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Malborghetto Valbruna (Friuli Venezia Giulia): cosa vedere nel comune sulle Alpi Giulie

Malborghetto Valbruna, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Malborghetto Valbruna dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Fra i paradisiaci angoli del Friuli Venezia Giulia, troneggia sicuramente il comprensorio del Tarvisiano in cui la natura si manifesta piena di energia coccolandosi villaggi, località e borghi che soggiacciono timidi fra piane rocciose e valli d’eterea bellezza come la Val Canale e la Val Saisera. Ai piedi delle statuarie montagne che titaniche s’ergono a protezione dei fulgidi tesori friulani si rivela Malborghetto Valbruna, una realtà incastonata in un territorio prossimo al confine con l’Austria e la Slovenia.

È dunque quest’area una voluttuosa culla di lingue, culture e tradizioni che nel tempo hanno fatto la reciproca conoscenza arrivando a una sorta di distinta contaminazione eppur mantenendo definite le rispettive identità sociali. In tale ottica le etnie italiana, slava e tedesca hanno imparato a coesistere, a coabitare e a condividere un eden fatto di paesaggi eccezionali, le bellissime Alpi Giulie elette Patrimonio dell’Umanità UNESCO, foreste, boschi, malghe e pascoli attraversati da torrenti la cui fiabesca limpidezza è pari solo a quella dei favolosi laghi alpini dal riconosciuto splendore.


Il sentiero Animalborghetto

Non è dunque insolito, dato l’altissimo valore del patrimonio naturalistico, imbattersi in qualche cervo o nei suoi bambi che intorno a Malborghetto Valbruna hanno creato il proprio habitat inviolabile in armonia con altre specie faunistiche eterogenee, quindi orsi, volpi, lepri, stambecchi, tassi, linci e camosci, animali che i bambini possono conoscere percorrendo in un’oretta un placido sentiero immerso nella selva, Animalborghetto.

Lungo questo tracciato che nulla ha sottratto alla maestà boschiva sono state disseminate sapientemente 44 sagome di legno dipinte a mano dall’eclettica artista locale Marina Gioitti, figure ad alta fedeltà che per misura, colori e disegni riproducono alla perfezione le entità popolanti i luoghi circostanti il paese. Oltre a essere una capillare escursione ecologica e didattica, Animalborghetto risponde ai criteri di una fiaba incantevole ideata da Lara Magri per sensibilizzare i più piccoli ma anche gli adulti riguardo le tematiche concernenti la tutela del paesaggio e delle sue creature, argomenti egemonici dell’esaustivo Museo della Foresta in località Bagni di Lusnizza. Si consiglia di completare l’indagine visitando il Museo Etnografico presso Palazzo Veneziano, edificio cinquecentesco la cui facciata richiama nettamente forme nordiche d’influenza rinascimentale.


Casa Oberrichter

La signora Gioitti, di cui si è fatta suddetta menzione, oggi gestisce una dimora che per originalità, viatico e architettura si dimostra davvero unica nel suo genere. Casa Oberrichter, eretta nel ‘400 secondo stilemi medievali ma restaurata in epoca asburgica per trasformarsi in Tribunale. Assolto il ruolo, al termine della Prima Guerra Mondiale toccò purtroppo il fondo venendo assai mortificata e depredata, salvo essere dopo alcuni anni recuperata e restituita agli antichi splendori da una famiglia di artisti sui generis, capaci di creare un hotel di somma eleganza e qualche bizzarria comprensivo di cinque suites e un ristorante.

Nel grande salone centrale convivono mobili antichi, piccole statue, vecchie poltrone in velluto, sedie in legno dipinto, bambole, manoscritti, vetrinette, giochi e minuscoli oggetti estranei alla quotidianità. Ai viandanti le prelibatezze della cucina vengono servite su enormi tavoli in larice e in stanze riscaldate in inverno da tre stufe in muratura refrattaria rivestita di piastre in terracotta. I pavimenti, tutti originali, hanno più di 600 anni. Presso Casa Oberrichter si tengono corsi di pittura, laboratori didattici, mostre e concerti musicali. I corsi e i laboratori, al pari di Animalborghetto e del Museo Etnografico, costituiscono attrazioni comprese nel programma turistico Forest Camp e fruibili gratuitamente utilizzando la Forest Camp Card.

Con Tarvisio, Dogna, Chiusaforte e Pontebba, il paese si è ritagliato una dimensione meditativa pervasa lungo il suo hinterland da imponenti formazioni geologiche, amena tranquillità, pace montana e un clima che regala il meglio del proprio repertorio tanto in inverno quanto in estate.


Storia

Della storia di Malborghetto Valbruna si sa che nel 1928 avvenne la fusione fra le due realtà di Malborghetto e Ugovizza-Valbruna, immerse in un contesto di antropizzazione della Val Canale partita nel Mesolitico e proseguita nell’era dell’Impero Romano. Vi succedettero le popolazioni barbariche ma è con gli Sloveni che l’intera area acquisì un’importante cifra agro-silvo-pastorale tale da fomentare presto l’immigrazione teutone, coincidente con la donazione della valle al Vescovado di Bamberga da parte dell’imperatore germanico Enrico II nel 1007.

L’Impero Austro-Ungarico subentrò solo sette secoli e mezzo dopo, nel 1759, entrando in rotta di collisione con le milizie di Napoleone Bonaparte nel 1809 nei pressi di Fort Hensel (una palla di cannone che colpì l’abitato è murata nella facciata di un’abitazione ubicata al civico 23 di via Superiore), fortino dapprima costruito in legno e successivamente rifatto in muratura dagli Austriaci. Lo scontro bellico è ricordato dal Monumento al Capitano Hensel e ai difensori del forte - che nell’occasione imposero una strenua sebbene inutile resistenza – e dal Monumento all’artificiere capo Ignaz Rauch, comandante dell’artiglieria sopravvissuto alla battaglia insieme a pochi altri.


Cosa vedere

A Malborghetto Valbruna l’architettura è essenzialmente un moderato coacervo di luoghi di culto cristiani, dalla quattrocentesca Chiesa della Visitazione di Maria alla Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo con il bel campanile risalente al XIII secolo, fino ad arrivare alla coeva Chiesa di San Gottardo e alla Chiesa della Santissima Trinità, riconoscibile per il campanile a base quadrata terminante in una cuspide ottagonale. Da contemplare al suo interno le pale d’altare che raffigurano la Trinità e una Madonna col Bambino venerata dai santi Carlo Borromeo e Ambrogio.

Stimata località di villeggiatura e centro sciistico famoso in tutto il Friuli, Malborghetto Valbruna dispone di impianti sportivi e strutture ricettive esemplari per il modo in cui i turisti vengono accolti. Fra questi si distingue l’Hotel Valbruna Inn, un tre stelle insignito nel 2013 del Certificato di Eccellenza attribuito da TripAdvisor. Le sue 13 camere aderiscono appieno al concetto di baita, così come gli ambienti per le colazioni internazionali, la caratteristica stube per i pranzi e le cene e un sottotetto adibito a zona benessere.

Da Malborghetto Valbruna passa la Ciclovia Alpe Adria, pista ciclabile di ben 435 km che unisce Salisburgo a Grado sfruttando il vecchio tracciato dismesso della ferrovia pontebbana.


Eventi, sagre e manifestazioni

Il calendario di eventi è assai fitto e si spalma in un anno molto intenso. Dopo l'Epifania e il Carnevale e la volta del Triduo Pasquale celebrato a suon di raganelle e tramite riti come l'allestimento del Santo Sepolcro e la Processione della Resurrezione; seguono la Sagra paesana di Malborghetto i primi di luglio, la Sagra paesana di Ugovizza alla fine del mese, Valbruna in festa la prima domenica di agosto e la Festa di San Nicolò accompagnato dai Krampus, diaboliche figure del folklore locale.


Come arrivare a Malborghetto Valbruna

Dall’Autostrada A23 Palmanova – Tarvisio bisogna uscire a Carnia e proseguire sulla SS 13 Pontebbana Udine – Tarvisio; la stazione di Tarvisio Boscoverde si raggiunge tranquillamente da Udine; l’aeroporto di Trieste è quello di riferimento.
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