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San Vito al Torre (Friuli Venezia Giulia): visita alla cittadina friulana

San Vito al Torre, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. San Vito al Torre dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Non sarà il massimo per quanto concerne la musicalità delle sue parole, ma lo è in relazione all’armonia e alla tranquillità che vigono nel suo placido abitato. San Vito al Torre è tutta l’anima del Friuli Venezia Giulia racchiusa in poche case, stradine, viottoli, uno specchio che riflette la bellezza di una regione da scoprire e riscoprire.

Il paese, distante da Gorizia soltanto 19 km e 21 km da Udine, s’erge come nucleo urbano nella bassa pianura tenendosi strette a sé le sue frazioni altrettanto interessanti, Crauglio e Nogaredo al Torre in un territorio antropizzato a partire dal Paleolitico, e che verte sulle fertili terre solcate dal fiume Torre.

Storia

San Vito al Torre sorge in un’area ch’era in epoca romana un agglomerato sparso di insediamenti, tutti di origine evidentemente latina. In qualità di praedium venne donato nel 981 dall’imperatore Ottone II al patriarca di Aquileia Rodoaldo finché il trattato di Nyon non sancì il passaggio nel 1516 a Massimiliano d’Austria. Dall’impero austro-ungarico si affrancò nel 1918 venendo annesso al Regno d’Italia. L’istituzione del comune si era compiuta prima, e cioè nel 1889.

Da allora il tessuto architettonico ha consolidato il proprio autentico rapporto con la popolazione locale, in special modo i luoghi di culto che rappresentano peraltro occasionali crocevia di turisti e viandanti.

Cosa vedere a San VIto al Torre

La Parrocchiale dei santi Vito e Modesto Martiri ha sostituito a fine ‘700 una chiesa del XV secolo trovando la sua letterale consacrazione soltanto nel 1837. Vi si custodiscono all’interno un settecentesco altare maggiore in marmo bianco che riporta un paliotto contrassegnato dal bassorilievo dell’Ultima Cena e numerosi affreschi fiancheggianti la navata, tutti aventi come soggetto icone sacre dipinte da Giulio Justolin. Di altro autore le pale della Decapitazione di San Giovanni Battista, opere di Giacomo Secante che le realizzò nella seconda metà del Cinquecento. All’Ottocento risale l’Incoronazione della Vergine firmata da Giuseppe Battig di Gorizia.

A Nogaredo presiede la Cappella di Sant’Andrea e a Crauglio la quattrocentesca Chiesa di San Canciano Martire, la più completa del comune dal punto di vista strutturale dato che annovera un piccolo porticato d’ingresso a tre archi, il corpo di fabbrica principale e il campanile a bifora che sovrasta il nucleo centrale imponendo frontalmente un orologio a numeri romani. Le due frazioni riportano rispettivamente la presenza di Villa Gorgo Maniago e Palazzo Steffaneo Roncato.

Eventi, sagre e manifestazioni

Manifestazioni che accendono l’entusiasmo aggregativo si concentrano nel periodo estivo, sono esse la sagra Seris di Fieste a giugno, il Palio dei Borghi con l’attesa sfida fra contrade a luglio e infine la Marcialonga la prima domenica di agosto.

Come arrivare a San VIto al Torre

San Vito al Torre è davvero a un tiro di schioppo da Palmanova e Gorizia, ergo occorre percorrere l’Autostrada A23 PalmanovaUdineTarvisio, uscire a Gorizia e seguire le indicazioni lungo la Statale per il paese; dalla stazione di Gorizia partono navette autobus dirette ai diversi comuni limitrofi, tra cui San Vito al Torre; l’aeroporto di riferimento è il “Ronco dei Legionari” di Trieste.

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