Bagnara di Romagna: la Rocca, la storia e la visita alla cittadina
Bagnara di Romagna, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Bagnara di Romagna dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Al secolo solo Bagnara, gli si è voluto aggiungere “di Romagna” per evidenziare la distinzione con l’omonima località della Calabria. Il paese di cui oggi si parla è Bagnara di Romagna, 4.000 abitanti e una collocazione geografica nella parte pianeggiante della provincia di Ravenna, che ne fa un centro agricolo di grossa entità a dispetto delle reali dimensioni del Comune, fra i più piccoli dell’hinterland ravennate.
Avente quasi i connotati di cittadina, ha comunque le intoccabili caratteristiche del borgo rimasto uguale a se stesso, sorto sul tessuto geometrico dell'antica centuriazione romana e successivamente fiore degli Stradelli Guelfi con un’urbanistica esaltata dalla roboante presenza di antichi edifici, in particolare fortificazioni ritenuti tratti distintivi imprescindibili di un valido esempio di castrum medievale fra i meglio conservati della regione.
Il cortile centrale segue i canoni di realizzazione rinascimentale, tutt’intorno i diversi ambienti hanno trovato un nuovo adattamento divenendo sede degli uffici comunali: quello del sindaco occupa la parte più vetusta e al contempo la più elegante, eppure a catturare somma attenzione è la sala consiliare, adorna di dipinti e tele sei-settecentesche firmate da Donato Creti, dal Gennari e dal Crespi. Nel 2008 è stato fondato il Museo del Castello.
Non ha invece subito radicali mutamenti la Chiesa arcipretale dei Santi Giovanni Battista e Andrea Apostolo che, per il fatto di essere stata costruita in tre epoche diverse, mantiene elementi medievali in parallelo a costrutti più moderni ascrivibili al Seicento e al Settecento, secolo della risistemazione delle cappelle laterali costeggianti l’unica navata e la ricostruzione totale di abside e presbiterio enfatizzati dall’aggiunta di ancona e altare fatti dai fratelli Dalla Quercia di Imola.
La chiesa contiene peraltro una statua in terracotta policroma del XVI secolo a rappresentanza figurale della Madonna del Voto, fonte battesimale e tabernacolo quattrocenteschi, un organo di fine ‘700 assemblato da Giovanni Chianei e un coro ligneo in noce composto di ben 15 stalli. Il Museo parrocchiale d’arte sacra è allestito nella canonica.
La cifra stilistica è meno marcata nella postura architettonica del Santuario della Beata Vergine del Soccorso, di disegno modesto ma meritoria di ospitare una splendida Madonna del Soccorso in ceramica, icona che secondo la leggenda venne rinvenuta in cima a una quercia vicino a un pozzo serbante acqua miracolosa.
Cambiando genere, arriviamo a Villa Morsiani, appartenente al XV secolo e attorniato dal verde liberatorio del Bosco Morsiani, un parco classicamente destinato ad amplificare la scenografica beltà di una dimora gentilizia quale Villa Morsiani era ed è tuttora. Si fa un gran parlare della tenuta per gli interni ricchi di mobili, arredi e suppellettili, tra cui spiccano 16 camini distribuiti in quattro secoli. La biblioteca di famiglia è nota per un patrimonio stimato di 20.000 volumi.
La villa, va detto, fa da sede all’Allevamento dei Cani San Bernardo “Del Soccorso” (il migliore al mondo in riferimento alla specifica razza canina) e alla Fondazione Internazionale “Antonio Morsiani” di studi sul cane, che ogni anno organizza convegni, meeting e dibattiti relativi alla materia. Da visitare l’ariosa Piazza Marconi, il Molinello Piani e Palazzo Fabbri (XIX secolo).
Da aprile 2018 è inoltre ben visibile a chi arriva da via Garibaldi, sulla facciata di una casa nei pressi della Porta, il murale "Caterina: tigre di Romagna" che raffigura Caterina Sforza, già signora del paese tra il XV e il XVI secolo, realizzato dall'artista argentino Guido Palmadessa, proprio a pochi passi dalla rotonda dominata dalla statua dedicata all'imolese Andrea Costa, apostolo del socialismo, che recita "Proletari di tutti i paesi, unitevi".
La Sagra del Castrato è maggiormente focalizzata sulla promozione della carne locale, la materia è puramente gastronomica. L’evento in questione si tiene dalla fine di aprile all’inizio di maggio. Chiudiamo infine con Degusto con Gusto, evento itinerante (tocca anche i comuni di Russi, Sant'Agata sul Santerno e Imola) improntato nel mese di maggio sulla degustazione di vino e birra artigianale nella suggestiva location della Rocca Sforzesca.
Per un soggiorno rustico ma comunque elegante e confortevole, indirizziamo i turisti alla Locanda di Bagnara, albergo a quattro stelle dotato di nobili suite, un ristorante e un wine bar.
Chi esce al casello di Cotignola può invece svoltare a destra per raggiungere la SP7 Felisio, continuare fino a Barbiano e da qui proseguire sulla SP 48 fino a Bagnara di Romagna.
Le stazioni ferroviarie di Imola e Lugo sono distanti rispettivamente 16 km e 11 km, collegate al paese dalle autolinee ATM Ravenna e ATC Bologna.
L’aeroporto di Forlì è il più vicino e dista poco più di 40 km. L'aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna dista invece 51 km.
Avente quasi i connotati di cittadina, ha comunque le intoccabili caratteristiche del borgo rimasto uguale a se stesso, sorto sul tessuto geometrico dell'antica centuriazione romana e successivamente fiore degli Stradelli Guelfi con un’urbanistica esaltata dalla roboante presenza di antichi edifici, in particolare fortificazioni ritenuti tratti distintivi imprescindibili di un valido esempio di castrum medievale fra i meglio conservati della regione.
La Rocca
Fu Barnabò Visconti a volere per la città a metà ‘300 un efficiente sistema difensivo che comprendesse alte mura, porte d’accesso e naturalmente la Rocca quale fulcro dell’intreccio fortificato, un fortilizio che i Manfredi provvidero a incrementare e completare al concludersi del XV secolo. Nonostante il restauro condotto non molto tempo fa, il castello seguita a conferire alla cittadina una fisionomia dettata da redivive arie medievali, riscontrabili inoltre in tante altre vestigia e monumenti, complessi museali compresi. Elementi che ne contraddistinguono l’imponente struttura sono il mastio, il fossato che lo circonda e un bel loggiato ornato in cotto come da fedeltà allo stile cinquecentesco.Il cortile centrale segue i canoni di realizzazione rinascimentale, tutt’intorno i diversi ambienti hanno trovato un nuovo adattamento divenendo sede degli uffici comunali: quello del sindaco occupa la parte più vetusta e al contempo la più elegante, eppure a catturare somma attenzione è la sala consiliare, adorna di dipinti e tele sei-settecentesche firmate da Donato Creti, dal Gennari e dal Crespi. Nel 2008 è stato fondato il Museo del Castello.
Cenni di storia
Se pensiamo a un passato tessuto territoriale aspro e paludoso, alla bonifica graduale operata da Etruschi e Romani e alla nascita nell’855 d.C., constatiamo un’ascesa da Cenerentola per Bagnara, partito come fundus e sviluppatosi come feudo in un lasso di tempo interessato lungamente da dispute politiche e feroci battaglie, dominazioni da parte di illustri personaggi storici, Caterina Sforza (cui oggi è intitolato, pensate, anche un Moto club che l’ultima domenica di luglio mette insieme il Raduno regionale di auto e moto d’epoca) e Cesare Borgia per dirne due, e l’immancabile Napoleone Bonaparte a ‘700 quasi esaurito. L’occupazione austriaca precedette i moti risorgimentali e l’annessione finale al Regno d’Italia, preludio immediato all’autonomia comunale.Cosa vedere a Bagnara di Romagna
A spasso per il centro storico di Bagnara di Romagna, all'interno delle belle mura, possiamo incontrare la Chiesa della Natività di Maria Vergine, datata 1452, ad aula unica e convertita ad auditorium o teatro.Non ha invece subito radicali mutamenti la Chiesa arcipretale dei Santi Giovanni Battista e Andrea Apostolo che, per il fatto di essere stata costruita in tre epoche diverse, mantiene elementi medievali in parallelo a costrutti più moderni ascrivibili al Seicento e al Settecento, secolo della risistemazione delle cappelle laterali costeggianti l’unica navata e la ricostruzione totale di abside e presbiterio enfatizzati dall’aggiunta di ancona e altare fatti dai fratelli Dalla Quercia di Imola.
La chiesa contiene peraltro una statua in terracotta policroma del XVI secolo a rappresentanza figurale della Madonna del Voto, fonte battesimale e tabernacolo quattrocenteschi, un organo di fine ‘700 assemblato da Giovanni Chianei e un coro ligneo in noce composto di ben 15 stalli. Il Museo parrocchiale d’arte sacra è allestito nella canonica.
La cifra stilistica è meno marcata nella postura architettonica del Santuario della Beata Vergine del Soccorso, di disegno modesto ma meritoria di ospitare una splendida Madonna del Soccorso in ceramica, icona che secondo la leggenda venne rinvenuta in cima a una quercia vicino a un pozzo serbante acqua miracolosa.
Cambiando genere, arriviamo a Villa Morsiani, appartenente al XV secolo e attorniato dal verde liberatorio del Bosco Morsiani, un parco classicamente destinato ad amplificare la scenografica beltà di una dimora gentilizia quale Villa Morsiani era ed è tuttora. Si fa un gran parlare della tenuta per gli interni ricchi di mobili, arredi e suppellettili, tra cui spiccano 16 camini distribuiti in quattro secoli. La biblioteca di famiglia è nota per un patrimonio stimato di 20.000 volumi.
La villa, va detto, fa da sede all’Allevamento dei Cani San Bernardo “Del Soccorso” (il migliore al mondo in riferimento alla specifica razza canina) e alla Fondazione Internazionale “Antonio Morsiani” di studi sul cane, che ogni anno organizza convegni, meeting e dibattiti relativi alla materia. Da visitare l’ariosa Piazza Marconi, il Molinello Piani e Palazzo Fabbri (XIX secolo).
Da aprile 2018 è inoltre ben visibile a chi arriva da via Garibaldi, sulla facciata di una casa nei pressi della Porta, il murale "Caterina: tigre di Romagna" che raffigura Caterina Sforza, già signora del paese tra il XV e il XVI secolo, realizzato dall'artista argentino Guido Palmadessa, proprio a pochi passi dalla rotonda dominata dalla statua dedicata all'imolese Andrea Costa, apostolo del socialismo, che recita "Proletari di tutti i paesi, unitevi".
Eventi, sagre e manifestazioni
Manifestazione di maggior prestigio organizzata a Bagnara di Romagna fra fine giugno e inizio luglio è il Popoli Pop Cult Festival, un mix di cultura, gastronomia e intrattenimento volto a un obiettivo ammirevole, l’integrazione fra popoli e generazioni attraverso il confronto di ben 20 nazioni partecipanti mediamente ogni anno.La Sagra del Castrato è maggiormente focalizzata sulla promozione della carne locale, la materia è puramente gastronomica. L’evento in questione si tiene dalla fine di aprile all’inizio di maggio. Chiudiamo infine con Degusto con Gusto, evento itinerante (tocca anche i comuni di Russi, Sant'Agata sul Santerno e Imola) improntato nel mese di maggio sulla degustazione di vino e birra artigianale nella suggestiva location della Rocca Sforzesca.
Per un soggiorno rustico ma comunque elegante e confortevole, indirizziamo i turisti alla Locanda di Bagnara, albergo a quattro stelle dotato di nobili suite, un ristorante e un wine bar.
Come arrivare a Bagnara di Romagna
Dall’autostrada A14 si può uscire a Imola e proseguire in direzione nord sulla SP610 Selice per qualche km, svoltando poi a destra sulla SP53 da dove si seguono le indicazioni per Mordano e da lì per Bagnara.Chi esce al casello di Cotignola può invece svoltare a destra per raggiungere la SP7 Felisio, continuare fino a Barbiano e da qui proseguire sulla SP 48 fino a Bagnara di Romagna.
Le stazioni ferroviarie di Imola e Lugo sono distanti rispettivamente 16 km e 11 km, collegate al paese dalle autolinee ATM Ravenna e ATC Bologna.
L’aeroporto di Forlì è il più vicino e dista poco più di 40 km. L'aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna dista invece 51 km.
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