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Giaveno (Piemonte): la storia e cosa vedere in cittą

Giaveno, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Giaveno dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Giaveno occupa il centro della Val Sangone risultando, in virtù dei suoi 16.000 abitanti, la cittadina più popolosa e importante del territorio.

Storia

Di origini presumibilmente molto antiche, forse romane, nacque prima come insediamento, successivamente come villaggio con il nome Gavensis. Secondo le "Cronache della Novalesa", nel 773 Carlo Magno lambì i confini del borgo attaccando alle spalle i Longobardi e sconfiggendoli nella porzione di terra fra Chiusa San Michele e Villardora.

Furono gli abati di San Michele, destinatari della donazione da parte del conte Tommaso I di Savoia, a dotare il paese di robuste fortificazioni, mura e un sistema difensivo comprendente un castello. Ciò accadeva all’inizio del ‘200 e a implementare la corazza ci pensò nel 1347 Rodolfo di Mombello, il quale intese confinare Giaveno entro un intero perimetro murario intervallato da cinque imponenti bastioni, creando di fatto una Cittadella Abbaziale ancora oggi ben distinguibile rispetto al resto dell’abitato.

Il ‘600 si rivelò un secolo nero per la popolazione, vessata prima dalle truppe francesi capitanate dal Duca di Montmorency, falcidiata poi da una tremenda epidemia di peste dilagante in tutto il Piemonte.
Ulteriori lacrime vennero versate nel 1693, anno della vittoria delle truppe transalpine sullo schieramento sabaudo in occasione della battaglia della Marsaglia. Le immediate conseguenze si tradussero in saccheggi e incendi perpetrati sia a Giaveno che nei dintorni dal maresciallo Catinat. I Savoia si riscattarono nel 1706, liberando d’assedio Torino e scacciando una volta per sempre gli invasori francesi.

Giaveno è fra le realtà urbane insignite della Medaglia d’argento al valor militare, ottenuta per aver partecipato attivamente alla Resistenza negli anni dell’occupazione nazifascista in seno alle conclusive fasi della Seconda Guerra Mondiale.

Cosa vedere a Giaveno

Il volano turistico del borgo risiede certamente nell’ordine geometrico dei suoi caseggiati, del tracciamento di vie e piazze ariose intorno alle quali si orientano diversi edifici di valente interesse, principalmente resti di torrioni e strutture fortificate unitamente a luoghi di culto incastonati nel centro storico così da dare respiro all’organicità della cittadina.

Da vedere la Chiesa di San Giacomo e la Chiesa di San Lorenzo Martire insieme ai loro alti campanili, e poi non si dimentichi la Chiesa di Santa Maria Maddalena, nondimeno il Santuario di Nostra Signora di Lourdes distaccato in frazione Selvaggio.

Meta di lunghi pellegrinaggi, venne inaugurato nel 1909 in quello che ancora si definiva un piccolo paese dall’accentuato carattere rurale. Il cantiere, completato nel 1926 comprendendo modifiche e ampliamenti, richiese sudore e fatica dei giavenesi, che per parecchio tempo trasportarono sabbia e pietre necessarie alla costruzione.

Ne valse la pena poiché il santuario è oggi un monumento magnifico, un esempio di ingegno applicato a una struttura ecclesiastica progettata da Giulio Valotti in puro stile romanico. Impressionano le due torri campanarie alte ben 52 metri. L'abside a tre vetrate fa da sacro terminale delle tre navate e accoglie l'altare maggiore in marmo, un piacere per gli occhi come l'ambiente che ricrea fedelmente la grotta di Massabielle a Lourdes.

Eventi, sagre e manifestazioni

Gli eventi più sentiti che si organizzano su base annua sono Maggionatura, grande mostra mercato dei prodotti agroalimentari del territorio, e Fungo in Festa, esposizione, degustazione e vendita di funghi entro una mostra mercato di scena nel mese di ottobre. Appuntamento fisso ogni quarta domenica del mese (eccetto dicembre) il Mercatino delle Pulci.

Come arrivare a Giaveno

Bisogna innanzitutto percorrere la Tangenziale di Torino fino a Rivoli, da qui imboccare l’Autostrada A32 del Frejus e uscire ad Avigliana per poter prendere la SS 589.
Da Torino Porta Nuova avvalersi del treno regionale diretto alla stazione di Avigliana, ubicata sulla linea Torino – Susa, successivamente procedere con gli autobus navetta fino a destinazione.
L’aeroporto internazionale “Sandro Pertini” di Caselle è quello di riferimento.

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 Pubblicato da - 30 Settembre 2019 - © Riproduzione vietata

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