Colonno (Lombardia): il sentiero Greenway e la visita al borgo sul Lago di Como
Colonno, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Colonno dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
La storia del piccolo comune di Colonno si lega alle vicende del territorio comasco in cui sorge, un lembo di terra che s’adagia sulle pendici del Monte Costolone. Fondata in epoca romana, questa località di quasi 600 abitanti ha ereditato l’ordine urbano dalla civiltà latina, modificando la propria planimetria durante il periodo medievale: in virtù di quest’assetto, Colonno si palesa al forestiero in visita al Lago di Como con tutta la semplicità di un caratteristico paese dalle stradine strette ma non anguste, vicoletti che si tuffano su spiazzi a lago e costruzioni abitative praticamente aggrappate le une alle altre come volessero formare un cordone di condiviso calore.
Merita accentuare lo spiccato carattere pittoresco di un paesino dalla sempiterna tendenza a specchiarsi sulle acque di quella porzione di lago soprannominata “Zoca de l’oli”, ovvero “conca dell’olio” data la liscezza della quieta superficie idrica. Il territorio abbonda di H2O, tanto che persino la Strada Regina vede incombere candidamente la cascata delle Camogge, innocuo rigagnolo verticale da vedere.
Di meraviglie naturali ve ne sono talmente tante sparse nell’hinterland che diviene più che necessario avvalersi del celeberrimo Greenway del Lago, un percorso lungo ben 10 km che penetra nell’intimo un’area imperlata di località speculari fra loro, a cominciare proprio da Colonno, alla quale seguono Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo e Griante, collana di paesucci posta in prevalenza lungolago: tutti offrono un esempio lampante che va dal borgo storico allo scorcio rurale, infondendo al paesaggio lacustre un’incredibile varietà di bellezze abitate.
Un tracciato tutt’altro che isolato, percorribile nella sua interezza in ca. 3 ore e mezza e suddivisibile in 5 itinerari a misura di comitiva, di età e di preparazione fisica certamente differente a seconda del gruppo che opera la scelta.
Cenni storici su Colonno
Il centro si circonda dunque di case che si raggruppano in due grandi macroaree divise dalla Strada Regina, linea che trasversalmente impone una labile ma presente soluzione di continuità. Anche il torrente Valle di Sala (chiamato dagli autoctoni fiume Pessetta) si prende la briga di intrufolarsi fra le maglie del paesello (con una curiosissima casa a ponte che lo scavalca facendosi immediata attrazione), ma questo è in fondo un vantaggio oggi percepito come tale e nel ‘500 – secolo in cui il feudo apparteneva alla famiglia Alberti di Colico prima di passare nel 1640 ai Gallio di Como – ancor più rilevante in ottica agricola. Di fatto Colonno ha mantenuto in parte la propria fisionomia economica conservando le principali attività legate alla terra - sicché la zona a monte presenta numerosi terrazzamenti utili alla coltivazione delle erbe odorose – ma con una propensione verso commercio e turismo, nuovi perni di sviluppo.Cosa vedere nel borgo sul Lago di Como
Pur dipendendo per molti versi dall’isola Comacina (storicamente coinvolta nelle aspre liti belliche che anteponevano Como a Milano), il comune preserva a ogni modo un’indipendenza ch’è innanzitutto sociale e tradotta nell’evidente autonomia di alcuni capisaldi dell’impianto architettonico madido di simbolismi politici e religiosi. Al di là, tuttavia, del significato assorbito dalle fondamenta, sia l’ottocentesca Parrocchiale di San Michele (posta dove in origine preesisteva un oratorio romanico ben più antico con campanile poi scomparso) che lo stoico Palazzo Pretura s’ergono a edificazioni elettive che trasudano tutta la compattezza semantica di una Colonno mai spavalda ma sicura di sé e della sua emozionante sussistenza.Merita accentuare lo spiccato carattere pittoresco di un paesino dalla sempiterna tendenza a specchiarsi sulle acque di quella porzione di lago soprannominata “Zoca de l’oli”, ovvero “conca dell’olio” data la liscezza della quieta superficie idrica. Il territorio abbonda di H2O, tanto che persino la Strada Regina vede incombere candidamente la cascata delle Camogge, innocuo rigagnolo verticale da vedere.
Di meraviglie naturali ve ne sono talmente tante sparse nell’hinterland che diviene più che necessario avvalersi del celeberrimo Greenway del Lago, un percorso lungo ben 10 km che penetra nell’intimo un’area imperlata di località speculari fra loro, a cominciare proprio da Colonno, alla quale seguono Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo e Griante, collana di paesucci posta in prevalenza lungolago: tutti offrono un esempio lampante che va dal borgo storico allo scorcio rurale, infondendo al paesaggio lacustre un’incredibile varietà di bellezze abitate.
Un tracciato tutt’altro che isolato, percorribile nella sua interezza in ca. 3 ore e mezza e suddivisibile in 5 itinerari a misura di comitiva, di età e di preparazione fisica certamente differente a seconda del gruppo che opera la scelta.