Isole Ebridi in Scozia, cosa vedere nell'arcipelago
Ebridi, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Ebridi dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Sono formate dalle rocce più antiche delle isole britanniche, e nei secoli hanno conosciuto dominatori e avventurieri provenienti dal Nord. Una matassa appassionante di rotte marittime ha dato vita, col tempo, a un patrimonio storico prezioso, e oggi non è possibile visitare le Isole Ebridi senza avvertire il gusto magico del passato. Famose per i paesaggi mozzafiato e le drammatiche scogliere, le Ebridi costituiscono forse l’arcipelago più amato della Scozia, situate al largo della sua costa occidentale.
Non si tratta in realtà di un gruppo compatto, ma di un’ampia costellazione di isole e isolotti suddivisi in due sottogruppi. Da un lato le Ebridi Interne, le più vicine alla Scozia, situate a sud est delle Ebridi Esterne e a loro volta distinte in settentrionali e meridionali. Quelle più a nord comprendono l'isola di Skye, le Small Isles e una miriade di scogli minori; tra quelle meridionali ci sono invece Mull, Islay, Jura, le Slate Islands, le Treshnish Islands e alcune isole intorno a Mull.
Le Ebridi Esterne, chiamate anche Outer Isles o Western Isles, sono separate dal continente e dalle gemelle più interne da uno stretto particolarmente burrascoso, conosciuto col nome di Minch e Little Minch. Le maggiori, di lingua gaelica scozzese, sono Lewis e Harris, North Uist, Benbecula, South Uist e Barra, ma ci sono tantissimi altri frammenti di roccia minori che meritano un’escursione o almeno un’occhiata di lontano, durante una gita in barca.
Tantissime isole insomma, ma tutte animate dagli stessi ritmi sereni, dalla stessa bellezza indomabile, dagli stessi scenari ruvidi e dolci allo stesso tempo. Nonostante le grandi dimensioni dell’arcipelago, lungo oltre 200 km da nord a sud, gli spostamenti tra una località e l’altra sono piuttosto agevoli ed è splendido scoprire a poco a poco ogni angolo segreto di questa terra. Per arrivare all’estremità settentrionale, Butt of Lewis, si percorrono ampie strade panoramiche che toccano antiche borgate, ruderi e meraviglie preistoriche, mentre sulla costa si vedono sfilare le spiagge candide e le scogliere. I cartelli, in inglese e gaelico, segnalano la mescolanza di due culture differenti e stuzzicano la curiosità dei visitatori.
Tra i luoghi più belli delle Ebridi ci sono certamente Lewis e Harris, che compongono un’unica grande isola. La prima parte è pianeggiante, mentre la seconda è dominata da qualche rilievo imponente ed è famosa in tutto il mondo per il tipico Harris Tweed, il tessuto scozzese di lana che da secoli viene prodotto dagli isolani e che in passato si lavorava in casa.
Sull’isola di Lewis si erge Dun Carloway, una delle torri rotonde – le cosiddette “broch” – meglio conservate di Scozia, con un’altezza massima che sfiora i 7 metri e un diametro di 14. In origine, probabilmente, le pareti esterne raggiungevano addirittura i 13 metri.
Non lontano da qui si vedono le caratteristiche Blackhouses, le case con i tetti di paglia, ma se ne trovano anche in altre zone: un bel villaggio di Blackhouses, ovvero “case nere”, si chiama Gearrannan e sorge lungo la costa occidentale dell’isola; inoltre nel 1989 l’associazione Urras nan Gearrannan ha rimesso a nuovo un tipico quartiere residenziale, recuperando le dimore abbandonate.
Per un vero e proprio tuffo nel passato basta visitare il sito archeologico di Calanais Standing Stones, detto anche Callanish, fondato nel lontano 1800 a.C. e costituito da un grandioso insieme megalitico. Tredici enormi pietre sono disposte in un cerchio di 13 metri per 11, intorno a una pietra centrale alta quasi 5 metri, e tutt’intorno si diramano altre file di pietre che sfumano verso l’esterno.
Anche il mare regala scenari spettacolari, talvolta degni di un paradiso esotico: il litorale a ovest di South Harris è tra i migliori del Regno Unito, con acque limpidissime dalle sfumature turchesi e una sabbia fine e candida. Bellissime anche le isole più occidentali tra le Ebridi Esterne, che compongono l’arcipelago isolato di Saint Kilda, è la grande isola di Hirta, con scogliere colossali e un’atmosfera quasi surreale, da paradiso terrestre. Popolata sin da tempi antichissimi, questa terra venne abbandonata nel 1930 in seguito ai cambiamenti portati dalla Prima Guerra Mondiale, a una serie di cattivi raccolti e alla morte degli ultimi abitanti, avvenuta per malattia, vista la mancanza di strutture ospedaliere. Nonostante l’abbandono di massa Saint Kilda, nel 1986, venne inclusa nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, ed è tuttora considerata un’armonica fusione tra patrimonio marittimo, naturale e culturale.
Tra gli eventi che periodicamente si svolgono alle Ebridi c’è il suggestivo Hebridean Celtic Festival: ogni anno, a metà luglio, le musiche celtiche e i tratti più caratteristici della cultura gaelica rivivono in un’atmosfera gioiosa di festa.
Per raggiungere le Ebridi in aereo si può contare sui voli della compagnia aerea Loganair, che su concessione della British Airways collega giornalmente Glasgow, Edimburgo e Inverness con Stornoway. Da Glasgow è possibile raggiungere in aereo le isole di Barra e di Benbecula, e da Aberdeen si può arrivare a Stornoway coi voli della Eastern Airways. Molte delle isole Ebridi sono servite dai traghetti della Caledonian MacBrayne, che possono caricare anche le automobili.
Clima frizzante, ma comunque più mite di quanto ci si aspetterebbe a queste latitudini: merito del benefico influsso della Corrente del Golfo, che riscaldando le acque del Mare del Nord rende più tiepide le isole Ebridi. Le temperature medie di gennaio, il mese più freddo, vanno infatti da una minima di 0°C a una massima di 5°C, mentre in luglio e agosto si va dai 10°C ai 18°C. Le precipitazioni si concentrano soprattutto tra ottobre e gennaio, quando piove mediamente per 12-13 giorni.
Non si tratta in realtà di un gruppo compatto, ma di un’ampia costellazione di isole e isolotti suddivisi in due sottogruppi. Da un lato le Ebridi Interne, le più vicine alla Scozia, situate a sud est delle Ebridi Esterne e a loro volta distinte in settentrionali e meridionali. Quelle più a nord comprendono l'isola di Skye, le Small Isles e una miriade di scogli minori; tra quelle meridionali ci sono invece Mull, Islay, Jura, le Slate Islands, le Treshnish Islands e alcune isole intorno a Mull.
Le Ebridi Esterne, chiamate anche Outer Isles o Western Isles, sono separate dal continente e dalle gemelle più interne da uno stretto particolarmente burrascoso, conosciuto col nome di Minch e Little Minch. Le maggiori, di lingua gaelica scozzese, sono Lewis e Harris, North Uist, Benbecula, South Uist e Barra, ma ci sono tantissimi altri frammenti di roccia minori che meritano un’escursione o almeno un’occhiata di lontano, durante una gita in barca.
Tantissime isole insomma, ma tutte animate dagli stessi ritmi sereni, dalla stessa bellezza indomabile, dagli stessi scenari ruvidi e dolci allo stesso tempo. Nonostante le grandi dimensioni dell’arcipelago, lungo oltre 200 km da nord a sud, gli spostamenti tra una località e l’altra sono piuttosto agevoli ed è splendido scoprire a poco a poco ogni angolo segreto di questa terra. Per arrivare all’estremità settentrionale, Butt of Lewis, si percorrono ampie strade panoramiche che toccano antiche borgate, ruderi e meraviglie preistoriche, mentre sulla costa si vedono sfilare le spiagge candide e le scogliere. I cartelli, in inglese e gaelico, segnalano la mescolanza di due culture differenti e stuzzicano la curiosità dei visitatori.
Tra i luoghi più belli delle Ebridi ci sono certamente Lewis e Harris, che compongono un’unica grande isola. La prima parte è pianeggiante, mentre la seconda è dominata da qualche rilievo imponente ed è famosa in tutto il mondo per il tipico Harris Tweed, il tessuto scozzese di lana che da secoli viene prodotto dagli isolani e che in passato si lavorava in casa.
Sull’isola di Lewis si erge Dun Carloway, una delle torri rotonde – le cosiddette “broch” – meglio conservate di Scozia, con un’altezza massima che sfiora i 7 metri e un diametro di 14. In origine, probabilmente, le pareti esterne raggiungevano addirittura i 13 metri.
Non lontano da qui si vedono le caratteristiche Blackhouses, le case con i tetti di paglia, ma se ne trovano anche in altre zone: un bel villaggio di Blackhouses, ovvero “case nere”, si chiama Gearrannan e sorge lungo la costa occidentale dell’isola; inoltre nel 1989 l’associazione Urras nan Gearrannan ha rimesso a nuovo un tipico quartiere residenziale, recuperando le dimore abbandonate.
Per un vero e proprio tuffo nel passato basta visitare il sito archeologico di Calanais Standing Stones, detto anche Callanish, fondato nel lontano 1800 a.C. e costituito da un grandioso insieme megalitico. Tredici enormi pietre sono disposte in un cerchio di 13 metri per 11, intorno a una pietra centrale alta quasi 5 metri, e tutt’intorno si diramano altre file di pietre che sfumano verso l’esterno.
Anche il mare regala scenari spettacolari, talvolta degni di un paradiso esotico: il litorale a ovest di South Harris è tra i migliori del Regno Unito, con acque limpidissime dalle sfumature turchesi e una sabbia fine e candida. Bellissime anche le isole più occidentali tra le Ebridi Esterne, che compongono l’arcipelago isolato di Saint Kilda, è la grande isola di Hirta, con scogliere colossali e un’atmosfera quasi surreale, da paradiso terrestre. Popolata sin da tempi antichissimi, questa terra venne abbandonata nel 1930 in seguito ai cambiamenti portati dalla Prima Guerra Mondiale, a una serie di cattivi raccolti e alla morte degli ultimi abitanti, avvenuta per malattia, vista la mancanza di strutture ospedaliere. Nonostante l’abbandono di massa Saint Kilda, nel 1986, venne inclusa nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, ed è tuttora considerata un’armonica fusione tra patrimonio marittimo, naturale e culturale.
Tra gli eventi che periodicamente si svolgono alle Ebridi c’è il suggestivo Hebridean Celtic Festival: ogni anno, a metà luglio, le musiche celtiche e i tratti più caratteristici della cultura gaelica rivivono in un’atmosfera gioiosa di festa.
Per raggiungere le Ebridi in aereo si può contare sui voli della compagnia aerea Loganair, che su concessione della British Airways collega giornalmente Glasgow, Edimburgo e Inverness con Stornoway. Da Glasgow è possibile raggiungere in aereo le isole di Barra e di Benbecula, e da Aberdeen si può arrivare a Stornoway coi voli della Eastern Airways. Molte delle isole Ebridi sono servite dai traghetti della Caledonian MacBrayne, che possono caricare anche le automobili.
Clima frizzante, ma comunque più mite di quanto ci si aspetterebbe a queste latitudini: merito del benefico influsso della Corrente del Golfo, che riscaldando le acque del Mare del Nord rende più tiepide le isole Ebridi. Le temperature medie di gennaio, il mese più freddo, vanno infatti da una minima di 0°C a una massima di 5°C, mentre in luglio e agosto si va dai 10°C ai 18°C. Le precipitazioni si concentrano soprattutto tra ottobre e gennaio, quando piove mediamente per 12-13 giorni.