Montecchio Maggiore (Veneto): i Castelli di Romeo e GIulietta e la visita alla cittą
Montecchio Maggiore, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Montecchio Maggiore dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Una cittadina di 23.000 abitanti ha saputo mantenere inalterato il proprio fascino di borgo storico della provincia di Vicenza. Montecchio Maggiore, inserita fra la Valle del Chiampo e la Valle dell’Agno, si fa raccontare dai suoi manieri più rappresentativi, ovverosia i “Castelli di Romeo e Giulietta” alias Villa (utilizzato oggi come teatro all’aperto e spazio espositivo localizzato precisamente all’interno della Torre del Mastio) e Bellaguardia (grazie ai restauri si è potuto derivare un ristorante attivo dagli anni ’50), il cui soprannome in virgolettato si deve all’ispirazione che suscitarono in Luigi Da Porto, colui al quale si attribuisce la novella d’amore tragico ripresa negli anni successivi alla sua creazione da numerosi letterati, novellieri e tragediografi, fra i quali il più famoso, William Shakespeare.
All’occupazione francese a cavallo fra ‘700 e ‘800 seguì quella austriaca a partire dal 1815, fu poi il tempo dei moti rivoluzionari e dell’Unità d’Italia, un consistente impulso all’economia destinata a una sensibile trasformazione delle dinamiche commerciali coniugate all’insorgere delle opere pubbliche utili alla cittadinanza. La traslazione da un’identità agricola a una industriale avvenne soltanto dopo il consumarsi della Seconda Guerra Mondiale: il risultato si evince dalla crescita esponenziale delle nuove attività, dell’importanza viaria, dell’immigrazione e dello sviluppo urbano cui si legò a doppio filo un picco demografico per il quale oggi si contano le oltre 23.000 anime presenti in città.
La Parrocchiale di San Pietro Apostolo ha un’attrattiva alla quale non opporre nessun tipo di resistenza, lasciandosi dunque catturare dal suo valore: parliamo della pala raffigurante la Madonna del Buonconsiglio dipinta nel 1519 dal celebre pittore Marescalco, all’anagrafe Giovanni Buonconsiglio, nato a Montecchio Maggiore nel 1460.
Raccoglie tutti le definizioni stilistiche di fine Ottocento il Duomo di Santa Maria e San Vitale, che ha preso in eredità il censo artistico dalla Pieve demolita, un novero in cui s’inscrive la preziosa pala settecentesca realizzata da Antonio De’Pieri. Si torna a discutere di complessi eleganti con Villa Gualda, il cui nucleo padronale rimarca le sue origini cinquecentesche ponendosi in qualità di villa veneta prepalladiana testimone della propensione agricola a lungo abbracciata dal borgo. Da vedere i suoi larghi rustici, che saltano immediatamente all’occhio.
Di proprietà comunale, la neoclassica Villa Lorenzoni è sede del Museo Civico “Giuseppe Zannato”, fondato nel 1922 per raccogliere reperti archeologici, paleontologici, mineralogici e ornitologici, includendovi alcuni cimeli del Risorgimento. Si tratta di un articolato e ordinato percorso espositivo rivalutato nel 2007 secondo un’organizzazione in 12 ambienti divisi in due sezioni, l’archeologica e la naturalistica, rispettivamente allocate al piano nobile e nel seminterrato.
Connubio di senno architettonico, inventiva, applicazioni tecnologiche e cura per l’estetica, il Palazzo degli Uffici Lowara S.p.A. è frutto del genio di Renzo Piano, capace di tirar fuori dal cilindro nel 1985 un edificio di 4.000 mq costituito da open spaces dalle ampie vetrate e alleggerito non senza stoica sicurezza strutturale da profilati metallici sagomati e intelaiatura a bielle concernenti i montanti. Pensata anche per ottimizzare onde acustiche, illuminazione, ventilazione e termodinamica, la struttura è un coacervo di impianti estremamente efficienti, avveniristici e sinonimo assoluto di affidabilità a lungo termine.
Storia
Ubicato nel bel mezzo della pianura attraversata dalla via Postumia, Montecchio entrò subito nell’orbita romana, restandoci perlomeno fino alle scombussolanti invasioni barbariche e al sopraggiungere della comunità allora maggiormente influente, quella dei Longobardi. Il Medioevo qui venne segnato profondamente dalla feudalità, dalle politiche militari di Ezzelino III da Romano e dalla dominazione ingombrante degli Scaligeri, fautori delle imponenti rocche cardine di quello che fu un sistema difensivo di degna nota per l’epoca. Per quattrocento anni venne imposto il “buon governo” della Serenissima Repubblica di Venezia, un periodo prospero ma tuttavia non facile dato il sovrapporsi di vari conflitti che coinvolsero direttamente Venezia e i suoi domini, vedere la guerra della Lega di Cambrai e della Lega Santa, oltre alle feroci schermaglie fra Impero, Spagna e Francia.All’occupazione francese a cavallo fra ‘700 e ‘800 seguì quella austriaca a partire dal 1815, fu poi il tempo dei moti rivoluzionari e dell’Unità d’Italia, un consistente impulso all’economia destinata a una sensibile trasformazione delle dinamiche commerciali coniugate all’insorgere delle opere pubbliche utili alla cittadinanza. La traslazione da un’identità agricola a una industriale avvenne soltanto dopo il consumarsi della Seconda Guerra Mondiale: il risultato si evince dalla crescita esponenziale delle nuove attività, dell’importanza viaria, dell’immigrazione e dello sviluppo urbano cui si legò a doppio filo un picco demografico per il quale oggi si contano le oltre 23.000 anime presenti in città.
Cosa vedere a Montecchio Maggiore
Montecchio può a ragione pavoneggiarsi come località turistica che emana una fresca aura di cultura e classe nel promulgarla, avendo la fortuna di ospitare nel territorio comunale una quantità significativa di complessi architettonici risonanti, come nel caso di Villa Cordellini Lombardi, considerata fra le più importanti nel contesto veneto in relazione al filone settecentesco. Progettata da Giorgio Massari e in parte affrescata da Giambattista Tiepolo, la residenza ha beneficiato degli sfarzosi restauri di Vittorio Lombardi, industriale bresciano desideroso di riportarla agli antichi fasti, riuscendoci brillantemente. Grazie al fatto che è stata acquisita dall’Amministrazione Provinciale di Vicenza, la dimora è visitabile in tutte le sue componenti, il palazzo padronale, scuderia e foresteria, rustici per stalle e granai e infine i giardini.La Parrocchiale di San Pietro Apostolo ha un’attrattiva alla quale non opporre nessun tipo di resistenza, lasciandosi dunque catturare dal suo valore: parliamo della pala raffigurante la Madonna del Buonconsiglio dipinta nel 1519 dal celebre pittore Marescalco, all’anagrafe Giovanni Buonconsiglio, nato a Montecchio Maggiore nel 1460.
Raccoglie tutti le definizioni stilistiche di fine Ottocento il Duomo di Santa Maria e San Vitale, che ha preso in eredità il censo artistico dalla Pieve demolita, un novero in cui s’inscrive la preziosa pala settecentesca realizzata da Antonio De’Pieri. Si torna a discutere di complessi eleganti con Villa Gualda, il cui nucleo padronale rimarca le sue origini cinquecentesche ponendosi in qualità di villa veneta prepalladiana testimone della propensione agricola a lungo abbracciata dal borgo. Da vedere i suoi larghi rustici, che saltano immediatamente all’occhio.
Di proprietà comunale, la neoclassica Villa Lorenzoni è sede del Museo Civico “Giuseppe Zannato”, fondato nel 1922 per raccogliere reperti archeologici, paleontologici, mineralogici e ornitologici, includendovi alcuni cimeli del Risorgimento. Si tratta di un articolato e ordinato percorso espositivo rivalutato nel 2007 secondo un’organizzazione in 12 ambienti divisi in due sezioni, l’archeologica e la naturalistica, rispettivamente allocate al piano nobile e nel seminterrato.
Connubio di senno architettonico, inventiva, applicazioni tecnologiche e cura per l’estetica, il Palazzo degli Uffici Lowara S.p.A. è frutto del genio di Renzo Piano, capace di tirar fuori dal cilindro nel 1985 un edificio di 4.000 mq costituito da open spaces dalle ampie vetrate e alleggerito non senza stoica sicurezza strutturale da profilati metallici sagomati e intelaiatura a bielle concernenti i montanti. Pensata anche per ottimizzare onde acustiche, illuminazione, ventilazione e termodinamica, la struttura è un coacervo di impianti estremamente efficienti, avveniristici e sinonimo assoluto di affidabilità a lungo termine.
Eventi, sagre e manifestazioni
Il palinsesto eventi a Montecchio riassume la volontà di sentirsi viva della popolazione, che ama peraltro rivivere il viatico della cittadina tuffandosi ogni anno nell’atmosfera suggestiva della Montecchio Medievale, rievocazione storica che comprende diverse fasi, la disfida dei Montecchi e dei Capuleti, l’elezione di Romeo e Giulietta, la ricreazione dell’epoca quattrocentesca e le dimostrazioni in costume. Va in scena nell’ultimo fine settimana di aprile e nella giornata del 1° maggio. Più estivo il Montecchio Marittima Beach Party, un particolare festival di 5 giorni durante i quali Piazza Marconi diventa una discoteca dal suolo di sabbia (al pari di una spiaggia) ma anche un campo di beach volley e un agglomerato incredibile di stand gastronomici e aree giochi.Come arrivare a Montecchio Maggiore
Percorrere innanzitutto l’Autostrada A4 Milano – Venezia, uscire al casello di Montecchio Maggiore e alla rotonda prendere la prima uscita in direzione del centro abitato; lungo la linea ferroviaria Verona – Venezia bisogna arrivare alla stazione di Vicenza, salire sul treno regionale che conduce in 5 minuti ad Altavilla Tavernelle e ultimare il viaggio con autobus di linea che in 10 minuti porta al borgo; l’aeroporto più vicino è il “Valerio Catullo” di Verona.- HOTEL SCONTATI Montecchio Maggiore
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