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Susa (Piemonte): visita allo storico comune sulla Dora Riparia

Susa, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Susa dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Susa è quella città costantemente sulla bocca degli abitanti di Torino, questo perché la sua bella posizione proprio al centro dell’omonima Val di Susa la rende desiderabile sia in inverno sia in estate per le tante possibilità di villeggiatura. Inoltre, il largo paese di 6.500 abitanti gode di una strategica ubicazione nella zona ove s’incrociano molteplici itinerari che la storia ha saputo tracciare nei secoli, su tutti la mistica Via Francigena serpeggiante sui passi del Moncenisio e del Colle Clapier, e ancora sul Monginevro e il Colle delle Finestre.

Storia di Susa

Il cosiddetto “gioiello delle Alpi Cozie” ha origini presumibilmente celtiche che anticipano fondazioni illustri quali quelle di Torino e Aosta. Un’emorragia di splendore si ebbe successivamente alla romanizzazione del borgo sulla Dora Riparia, poi un’inaspettata decadenza s’arrestò con l’arrivo dei Franchi, che nel VIII secolo risollevarono le sorti del futuro dominio dei Conti di Moriana, il cui feudo si trovò spesso in equilibrio fra gioie e dolori, fra tripudi commerciali e saccheggi, prestigio e fango, e ciò per quella splendida collocazione geografica che funse da lama a doppio taglio.

I Savoia ne fecero una provincia e dopo l’Unità d’Italia Susa andò a far parte della circoscrizione extraurbana torinese diventando una specie di succursale paradisiaca, con le sue intriganti dicotomie, lo sfavillante paesaggio e un patrimonio architettonico degno di passare in rassegna sotto gli occhi ammaliati dei turisti in visita, in maggioranza Italiani e Francesi.

Porta Savoia e la Cattedrale

Susa è stata per anni etichettata come “Porta d’Italia”, coerente allora iniziare un tour d’esplorazione intracittadina partendo dalla Porta Savoia, sfarzoso ingresso (interessante l’interturrio con i quattro ordini di aperture ad arco) conducente a Piazza San Giusto su cui si affaccia imponente la vecchia Torre campanaria di 55 metri di altezza adiacente alla romanico gotica Cattedrale di San Giusto, eretta per stupire nel 1027 in virtù di cinque pregevoli cappelle disposte lungo le tre navate e numerosissimi dipinti fra cui si distingue il trittico formato da una Madonna col Bambino, i Santi Ugo di Lincoln e di Grenoble e l’Eterno benedicente disposto sul coronamento. A est svetta il Campanile di San Paolo, il quale pare presentare l’appagante visione del Palazzo vescovile e, in successione, la Curia e il Seminario.

Cosa vedere a Susa

Molto di quanto s’ammira parla l’intramontabile linguaggio latino imprimendo l’estetismo dell’Impero in arterie come il Viale dell’Impero Romano, diretto all’Arco di Ottaviano Augusto, chiara vestigia di gloria imperiale costruita in marmo bianco (un materiale che ha garantito in breve l’immortalità a uno degli archi meglio conservati in Italia). L’antico castrum, o meglio quanto ne rimane, introduce all’acquedotto romano fiancheggiato dal Castello della Contessa Adelaide (la nobile nacque qui tra il 1010 e il 1016, figlia di Olderico Manfredo e Berta d’Este, successivamente suocera dell’imperatore Enrico IV) sorto nell’XI secolo e sede di importanti eventi e concerti d’opera e operetta. Oltre la postierla ecco ergersi discreta la settecentesca Chiesa della Madonna delle Grazie, sacrario dedicato ai caduti superato il quale ci si ritrova a osservare il vetusto anfiteatro romano e nelle sue immediate vicinanze il Convento di San Francesco, agglomerato di eccezionali chiostri che ricorda il passaggio in Piemonte del santo di Assisi, diretto a inizio ‘200 in terra di Francia.

Anticamente, Susa era una città fortificata, lo si evince dai residuati murari disseminati lungo Via dei Fossali. In Via Palazzo di Città, invece, si mettono in bella mostra come una modella con il fotografo il Tribunale o Casa degli Stemmi, il Palazzo Comunale sotto i cui portici si cela guardingo l’affresco seicentesco che raffigura la Sacra Sindone, la Chiesa di San Carlo e la Torre dei Rotari che mantiene un flebile contatto visivo con il duecentesco Palazzo de’ Bartolomei (dimora di Arrigo de’ Bartolomei, giureconsulto citato da Dante Alighieri nel XII canto del Paradiso). La Torre Civica s’innalza frontalmente a Porta Piemonte, mentre la Torre del Parlamento occupa una posizione nettamente più discreta all’interno di un cortile privato, che nulla ha a che vedere con il ben più scenografico cortile della Pieve di Santa Maria Maggiore, sorta nel X secolo ma oggi sconsacrata, non più aperta al culto ma ricordata per essere l’edificio religioso probabilmente più antico di Susa. La Chiesa del Ponte, aderente allo stile barocco, annette il Museo Diocesano di Arte Sacra. Fuori città giace la Chiesa di San Saturnino, vagamente decadente eppure nobilitata dallo spiccare fiero del campanile romanico.

Il vasto paese è immerso in un ancor più vasto contesto chiamato Parco Naturale Orsiera Ricciavrè, 10.953 ettari di meraviglia naturalistica che copre un dislivello compreso fra i 900 e i 2.890 metri s.l.m. comprendendo i comuni di Susa, Fenestrelle, Bussoleno, Coazzo, Chianocco e Foresto. Si tratta di un parco perfettamente a misura d’uomo, provvisto di aree pic-nic, sentieri autoguidati, percorsi da compiersi anche a cavallo, piste ciclabili, impianti sciistici, una Biblioteca tematica e un Museo Naturalistico.

Eventi, sagre e Manifestazioni

L’estate a Susa non riserva soltanto sport all’aria aperta, gite ed escursioni, ma è tessuto temporale di eventi imperdibili, e tra di essi sicuramente val la pena partecipare al Torneo Storico dei Borghi di Susa sul finire di luglio e al Festival Internazionale del Folklore “Castagna d’oro” che si svolge all’inizio di agosto.

Come arrivare a Susa

Dall’Autostrada A32 Torino – Bardonecchia si deve semplicemente uscire a Susa; la cittadina dispone di una stazione ferroviaria; autolinee efficienti collegano l’abitato alle più importanti realtà comunali del circondario, capoluogo piemontese compreso; l’aeroporto di riferimento è il “Sandro Pertini” di Caselle Torinese.

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