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Rio de Janeiro: Brasile, cosa vedere e sapere

Rio de Janeiro, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Rio de Janeiro dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Conosciuta per le spiagge, l’atmosfera contagiosamente briosa, la sfrenata vita notturna e il Carnevale, Rio de Janeiro rientra nel novero di quelle località che sono da vedere almeno una volta nella vita. In realtà la "Cidade Maravilhosa" è questo e molto altro ancora, potendo vantare secoli di storia ed un futuro radioso, sebbene segnato da profonde contraddizioni, davanti a sé. Per coloro che scelgono di trascorrerci qualche giorno c’è solo l’imbarazzo della scelta: sia va dalle attrattive più celebrate, come la statua del Cristo Redentor, alle spiagge chilometriche, dai grattacieli che sembrano toccare il cielo alle toccanti favelas che si estendono a perdita d’occhio in periferia. Ce n’è per tutti i gusti; a prescindere da ciò che si sceglie di fare la certezza è una sola: annoiarsi è impossibile.

I primi coloni a sbarcare nella zona dell’odierna Rio furono i portoghesi guidati Gaspar de Lemos e accompagnati da Amerigo Vespucci, che toccarono terra il 1° gennaio 1502. Proprio alla data dello sbarco è legato il nome dell’insediamento, che tradotto in portoghese significa letteralmente “fiume di gennaio”, in quanto inizialmente i coloni scambiarono la Baia di Guanabara per la foce di un fiume. Successivamente la denominazione si arricchì del prefisso São Sebastião, in segno di rispetto nei confronti di Re Sebastiano I del Portogallo, e il centro cominciò ad affermarsi come snodo portuale di cruciale importanza per i traffici mercantili tra Europa, Africa e Sud America. Fino al XVIII secolo la maggior minaccia per la popolazione fu rappresentata dai pirati, soprattutto olandesi e francesi, che imperversavano lungo la costa atlantica brasiliana. L’Ottocento è stato il secolo che ha segnato un primato difficilmente eguagliabile: nel 1808, infatti, la corona portoghese fu costretta a fuggire da Lisbona a Rio a causa della minaccia napoleonica, decretando la nascita della prima capitale europea al di fuori dei confini continentali. Pochi anni dopo, nel 1822, al momento della dichiarazione di indipendenza del Brasile, da capitale del Portogallo la città divenne quella del neo nato stato brasiliano, rimanendo più o meno tale fino al 1960, quando il presidente Juscelino Kubitschek riuscì nel suo sogno fondando Brasilia.

Per meglio orientarsi nella sterminata area metropolitana di Rio è prassi diffusa cercare di suddividerla in tre macroaree: la Zona Norte, un’area a carattere prevalentemente residenziale ricca di industrie; la Zona Sul, la più celebre, quella delle spiagge frequentata dal ceto medio-borghese; ed il centro, situato grossomodo a metà tra le due, all’interno del quale si conducono gli affari e dove sono stati costruiti imperiosi grattacieli. La maggior parte delle attrattive di interesse turistico si concentra nella zona meridionale, ed in particolare negli esclusivi quartieri di Ipanema e Leblon, che hanno in comune il medesimo tratto di costa. In quella settentrionale spicca invece la presenza del nuovo Maracanã, tirato a lucido in previsione dei Mondiali di calcio del 2014 e dell’Olimpiade 2016, mentre in centro si possono ammirare alcune interessanti testimonianze di carattere storico che raccontano i trascorsi coloniali della città.

La famosa linea costiera di Rio, che ogni anno richiama milioni di turisti da tutto il mondo, è composta da una lunga serie di bairros (quartieri) tra cui Ipanema, Leblon, Copacabana, Leme, Flamengo, Botafogo, Arpoador e São Conrado. Pur essendo sostanzialmente attigui l’uno all’altro, ciascuno di essi è caratterizzato da un proprio anima, da una propria atmosfera, a volte molto diversa da quella dei vicini. Ipanema e Leblon sono il cuore della movida “carioca”, con spiagge, ristoranti e locali notturni che catalizzano l’attenzione di tantissimi turisti. Alla loro estremità settentrionale si trova la bella Lagoa Rodrigo de Freitas, la laguna fronteggiata dai bairros di Jardim Botânico, Gavea e Lagoa, mentre a est di Ipanema ha inizio Copacabana, una sorta di spaccato sociale del paese in cui pittoreschi personaggi del jetset internazionale convivono coi ragazzini delle favelas.

Più a nord è da vedere il quartiere di Botafogo, caratterizzato dalla presenza di animati "botecos", ossia piccoli bar all’aperto, e interessanti musei spesso allestiti in edifici di notevole valore storico-artistico. Apparentemente in contrasto con l’atmosfera elettrizzante della zona, il bairro di Urca è permeato da un’atmosfera tranquilla, pacata, ideale per staccare per un po’ dalla movida che anima il resto della Zona Sul. Qui si erge una delle attrattive più conosciute della città: il Pão de Açúcar (Pan di Zucchero). La collina, affacciata su una penisola protesa da un’estremità della Baia Guanabara verso l’Atlantico, è alta 396 metri ed è solo una delle tante alture monolitiche che punteggiano l’area; dal 1913 la cima è raggiungibile grazie alla funivia Bondinho, la porta di accesso ad uno dei panorami più suggestivi che Rio possa regalare.

Ancora più a nord sorgono altri sobri quartieri prevalentemente residenziali, come Flamengo e Laranjeiras, mentre più a ovest, a Cosme Velho, c’è l’altra collina più conosciuta della città: quella del Corcovado. Rispetto al Pan di Zucchero il Corcovado raggiunge un’altezza notevole, superiore ai 700 metri, entrando a far parte del Parco Nazionale della Tijuca. La sua fama è legata alla presenza della statua del Cristo Redentor, l’attrattiva simbolo per eccellenza di Rio. Inserita nel 2007 tra le sette meraviglie del mondo moderno, la statua inaugurata nel 1931 è alta 30 metri, a cui se ne aggiungono 8 di basamento, e dall’alto della collina pare voler abbracciare chiunque vi volga lo sguardo.

Per spostarsi in centro conviene prendere la metropolitana, con cui si avrà accesso all’area più antica di Rio. Oltre ad essere il cuore pulsante degli affari di una città in continua evoluzione, il centro racchiude al suo interno i migliori esempi di architettura coloniale. Tra le cose da vedere figurano la Chiesa della Candelaria, la moderna Cattedrale, il teatro e alcuni bei musei. All’estremità sud-orientale del centro si estendono il bairro di Lapa, contraddistinto da una sfrenata vita notturna al ritmo di samba, e quello di Santa Teresa, molto meno vivace ma apprezzato per il suo fervore artistico e le tortuose stradine.

La Zona Norte è quella del quartiere di Barra da Tijuca, cuore del futuro villaggio olimpico, nonché area soggetta a profondi mutamenti. Oltre al Maracanã, il più grande stadio di calcio del mondo, suscitano interesse la Feira Nordestina e la Quinta da Boa Vista, antica residenza della famiglia imperiale, così come l’Ilha de Paqueta, facilmente distinguibile al largo nella Baia de Guanabara. Infine, per tutti gli appassionati di architettura, una tappa imprescindibile è Niteroi, il bairro sede del Museu de Arte Contemporânea de Niterói, la più celebre testimonianza lasciata in città dal maggiore architetto brasiliano del Novecento: Oscar Niemeyer.

Attualmente Rio è un grande cantiere a cielo aperto. Il potenziamento della rete del trasporto pubblico, indispensabile per un centro congestionato dal traffico veicolare come quello della città “carioca”, è solo una delle cause dei lavori che si incontrano un po’ dappertutto. Quelli intorno al grande Estádio Jornalista Mário Filho, meglio noto come Maracanã, sono stati archiviati nell’aprile scorso, appena in tempo per consentire il regolare svolgimento delle gare di Confederations Cup svoltasi a giugno. Tuttavia, nonostante i prossimi importanti appuntamenti di carattere sportivo, non sono solo le installazioni di questo genere ad occupare il centro di Rio. Da pochi mesi è stato inaugurato nella zona del porto il Mar, Museu de arte do Rio, facilmente distinguibile per la presenza del grande padiglione rogettato dagli architetti Bernardes+Jacobsen. In attesa dell’apertura del Museu do Amanha, prevista nel 2014, il Mar è il fiore all’occhiello del progetto di rigenerazione urbana dell’area portuale, che prenderà il nome di Porto Maravilha.

Tutte le stagioni sono buone per visitare Rio de Janeiro. Per evitare ressa e prezzi decisamente più alti rispetto al resto dell’anno è preferibile partire in bassa stagione, da maggio a settembre, quando le temperature sono miti e il cielo quasi sempre terso. L’estate, invece, che va da dicembre a marzo, è il periodo più caldo, afoso e soprattutto affollato. Chi ha intenzione di partire in questi mesi farebbe bene a prenotare per tempo e prepararsi ad avere a che fare con frotte di turisti stranieri che riempiono non solo le spiagge, ma anche strade, locali e negozi del centro. Questa stagione è anche la più calda, con massime intorno ai 30 gradi e minime tra 23 e 24, oltre che la più umida e piovosa, sebbene nemmeno l’inverno sia risparmiato da improvvisi temporali.

In compenso l’estate è la stagione delle feste, dei concerti e soprattutto del celebre Carnevale. Quest’ultimo, organizzato a seconda degli anni tra febbraio e marzo, accende letteralmente una città che, in quanto a movida, non ha eguali a livello mondiale. Sebbene gli abitanti comincino a festeggiarlo ben prima che abbiano inizio le sfilate al Sambódromo, il Carnevale tocca l’apice del divertimento nei giorni compresi tra venerdì e martedì prima delle Ceneri. L’inizio delle celebrazioni è sancito dall’incoronazione, da parte del sindaco, del cosiddetto Rei Momo, il re del Carnevale, a cui venerdì vengono simbolicamente donate le chiavi della città. Sabato e domenica sono i giorni delle celebri sfilate delle scuole di samba al Sambódromo, mentre lunedì e martedì gli eventi si estendono ai tantissimi locali del centro, dove praticamente non si dorme per 72 ore. Malgrado il Carnevale metta in secondo piano tutte le altre celebrazioni dell’anno, anche il Reveillon (Capodanno) ed il Verao do Morro catalizzano l’attenzione di abitanti e turisti conquistandoli con musica e danze sfrenate.

Rio de Janeiro è dotata di tre scali aeroportuali: l’Aeroporto Internazionale di Rio de Janeiro-Galeão, l’Aeroporto Santos Dumont e l’Aeroporto di Rio de Janeiro-Jacarepaguà. Il primo, inaugurato nel 1952 nel quartiere di Ilha do Governador è il più grande e meglio collegato alle maggiori destinazioni nazionali ed internazionali; il Santos Dumont, affacciato sulla Baia di Guanabara, è tra i pochi scali aerei del mondo a poter essere comodamente raggiunto anche a piedi dal centro, sebbene non siano molte le tratte che vi fanno scalo, mentre l’Aeroporto di Jacarepaguà sorge una trentina di chilometri al di fuori a Barra da Tijuca. Soprattutto su di esso si stanno concentrando i lavori di ammodernamento in previsione dei Mondiali di calcio del giugno 2014, quando da qui transiteranno decine di migliaia di tifosi. Una volta a terra ci si deve confrontare con le problematiche che affliggono quasi tutte le metropoli sudamericane, congestionate dal traffico anche a causa della scarsa efficienza del trasporto pubblico che qui si articolo in due linee della metropolitana ed una rete capillare di autobus. In ottica Mondiali di calcio 2014 e Olimpiade 2016 è in dirittura d’arrivo la TransCarioca, una linea riservata per bus a rapido transito che taglierà la città da nord-est a sud-ovest, mentre bisognerà attendere qualche mese in più per l’inaugurazione della linea sorella, la TransOlimpica.


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 Pubblicato da - 24 Dicembre 2013 - © Riproduzione vietata

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