Fasano (Puglia): lo zoo e le altre cose da vedere nella cittą dell'Olio
Fasano, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Fasano dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
La cittadina di Fasano, situata a ca. 50 km da Brindisi, è quella che più di tante altre incarna lo spirito regionale della Puglia avendone assorbito nel tempo le peculiari caratteristiche relative a ciascuna zona, dall’hinterland brindisino al barese passando per il Salento. I suoi quasi 40 mila abitanti la rendono località più popolosa della provincia, posta in un’area mitigata dal mar Adriatico a est e costellata di ulivi ultracentenari (che hanno fatto guadagnare al centro urbano l'appellativo di "Città dell'olio") entro un comprensorio di colline che derivano in pianure andando a costituire un territorio tipico della macchia mediterranea.
Infeudato nel XIV secolo dai Cavalieri di Malta, il comune vive le turbolenze turche del ‘600 e soltanto dalla seconda metà del ‘700 riesce a incrementare la propria popolazione pronta a cavalcare nel 1799 l’onda della Rivoluzione partenopea tramite Ignazio Ciaia. Interessata piuttosto marginalmente dalla due guerre mondiali, Fasano approda alla contemporaneità forte di un’economia a 360 gradi, imperniata sull’agricoltura, disinvolta nell’artigianato (specialmente nel settore edile, automobilistico e gastronomico), florida nell’industria manifatturiera e lanciata in ambito turistico considerate le tante attrazioni urbanistiche che possono essere visitate nell’arco di tutto l’anno.
In Piazza Costantinopoli sorge la chiesa di San Francesco da Paola (XVII secolo), che la leggenda vuole essere stata edificata per volontà di Leonardo Carrieri, soldato che aveva fatto un voto al Santo. La statua di San Francesco da Paola è posta in facciata, mentre all’interno a navata unica si palesano l’altare maggiore dedicato alla Vergine de la Salette, un baldacchino in legno, un organo a canne, quattro pennacchi (rispondenti agli altrettanti Evangelisti) e un ciclo di dipinti moderni.
La chiesa di San Giovanni Battista in via Lapertosa ospita il culto dal ‘600: spiccano la facciata in tufo, il timpano sovrastato dalla statua del Santo e il campanile barocco a base quadrata; l’interno a tre navate è ampiamente affrescato e sul presbiterio si può osservare il Cappellone nel quale giacciono le canne dell’organo e la grandiosa statua della Madonna del Pozzo, la cui venerazione risale al leggendario ritrovamento di un dipinto iconografico su pietra a opera di alcuni contadini impegnati a scavare un pozzo.
Al XVII si può ricondurre la costruzione della chiesa di Sant’Antonio Abate (posta in c.so Vittorio Emanuele) con annessione del convento dei frati minori, che si fregia di un bellissimo chiostro. Al trittico di chiese si aggiunge, sebbene in un diverso contesto, anche il Tempietto di Seppannibale (fu San Pietro Veterano), connubio greco-bizantino presente fin dall’anno Mille, a pianta quadrata e interamente costruito in tufo.
All’architettura religiosa segue un’architettura più rustica e tradizionale sulla quale troneggiano le famose masserie di Fasano, permeate essenzialmente dalla cultura latifondista sviluppatasi a partire dal VII secolo: esemplari a questo proposito l’Ottava Grande, San Domenico e Sant’Angelo De’Grecis.
In prossimità della Selva di Fasano si trova la villa residenziale del Minareto, progettata nel 1918 in stile orientale da Damaso Bianchi, che aveva precedentemente compiuto numerosi viaggi in terra islamica rimanendone ispirato. La struttura reca così vestigia extraeuropee e materiali anch’essi reperiti oltre confine, assemblati con manodopera africana. Restando in ambito autoctono, la cultura locale si riflette molto più da vicino nel Museo della Casa fasanese, localizzato all’interno di un’abitazione cinquecentesca del centro storico e inglobato da Palazzo Pezzolla. Aperto ai visitatori nel 2011, il Museo espone oggettistica e utensileria domiciliare che riconducono a un tempo passato.
Notevoli il delfinario, l’acquario, il rettilario e la sala ornitologica. Il parco è ormai da tre anni location degli attesissimi mercatini dell’Immacolata, che si svolgono nel ponte dell'8 dicembre con orario dalle 12.00 alle 20.30 con tanto di Babbo Natale e casette addobbate per rendere onore al Natale imminente.
Un’ultima menzione la si dedica al periodo natalizio, omaggiato dalla manifestazione "Natale sotto la Stella" e dall’evento "Stella sulla grotta", la cui protagonista è un’enorme stella realizzata grazie all’assemblaggio di migliaia di lampadine entro una cavità naturale del Monte Rivolta, in cui si organizza anche il presepe vivente e il concorso di presepi cittadino.
Cenni storici
La storia del luogo si lega all’antico Casale di Santa Maria di Fajano risalente al 1088, fondato da quanti decisero di abbandonare la precaria Egnazia, lasciata alla mercé di incursori stranieri.Infeudato nel XIV secolo dai Cavalieri di Malta, il comune vive le turbolenze turche del ‘600 e soltanto dalla seconda metà del ‘700 riesce a incrementare la propria popolazione pronta a cavalcare nel 1799 l’onda della Rivoluzione partenopea tramite Ignazio Ciaia. Interessata piuttosto marginalmente dalla due guerre mondiali, Fasano approda alla contemporaneità forte di un’economia a 360 gradi, imperniata sull’agricoltura, disinvolta nell’artigianato (specialmente nel settore edile, automobilistico e gastronomico), florida nell’industria manifatturiera e lanciata in ambito turistico considerate le tante attrazioni urbanistiche che possono essere visitate nell’arco di tutto l’anno.
La vista al centro e le chiese di Fasano
Il centro storico – chiamato in dialetto U’mbracchie (l’ombra) per via delle abitazioni tinte in calce bianca sulle quali il sole non riesce a depositare il proprio calore e infrangere una gradevolissima frescura – è ricettacolo di parecchie chiesette che vanno a comporre una scenografia comprendente in primis Piazza Ciaia, ricca di palazzi meravigliosi e da cui si dipanano corsi rivestiti in chianca locale. I percorsi pedonali conducono al celeberrimo Torrione delle Fogge, l’unico della vecchia cinta muraria sopravvissuto fino ai giorni nostri. Come detto, la presenza di chiese in città si rivela alquanto massiccia, ma tra queste sono principalmente tre a catturare la maggior attenzione.In Piazza Costantinopoli sorge la chiesa di San Francesco da Paola (XVII secolo), che la leggenda vuole essere stata edificata per volontà di Leonardo Carrieri, soldato che aveva fatto un voto al Santo. La statua di San Francesco da Paola è posta in facciata, mentre all’interno a navata unica si palesano l’altare maggiore dedicato alla Vergine de la Salette, un baldacchino in legno, un organo a canne, quattro pennacchi (rispondenti agli altrettanti Evangelisti) e un ciclo di dipinti moderni.
La chiesa di San Giovanni Battista in via Lapertosa ospita il culto dal ‘600: spiccano la facciata in tufo, il timpano sovrastato dalla statua del Santo e il campanile barocco a base quadrata; l’interno a tre navate è ampiamente affrescato e sul presbiterio si può osservare il Cappellone nel quale giacciono le canne dell’organo e la grandiosa statua della Madonna del Pozzo, la cui venerazione risale al leggendario ritrovamento di un dipinto iconografico su pietra a opera di alcuni contadini impegnati a scavare un pozzo.
Al XVII si può ricondurre la costruzione della chiesa di Sant’Antonio Abate (posta in c.so Vittorio Emanuele) con annessione del convento dei frati minori, che si fregia di un bellissimo chiostro. Al trittico di chiese si aggiunge, sebbene in un diverso contesto, anche il Tempietto di Seppannibale (fu San Pietro Veterano), connubio greco-bizantino presente fin dall’anno Mille, a pianta quadrata e interamente costruito in tufo.
All’architettura religiosa segue un’architettura più rustica e tradizionale sulla quale troneggiano le famose masserie di Fasano, permeate essenzialmente dalla cultura latifondista sviluppatasi a partire dal VII secolo: esemplari a questo proposito l’Ottava Grande, San Domenico e Sant’Angelo De’Grecis.
In prossimità della Selva di Fasano si trova la villa residenziale del Minareto, progettata nel 1918 in stile orientale da Damaso Bianchi, che aveva precedentemente compiuto numerosi viaggi in terra islamica rimanendone ispirato. La struttura reca così vestigia extraeuropee e materiali anch’essi reperiti oltre confine, assemblati con manodopera africana. Restando in ambito autoctono, la cultura locale si riflette molto più da vicino nel Museo della Casa fasanese, localizzato all’interno di un’abitazione cinquecentesca del centro storico e inglobato da Palazzo Pezzolla. Aperto ai visitatori nel 2011, il Museo espone oggettistica e utensileria domiciliare che riconducono a un tempo passato.
Lo Zoosafari di Fasano
Il disimpegno d’intrattenimento puro è offerto da un motivo turistico di sicura presa, lo Zoosafari Fasanolandia, nato come parco faunistico ma in seguito progredito come complesso di 140 ettari atto al divertimento attraverso attrazioni meccaniche. Lo si può visitare a piedi o in auto, ma si consiglia caldamente di utilizzare il trenino Metrozoo che passa ovunque, catturando la magia dell’oasi degli orsi e delle pantere.Notevoli il delfinario, l’acquario, il rettilario e la sala ornitologica. Il parco è ormai da tre anni location degli attesissimi mercatini dell’Immacolata, che si svolgono nel ponte dell'8 dicembre con orario dalle 12.00 alle 20.30 con tanto di Babbo Natale e casette addobbate per rendere onore al Natale imminente.
I prodotti tipici della zona
Fasano non finisce di stupire e seguita a farlo nei modi più disparati e con lusinghe che solleticano le voglie del turista. Qui siamo in Puglia, terra d’ottima cucina e votata al folclore. Nella cittadina l’aria profuma di buono e invita costantemente a saziare un appetito che insorge già dalla mattina passando per gli usuali pasti giornalieri, i quali pretendono chicche gastronomiche eccezionali: niente di meglio, dunque, del sapore delle squisite cartellate che suggellano scorpacciate di focaccia pugliese, panzerotti, orecchiette fatte in casa, taralli e pettole.Eventi, mercatini e manifestazioni
Pingue il calendario di appuntamenti che, fra la mostra mercato delle eccellenze agroalimentari pugliesi denominata "Gustosìa" (primo weekend di novembre), la Mostra dell’artigianato fasanese (agosto) e le Processioni dei Santi Misteri (giovedì e venerdì santo) tra gli altri, prevede la mitica Scamiciata, un corteo storico con tanto di sbandieratori e rappresentazione della lotta cittadina per ricordare la Vittoria contro i Turchi del 2 giugno 1678, evento al quale, a quanto si racconta, intervenne la Madonna apparendo nel cielo e propiziando la respinta dei pirati ottomani.Un’ultima menzione la si dedica al periodo natalizio, omaggiato dalla manifestazione "Natale sotto la Stella" e dall’evento "Stella sulla grotta", la cui protagonista è un’enorme stella realizzata grazie all’assemblaggio di migliaia di lampadine entro una cavità naturale del Monte Rivolta, in cui si organizza anche il presepe vivente e il concorso di presepi cittadino.