Costa Blanca: i castelli del Vinalopó e i monti di Alcoy
Alicante, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Alicante dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
I monti della provincia di Alicante rientrano nei comprensori de L'Alcoià e EI Comtat, due zone dall'orografia complessa, circondate dalle vette delle catene montuose del Mariola, del Benicadell e dell'Aitana. In questa zona dal terreno accidentato non è possibile praticare l'agricoltura e l'attività economica dei centri urbani si è dunque incentrata sull'industria: tessile a Alcoy e Cocentaina, giocattoli a Ibi e Onil.
L'itinerario segue la statale N-340, che dopo aver attraversato Jijona (Xixona), paradiso del torrone e dei gelati, sale tra molte curve per raggiungere Alcoy (Alcoi), a 54 chilometri dal capoluogo di provincia. La cittadina sorge laddove i fiumi Riquer e Molinar confluiscono dando luogo al fiume Serpis, che sbocca in mare a Gandía (Valencia). La particolarità della sua posizione, i numerosi ponti, le fabbriche ubicate a fondovalle e l'omogeneità del suo centro storico ne fanno un centro di sicuro interesse per il turista. L'espansione del centro medievale costrinse a gettare ponti per collegare il borgo vecchio con la città nuova. Il viadotto di Canalejas, eretto ai primi del secolo XX con una struttura metallica assai innovativa per l'epoca, scavalca il fiume Molinar, mentre il ponte più recente è quello inaugurato nel 1987 per deviare il traffico della N-340 che attraversa la parte moderna della città. Il centro cittadino è la Plaza de España; nel quartiere medievale è possibile visitare l'antico palazzo comunale (Ayuntamiento) e i musei archeologico e della festa dei Moros y Cristianos (Arabi e Cristiani). In direzione opposta, salendo per la via San Nicolás, si scoprono i quartieri liberty.
Nelle immediate vicinanze di Alcoi la città di Cocentaina, capoluogo de El Comtat (El Condado), a 60 chilometri da Alicante, conserva il nucleo medievale più importante dei monti dell'alicantino. Il palazzo-fortezza dei Condes e l'attiguo convento delle Clarisse costituiscono un magnifico insieme architettonico a cavallo tra il gotico e il rinascimento.
Le grandi dimensioni dell'insieme e la presenza di alte torri sono dovute al fatto che in origine castello e convento facevano parte di una rocca fortificata. Il complesso include il monastero della Virgen del Milagro (Madonna del Miracolo), in stile barocco napoletano,che custodisce una tavola bizantina dello stesso nome. Vuole la tradizione che durante la rivolta delle Germanías (associazioni valenciane dei mestieri che animarono una rivolta contro i nobili nel 1520) l'immagine abbia versato 17 lacrime sotto gli occhi dei fedeli. Passeggiando per le vie del centro medievale si notino le facciate delle case decorate da maioliche popolari, le chiese di Santa Maria de la Asunción e del Salvador e il bel reticolo di viuzze nell'antico quartiere arabo del Raval.
II fascino del litorale della Costa Blanca non deve far dimenticare le zone dell'entroterra e i loro paesaggi, modellati dalla civiltà contadina, dallo sviluppo industriale, dai ritmi del lavoro e della festa. I percorsi di questi itinerari seguono il corso dei fiumi e sono condizionati dalla grandiosa presenza dei monti.
Tutte le città dell'entroterra alicantino hanno due elementi in comune: sono ubicate lungo il corso medio e alto del fiume Vinalopó e sorgono attorno a possenti fortezze, perché questa era la zona di frontiera tra la Castiglia e l'antico Regno di Valencia. In epoca romana, la Via Augusta correva lungo il fiume, oggi una comoda autostrada assicura un collegamento permanente tra la costa mediterranea e l'altipiano. Il nostro itinerario parte da Novelda, a 28 chilometri dal capoluogo. II castello della Mola risale al medioevo, e il Santuario di Santa Maria Magdalena, in posizione pittoresca su un'altura, è un esempio delle tradizioni locali e ricorda le architetture di Gaudí. Novelda è centro di estrazione e produzione del marmo; vi si elaborano inoltre zafferano e uva da tavola confezionata.
Seguono (a 36 chilometri da Alicante) Elda e Petrer, due paesi vicini separati solo da una via: i numeri civici di destra appartengono a un comune, quelli di sinistra all'altro. I due centri formano uno dei poli industriali più importanti della provincia. Sopravvissuti alla crisi del commercio dello sparto nel sec. XIX, Elda e Petrer si riconvertirono nei settori delle calzature e della pelletteria. Le industrie di Elda sono leader nazionali del settore, specie per quanto riguarda le calzature di lusso per signora. A Elda, la fortezza araba è un simbolo della frontiera tra arabi e cristiani che per anni divise queste terre aride, mentre il centro storico conserva due edifici di valore artistico, la Casa Colorá e la Casa Grande del Jardín de la Música. A Petrer, paese industriale che anticamente dipendeva dal conte di Cocentaina, troviamo uno dei più bei castelli della provincia, oggetto di un attento restauro.
L'itinerario tocca ora Sax, a 48 chilometri da Alicante, dove ha inizio la zona dell'Alto Vinalopó (Alt Vinalopó). Nella torre principale del castello, di linee moresche, si apre un arco a tutto sesto che immette nella sala d'armi. È possibile visitare le segrete e i passaggi sotterranei della fortezza, la cui sagoma caratteristica non passa inosservata a chi viaggia sull'autostrada per Madrid. L'itinerario si avvicina ora alle ultime due fortezze. La prima si trova a Villena, città monumentale e capoluogo della zona, a 59 chilometri da Alicante. Il castello dell'Atalaya presenta una certa similitudine con le cittadelle murate della Castiglia, e di fatto la città ducale dal punto di vista amministrativo è entrata a far parte della provincia di Alicante solo a metà del secolo XIX. La torre principale, sorretta da volte a crociera di stile almohade, ha un profilo caratteristico e dalla sua terrazza si scorge il vasto panorama delle valli circostanti.
Il centro storico della città è cresciuto attorno al castello. Altri monumenti degni di nota sono la chiesa di Santa Maria, la Plaza Mayor e il santuario di Nuestra Señora de las Virtudes (a 7 km.). II museo archeologico locale custodisce il prezioso tesoro iberico di Villena, che comprende 60 oggetti d'oro, parecchi oggetti d'argento e ferro e numerosi reperti preistorici. Usciti dall'abitato, in direzione di Alcoi, si fa incontro al visitatore un altro castello: è quello di Biar, dalla duplice cinta muraria in cui si apre un arco. In cima alla triple muraglia si erge un gran torrione a pianta quadrata.
Fonte foto, cortesia: wikipedia
Autori:RuizDeAlarcon, Petronas
L'itinerario segue la statale N-340, che dopo aver attraversato Jijona (Xixona), paradiso del torrone e dei gelati, sale tra molte curve per raggiungere Alcoy (Alcoi), a 54 chilometri dal capoluogo di provincia. La cittadina sorge laddove i fiumi Riquer e Molinar confluiscono dando luogo al fiume Serpis, che sbocca in mare a Gandía (Valencia). La particolarità della sua posizione, i numerosi ponti, le fabbriche ubicate a fondovalle e l'omogeneità del suo centro storico ne fanno un centro di sicuro interesse per il turista. L'espansione del centro medievale costrinse a gettare ponti per collegare il borgo vecchio con la città nuova. Il viadotto di Canalejas, eretto ai primi del secolo XX con una struttura metallica assai innovativa per l'epoca, scavalca il fiume Molinar, mentre il ponte più recente è quello inaugurato nel 1987 per deviare il traffico della N-340 che attraversa la parte moderna della città. Il centro cittadino è la Plaza de España; nel quartiere medievale è possibile visitare l'antico palazzo comunale (Ayuntamiento) e i musei archeologico e della festa dei Moros y Cristianos (Arabi e Cristiani). In direzione opposta, salendo per la via San Nicolás, si scoprono i quartieri liberty.
Nelle immediate vicinanze di Alcoi la città di Cocentaina, capoluogo de El Comtat (El Condado), a 60 chilometri da Alicante, conserva il nucleo medievale più importante dei monti dell'alicantino. Il palazzo-fortezza dei Condes e l'attiguo convento delle Clarisse costituiscono un magnifico insieme architettonico a cavallo tra il gotico e il rinascimento.
Le grandi dimensioni dell'insieme e la presenza di alte torri sono dovute al fatto che in origine castello e convento facevano parte di una rocca fortificata. Il complesso include il monastero della Virgen del Milagro (Madonna del Miracolo), in stile barocco napoletano,che custodisce una tavola bizantina dello stesso nome. Vuole la tradizione che durante la rivolta delle Germanías (associazioni valenciane dei mestieri che animarono una rivolta contro i nobili nel 1520) l'immagine abbia versato 17 lacrime sotto gli occhi dei fedeli. Passeggiando per le vie del centro medievale si notino le facciate delle case decorate da maioliche popolari, le chiese di Santa Maria de la Asunción e del Salvador e il bel reticolo di viuzze nell'antico quartiere arabo del Raval.
II fascino del litorale della Costa Blanca non deve far dimenticare le zone dell'entroterra e i loro paesaggi, modellati dalla civiltà contadina, dallo sviluppo industriale, dai ritmi del lavoro e della festa. I percorsi di questi itinerari seguono il corso dei fiumi e sono condizionati dalla grandiosa presenza dei monti.
Tutte le città dell'entroterra alicantino hanno due elementi in comune: sono ubicate lungo il corso medio e alto del fiume Vinalopó e sorgono attorno a possenti fortezze, perché questa era la zona di frontiera tra la Castiglia e l'antico Regno di Valencia. In epoca romana, la Via Augusta correva lungo il fiume, oggi una comoda autostrada assicura un collegamento permanente tra la costa mediterranea e l'altipiano. Il nostro itinerario parte da Novelda, a 28 chilometri dal capoluogo. II castello della Mola risale al medioevo, e il Santuario di Santa Maria Magdalena, in posizione pittoresca su un'altura, è un esempio delle tradizioni locali e ricorda le architetture di Gaudí. Novelda è centro di estrazione e produzione del marmo; vi si elaborano inoltre zafferano e uva da tavola confezionata.
Seguono (a 36 chilometri da Alicante) Elda e Petrer, due paesi vicini separati solo da una via: i numeri civici di destra appartengono a un comune, quelli di sinistra all'altro. I due centri formano uno dei poli industriali più importanti della provincia. Sopravvissuti alla crisi del commercio dello sparto nel sec. XIX, Elda e Petrer si riconvertirono nei settori delle calzature e della pelletteria. Le industrie di Elda sono leader nazionali del settore, specie per quanto riguarda le calzature di lusso per signora. A Elda, la fortezza araba è un simbolo della frontiera tra arabi e cristiani che per anni divise queste terre aride, mentre il centro storico conserva due edifici di valore artistico, la Casa Colorá e la Casa Grande del Jardín de la Música. A Petrer, paese industriale che anticamente dipendeva dal conte di Cocentaina, troviamo uno dei più bei castelli della provincia, oggetto di un attento restauro.
L'itinerario tocca ora Sax, a 48 chilometri da Alicante, dove ha inizio la zona dell'Alto Vinalopó (Alt Vinalopó). Nella torre principale del castello, di linee moresche, si apre un arco a tutto sesto che immette nella sala d'armi. È possibile visitare le segrete e i passaggi sotterranei della fortezza, la cui sagoma caratteristica non passa inosservata a chi viaggia sull'autostrada per Madrid. L'itinerario si avvicina ora alle ultime due fortezze. La prima si trova a Villena, città monumentale e capoluogo della zona, a 59 chilometri da Alicante. Il castello dell'Atalaya presenta una certa similitudine con le cittadelle murate della Castiglia, e di fatto la città ducale dal punto di vista amministrativo è entrata a far parte della provincia di Alicante solo a metà del secolo XIX. La torre principale, sorretta da volte a crociera di stile almohade, ha un profilo caratteristico e dalla sua terrazza si scorge il vasto panorama delle valli circostanti.
Il centro storico della città è cresciuto attorno al castello. Altri monumenti degni di nota sono la chiesa di Santa Maria, la Plaza Mayor e il santuario di Nuestra Señora de las Virtudes (a 7 km.). II museo archeologico locale custodisce il prezioso tesoro iberico di Villena, che comprende 60 oggetti d'oro, parecchi oggetti d'argento e ferro e numerosi reperti preistorici. Usciti dall'abitato, in direzione di Alcoi, si fa incontro al visitatore un altro castello: è quello di Biar, dalla duplice cinta muraria in cui si apre un arco. In cima alla triple muraglia si erge un gran torrione a pianta quadrata.
Fonte foto, cortesia: wikipedia
Autori:RuizDeAlarcon, Petronas
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