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Forlì (Emilia Romagna), guida alla città: cosa vedere e sapere

Forlì, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Forlì dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Antonio Beltramelli, giornalista e scrittore italiano, così ha descritto la sua città natia: “non assomiglia affatto a tutte le altre città del mondo. Ha un suo cuore, una sua particolare intelligenza, un suo modo inconfondibile di vedere le cose.” La città in questione è Forlì, comune romagnolo di 118 mila abitanti e capoluogo della provincia di Forlì-Cesena.

La storia di Forlì

Fondata probabilmente intorno al 188 a.C., è incastonata nella Pianura Padana ma dista pochi chilometri dalle prime colline del Preappennino Tosco-Romagnolo e non è lontana dalla riviera. A lambire il centro c’è il fiume Montone, e ad attraversarlo c’è il fiume Ronco.

Particolarmente ricca e fiorente alla fine del Medioevo, quando vi regnavano gli Odelaffi, Forlì conserva un centro storico caratteristico dal sapore antico, immutato in alcuni tratti originari. Le modifiche, a dire il vero, iniziarono nel primo Novecento, quando le mura perimetrali vennero abbattute e la città fu libera di espandersi oltre i vecchi limiti, guadagnando un’ampia periferia e i quartieri residenziali più esterni.

Rimangono comunque le i nomi dei borghi di un tempo, infatti il centro storico si divide in Borgo Schiavona, Borgo Ravaldino, Borgo Cotogni e Borgo San Pietro, che corrispondono rispettivamente agli attuali Corso Garibaldi, Corso Diaz, Corso della Repubblica, e alla via che si trova tra Corso Garibaldi e Corso Mazzini. Intersecati tra loro dando vita a scorci interessanti, formano un centro storico raccolto, di dimensioni ridotte, da percorrere interamente a piedi con la calma e la pazienza che merita.

Cosa vedere a Forlì

Tra le bellezze di Forlì che si incontrano durante la passeggiata si nota immediatamente il Duomo, o Chiesa di Santa Croce, fondata su una preesistente Pieve del XII secolo e rimodernata a partire dal Quattrocento con grandi opere di ristrutturazione. Della versione originaria rimane il portale principale, mentre il cantiere della Cappella della Madonna del Fuoco si inaugurò nel corso del Seicento. Nella prima metà dell’Ottocento l’edificio venne in parte demolito e dotato di nuove forme neoclassiche, mentre il campanile, abbattuto dai tedeschi nel 1944 durante la ritirata, venne ricostruito soltanto nel 1970. Le tre navate dell’interno sono delimitate da un colonnato corinzio, su ogni lato si aprono tre cappelle, e non mancano le opere d’arte di pregio come il grandioso affresco dell’abside del forlivese Pompeo Randi, che intorno al 1875 dipinse ‘L’invenzione e il riconoscimento della croce’.

Un altro edificio di culto da non perdere è la chiesa di Sant’Antonio Abate, iniziata nel 1705 per volere dei Carmelitani Scalzi di Santa Teresa, divenuta chiesa parrocchiale nel 1798 guadagnando il titolo con cui è nota ancora oggi.

Ma il vero gioiello di Forlì, o almeno uno dei palazzi più imponenti e spettacolari, è senza dubbio il Palazzo Comunale: la porzione originale comprende un blocco a pianta trapezoidale affacciato su Piazza Novanta Pacifici, e venne costruita a partire dall’anno Mille con la funzione di fortino intorno alla torre che doveva controllare la Gabella e difendere la città. Il contesto in cui si inserive era tutto diverso: di fronte al Campo dell’Abate, attuale Piazza Saffi, scorreva il fiume Acquaviva, ma nella seconda metà del Trecento l’edificio venne ampliato con una scala e una loggia monumentale, sino a raggiungere il ponte del Pane: di conseguenza il canale venne coperto nel 1459, e il Palazzo Comunale poté avanzare verso la piazza. È particolarmente elegante il decoro della facciata, disegnata da Gottardo Perseguiti e Giovanni Bertoni, ma anche la loggetta quattrocentesca situata nella parte posteriore del complesso, sulla piazzetta cosiddetta ‘della Misura’. All’interno si apprezzano alcune opere pittoriche di valore, come ‘Supplici Argive’ di Girolamo Reggiani e ‘Leena si morde la lingua’ di Paolo Argelli, ma anche gli splendidi affreschi della Sala dei Fasti progettati dal Bibiena e realizzati in buona parte dal suo allievo Giuseppe Marchetti.

I musei di Forlì

Infine vale la pena di visitare Palazzo Gaddi, un bell’esemplare di residenza nobile del Settecento, oggi occupato da diversi musei: c’è il Museo Romagnolo del teatro, con strumenti musicali antichi e caratteristici e testimonianze interessanti sulla vita forlivese di un tempo; c’è il Museo Etnografico Romagnolo dedicato alla civiltà contadina, con la riproduzione delle botteghe artigianali; c’è il Museo della Marineria Romagnola con i modelli delle tipiche imbarcazioni della riviera, i musei di San Domenico celebri per le numerose mostre e rassegne che ivi si svolgono e per finire il Museo del Risorgimento, con oggetti, ricordi e documenti legati al periodo garibaldino.

I dintorni di Forlì

E se la visita di Forlì non bastasse, con tutti i monumenti e gli edifici storici che ha da offrire, ci si potrebbe allontanare di qualche chilometro e scoprire il fascino magico di Bertinoro, piccolo borgo medievale incastonato tra Forlì e Cesena dominato dalla bella rocca che ospitò Federico Barbarossa nel 1177, dal Palazzo Comunale, la Cattedrale cinquecentesca e la famosa colonna dell’ospitalità del XIII secolo, che serviva a placare le gare di ospitalità organizzate dagli aristocratici verso i forestieri: quando uno straniero arrivava in paese legava il proprio cavallo a uno degli anelli fissati alla colonna, tutti uguali tra loro, senza sapere a quale famiglia del luogo appartenesse. La famiglia in questione poteva così onorarsi della presenza di un ospite, e le altre, allo stesso tempo, non si sentivano offese o prevaricate.

Prodotti tipici

Dopo la gita fuori porta vale però la pena di tornare a Forlì per gustarne le specialità gastronomiche e assaporare qualche manifestazioni tradizionale. La cucina locale è la tipica della Romagna, conosciuta per la piadina, i cappelletti e le lasagne al forno, e tra i vini spiccano l’Albana, il Pagadebit, il Trebbiano, la Cagnina e il Sangiovese.
Tra gli appuntamenti di festa più caratteristici c’è la festa di Santa Lucia del 13 dicembre, che celebra in particolare il delizioso torrone.

Eventi, sagre e manifestazioni
La città di Forlì si dimostra sempre vivace dal punto di vista culturale. Da segnalare l'appuntamento di Sapeur la Fiera del prodotto tipico, il Carnevale dell'Aeroporto, Il Festival Caterina Sforza, il Festival dei Murales, e il Presepe animato di Vecchiazzano.

Il clima di Forlì

Il tutto incorniciato di un clima abbastanza gradevole con inverni freddi e estati calde ma senza picchi eccessivi di gelo o di afa. Le temperature medie di gennaio, il mese più freddo, vanno da una minima di 1°C a una massima di 6°C, mentre in luglio e agosto si passa dai 20°C ai 29°C. Le precipitazioni si concentrano soprattutto in autunno, infatti tra settembre e dicembre cadono in media 60-68 mm di pioggia al mese.

Come arrivare a Forlì

Per arrivare a Forlì si possono valutare diverse opzioni. Chi viaggia in auto trova il casello di Forlì sull’autostrada A14, mentre la stazione ferroviaria, per chi sceglie il treno, è sulla linea Bologna-Firenze-Rimini-Ancona-Bari. A Forlì, inoltre, c’è l’aeroporto ‘Luigi Ridolfi’, e a 58 km circa c’è l’aeroporto internazionale di Rimini.
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 Pubblicato da - 03 Aprile 2020 - © Riproduzione vietata

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