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Canosa di Puglia: la storia, cosa fare e cosa vedere in cittą

Canosa di Puglia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Canosa di Puglia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Canosa di Puglia può vantare una delle migliori posizioni geografiche in assoluto entro i confini del “tacco dello Stivale”, a nord dell’altopiano delle Murge a dominare la Valle dell’Ofanto e il Tavoliere delle Puglie ma tendendo bene l’occhio verso il Gargano e la costa adriatica (la distanza dal mare è di 20 km ca.). Questa interessantissima località - incastonata nel Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto - si è nel tempo guadagnata il soprannome di “Piccola Roma” per il novero dei sette colli che gli sono prossimi, ma in verità anche e soprattutto per un motivo, anzi una preminente caratteristica. Canosa si rivela difatti un’autentica perla archeologica ricca di reperti e testimonianze capaci di rievocare un lontano passato raccontandoci la storia in maniera inequivocabile, palese e fedele.

Il suo centro urbano, indubbiamente pittoresco e di largo respiro, sfoggia un cospicuo patrimonio architettonico in cui si inscrivono oltre una quindicina di chiese, molteplici edifici di stampo sette-ottocentesco nonché frotte di musei e roccaforti ad alto valore culturale. È pur da considerare che un ingente tesoro occupa buona parte del sottosuolo cittadino dispiegando focali complessi ipogei e in primis il più grande del Meridione italiano, l’antica tomba aristocratica a tre ambienti e nove camere sepolcrali conosciuta come Lagrasta. In zona sotterranea si inanellano altri preziosi spazi, l’Oplita, il Cerbero e una lunga sequela di altre tombe.

In superficie si rilevano il vecchio Ponte sull’Ofanto, il grandioso anfiteatro e i mausolei Barbarossa e Bagnoli, oltre agli Scavi di San Pietro riconducibili al periodo paleocristiano. Molte poi le grotte e cave di tufo da cui si estrae ancora adesso il principale materiale per l’edificazione di abitazioni e dimore.

Allontanandosi di qualche chilometro da Canosa in direzione di Barletta, si arriva a Canne della Battaglia, luogo diventato sito archeologico per via di un fatto eccezionale: è qui che i Cartaginesi condotti da Annibale inflissero una dura sconfitta ai Romani, e sempre qui si conservano in discrete condizioni le vestigia di una domus tiberiana e delle Terme di San Mercurio. A cielo aperto si rivela la sagoma usurata della Basilica di Santa Sofia, attorniata da catacombe purtroppo non visitabili.

Storia

In tutto ciò va detto che Canosa affonda le proprie radici in tempi non antichi ma antichissimi, facendo risalire la sua prima fondazione all’VIII secolo a.C. (la leggenda narra che fu l’eroe omerico Diomede a innescarne il processo). Influenzata dalla cultura ellenica nell’area della Magna Grecia, la neo costituita polis impose subito la sua azione commerciale e artigianale attirando l’attenzione di Roma che ne fece una valida alleata nonché prestigiosa appendice territoriale eletta infine municipium attraversato dalla via Traiana, lungo la quale in tempi odierni permane la giacenza dal II secolo d.C. della Torre Casieri, monumento sepolcrale categorizzato come tomba a dado assimilata dalla Necropoli di San Paolo. Canusium assurse poi al rango di colonia sotto l’imperatore Antonino Pio.

Sede diocesana ed episcopale di assoluta rilevanza nella prima età medievale, crebbe economicamente e politicamente sotto egide normanna e sveva, una situazione idilliaca non destinata, tuttavia, a durare a lungo. Canosa risentì enormemente delle restrizioni attuate nell’era della feudalità dalle tante famiglie che se ne contesero la proprietà, gli Orsini del Balzo, i de Gemmis e gli Affaitati tra gli altri.

Il paese, ormai imborghesitosi, curò nei secoli la veste architettonica perennemente minacciata dalla furia dei terremoti, mai scalfita dai fatti della Prima Guerra Mondiale ma seriamente puntellata dalle devastazioni del Secondo Conflitto. Attraversando con dignità e fatica un periodo difficile quanto logorante, la popolazione di Canosa ha dimostrato integrità e abnegazione alla causa, tant’è che nel 2001 ecco arrivare la Medaglia di bronzo al valor civile dopo il titolo di Città acquisito nel 1962.

Il terremoto dell’Irpinia ha perpetrato la sua tremenda scia di danni, al quale la località ha fatto fronte riparando a più riprese e preservando in tal modo il proprio corredo monumentale.

Cosa fare e vedere a Canosa di puglia

La prima attestazione della Cattedrale di San Sabino si ha nell'VIII secolo, chiesa voluta dai Longobardi (che la intitolarono a San Giovanni e San Pietro) ma ricostruita dai Normanni su esplicito ordine di Roberto il Guiscardo. L’edificio sacro è dunque ascrivibile al 1079, mentre l’annesso Mausoleo di Boemondo, figlio quest’ultimo del Guiscardo, risale agli anni successivi alla morte del giovane, avvenuta nel 1111.

Torniamo alla cattedrale, luogo di culto di impianto basilicale che accoglie nella cripta le spoglie di San Sabino. La sua struttura contempla cinque cupole basse a vela, un’abside illuminata da tre finestre e cinque volte le cui arcate si sorreggono per merito di diciotto colonne in persichino, granito e cipollino. Priva di affreschi ma costellata di bei pezzi artistici (il tesoro contenente reliquie, calici, crocifissi, sepolcri e statue), è totalmente pavimentata in marmo bianco. Pregiati l’altare maggiore e il baldacchino posti nel presbiterio, l’ambone marmoreo a quattro colonne ottagonali e l’organo a canne di inizio Novecento.

Il Battistero di San Giovanni sorge nel cuore di Canosa dando spettacolo in virtù della sua pianta poligonale, l’ampio nartece e un distinto atrio porticato la cui parte sovrastante è riempita da una volta a vela ottocentesca. Internamente presenta un’aula centrale che conserva i resti del fonte battesimale ottagonale. Oggi è un sito archeologico per la presenza al di sotto delle fondamenta di due piani appartenenti alla paleocristiana Basilica di Santa Maria, una testimonianza antica imperniata su splendidi mosaici. L’area archeologica di San Leucio comprende l’Antiquarium, allestimento museale che può fregiarsi di una imponente collezione di reperti evinti da diverse campagne di scavo, fra i quali alcuni pezzi del famoso Tempio di Minerva.

Arte ed estetica pervadono le mura dei palazzi che sanno con disinvoltura emblematica incantare i visitatori, vedasi Palazzo Iliceto e il suo Museo delle Marionette (chiuso nel 2005) o Palazzo Sinesi che funge da sede della Fondazione Archeologica Canosina. Interamente realizzato in tufo, Palazzo Fracchiolina-Minerva si articola dal XIX secolo in tre piani utilizzati per esporre cimeli liturgici, rari pezzi una volta di proprietà dell’Arcivescovo Minerva e guanti indossati al tempo da Papa Pasquale II. Il Castello, ormai in rovina, è ubicato in posizione panoramica ed è un belvedere storico molto interessante al pari del Teatro Lembo concepito nel 1923 e ristrutturato nel 2005 per recuperare gli antichi fasti.

In tutto questo piacevolissimo peregrinare, il viaggio prosegue all’insegna dell’enogastronomia canosana, e si fa festa praticamente ogni giorno con il saporito olio d’oliva, gli strascinati caserecci, le mitiche orecchiette pugliesi, mandorle, fichi e un vino straordinario, il Rosso di Canosa, DOC dal 1979, che si può gustare anche in una delle tantissime masserie del circondario, capofila Masseria Rossi salita agli onori odierni come Villa Caracciolo. Se si parla di masseria, allora si chiama in causa la vita contadina, illustrata nella sua quotidianità dal Museo della Civiltà Contadina.

Il Palazzo Comunale non rappresenta soltanto l’epicentro della vita amministrativa bensì è una vera attrattiva turistica: vi si trovano il Monumento a Scipione l’Africano, un lapidarium e un parco simile a quelli che attorniano Villa Costantinopoli, Villa Papa Pio X e Villa Petroni. Assai esteso il Parco Regina della Pace.

Eventi, sagre e Manifestazioni

Da non perdere il momento della Settimana Santa, specialmente con la Processione del Venerdì Santo, molto sentita dalla popolazione e molto suggestiva per i visitatori.

Altre manifestazioni cardine la Sagra della Percoca che si svolge a luglio e il Presepe Vivente.

Come arrivare a Canosa di puglia

Canosa di Puglia è raggiungibile tramite l’Autostrada A16 Napoli – Canosa e l’Autostrada A14 BolognaTaranto, imboccando poi la SP 231 BariCerignola oppure la SS 16 bis con uscita a Barletta Ovest e proseguimento sulla SS 93 Barletta – Canosa – Lavello; la stazione si trova ubicata sulla linea ferroviaria Barletta – Canne – Canosa – Minervino – Spinazzola; l’aeroporto di Bari è quello cui fare riferimento.

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