Griante (Lombardia): il borgo e Cadenabbia sul Lago di Como
Griante, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Griante dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
La mondanità propria del fascinoso lago di Como è ampiamente risaputa ma i suoi epicentri in tal senso risultano per la maggior parte insospettabili, luoghi compositi che mai ci saremmo aspettati fossero così gettonati. Eppure è così, allorché paesi lacustri di esigua estensione hanno nel tempo guadagnato lodevole blasone venendo visitati da eminenti personaggi della politica, dello spettacolo e della cultura.
La storia annovera perciò tra i suoi tasselli Griante, comune della provincia di Como in Lombardia che occupa esattamente il centro del Lario risaltando in uno sfondo dove a far da padroni ci sono i massicci dolomitici delle Grigne.
Ma cosa avrà tanto attratto di questa località che oggi conta meno di 700 abitanti? In primis la semplicità emanata dal suo status di tranquillo gioiello sulle sponde di uno dei laghi più belli al mondo, successivamente il suo rapporto armonioso con la natura che tutto abbraccia e trasforma. Poeticità e romanticismo viaggiano praticamente a braccetto diramandosi nel cuore dei due nuclei urbani di cui Griante si compone, ovvero il centro storico superiore e la frazione di Cadenabbia, contenitori servili di grandi e lussuose residenze, citiamo Villa Margherita, Villa Ronconi, Villa Carlotta e Villa Maria.
Di italica fattura è invece la Chiesa della Madonna delle Grazie di San Martino, posta sul pendio del Sasso San Martino, un santuario cinquecentesco per il culto mariano praticato a seguito del ritrovamento della statua lignea raffigurante una Madonna con il Bambino. Ammirando la chiesa, si ammira dal punto in cui giace l’intero panorama che inscrive il lago e il paese di Bellagio. La Parrocchiale dei Santi Nabore e Felice risale al ‘600, è piuttosto semplice esteriormente e sfoggia un interno a navata unica lungo la quale si dispongono due navate dedicate alla Vergine e uno stuolo di quadri appartenenti al XVIII secolo.
Si racconta anche del feroce pirata Giovanni il Matto, che guidò un contingente armato contro i Francesi allo scopo di riconquistare Como ma, tradito dai Lanzichenecchi, dovette rifugiarsi nel Castello di Griante, nel quale trovò infine la morte per decapitazione. Si dice che il suo fantasma vaghi per queste zone e l’idea trasmette insieme inquietudine e suggestione romantica.
La storia annovera perciò tra i suoi tasselli Griante, comune della provincia di Como in Lombardia che occupa esattamente il centro del Lario risaltando in uno sfondo dove a far da padroni ci sono i massicci dolomitici delle Grigne.
Griante e i personaggi celebri
Immaginate la veduta paesaggistica: c’è bellezza, c’è suggestione, c’è rarità e un pizzico verace di sbigottimento. L’intero comprensorio ha svelato i suoi principali segreti ad artisti che piacevolmente hanno prodotto i loro capolavori ispirati all’atmosfera che a Griante e dintorni si respira a pieni polmoni, maturando un bagaglio emozionale d’altri tempi. Ci si riferisce, nello specifico, a illustri avventori come Giuseppe Verdi, geniale compositore che realizzò buona parte della sua splendida “Traviata” ospite di Villa Ricordi, e Stendhal, autore dell’opera letteraria “La Certosa di Parma”, senza dimenticare Longfellow e le sue memorabili liriche. Presenze autoritarie che fecero di Griante una grande culla di consessi epici hanno il volto della Regina Vittoria d’Inghilterra, il Kaiser Guglielmo II, l’ultimo re d’Italia Umberto di Savoia e papa Pio IX, tralasciando tanti altri prestigiosi visitatori estemporanei.Ma cosa avrà tanto attratto di questa località che oggi conta meno di 700 abitanti? In primis la semplicità emanata dal suo status di tranquillo gioiello sulle sponde di uno dei laghi più belli al mondo, successivamente il suo rapporto armonioso con la natura che tutto abbraccia e trasforma. Poeticità e romanticismo viaggiano praticamente a braccetto diramandosi nel cuore dei due nuclei urbani di cui Griante si compone, ovvero il centro storico superiore e la frazione di Cadenabbia, contenitori servili di grandi e lussuose residenze, citiamo Villa Margherita, Villa Ronconi, Villa Carlotta e Villa Maria.
Cadenabbia
Cadenabbia, soprattutto, ha incontrato per diverso tempo il favore britannico, cosicché si andò a formare negli anni passati una vera e propria colonia inglese che abbisognò di edificare un simbolo architettonico di chiari intenti, una bella Chiesa Anglicana consacrata ufficialmente nel 1891, capofila di tutte le altre che presero posto lungo lo Stivale. La struttura religiosa, eretta in stile pseudo-gotico dall’architetto Brentano, palesa egregi mosaici assemblati da Murchinson.Di italica fattura è invece la Chiesa della Madonna delle Grazie di San Martino, posta sul pendio del Sasso San Martino, un santuario cinquecentesco per il culto mariano praticato a seguito del ritrovamento della statua lignea raffigurante una Madonna con il Bambino. Ammirando la chiesa, si ammira dal punto in cui giace l’intero panorama che inscrive il lago e il paese di Bellagio. La Parrocchiale dei Santi Nabore e Felice risale al ‘600, è piuttosto semplice esteriormente e sfoggia un interno a navata unica lungo la quale si dispongono due navate dedicate alla Vergine e uno stuolo di quadri appartenenti al XVIII secolo.
Storia di Griante
Prima delle varie edificazioni, va precisato che Griante fu presumibilmente fondata dai Celti intorno al 500 a.C., poi sviluppatosi come insediamento abitativo in epoca romana e disturbato in periodo medievale da una sequela di scorrerie, saccheggi e cruente guerre promulgate da soldati di ventura, Lanzichenecchi e Luterani.Si racconta anche del feroce pirata Giovanni il Matto, che guidò un contingente armato contro i Francesi allo scopo di riconquistare Como ma, tradito dai Lanzichenecchi, dovette rifugiarsi nel Castello di Griante, nel quale trovò infine la morte per decapitazione. Si dice che il suo fantasma vaghi per queste zone e l’idea trasmette insieme inquietudine e suggestione romantica.