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Rennes-le-Château e il suo mistero: Saunière, la chiesa, il tesoro e i Templari

Rennes-le-Chateau, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Rennes-le-Chateau dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

E’ un piccolo agglomerato di case, raccolte intorno a un dedalo di stradicciole tortuose, abbarbicato a uno sperone roccioso nel dipartimento francese dell’Aude, nella regione della Linguadoca-Rossiglione. Gli abitanti sono un paio di centinaia, il silenzio ricco della campagna domina il borgo e i tempi sono quelli lenti e pacati del passato, tipici di chi non ha scadenze o preoccupazioni particolari. Verrebbe spontaneo chiedersi perché visitare Rennes-le-Chateau (Rènnas del Castèl in occitano), questa cittadella arroccata a pochi chilometri da Couiza, fondata da contadini e pastori.

In realtà le motivazioni sono molte, infatti Rennes-le-Château ha conosciuto negli ultimi anni un incremento turistico impressionante, dovuto alla bellezza del luogo ma anche a celebri leggende che circolano sul suo conto. Innanzitutto passeggiare per le piazze e le stradine del paese significa fare un salto nel passato, assaporare un mondo fiabesco in cui ci si aspetterebbe di vedere cavalieri e dame, fate e folletti. Inoltre Rennes le Chateau custodisce alcuni gioielli di grande valore, che hanno alimentato storie al limite tra la fantasia e la realtà.

Protagonista di tanto clamore è la chiesa cittadina, molto antica, consacrata nel 1059 e descritta da diverse leggende come sede del sepolcro di Magdala, sposa di Sigisberto IV, figlio dell’ultimo re merovingio. Forse avrete già capito di cosa si tratta: è la famosa storia del Graal e dei cavalieri templari, riemersa da poco in seguito alla pubblicazione de “Il Codice da Vinci”.

Ebbene, nel 1885 Bèrenger Saunière, parroco della chiesa, ne cominciò il restauro con i fondi donati dalla contessa di Chambord, potente aristocratica austriaca: secondo la leggenda, durante i lavori Saunière avrebbe rinvenuto all’interno dell’edificio, in un pilastro sotto all’altare, tre rotoli di legno con delle pergamene. Nello stesso punto una piccola cripta conteneva un vaso di ceramica traboccante di lingotti d’oro: da quel momento il parroco si convinse di essere sulle tracce di un grande tesoro, e diede adito ad innumerevoli storie che suscitano tuttora un grande fascino nei visitatori.

L’aspetto sorprendente della faccenda è che Saunière, nel 1896, lavorò instancabilmente alla decorazione della chiesa, acquistò le terre circostanti, costruì la grande Villa Betania e la torre-biblioteca detta Torre Magdala. Dove aveva trovato il denaro necessario per simili opere? Tra le varie ipotesi ce ne sono alcune decisamente suggestive: Saunière aveva rinvenuto l’intero tesoro, forse il tesoro dei Catari? O magari il tesoro del Tempio di Gerusalemme, nascosto a Rennes le Château dai Visigoti?

Per capire qualcosa in più non resta che visitare Rennes-le-Chateau, dove la Chiesa di Santa Maria Maddalena ospita ogni giorno numerosi visitatori alla ricerca di tracce misteriose. L’iscrizione del frontone “Terribilis est locus iste”, che significa “Questo luogo è terribile”, ha alimentato suggestioni arcane ed esoteriche, ma non bisogna dimenticare che la stessa frase compare all’ingresso di molte altre chiese e fa riferimento al rispetto che ogni fedele deve dimostrare in un luogo di culto. Entrati nella chiesa si rimane colpiti dall’acquasantiera, sorretta da un orrendo demone in pietra, e le pareti sono decorate dalle raffigurazioni della Via Crucis, con le stazioni poste in senso antiorario. Anche questo particolare ha alimentato leggende di ogni sorta, benché si tratti di una pratica normale dell’ortodossia cristiana.

Che sia protagonista di fantasie o di verità, la chiesa ogni 17 gennaio è meta di un vero e proprio pellegrinaggio, compiuto da studiosi e curiosi per ammirare il bizzarro fenomeno delle “mele blu”: si tratta di un albero di luci, disegnato dai fasci di sole che filtrano all’interno della chiesa, attraversando le vetrate colorate.

Benché la chiesa sia la protagonista indiscussa delle storie che circolano a Rennes-le-Château, vale la pena di visitare altri piccoli gioielli. Da vedere la già citata Villa Betania, edificata da Saunière per trascorrere gli ultimi giorni della sua vita accanto alla sua parrocchia, e la Torre Magdala, un edificio a due piani in stile rinascimentale, sede degli uffici personali del parroco e di una biblioteca. Dalla cima della torre si può lanciare lo sguardo sulla campagna e ammirare un panorama spettacolare, che per un attimo saprà farvi dimenticare intrighi, leggende e storie misteriose.

Raggiungere questo luogo magico dall’Italia, per immergersi in una sorta di romanzo, non è difficile. Dal confine italiano a Rennes ci sono circa 500 km: lasciata alle spalle Ventimiglia si imbocca l’Autostrada A8-E80 e si raggiunge Aix-en-Provence, si continua sull’A7-E80 seguendo le indicazioni per Salon de Provence, Arles, Nimes e Barcellona. Superata Nimes si continua sulla A9-E80 per Montpellier e per Lèzignan Corbières, si esce a Carcassonne ovest e si va verso la Route de Limoux. A questo punto si attraversa Couiza e si imbocca la D52 che dopo 5 km arriva nel cuore di Rennes-le-Chateau. L’aeroporto più vicino è quello di Carcassonne, a 45 km circa.

Giunti a destinazione verrete accolti da un clima piacevole, di tipo mediterraneo, caratterizzato da temperature sempre miti: il periodo più indicato per una visita è quello compreso tra la fine di aprile e ottobre. I valori medi del mese più freddo, gennaio, vanno da una minima di 3°C a una massima di 10°C, mentre in luglio si passa dai 17°C ai 28°C.
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 Pubblicato da - 21 Dicembre 2009 - © Riproduzione vietata

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