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Scorzč (Veneto): visita alla cittą in provincia di Venezia

Scorzč, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Scorzč dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Immaginate un pentagramma musicale e note disposte su di esso a comporre una melodia imperniata su armonia e ritmo. Traducete questa immagine e avrete Scorzè, comune a 25 km da Venezia che riunisce le meraviglie di cinque paeselli corrispondenti a Scorzè stesso e alle sue leggiadre frazioni, Rio San Martino, Cappella, Peseggia e Gardigiano, ognuna con una propria identità cui si lega un patrimonio storico-artistico distinto e magnifico.

Il territorio del Miranese è conosciuto turisticamente come Terra dei Tiepolo in riferimento ai mitici artisti Giandomenico e Giambattista, assai influenti in quest’area che non perde occasione di ricordarli ed elogiarli. Scorzè, che vi si incastona, deve invece buona parte del proprio blasone alle sorgenti Benedicta, dalle quali sgorgano le ottime acque minerali San Benedetto trattate dall'omonimo stabilimento.

Storia ed origine del nome

Il nome della cittadina rimanda ai primi abitanti di queste zone, dediti all’agricoltura, alla pastorizia ma soprattutto al mestiere della conceria, da qui il termine scorzer che ne identifica la figura lavoratrice in tal settore, il conciatore. La costruzione del Municipio risale al 1888, medesimo discorso per le scuole elementari, incrementate specialmente con l’ascesa del Fascismo, che a Scorzè sopravvenne nel 1922 come in buona parte d’Italia, nonostante il ferreo ostracismo del parroco locale, Mons. Antonio Cercariolo, in più occasioni avverso alle politiche dei gerarchi, i quali soprattutto sul finire della Seconda Guerra Mondiale perpetrarono violenze ed esecuzioni sommarie che ancora rimbombano per talune stradine della località.

A ogni modo tutte le brutture avvenute appartengono ormai al passato, perché il borgo ha da tempo voltato pagina, curato il proprio sviluppo in ambito industriale e commerciale traendo dalla terra le perle migliori come ad esempio il gustoso Radicchio nelle specialità spadone e tardivo, riconosciute a marchio I.G.P. e protagoniste della Festa del Radicchio Rosso di Treviso I.G.P. che si tiene a novembre presso Rio San Martino.

Cosa vedere a Scorzè

Inoltre, il borgo può contare su un’urbanità capace di sfoggiare dei monumenti veramente belli e interessanti, come la Chiesa di San Benedetto Abate che si raggiunge percorrendo Via Roma. L’arcipretale, sorta fra il 1761 e il 1767, palesa una facciata che – fiancheggiata dal campanile cinquecentesco staccato di 5 metri e alto ben 50 - si arricchisce di quattro semicolonne e un timpano ove si possono notare le statue di San Benedetto, Santa Lucia e Sant’Agnese, tutte realizzate da Antonio Bonazza. Altre nove statue di santi si ritrovano sui pilastri del sagrato, opere di Francesco Androsi, mentre accedendo all’interno cambia il genere artistico e si passa agli affreschi della Nascita di Gesù, dell’Assunta, della Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor e dell’Ascensione, dipinti da Giovanni Battista Canal. Le varie pale d’altare sono stupende.

Se dapprima il simbolo del comune era rappresentato dal castello, purtroppo andato distrutto a cause delle scorribande del furioso Ezzelino III da Romano nel 1241, ora ci sono splendide ville che per fortuna nessuno potrà portarsi via. Villa Soranzo Conestabile occupa proprio il centro del paese, immersa in un bel parco all’inglese di due ettari e mezzo (in cui si sistemano docilmente oltre 1.400 specie arboree diverse) che ne enfatizza la naturale bellezza per merito di chi lo ha progettato, l’architetto Giuseppe Japelli. Sorta nel Cinquecento, beneficia di continui ampliamenti nel corso del Settecento. La villa è divenuta un elegante albergo.

Molto più prosaica per aspetto risulta essere Villa Orsini, residenza nobiliare che ha origini antiche e che è stata adibita nel primo Novecento a Caserma dei Carabinieri, successivamente sede della Biblioteca Comunale a partire dal 1979. Il salone centrare appare ricco di decorazioni.

Da Via Roma occorre spostarsi in Via Castellana per contemplare Villa Dolfin-De Ferrari, signorile dimora seicentesca di proprietà privata che vanta ambienti maestosi, il piano terra con il suo salone pavimentato alla veneziana e soffittato alla sansovina, la biblioteca e le stanze al piano superiore ricolme di stucchi del ‘700. Si ritorna in Via Roma per vedere Villa Barbiero, complesso orfano del proprio parco ma ancora forte di una sontuosa barchessa e un sensazionale portico.

Nonostante sia stato costruito nel 1962, il Teatro Elios Aldò veste un abito ultramoderno, quasi avveniristico grazie anche al restauro iniziato nel 2014 e conclusosi nel 2016, anno della riapertura. Il teatro cinema è dedicato ad Aldo Graziati, celebre fotografo di scena che lavorò con importanti cineasti (Luchino Visconti per esempio) e morì in un incidente stradale di ritorno a Scorzè.

Lungo il fiume Dese che costeggia il Comune si inanellano alcuni storici mulini, ma nessuno di essi svolge più l’attività per la quale sono stati costruiti. Da vedere il Mulino Todori, il Michieletto e il Mulino Bonotto, oggi denominato Hotel Antico Mulino. L’argine del Dese è peraltro fruibile grazie a un panoramico percorso ciclo-pedonale che s’inoltra nella campagna per terminare nell’Oasi Comunale Mulino Todori.

Molti scorci nel centro storico sono contraddistinti dalla presenza di monumenti d’arte moderna, si citino il Monumento ai Caduti “Olismo” situato a lato del Municipio in Piazza Aldo Moro, il Monumento al Redentore vicino alla Chiesa Arcipretale e il Monumento ai Caduti sul Lavoro in Via dei Soranzo. Il Monumento al Radicchio Rosso di Treviso I.G.P. s’innalza in quel di Rio San Martino, dove fa bella mostra di sé anche la Parrocchiale con campanile annesso. La torre campanaria della Chiesa di Cappella ha dello straordinario, vanta una solidità incredibile e trionfa notevolmente sulla struttura ecclesiale. Il campanile della Chiesa di Peseggia si rifà all’estetica particolare delle torri di Firenze e Siena, facile dunque coglierne le tante similitudini. Sempre a Peseggia si può riscontrare la presenza di molteplici ville, e fra di esse Villa Spangaro, Villa Tasca e Villa Buratti. La Chiesa di San Donato a Gardigiano possiede l’aura sacra di un vero santuario, vi si accede tramite una convessa scalinata centrale e sfoggia un campanile con tanto di orologio e finestre bifore.

Eventi, sagre e manifestazioni

Gli autoctoni qui a Scorzè sembra facciano sempre festa, perché oltre alla succitata Festa del Radicchio si sono ritagliati tante altre nicchie, sagre che vanno dalla Festa della Fragola e dell’Asparago nel mese di maggio alla Festa dei Bisi sempre a primavera, dalla Festa del Pomodoro a fine luglio alla Festa dello Sport nelle prime settimane di agosto. Non meno importanti le ricorrenze dedicate a San Benedetto Abate, al Nome di Maria e alla Madonna Addolorata.

Come arrivare a Scorzè

Scorzè è posta all’intersezione fra la SR 245 Castellana e la SR 515, or dunque si raggiunge uscendo a Padova Est dall’Autostrada A4 e seguendo le indicazioni per Treviso; in treno si arriva alla stazione ferroviaria di Noale – Scorzè; l’aeroporto di riferimento è l’”Antonio Canova” di Treviso, comodo anche il “Marco Polo” di Venezia.

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