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Alt Empordą, Costa Brava settentrionale: da L'Escala a Portbou

Girona, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Girona dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Nei pressi del confine con la Francia, il tratto più settentrionale della Costa Brava è rappresentato dalla regione dell'Alt Empordà, estesa pianura solcata dai fiumi Muga e Fluvià che sfociano nel Golfo de Roses. La zona pirenaica detta de l'Albera, a nord, e il massiccio del Montgrí, a sud, delimitano questo territorio storico battuto per qualche giorno, soprattutto nella stagione fredda, dalla tramontana, vento che, si racconta, favorisca un certo tocco pazzerello e geniale, come nel caso del paradigmatico artista Salvador Dalí, nato a Figueres, capoluogo di questa zona.

Il nostro itinerario inizia a L'Escala, a sud del Golfo de Roses, centro marinaro a tutti noto grazie alla straordinaria qualità delle sue acciughe, ottima occasione per il visitatore di degustarle o acquistarle in loco.

A poca distanza, sempre nel comune de L'Escala, è d'obbligo una tappa agli scavi archeologici di Empúries. Al pari di una splendida terrazza sul Mediterraneo, l'ubicazione di queste importanti rovine non potrebbe essere migliore. Sulle sue spiagge approdarono, oltre 2.500 anni fa, i primi naviganti greci che fondarono la colonia di Emporion, che in greco significa mercato. Più tardi, i romani vi insediarono un accampamento militare, cellula germinale di quella che sarebbe divenuta la nuova città, la Emporiae romana. E appunto qui, in questa strategica enclave dirimpetto al mare, attecchirono le civiltà ellenica e latina che si sarebbero gradualmente diffuse in tutta la Penisola iberica. L'itinerario che si snoda in questo sito archeologico è ben segnalato ed è attrezzato con ottimi servizi di accoglienza e punti d'informazione.

La vicina località di Castelló d'Empúries, nei pressi della foce del fiume Muga, nel Golfo de Roses, conserva un ricco patrimonio architettonico testimone del suo nobile passato, quale la magnifica chiesa gotica di Santa Maria con torre campanarie romaniche oppure l'edificio ove ha sede il Municipio. Lungo la costa sorge l'ampia marina di Empuriabrava, complesso residenziale dotato di canali per la navigazione che le è valsa il nome di “Venezia catalana”. In realtà, si tratta di un'ampia maremma (aiguamolls in catalano), quanto resta di antichi laghi prosciugati. Le estese paludi tra Castelló d'Empúries e Sant Pere Pescador, formano il Parco naturale delle zone umide dell'Empordà, importante riserva ecologica e santuario di uccelli migratori. Si consiglia di recarsi al relativo centro informazioni, dove vengono organizzate passeggiate a piedi o in bicicletta per contemplare la flora e la fauna locali. Le postazioni di osservazione, sparse ovunque, consentono di vedere da vicino numerose specie di uccelli nel loro habitat naturale.

All'estremità settentrionale del golfo e a sud della frastagliata penisola di Capo Creus, sorge Roses, uno dei primi porti di pesca del litorale nord catalano.

La suggestiva baia e l'estesa spiaggia di sabbia che la cinge, hanno portato alla proliferazione di alberghi e altri servizi turistici, tanto da disputarsi con Platja d'Aro il secondo posto per importanza della Costa Brava dopo Lloret. I complessi residenziali che ne punteggiano i dintorni, convivono con la bellezza ancora selvaggia e indomita del litorale, ricco di cale recondite e rocce frastagliate.

Capo Creus dà vita a un Parco naturale terrestre e marittimo di enorme bellezza paesaggistica che conserva vestigia della storia più remota. Ne è riprova l'alta concentrazione di dolmen tra cui va evidenziato quello di Creu de Cobertella, nelle vicinanze di Roses. Le dimensioni di questo monumento megalitico, coperto da una lastra di pietra che misura quasi sei metri per quattro, sono sorprendenti se si tiene conto del fatto che il medesimo risale a oltre cinquemila anni addietro.

Sulla costa orientale di Capo Creus, sorge la città di Cadaqués, raggomitolata in fondo a un porto naturale in posizione privilegiata. Picasso vi dipinse le celebri tele cubiste nel 1910 e, dagli anni Venti in poi, Dalí la rese famosa in tutto il mondo invitando insigni esponenti del surrealismo come Eluard, Magritte, Duchamp o Buñuel. Nella baia di Portlligat, a nord di Cadaqués, si potrà visitare la casa di Gala e Dalí, un gruppo di case di pescatori alla cui ristrutturazione e decorazione la coppia dedicò oltre quarant'anni, trasformandolo in una struttura labirintica, con piccoli vani intercomunicanti, disposti su vari livelli, ove si conserva il laboratorio del pittore e la residenza privata.

Da Cadaqués, una strada panoramica conduce a El Port de la Selva, tipico centro marinaro nel cui territorio comunale si trova uno dei complessi monumentali più straordinari dell'arte romanica catalana: il Monastero di Sant Pere de Rodes, che si leva imponente su uno sperone della sierra, conferendo al luogo una bellezza davvero suggestiva, con ampi panorami su Capo Creus. Dalle origini incerte, la struttura principale di questo antico monastero benedettino venne edificata a cavallo tra i secoli X e XI per essere in seguito ampliata e rimaneggiata. I lavori di restauro, eseguiti in epoca moderna, consentono al pubblico di scoprire e di dilettarsi nella contemplazione di questo gioiello del patrimonio storico, culturale e paesaggistico. La maestosità dell'architettura e la bellezza dei dintorni consentiranno di serbare un ricordo imperituro della visita, a completamento della quale si potrà pranzare presso il piacevole caffè-belvedere del monastero stesso oppure effettuare un'escursione nei dintorni. L'ufficio informazioni saprà fornire tutti i dettagli al riguardo. In una luminosa giornata di sole, vale la pena di affrontare una salita di mezz'ora per raggiungere il castello di Sant Salvador de Verdera da dove rimirare uno scenario emozionante.

Si lascerà quindi Sant Pere de Rodes imboccando la strada interna che conduce a Vilajuïga, il cui nome ne ricorda il passato ebraico come testimoniato dall'antica sinagoga. Da qui, in direzione di Figueres, si sosterà a Peralada, città di grandi tradizioni storiche, fondata sotto il regno di Carlo Magno e capoluogo di una delle prime contee catalane. Non mancano di certo i motivi per una visita: il borgo medievale, le cantine DOC, l'innovatore wine spa o centro di benessere in cui viene praticata l'ampeloterapia o cura dell'uva, il campo da golf e, soprattutto, l'emblematico castello, complesso monumentale che cela non poche sorprese. Oltre ad accogliere, in una delle sue ali, un lussuoso Casinò di gioco, ospita altresì una splendida biblioteca che conta oltre 80.000 volumi tra cui numerosi incunaboli e altri gioielli bibliografici. La chiesa gotica restaurata e il chiostro contiguo, il museo del vetro e quello dedicato alla cultura del vino, gli splendidi giardini in stile francese che fanno da cornice, anno dopo anno nella bella stagione, al prestigioso Festival internazionale della musica Castell de Peralada, completano questo meraviglioso complesso di proprietà privata. La società preposta all'odierna gestione di questa struttura, ove trovano spazio cultura, tempo libero e salute, risale agli inizi del sec. XX, allorquando l'industriale Miquel Mateu, appassionato filantropo e collezionista, rilevò la proprietà del castello per adibirlo a sede delle sue collezioni artistiche.

Tra Peralada e Figueres, sorge Vilabertran, sviluppatosi attorno a un antico monastero o canonica agostiniana risalente al sec. XI e rimaneggiata più volte in seguito. Nel periodo estivo, questo scenario d'incomparabile magnificenza, incantevole esempio di architettura canonica medievale ben meritevole di una visita, funge da cornice per un festival musicale, noto con il nome di “Schubertiada”.

Figueres è il capoluogo di questa zona e importante nodo di comunicazioni. Una passeggiata lungo la Rambla, arteria principale dall'incessante andirivieni che sfoggia begli edifici in stile classico e liberty, consentirà al visitatore di farsi un'idea della vitalità di questa città, culla di illustri cittadini quali Narcís Monturiol, socialista utopico e inventore del sottomarino. Il fiore all'occhiello di Figueres, che prevale su tutti, è comunque Salvador Dalí. “Dove, se non nella mia città, deve persistere quanto di più stravagante e solido della mia opera?”. Con queste parole, il genio del surrealismo giustificava il fatto di aver scelto la vecchia sede del teatro comunale della sua località natale per esporvi la sua vasta produzione artistica.

Prima dell'inaugurazione, avvenuta nel 1974, per oltre dieci anni Dalí si era dedicato alla progettazione, nei minimi dettagli, del suo Teatro-Museo, di cui fa spicco soprattutto la struttura reticolata trasparente a forma di cupola geodesica che corona l'edificio, vero simbolo della città di Figueres. La visita al Teatro-Museo Dalí di Figueres, di strabiliante singolarità e unicità, consentirà a chiunque d'immergersi nel mondo insospettato e fantastico del surrealismo Daliniano. Un'esperienza da non perdere.

Il nostro itinerario nell'Alt Empordà si conclude sulla fascia litoranea più vicina al confine franco-spagnolo, a nord di Capo Creus, ove sorgono i piccoli abitati di Llançà, Colera e Portbou, in un interrotto avvicendarsi di cale e spiagge di sabbia tra rupi frastagliate. Così è, in definitiva, la Costa Brava.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
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 Pubblicato da - 03 Novembre 2008 - © Riproduzione vietata

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