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Costa del Azahar: itinerario lungo il litorale settentrionale

Castellón de la Plana, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Castellón de la Plana dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

I turisti troveranno a loro disposizione sulla Costa del Azahar circa 120 km di litorale, lungo cui godersi il mare e i paesaggi montuosi. Il suo nome - azahar - si deve ai numerosi campi di aranci i cui fiori - per l'appunto, la zagara - impregnano con il loro profumo l'ambiente durante la fioritura. La costa di Castellón dispone altresì di un insieme insulare, le Isole Columbretes di origine vulcanica, parco naturale di enorme bellezza paesaggistica e sottomarina il cui ingresso viene limitato cosicché da preservarne l'equilibrio ambientale.

Le spiagge di maggior attrazione turistica della zona de La Plana Alta si trovano sotto l'influsso diretto del capoluogo data la vicinanza con il medesimo. I sei chilometri di spiaggia di cui dispone, fanno di Benicàssim una meta turistica tradizionale le cui alture che, ne circondano l'entroterra, sparse nello spazio naturale del Desierto de las Palmas e nella sierra di Santa Águeda con il Pico Bartolo (729 m), consentono una vista incantevole del mare. Il Pico Bartolo è un luogo di raccoglimento spirituale fondato dalle carmelitane, percorribile a piedi e in bicicletta. La vecchia distilleria di liquore carmelitano elaborato con piante aromatiche locali è stata trasferita nel centro urbano. A cavallo tra i sec. XX, sul lido di Benicàssim sorse un complesso di case signorili di villeggiatura, in stile modernista e coloniale, di cui è tuttora visibile, tra le altre, quella più antica, Villa Pilar (1860). La ricchezza patrimoniale è ravvisabile nella chiesa parrocchiale neoclassica, fatta costruire dall'erudito Francisco Pérez Bayer nel XVIII sec., oggigiorno edificio emblematico del nucleo urbano tradizionale. Altri monumenti storici sono la torre-osservatorio di San Vicente, situata in mezzo alla spiaggia e il castello medioevale di Montornés.

Dopo aver abbandonato tale centro urbano in direzione nord, imboccando la strada costiera, l'itinerario offre dei panorami sulla costa davvero incantevoli. Nel giungere al comune di Oropesa del Mar, il visitatore avrà modo di rendersi conto di persona che anche questa zona vive del turismo, sebbene i complessi urbanistici fatti costruire antistante il mare, assicurano un turismo più selezionato. Nel corso degli ultimi anni, le spiagge della Concha e del Morro de Gos sono state oggetto di uno sviluppo turistico ragguardevole. Grazie al fatto che la piccola baia dove sorge il centro abitato è un luogo chiuso, il medesimo acquisisce un notevole valore difensivo e strategico, come testimoniato dalla rilevanza storica della torre del Re e del tracciato del suo antico castello arabo. Le torri di Sant Julià e della Dona completano la linea difensiva di questo litorale. La chiesa parrocchiale della Virgen de la Paciencia ospita, al suo interno, esempi notevoli delle maioliche che venivano fabbricate ad L´Alcora nel XVIII sec. La presenza di un porticciolo nonché di piccole cale con scogliere, assieme ad ampie spiagge di sabbia, fanno di Oropesa una meta turistica comoda e suggestiva ove poter beneficiare del sole e della spiaggia.

Proseguendo l'itinerario lungo la statale N-340, a circa sei chilometri sulla sinistra, si imboccherà una strada secondaria che condurrà nell'entroterra, a Cabanes, dove s'innalza il celebre arco romano assieme al tracciato dell'antica Via Augusta, fatta costruire all'epoca dell'Impero romano per collegare l'urbe a Cadice. Lungo questo itinerario complementare, il centro di Vilafamés consente di stabilire un contatto, degno di attenzione, con la cultura contemporanea. Il Museo Popolare di Arte Contemporanea allestito presso il palazzo del Batlle, racchiude numerose opere di artisti che hanno saputo innovare la pittura e la scultura spagnole.

Di nuovo sulla costa, si avrà modo di scoprire la zona umida del Prat de Cabanes, spazio riservato alla pastorizia ora divenuto parco naturale ove annidano e sostano importanti specie di uccelli. L'itinerario prosegue verso Torreblanca, tranquillo centro il cui calvario conserva il primitivo insediamento dei suoi primi abitanti. Da questa piccola altura, la popolazione sempre più numerosa si è spinta verso il mare dando così vita a un quartiere marittimo, Torrenostra, punto di ritrovo dei turisti amanti dei lidi sabbiosi e ciottolosi.

Il territorio storico de El Maestrazgo (feudo dei cavalieri), nelle zone settentrionali di Castellón è dotato di un luminoso fronte litorale ove le possenti montagne cedono il passo a placide spiagge. Gli abitati posti lungo questo tratto del litorale sono meta di gran parte del turismo provinciale e sono accomunati da vicende storiche legate all'entroterra e scritte dai cavalieri templari e dell'Ordine di Montesa i quali, su delega del re Giacomo II, amministrarono ed evangelizzarono queste terre nel Medioevo. Questo paesaggio ha inizio presso il comune di Alcalà de Xivert, riparato dalla Serra d'Irta, e si protende lungo una vasta pianura alluvionale fino a raggiungere il mare nei centri turistici de Las Fuentes, Alcossebre e Cap i Corb. Proseguendo lungo la statale 340, dopo aver ammirato il monumentale campanile di Alcalá de Xivert, nella zona de El Baix Maestrat (Basso Maestrazgo), si raggiunge la deviazione di Peñíscola, principale centro turistico della provincia di Castellón, il cui castello arroccato e a picco sul mare, concorre alla ricostruzione di un passato popolato di cavalieri e fortezze merlate sorte nelle terre del Maestrazgo. Nondimeno, il gioiello patrimoniale ubicato sulla penisoletta ove sorge il centro storico, rappresenta soltanto una parte del comune odierno costituito, al di là della cinta muraria, da numerosi alberghi, appartamentini e complessi urbani a riprova della buona immagine turistica di cui gode questa spiaggia tanto in voga. L'aragonese Pedro de Luna, eletto con il nome di Benedetto XIII e il soprannome di Papa Luna, scelse il castello di Peñíscola quale luogo di ritiro ove battersi per l'unità della chiesa cattolica. La fortezza sovrasta il punto più alto della penisola. La corte d'armi è un suggestivo scorcio da dove poter ammirare il Mediterraneo e la torre del Homenaje, una piattaforma perfetta per contemplare il panorama sulla costa. In primavera e d'estate, questa zona, protetta da una cinta muraria, ospita un festival cinematografico dedicato alla commedia spagnola nonché un festival di musica antica e barocca.

Lungo la strada litoranea che conduce a Benicarló, si potrà scoprire l'immensa spiaggia di Peñíscola ove riecheggia il calpestio dei cavalli che, anni or sono, presero parte a una megaproduzione cinematografica sulle imprese eroiche de El Cid. Nel cuore di Benicarló, sorge la chiesa barocca di Sant Bertomeu di enorme bellezza, la cui facciata di pietra scolpita e le sue colonne salomoniche non mancheranno di richiamare l'attenzione. Presso il suo museo parrocchiale si conservano dei reperti di grande interesse dell'arte gotica. Il 9 maggio, presso la cappella di Sant Gregori, sita su una collina nelle vicinanze, si dà appuntamento l'intero centro abitato desideroso di partecipare a un pellegrinaggio tradizionale. L'importanza del porto risale ai tempi di Pietro IV il Cerimonioso che, nel 1370, concesse dei diritti secondo cui veniva consentita la commercializzazione del vino godendo dell'esenzione dalle imposte. Attualmente, l'industria peschereccia è particolarmente attiva.

Nei pressi del confine con la Catalogna, si raggiunge l'abitato di Vinaròs, reso celebre dai saporitissimi gamberi e situato nel bel mezzo di una pianura caratterizzata da intensa attività industriale e agricola, il cui punto più elevato è il Puig de la Misericordia, dove si insediarono gli Iberi. La chiesa parrocchiale dell'Assunta e i conventi di Sant Agustí e Sant Francesc costituiscono i pezzi architettonici di maggior prestigio di questa città la quale, a detta del geografo Madoz, nel secolo scorso meritò l'appellativo di principale cantiere navale della zona dato che il legno ricavato dalle querce dei monti dell'entroterra veniva trasformato in imbarcazioni solide. La scarsità di sardine del Mar Cantabrico di tempo addietro, richiamò in zona numerose conserviere della Spagna settentrionale, consentendo così di stabilire un nesso interessante tra la pesca tradizionale del Nord e quella del Mediterraneo. Tra le feste di questa provincia, grande fama gode il celebre carnevale della seconda quindicina di febbraio cui partecipa gran parte della popolazione. Ed è proprio qui, in questo borgo al confine con Tarragona, dove si conclude l'itinerario della costa settentrionale.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
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 Pubblicato da - 27 Febbraio 2009 - © Riproduzione vietata

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