Oklahoma: viaggio attraverso lo stato sulla Frontier Strip
Oklahoma, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Oklahoma dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
L’Oklahoma è uno stato federato situato nella parte centro-meridionale degli Stati Uniti, confinante a nord con il Colorado ed il Kansas, ad est con il Missouri e l’Arkansas, a sud con il Texas e ad ovest con il New Mexico. Con una superficie di 181.196 km² è il ventesimo stato dei cinquanta per estensione, anche se il numero degli abitanti raggiunge a stento i tre milioni e mezzo, ponendolo solo in ventottesima posizione nella speciale classifica dei più popolati.
Geograficamente l’Oklahoma è uno dei sei stati sulla Frontier Strip, una linea di confine continua che parte dal Nord Dakota ed arriva fino in Texas, e che divide idealmente gli stati dell’ovest da quelli dell’est. In località Poteau, a pochi chilometri dalla Frontier Strip all’altezza del limite territoriale con l’Arkansas, sorge quella che è considerata la più alta collina del mondo, la Cavanal Hill, la cui vetta tocca i 609 metri sul livello del mare. Un altro curioso primato geografico detenuto dall’Oklahoma è quello assegnato allo stato con più laghi artificiali, un titolo ottenuto potendo contare su più di duecento bacini idrici creati ad hoc dalla mano dell’uomo.
Il primo europeo a mettere piede nei territori poi divenuti lo stato dell’Oklahoma fu il conquistador spagnolo Francisco Vazquez de Coronado, che già nel 1541 rivendicò l’appartenenza di queste terre all’egemonia iberica. Il clima politico non fu però mai troppo sereno a causa dei continui tentativi da parte dei francesi di appropriarsi del controllo territoriale, sfociati spesso in scontri armati o piccole scaramucce diplomatiche. Come spesso capita tra i due litiganti il terzo gode, infatti all’inizio dell’Ottocento, in seguito alle firme apposte sul Louisiana Purchase, gli Stati Uniti ottennero il possesso di tutte le regioni centrali del paese, sottraendole per la maggior parte agli ordini impartiti da Parigi. Col trascorrere degli anni buona parte delle province dello stato vennero lottizzate ed affidate a diversi piccoli proprietari terrieri, col risultato di incentivare un’agricoltura sempre più ricca e variegata, principale fonte economica per buona parte delle città. L’indirizzo economico dell’Oklahoma è poi radicalmente cambiato a partire dai primi anni del XX secolo, in seguito alla scoperta ed allo sfruttamento delle ingenti risorse petrolifere del sottosuolo. Sempre all’inizio del Novecento, e per l’esattezza il 16 novembre 1907, lo stato fu finalmente riconosciuto all’interno dell’Unione. La tranquillità e la stabilità garantite dal fatidico evento furono però minate negli anni immediatamente successivi, caratterizzati da cruenti scontri tra esponenti del Ku Klux Klan e membri delle comunità africane, che degenerarono nel 1921 nel Tulsa Race Liot, sedici ore di ordinaria follia che portarono alla morte di oltre 300 persone ed alla distruzione di centinaia di negozi e palazzi. Un’altra ferita aperta nella storia dell’Oklahoma è quella rappresentata dell’Oklahoma City bombing, uno dei più gravi attentati terroristici subiti dal paese, avvenuto il 19 aprile 1995, giorno in cui persero la vita 161 cittadini di Oklahoma City.
La capitale è Oklahoma City, la più grande città dello stato coi suoi 540.000 abitanti, che diventano 1.300.000 se si considerano anche quelli residenti nell’area metropolitana circostante. Fondata ed innalzata nel 1899 in appena sei ore, cinque anni dopo, nel 1904, contava già un’università: non a caso i suoi abitanti sono chiamati “Sooners”, letteralmente “i più rapidi”. Da vedere c’è innanzitutto il tempio del vecchio west, la National Cowboy Hall of Fame & Western Heritage Center, che mostra attraverso reperti e documenti dell’epoca come doveva essere la vita nel far-west. Per restare in tema, se arrivate in città in gennaio, non potete assolutamente perdervi l’International Finals Rodeo, presso il Myriad Convention Center, con i quindici migliori cowboy d’America che si sfidano per il titolo di campione del mondo. Una visita meno frivola è indubbiamente quella all’Oklahoma City Museum of Art, culturalmente ed artisticamente molto valido, così come molto assolutamente splendidi sono i diversi giardini botanici della città.
La seconda città dell’Oklahoma è Tulsa, quasi 400.000 abitanti, situata nella parte centro-orientale dello stato e capitale storica del petrolio, che venne scoperto in grossi giacimenti tra il 1905 ed il 1912. Non per niente in città hanno sede circa seicento aziende che si occupano di energia e che danno lavoro a 30.000 persone. Da non perdere a Tulsa: il Gilcrease Museum, dove sono esposte preziose opere western di artisti come Frederic Remington e Charles Russel; il Mid-Continent Tower e la Philtower, due splendidi esempi di architettura Art Deco; ed il BOK Center, recentemente realizzato su progetto dell’architetto Cèsar Pelli, la stessa mente delle Petronas Tower di Kuala Lumpur in Malesia.
Un’altra città sorta nello spazio di qualche ora durante le famose “corse alla terra” è Guthrie, poco più di 10.000 abitanti, famosa per via dell’elevatissima concentrazione di case in stile Vittoriano, in tutto 160, che ricoprono una superficie di ben 1.600 acri, pari a circa 650 ettari. Buona parte di esse sono censite nel National Historical Register, sul quale sono segnalate anche altre antiche mansion disseminate nella prima periferia. Altri due centri di dimensioni ridotte ma comunque da ricordare sono: Lawton, 80.000 abitanti, l’ennesimo centro abitato costruito nello spazio di una notte il 6 agosto 1901, dove ammirare il Fort Sill Military Reservation, posto otto chilometri a nord lungo la US 277, all’interno del quale è sepolto Geronimo, il grande capo Apache, che proprio qui trascorse i suoi ultimi giorni di vita; e Quapaw, un piccolo paese tra Commerce e Baxter Springs, famoso soprattutto per la Devil’s Promenade road, letteralmente “la passeggiata del diavolo”, ovvero un sentiero situato ad est del centro e percorso ogni giorno da centinaia di turisti che sperano di assistere allo Spooklight, un fenomeno senza spiegazioni che somiglia ad una palla di luce in movimento a mezz’aria.
Centri abitati a parte, sono molte altre le attrazioni sparse per l’Oklahoma: Indian City, circa cinque chilometri a sudest di Anadarko sulla OK 8, la ricostruzione fedele di sette villaggi indiani delle sette tribù Pawnee, Wichita, Caddo, Kiowa, Navajo, Pueblo e Apache, visitabili con un tour di 45 minuti tenuto da una guida autoctona; il Tom Mix Museum, nelle vicinanze di Bartlesville dieci chilometri a nord sulla OK 123, dove ricordi filmati, reperti e documenti fanno rivivere il celebre protagonista dei primi film western muti della storia; il Lake Texoma, venticinque chilometri a est di Madill sulla US 70, un lago il cui nome dipende dalla sua posizione geografica, trovandosi proprio sul confine tra Texas e Oklahoma, particolarmente adatto al turismo con spiagge per prendere il sole e zone balneabili; il Tenkiller Ferry Lake, ottanta chilometri a sudest di Muskogee sulla US 64, il più bello tra i laghi dello Stato, arricchito dall’opportunità di praticare diversi sport acquatici; le Alabaster Caverns, una cinquantina di chilometri a ovest di Alva sulla US 64, le più grandi caverne di gesso del mondo, visitabili quotidianamente con tour guidati; ed il Pioneer Woman Museum, a Poca City, uno dei rari musei interamente dedicati alle donne che hanno contribuito alla colonizzazione del selvaggio west.
Il clima dell’Oklahoma è per la maggior parte temperato, con le sole eccezioni delle contee nord-occidentali, contraddistinte da un clima continentale, e di quelle meridionali, che subendo l’influenza del Golfo del Messico hanno un clima subtropicale umido, tendendo poi alla desertificazione nelle province all’estremo sud dello stato. La differenza sostanziale sta dunque nella media delle precipitazioni, che non superano i 450 mm di pioggia a sud, mentre raggiungono i 1400 mm a nord-ovest. Le temperature medie massime di luglio sono quasi ovunque superiori ai 30 gradi, rese talvolta insopportabili dall’alto tasso di umidità, a differenza delle minime invernali che, specialmente per quanto riguarda la parte settentrionale dell’Oklahoma, sono decisamente inferiori allo zero, dando luogo ad intense nevicate per buona parte dei mesi compresi tra dicembre e febbraio. Lo stato è situato nella Tornado Alley, così che non sono certo una rarità i tornado e le trombe d’aria, specialmente nei mesi di giugno e settembre.
L’aeroporto più grande è il Will Rogers World Airport di Oklahoma City, seguito a ruota dal Tulsa International Airport che, come il primo, conta un traffico annuale di circa tre milioni di passeggeri. I trasporti ferroviari sono gestiti dall’Amtrak Heartland Flyer, che garantisce collegamenti efficienti anche per brevi spostamenti, mentre il sistema autostradale si snoda essenzialmente attorno alle interstatali I-35, I-40 e I-44, con le possibile alternative rappresentate dalla celeberrima Route 66, che taglia trasversalmente tutto l’Oklahoma da est ad ovest, e dalle varie statali.
Fonte foto, cortesia:wikipedia
Autori:Flcelloguy, Nmajdan
Geograficamente l’Oklahoma è uno dei sei stati sulla Frontier Strip, una linea di confine continua che parte dal Nord Dakota ed arriva fino in Texas, e che divide idealmente gli stati dell’ovest da quelli dell’est. In località Poteau, a pochi chilometri dalla Frontier Strip all’altezza del limite territoriale con l’Arkansas, sorge quella che è considerata la più alta collina del mondo, la Cavanal Hill, la cui vetta tocca i 609 metri sul livello del mare. Un altro curioso primato geografico detenuto dall’Oklahoma è quello assegnato allo stato con più laghi artificiali, un titolo ottenuto potendo contare su più di duecento bacini idrici creati ad hoc dalla mano dell’uomo.
Il primo europeo a mettere piede nei territori poi divenuti lo stato dell’Oklahoma fu il conquistador spagnolo Francisco Vazquez de Coronado, che già nel 1541 rivendicò l’appartenenza di queste terre all’egemonia iberica. Il clima politico non fu però mai troppo sereno a causa dei continui tentativi da parte dei francesi di appropriarsi del controllo territoriale, sfociati spesso in scontri armati o piccole scaramucce diplomatiche. Come spesso capita tra i due litiganti il terzo gode, infatti all’inizio dell’Ottocento, in seguito alle firme apposte sul Louisiana Purchase, gli Stati Uniti ottennero il possesso di tutte le regioni centrali del paese, sottraendole per la maggior parte agli ordini impartiti da Parigi. Col trascorrere degli anni buona parte delle province dello stato vennero lottizzate ed affidate a diversi piccoli proprietari terrieri, col risultato di incentivare un’agricoltura sempre più ricca e variegata, principale fonte economica per buona parte delle città. L’indirizzo economico dell’Oklahoma è poi radicalmente cambiato a partire dai primi anni del XX secolo, in seguito alla scoperta ed allo sfruttamento delle ingenti risorse petrolifere del sottosuolo. Sempre all’inizio del Novecento, e per l’esattezza il 16 novembre 1907, lo stato fu finalmente riconosciuto all’interno dell’Unione. La tranquillità e la stabilità garantite dal fatidico evento furono però minate negli anni immediatamente successivi, caratterizzati da cruenti scontri tra esponenti del Ku Klux Klan e membri delle comunità africane, che degenerarono nel 1921 nel Tulsa Race Liot, sedici ore di ordinaria follia che portarono alla morte di oltre 300 persone ed alla distruzione di centinaia di negozi e palazzi. Un’altra ferita aperta nella storia dell’Oklahoma è quella rappresentata dell’Oklahoma City bombing, uno dei più gravi attentati terroristici subiti dal paese, avvenuto il 19 aprile 1995, giorno in cui persero la vita 161 cittadini di Oklahoma City.
La capitale è Oklahoma City, la più grande città dello stato coi suoi 540.000 abitanti, che diventano 1.300.000 se si considerano anche quelli residenti nell’area metropolitana circostante. Fondata ed innalzata nel 1899 in appena sei ore, cinque anni dopo, nel 1904, contava già un’università: non a caso i suoi abitanti sono chiamati “Sooners”, letteralmente “i più rapidi”. Da vedere c’è innanzitutto il tempio del vecchio west, la National Cowboy Hall of Fame & Western Heritage Center, che mostra attraverso reperti e documenti dell’epoca come doveva essere la vita nel far-west. Per restare in tema, se arrivate in città in gennaio, non potete assolutamente perdervi l’International Finals Rodeo, presso il Myriad Convention Center, con i quindici migliori cowboy d’America che si sfidano per il titolo di campione del mondo. Una visita meno frivola è indubbiamente quella all’Oklahoma City Museum of Art, culturalmente ed artisticamente molto valido, così come molto assolutamente splendidi sono i diversi giardini botanici della città.
La seconda città dell’Oklahoma è Tulsa, quasi 400.000 abitanti, situata nella parte centro-orientale dello stato e capitale storica del petrolio, che venne scoperto in grossi giacimenti tra il 1905 ed il 1912. Non per niente in città hanno sede circa seicento aziende che si occupano di energia e che danno lavoro a 30.000 persone. Da non perdere a Tulsa: il Gilcrease Museum, dove sono esposte preziose opere western di artisti come Frederic Remington e Charles Russel; il Mid-Continent Tower e la Philtower, due splendidi esempi di architettura Art Deco; ed il BOK Center, recentemente realizzato su progetto dell’architetto Cèsar Pelli, la stessa mente delle Petronas Tower di Kuala Lumpur in Malesia.
Un’altra città sorta nello spazio di qualche ora durante le famose “corse alla terra” è Guthrie, poco più di 10.000 abitanti, famosa per via dell’elevatissima concentrazione di case in stile Vittoriano, in tutto 160, che ricoprono una superficie di ben 1.600 acri, pari a circa 650 ettari. Buona parte di esse sono censite nel National Historical Register, sul quale sono segnalate anche altre antiche mansion disseminate nella prima periferia. Altri due centri di dimensioni ridotte ma comunque da ricordare sono: Lawton, 80.000 abitanti, l’ennesimo centro abitato costruito nello spazio di una notte il 6 agosto 1901, dove ammirare il Fort Sill Military Reservation, posto otto chilometri a nord lungo la US 277, all’interno del quale è sepolto Geronimo, il grande capo Apache, che proprio qui trascorse i suoi ultimi giorni di vita; e Quapaw, un piccolo paese tra Commerce e Baxter Springs, famoso soprattutto per la Devil’s Promenade road, letteralmente “la passeggiata del diavolo”, ovvero un sentiero situato ad est del centro e percorso ogni giorno da centinaia di turisti che sperano di assistere allo Spooklight, un fenomeno senza spiegazioni che somiglia ad una palla di luce in movimento a mezz’aria.
Centri abitati a parte, sono molte altre le attrazioni sparse per l’Oklahoma: Indian City, circa cinque chilometri a sudest di Anadarko sulla OK 8, la ricostruzione fedele di sette villaggi indiani delle sette tribù Pawnee, Wichita, Caddo, Kiowa, Navajo, Pueblo e Apache, visitabili con un tour di 45 minuti tenuto da una guida autoctona; il Tom Mix Museum, nelle vicinanze di Bartlesville dieci chilometri a nord sulla OK 123, dove ricordi filmati, reperti e documenti fanno rivivere il celebre protagonista dei primi film western muti della storia; il Lake Texoma, venticinque chilometri a est di Madill sulla US 70, un lago il cui nome dipende dalla sua posizione geografica, trovandosi proprio sul confine tra Texas e Oklahoma, particolarmente adatto al turismo con spiagge per prendere il sole e zone balneabili; il Tenkiller Ferry Lake, ottanta chilometri a sudest di Muskogee sulla US 64, il più bello tra i laghi dello Stato, arricchito dall’opportunità di praticare diversi sport acquatici; le Alabaster Caverns, una cinquantina di chilometri a ovest di Alva sulla US 64, le più grandi caverne di gesso del mondo, visitabili quotidianamente con tour guidati; ed il Pioneer Woman Museum, a Poca City, uno dei rari musei interamente dedicati alle donne che hanno contribuito alla colonizzazione del selvaggio west.
Il clima dell’Oklahoma è per la maggior parte temperato, con le sole eccezioni delle contee nord-occidentali, contraddistinte da un clima continentale, e di quelle meridionali, che subendo l’influenza del Golfo del Messico hanno un clima subtropicale umido, tendendo poi alla desertificazione nelle province all’estremo sud dello stato. La differenza sostanziale sta dunque nella media delle precipitazioni, che non superano i 450 mm di pioggia a sud, mentre raggiungono i 1400 mm a nord-ovest. Le temperature medie massime di luglio sono quasi ovunque superiori ai 30 gradi, rese talvolta insopportabili dall’alto tasso di umidità, a differenza delle minime invernali che, specialmente per quanto riguarda la parte settentrionale dell’Oklahoma, sono decisamente inferiori allo zero, dando luogo ad intense nevicate per buona parte dei mesi compresi tra dicembre e febbraio. Lo stato è situato nella Tornado Alley, così che non sono certo una rarità i tornado e le trombe d’aria, specialmente nei mesi di giugno e settembre.
L’aeroporto più grande è il Will Rogers World Airport di Oklahoma City, seguito a ruota dal Tulsa International Airport che, come il primo, conta un traffico annuale di circa tre milioni di passeggeri. I trasporti ferroviari sono gestiti dall’Amtrak Heartland Flyer, che garantisce collegamenti efficienti anche per brevi spostamenti, mentre il sistema autostradale si snoda essenzialmente attorno alle interstatali I-35, I-40 e I-44, con le possibile alternative rappresentate dalla celeberrima Route 66, che taglia trasversalmente tutto l’Oklahoma da est ad ovest, e dalle varie statali.
Fonte foto, cortesia:wikipedia
Autori:Flcelloguy, Nmajdan