Colico (Lombardia): la cittą e l'Abbazia di Piona sul Lago di Como
Colico, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Colico dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Località di villeggiatura in provincia di Lecco, Colico giace quieta con i suoi ca. 7.000 abitanti sulla sponda orientale dell’Alto Lario, a sua volta a ridosso della montagna più elevata dell’area, il Monte Legnone, di ben 2.609 metri.
Un paesaggio caratterizzato da rilievi collinari chiamati “Montecchi” e tanto verde variegato avvolgono il paese, presente come insediamento già in età neolitica ma affermatosi come aggregato pseudo-urbano dal 931 sotto la dominazione dei Longobardi prima e dei Franchi poi. Coligo (l’antico nome della località) viene successivamente infeudata dai Visconti e costretta ad attraversare periodi difficili piegati da guerre di conquista e invasioni che la relegano a terra di confine, un destino comunque reversibile, tanto che il ‘900 segna la ripresa dell’integrità locale e un’impressionante crescita demografica.
Proprio i conflitti hanno reso nel passato necessaria la costruzione di rocche fortificate atte a fronteggiare le evenienze belliche serpeggianti fra i colli, sicché sparsi sul territorio s’ergevano la Fortezza di Fuentes, edificata tra il 1603 e il 1606, e il Forte Montecchio Nord, eretto fra il 1911 e il 1914. Il primo esemplare difensivo ha preso vita grazie alla volontà del conte di Fuentes di proteggere il confine settentrionale del Ducato di Milano dai Francesi, ma per ironia del fato la struttura fu poi fatta smantellare nel 1796 proprio da un transalpino, certo Napoleone Bonaparte. Della struttura antica sopravvivono oggi pochi ma significativi resti immersi nella flora circostante, tra i quali si possono scorgere anche i ruderi della chiesetta attigua, edificio dal quale si è potuto evincere ergo salvare un prezioso affresco raffigurante Santa Barbara, patrona degli artiglieri.
Dal 2012 il forte viene gestito dal Museo della Guerra Bianca in Adamello. Parlando invece del Forte Montecchio Nord, emerge fiera la considerazione che vuole la struttura essere l’unico forte militare italiano della Grande Guerra ad aver conservato intonso il proprio armamento primigenio, costituente l’attrattiva principe della costruzione, con quattro cannoni con capacità di gittata di 14 km. Del vero e proprio Castello di Colico non sono rimaste che due torrette di guardia, inscritte in un complesso ricco di fortificazioni come il Fortino d’Adda e il Castello di Mirabello, risalente alla prima metà del Cinquecento.
L’architettura religiosa s’imperla di esempi su cui spicca l’Abbazia di Piona, un complesso conventuale estremamente suggestivo i cui resti sorgono a poca distanza dal paese tanto da essere raggiunti a piedi. La facciata a capanna, una grande finestra centrale a tutto sesto, l’interno a navata unica e un ingresso presidiato da due leoni marmorei che reggono le acquasantiere conferiscono dignità storico-monumentale a una chiesa in loco dall’XI secolo. Pregevole è il ciclo pittorico custodito in abside, su cui trionfa la figura di Cristo acclamato dai dodici apostoli.
L’abbazia acquisisce ulteriore bellezza grazie anche a un campanile esterno e a un cortile lungo il perimetro del quale si stagliano in successione 41 colonne e quattro pilastri in marmo, dotati di capitelli decorati con elementi a foglie, fiori e animali. Imperioso e non di poco conto è l’affresco all’ingresso del chiostro, ritraente l’Apparizione di Cristo alla Madonna; notevole e raro risulta il calendario affrescato sotto il portico, uno fra i pochi esistenti in Europa.
Altre chiese meritorie di visita sono la chiesa romanica di San Rocco (recante un affresco dell’Ultima Cena scoperto durante un recente restauro) e la chiesa di San Giorgio, insieme a una pletora di altri edifici sacri minori e cappelle divisa fra le diverse frazioni del comune. Presente a Colico anche una coppia di residenze a carattere nobiliare, ovvero Villa Malpensata e Villa Osio, l’una ottocentesca, l’altra figlia del XX secolo.
Turisticamente appetibile per lo sbocco sul lago di Como e la pace che la pervade, Colico riserva a ogni modo eventi che ravvivano l’aura placida per cui è nota: il più importante è certamente la tappa italiana della Coppa del Mondo di kitesurfing, seguita dal festival di musica classica Musica sull’Acqua, dalla Notte Bianca e dalle serate danzanti. La festa principale rimane quella del 16 agosto in onore di San Rocco, celebrata nell’omonima chiesa.
Come arrivare
Colico è meta comoda da raggiungere sia per chi arriva da Milano, sia per chi arriva da Lecco: percorribile in auto la SS36, dalla quale si può godere di una gran vista.
Un paesaggio caratterizzato da rilievi collinari chiamati “Montecchi” e tanto verde variegato avvolgono il paese, presente come insediamento già in età neolitica ma affermatosi come aggregato pseudo-urbano dal 931 sotto la dominazione dei Longobardi prima e dei Franchi poi. Coligo (l’antico nome della località) viene successivamente infeudata dai Visconti e costretta ad attraversare periodi difficili piegati da guerre di conquista e invasioni che la relegano a terra di confine, un destino comunque reversibile, tanto che il ‘900 segna la ripresa dell’integrità locale e un’impressionante crescita demografica.
Proprio i conflitti hanno reso nel passato necessaria la costruzione di rocche fortificate atte a fronteggiare le evenienze belliche serpeggianti fra i colli, sicché sparsi sul territorio s’ergevano la Fortezza di Fuentes, edificata tra il 1603 e il 1606, e il Forte Montecchio Nord, eretto fra il 1911 e il 1914. Il primo esemplare difensivo ha preso vita grazie alla volontà del conte di Fuentes di proteggere il confine settentrionale del Ducato di Milano dai Francesi, ma per ironia del fato la struttura fu poi fatta smantellare nel 1796 proprio da un transalpino, certo Napoleone Bonaparte. Della struttura antica sopravvivono oggi pochi ma significativi resti immersi nella flora circostante, tra i quali si possono scorgere anche i ruderi della chiesetta attigua, edificio dal quale si è potuto evincere ergo salvare un prezioso affresco raffigurante Santa Barbara, patrona degli artiglieri.
Dal 2012 il forte viene gestito dal Museo della Guerra Bianca in Adamello. Parlando invece del Forte Montecchio Nord, emerge fiera la considerazione che vuole la struttura essere l’unico forte militare italiano della Grande Guerra ad aver conservato intonso il proprio armamento primigenio, costituente l’attrattiva principe della costruzione, con quattro cannoni con capacità di gittata di 14 km. Del vero e proprio Castello di Colico non sono rimaste che due torrette di guardia, inscritte in un complesso ricco di fortificazioni come il Fortino d’Adda e il Castello di Mirabello, risalente alla prima metà del Cinquecento.
L’architettura religiosa s’imperla di esempi su cui spicca l’Abbazia di Piona, un complesso conventuale estremamente suggestivo i cui resti sorgono a poca distanza dal paese tanto da essere raggiunti a piedi. La facciata a capanna, una grande finestra centrale a tutto sesto, l’interno a navata unica e un ingresso presidiato da due leoni marmorei che reggono le acquasantiere conferiscono dignità storico-monumentale a una chiesa in loco dall’XI secolo. Pregevole è il ciclo pittorico custodito in abside, su cui trionfa la figura di Cristo acclamato dai dodici apostoli.
L’abbazia acquisisce ulteriore bellezza grazie anche a un campanile esterno e a un cortile lungo il perimetro del quale si stagliano in successione 41 colonne e quattro pilastri in marmo, dotati di capitelli decorati con elementi a foglie, fiori e animali. Imperioso e non di poco conto è l’affresco all’ingresso del chiostro, ritraente l’Apparizione di Cristo alla Madonna; notevole e raro risulta il calendario affrescato sotto il portico, uno fra i pochi esistenti in Europa.
Altre chiese meritorie di visita sono la chiesa romanica di San Rocco (recante un affresco dell’Ultima Cena scoperto durante un recente restauro) e la chiesa di San Giorgio, insieme a una pletora di altri edifici sacri minori e cappelle divisa fra le diverse frazioni del comune. Presente a Colico anche una coppia di residenze a carattere nobiliare, ovvero Villa Malpensata e Villa Osio, l’una ottocentesca, l’altra figlia del XX secolo.
Turisticamente appetibile per lo sbocco sul lago di Como e la pace che la pervade, Colico riserva a ogni modo eventi che ravvivano l’aura placida per cui è nota: il più importante è certamente la tappa italiana della Coppa del Mondo di kitesurfing, seguita dal festival di musica classica Musica sull’Acqua, dalla Notte Bianca e dalle serate danzanti. La festa principale rimane quella del 16 agosto in onore di San Rocco, celebrata nell’omonima chiesa.
Come arrivare
Colico è meta comoda da raggiungere sia per chi arriva da Milano, sia per chi arriva da Lecco: percorribile in auto la SS36, dalla quale si può godere di una gran vista.