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Basilea (Svizzera): cosa vedere nella cittą della Svizzera

Basilea, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Basilea dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Il segreto è nel nome. Basilea è una regina. O almeno una prima della classe. Poco importa. Sulle rive del Reno non si scherza e si vive molto bene. Merito di chi sa custodire le proprie eccellenze e valorizzare il proprio potenziale. C’era una volta la città di Erasmo da Rotterdam, che qui è sepolto, e che fu protagonista del “rinascimento” culturale ed artistico del Nord. A pochi chilometri sia dal confine francese, sia da quello tedesco, il clima della città è sempre stato internazionale. Oggi quel atout è ancora quello di una piccola metropoli che continua a dare i natali a grandi personaggi: Roger Federer? Il suo rovescio ad una mano è nato qui ed una stella sulla walk of fame della città – in Spalenberg strasse - lo ricorda. Il suo stile è un’opera d’arte proprio come le molte che sono custodite downtown.

La Cattedrale e la città vecchia

Una visita al cuore della città non può che partire dal Muenster, il duomo della città, costruito fra il 1090 e il 1500 con le sue due torri slanciate, una dedicata a san Giorgio ed una a san Martino. Bello, rosso ed imponente se ne sta nel cuore della città vecchia. Il suo doppio chiostro conduce allo Pfalz, uno dei punti più panoramici (e romantici) sul fiume e sul ponte di mezzo, il mittlere bruecke. Al suo interno, invece, il Muenster custodisce il testamento culturale della città: è la tomba di Erasmo “viro omnibus modis maximo”. Insomma, un’eccellenza, marchio di fabbrica della città.

La piazza della chiesa è un tuffo nel Medioevo: il silenzio è rotto solo da qualche bimbo che scorrazza in biciletta. Da non perdere, all’angolo della platz il museo delle Culture, prima di tuffarsi lungo Augustiner strasse e Rheinsprung verso le case a graticcio che ospitano raffinate botteghe, cuore più autentico della città. Il passo successivo è un tuffo nel guazzabuglio moderno e giovane. Benvenuti fra Schifflaende e Marktplatz, il centro della città nuovo, solcato da efficientissimi tram multicolore, il miglior modo per girare la città, anche grazie alla Basel Card che permette di girare su tutti i mezzi pubblici della città ad un prezzo scontato. (www.basel.com)

La Rathaus e le porte

Un altro simbolo della città è la cinquecentesca rathaus, il municipio: sembra uscito da una favola o dalle note de L’Oro del Reno di Wagner con i suoi fronzoli decorativi, il suo grande orologio dorato e il suo colore rosso acceso, a ricordare la pietra arenaria che in passato ha plasmato tanti edifici in città. Sede della corporazione degli artigiani, conserva ancora in facciata i 12 stemmi dell’organizzazione cantonale. Allora Basilea era una città con mura difensive e al suo interno si accedeva solo dalle sue austere porte. Oggi ne restano tre e la più spettacolare di tutte si chiama Spalentor e conduceva in città chi arrivasse dall’Alsazia ed è un altro simbolo della città vecchia.

Oltre il Reno

Oltre il fiume la città muta ancora e sorprende ancora. Qui il lungo Reno è costellato di buvettes (fra gli indirizzi più golosi www.1777.ch, www.ufer7.ch e www.volkshaus-basel.ch, ma anche il lounge bar del Novotel) dove tirar tardi la sera o prendere il sole nei caldi pomeriggi, magari degustando una delle birre artigianali della zona o i laeckerli, i dolcetti orgoglio locale. La zona fra Clara platz e l’avveniristico quartiere della fiera è detta Kleine Basel ma di piccolo non ha nulla. Ha semmai l’orgoglio di essere una delle zone più vivaci ed alternative della città. Qui convivono movida e lavoro – non lontano c’è il centro direzionale La Roche e le antiche industrie hanno oggi una nuova vita, come il vecchio birrificio Warteck che oggi è stato “ri brandizzato” ed ospita una serie di teatri e ristoranti. Difficile chiedere di più, o forse si.

Dentro… il Reno

Basilea è dono del Reno, come tutte le città sorte vicino ad un grande fiume. Se un tempo queste acque portavano soldi, commercio ricchezza e qualche guaio, oggi sono la meta principale del dopo lavoro o del lunch break. In Europa non succede spesso: vi buttereste nella Senna o nel Tevere, nel Tamigi o nell’Arno in pausa pranzo? A queste latitudini la risposta è un netto sì. A patto di conoscere bene al corrente e di avere in dotazione una wickelfisch, una pratica sacca ermetica a forma – neanche a dirlo - di pesce – con cui incravattati gentlemen e impegnatissime business woman ritrovano pace, equilibrio e connessione con la natura per un’ora al giorno. Al posto di un’insalata o di un wurstel, ecco un po’ di sane bracciate nel fiume (www.basel.com/it/17-Gruende). I vestiti finiscono nella borsa impermeabile e, quando si riemerge dai flutti, le rive sono spesso attrezzate con spogliatoi ed anche docce. Uno dei punti chiave per cominciare la nuotata è, per esempio, la spiaggia del Museo Tinguely.

L’altra Svizzera

A Basilea te lo ripetono spesso. Dimentica i cliché: niente neve, niente Heidi, pochi cucù, passi il cioccolato, ma quello artistico delle raffinate pasticcerie del centro. Questa è la Svizzera dell’arte, dove i soldi - perché no – non finiscono in banca, ma vengono reinvestiti per rendere la città sempre più bella. Per tutti.

La Fiera di Basilea

Qui ci si ciba di grandi eventi, da “die messe”, quella Art Basel che, ogni anno a giugno, è la fiera per eccellenza e si svolge in uno degli edifici più avveniristici e iconici della città – la finestra sul cielo a firma di Herzog & De Meuron - , a Basel world, appuntamento primaverile imperdibile per il settore fieristico degli orologi da polso. Con buona pace dei cucù.

I Musei di Basilea

La gente ama la sua città e lo si vede: qui la cosa pubblica è davvero di tutti. Per questo, oltre 50 anni fa, la gente seppe scendere in piazza. No, non protestava per tasse o politica, ma per due quadri. Non, non erano tele qualunque, ma due opere di Picasso che rischiavano di essere vendute dopo esser stata a lungo esposte nel celebre Kunstmuseum, oggi uno dei più antichi e più intelligenti musei europei, una delle migliori ragioni per fare un salto in città. “All you need is Pablo”, gridò la gente.

E una soluzione si trovò. Capendo per sempre una cosa: togliete tutto a Basilea, ma non la sua arte. C’è un altro luogo che racconta dl felice sodalizio della città con Picasso: è la Fondazione Beyeler che oggi è uno dei musei più visitati della Svizzera, inaugurata nel 1997 dopo una vita di lavoro da Ernst Beyeler e dalla moglie Hildly che vollero proprio Renzo Piano per realizzare la “casa” della loro preziosa galleria d’arte, realizzata in 50 anni di raffinato collezionismo con una selezione di opere proprio del genio spagnolo, al centro della loro poetica.

Architettura al Top

Il culto del bello non ha solo prodotto grandi musei ma anche grande architettura. Prendi Jacques Herzog e Pierre De Meuron: sono architetti e “profeti in patria” che, da decenni, continuano a lavorare nella propria città per ampliarne ed abbellirne skyline e la vita culturale, facendo squadra con altri colleghi big del settore, da Renzo Piano a Mario Botta, per citarne alcuni.

Per capire il legame fra l’architettura e la città basta camminare a zonzo per il centro, ma per comprendere il fenomeno appieno è il Campus Vitra, appena fuori città in territorio tedesco, cui si deve dedicare almeno una visita di mezza giornata.

La Città delle Scienze

E allora, grandi musei, grandi architetti chiamati, proprio come facevano i veri mecenati di un tempo, a ridisegnare, cesellare sempre e di nuovo il volto di una città che, oltre al suo importante ruolo nel settore chimico e farmaceutico – hanno sede qui i colossi di La Roche e Novartis – ha saputo reinventarsi diventando la scuola della Svizzera in fatto di arte e cultura. I colossi del settore non hanno solo trovato casa a Basilea, ma sono fortemente impegnate a restituire alla città parte del loro sapere.

E’ così che una visita a Basilea non dovrebbe mancare di toccare il campus di Novartis che entro il 2030 si trasformerà in un nuovo polo per la ricerca. A disegnarlo – per ora sembra un enorme scatola di scarpe - in forme asimmetriche ed avveniristiche è Frank O. Gehry.

La torre di La Roche, sulla sponda opposta alla città vecchia è opera di Herzog & De Meuron, i gemelli diversi più amati di Basilea. Bianca, rastremata, ha già un record: con i suoi 178 metri e il grattacielo più alto del Paese, superando anche la Prime tower di Zurigo ed apre le porte ai visitatori ogni sabato.

Urban Art a Basilea

Cultura nei musei, scienza nelle grandi aziende e… urban art per le strade. A Basilea l’arte è sempre la benvenuta e la città è divenuta negli anni una tela en plein air che ospita ed anzi incoraggia writers e street artist a lasciare la loro firma. Qui non è necessario nascondersi, ma conta avere un messaggio da esprimere.

E’ così che uno dei tour più coinvolgenti è quello che si snoda fra Barfusser platz – nel cuore della città vecchia - a caccia di murales e tag d’autore. No, Bansky non è ancora arrivato, o meglio le due opere che ci sono, non sono autentiche. Space invaders, The London police e Boogie invece sì, hanno molto “firmato” a Basilea. Per “Invader”, misterioso parigino che “piastrella” di mattonelle colorate le pareti delle case, ricordando il video gioco anni Settanta della Taito, Basilea è una vera seconda casa ed esiste anche una app per verificare che si tratti di un’opera autentica.

Il tour migliore, a caccia di street art, è quello organizzato dalla galleria d’arte Art Stuebli (www.artstuebli.ch) che, partendo dalla sede di Steinentorberg tocca anche l’insospettabile cortile della grande compagnia di assicurazioni Helvetia, dove sulle pareti si snoda un grande murale con i volti dei dipendenti. Altra tappa? I caselli dell’acquedotto, fantasiosamente rimessi a nuovo grazie ad un concorso di idee urbano che ha portato mille colori sulle pareti.

Il futuro passa dal Dreispitz

Se la Basilea dei graffiti sembra già avveniristica, non siete ancora stati al Dreispitz, il quartiere “a tre punte” che si snoda dalla stazione verso il fiume. A Basilea tutto è uno e trino: l’influenza di Germania e Francia, così vicine, rende il melange culturale particolarmente ricco. Oltre confine si arriva anche in tram e si passa attraverso la Basilea che sarà. Il Dreispitz, appunto. Si tratta di una zona industriale che sta per essere riconvertita secondo i dettami del lascito che un altro grande mecenate svizzero – il banchiere Christopher Merian – ha lasciato per la sua città, franchi compresi, tutto nero su bianco. Un tempo questo era il latifondo del magnate svizzero. Oggi le rotaie di un antico scalo ferroviario accarezzano edifici industriali dove si fa musica la sera, un tempio indù che si è già insediato ed una serie di case dalle forme avveniristiche. Un bar, l’accademia di arte e design e un’infilata di start up animano la piazza centrale del quartiere che sarà e che ospiterà anche un nuovo campus universitario. Il filo si riannoda: tutto parte da Erasmo e dalla sua visione culturale a tutto campo. E tutto torna, cullato dal Reno, in una città che ha custodito il suo passato per costruire un futuro ancora più grande. A regola d’arte.

Come arrivare a Basilea

Per raggiungere Basilea da ogni parte d’Europa le possibilità sono molteplici e tutte altrettanto comode ed efficaci. Chi desidera muoversi in aereo può contare sull’aeroporto di Basilea-Mulhouse-Friburgo, l’unico al mondo ad essere gestito in contemporanea da tre paesi, la francia, la Svizzera e la Germania. Completamente situato su territorio francese, l’aeroporto è suddiviso in due parti separate da una dogana, l’una per servire i voli diretti in Francia e l’altra per quelli diretti in Svizzera. La struttura è servita da voli provenienti da tutte le maggiori città europee, e una volta atterrati ci si trova a soli 7 km dal pieno centro della città. Chi preferisce il treno troverà a Basilea ben 3 stazioni ferroviarie, mentre una vasta rete di trasporto pubblico collega la città ai sobborghi circostanti.

Clima e quando andare

Oltre alla scelta del mezzo con cui raggiungere la città, sarà necessario decidere il periodo della visita. Buone notizie: non esiste un periodo sconsigliato per partire alla volta della splendida Basilea. La primavera e l’estate sono miti e piacevoli, con una temperatura media che nel mese di luglio si aggira intorno ai 22°C e un’umidità mai eccessiva. In inverno l’aria tiepida lascia spazio a un vento frizzante carico di neve, che decora i palazzi e le fontane cittadine di cristalli di ghiaccio. Le temperature medie invernali variano infatti tra i 2°C e i 3.5°C. Foto wikipedia, cortesia: Wladyslaw, Noebu, Marcelw
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 Pubblicato da - 24 Giugno 2019 - © Riproduzione vietata

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