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Tolve (Basilicata): cosa vedere nel borgo in provincia di Potenza

Tolve, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Tolve dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Da secoli folkloristico e religioso focolaio che in Basilicata ha diffuso le veneranti fiamme emanate dalla Festa di San Rocco, tenuta tutti gli anni il 16 agosto e 16 settembre, Tolve assolve la propria funzione di borgo acchiappa turisti in quel della provincia di Potenza, un luogo sempre molto attivo, gradevole ed evergreen. Il Santo taumaturgo attira migliaia di pellegrini, ma più che una meta, il paese è un punto di partenza per scoprire i favolosi hinterland della regione (collegati fra loro dai cosiddetti “Percorsi Rocchiani”), di cui è risaputo il fascinoso appeal. Fra natura e spiritualità, Tolve trova il suo equilibrio isolandosi geograficamente su uno sperone roccioso coronato tutt’intorno dalla roboante bellezza dei rilievi vestiti di rigogliosa vegetazione, boschi, selve che si alternano a soffici radure la cui ricca fauna offre un senso nuovo al concetto di paesaggio.

Storia

Nato Tulbium, l’abitato ha assunto già nelle prime fasi della propria esistenza i connotati di un borgo fortezza, acuito dagli interventi urbanistici apportati a più riprese da Goti, Longobardi e Normanni. È tuttavia nel Medioevo che si rileva un più massiccio e decisivo sviluppo da cui deriva il brulicare stantio di abitazioni e botteghe artigiane identificate quali incipienti elementi di espansione. La restante storia di Tolve è parzialmente narrata da alcuni capolavori letterari che ne fanno ampia menzione, sono essi “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi, “Rosso Cardinale” di Peter Nichols, “Il Liber jurium della città di Tricarico” curato da Carmela Biscaglia e, infine, “Fuochi del Basento” scritto da Raffaele Nigro.

Cosa vedere a Tolve

Il patrimonio culturale cittadino vanta peculiarità che fondono apici storici ed emergenze architettoniche, esemplari in questo senso l’Arco delle Torri che rappresenta dal XVII secolo il principale accesso al centro urbano, la cinta muraria risalente al XII secolo e il seicentesco arco in pietra bugnata al fondo di via Marsala. Sorge adiacente alla Chiesa di San Pietro il rinascimentale ex Palazzo Governativo, che stupisce non certo per le dimensioni (piuttosto modeste) quanto per il seducente portale finemente lavorato e decorato allo scopo di custodire degnamente i tanti ex voto accumulati in onore di San Rocco.

Il portale d’ingresso in pietra bugnata, riconoscibile per la punta di diamante e l’arco a tutto sesto, contraddistingue l’austera postura di Palazzo d’Erario, somiglianti per certi versi a Palazzo Ruzzi, organizzato su due piani. Se avete abbastanza pazienza e soprattutto voglia di camminare, allora concedetevi l’escursione alle pendici del Monte Moltone, laddove giacciono le rovine di una villa romana che ancora mantiene intatto il caratteristico cortile centrale utilizzato all’epoca come deposito agricolo e ricovero per animali. Conclusa la gita, vi ritroverete immersi nella pittoricità paesaggistica dell’Alto Bradano, la cui anima si compone di essenzialità ma anche di enormi emolumenti naturalistici coincidenti con lunghe file di alberi, immensi oliveti, vigne e maestosi arbusti di roverella.

Una volta fatto il pieno di pace e serenità, potete rientrare in paese concentrandovi sul novero ecclesiastico che vede trionfare in pieno centro la Chiesa Madre di San Nicola, dichiarata formalmente santuario diocesano atto a conservare un affresco sul Battesimo di Gesù, la statua di San Nicola, un crocifisso ligneo e, soprattutto, il cinquecentesco simulacro di San Rocco condotto in processione il 16 agosto e il 16 settembre, che nell’occasione i fedeli ricoprono d’oro facendolo letteralmente risplendere al sole. La Chiesa di San Pietro di marca benedettina ha visto la luce nell’XI secolo e s’erge a poca distanza con il suo bel portale romanico in pietra ascritto agli allievi della scuola di Melchiorre da Montalbano, realizzato dunque verso la fine del ‘200; il sopralzo è invece datato 1546. Solo 40 anni dopo fu costruito il Monastero di San Francesco.

Il passato è stato foriero di parecchie opere architettoniche di fattura monacale ma alcune di esse sono ormai scomparse, come la Chiesa di Santa Maria dell’Olivo e la Chiesa di Santa Margherita o, ancora, il Convento della Santissima Annunziata e il Convento di Sant’Antonio da Padova. Altre vestigia perdurano, è il caso della Chiesa della Madonna del Carmine e della Chiesa di Sant’Antonio Abate, entrambe extra moenia al pari della Chiesa di San Vito e della Chiesa della Madonna della “Difesa di piedi”. Quest’ultima è in realtà una cappella raggiungibile tramite un percorso costellato di grotte tufacee.

Come arrivare a Tolve

Dall’Autostrada A3 SalernoReggio Calabria uscire a Sicignano, continuare sul Raccordo Autostradale Potenza – Sicignano verso Metaponto, superare Potenza e immettersi sulla SS 407 Basentana fino a raggiungere l’uscita Tricarico/Tolve/Vaglio, infine proseguire in direzione del paese; dalla stazione ferroviaria di Potenza partono a tutte le ore autobus extraurbani; l’aeroporto di Bari dista ca. 103 km è risulta essere il più vicino alla località.

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