 2100 metri di quota sopra un bacino idrico artificiale mentre a far da cornice col cielo pensano le maestose pareti dell’Aiguille Percee e la mole scura de La Grande Motte. E qui, a quota 3656, che si sviluppa lo stadio dello sci estivo ed autunnale di questo comprensorio che, grazie alla passaggio de la Toviere, permette anche di raggiungere Val D’Isere.

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 Pubblicato da il 25/06/2020 - - ® Riproduzione vietata

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