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Alcantara: la città nella Raya, al confine tra Spagna e Portogallo

Alcántara, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Alcántara dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Un borgo medievale di 1700 abitanti immerso tra i colli dell’Estremadura, nell’ovest della Spagna, ad appena 11 km dal confine col Portogallo: intorno ad Alcàntara il paesaggio è terroso, piuttosto brullo, e i colori della natura sono gli stessi degli edifici in pietra, in particolare del famoso ponte simbolo della città. Il suo antico nome arabo, Al-Kantara, significava proprio “ponte”, in onore del ponte romano a sei archi che era stato costruito sul fiume Tago per l’Imperatore Traiano. Secoli di storia raccontano di sé attraverso i sassi di Alcàntara, che nel tempo ha conosciuto personaggi indimenticabili e momenti di gloria, come quando, nel 1176, vi nacque l’Ordine Militare religioso di Alcàntara in difesa contro i Mori. Oggi ha un fascino misterioso e un po’ decadente e si trova in una zona abbastanza povera, ma in passato fu un centro politico, culturale e militare di spicco, come testimoniano i suoi monumenti.

La storia di Alcàntara cominciò in un tempo molto lontano, probabilmente nell’età del bronzo, ma fu la dominazione romana a lasciare i primi reperti importanti, tra cui resti di accampamenti militari, di ville e il già citato ponte monumentale che tutt’ora si staglia contro il cielo e accoglie trionfalmente i visitatori. Poi vennero i barbari e gli arabi, e solo nel 1213, durante il regno di Alfonso IX di León, la riconquista cristiana fu definitiva. Poco dopo, nel 1217, all’Ordine equestre di San Julián del Pereiro fu affidata la difesa della città contro eventuali tentativi di rivalsa da parte dei musulmani, e venne ribattezzato Ordine di Alcàntara. La presenza dei cavalieri significò importanza e prestigio per un tempo piuttosto lungo, ma nel XIX secolo i privilegi di cui godeva l’Ordine furono aboliti, le proprietà immobiliari vennero confiscate e rivendute e Alcàntara perse il suo ruolo preminente nella regione, spopolandosi a poco a poco. Ancora oggi la regione di confine col Portogallo è piuttosto arretrata, ma Alcàntara ha in serbo delle belle sorprese: i suoi antichi monumenti, il paesaggio circostante, la gastronomia e il calendario annuale degli eventi sono validi motivi per visitarla e lasciarsi affascinare da una Spagna insolita.

Il ponte romano di Alcàntara è un capolavoro di ingegneria. E pensare che fu realizzato tra il 104 e il 106 d.C. in onore di Traiano! Fiero e imponente sulle acque del Tago, il “Tagus Aurifer”, è lungo circa 200 metri e alto più di 60 ed composto da sei ampie arcate.
Diverse costruzioni si devono all’Ordine dei Cavalieri di Alcàntara, come la chiesa di Nuestra Señora de Almocóvar, eretta su una preesistente moschea in stile romanico ma con una facciata che già preannuncia lo stile gotico. All’interno si ammirano i dipinti del pittore Luis Morales.
Dopo la “scoperta" dell’America la Spagna visse un periodo prospero, in cui poteva permettersi grandi opere pubbliche e chiese sontuose, riccamente decorate. È il caso della chiesa di San Benito, centro amministrativo e religioso dell’ordine equestre, affiancata da un convento e da una foresteria e dotata di un bel chiostro gotico realizzato su un’antica fortezza moresca. Vi lavorarono artisti apprezzati dell’epoca, come Pedro de Ybarra e Pedro Larrea. Lo stesso vale per la chiesa seicentesca di San Pedro de Alcàntara, con elementi in stile plateresco anticipatori del barocco.

Nei dintorni di Alcàntara il paesaggio spagnolo offre tante occasioni per esplorare, rilassarsi e stare a contatto con la natura. Lunghe passeggiate, escursioni a cavallo, in quad o in bicicletta vi porteranno alla scoperta delle Sierre di San Pedro e Gata e dei boschi di sughere lungo le rive del Tago. Sempre lungo il Tago, ma anche presso altri stagni e bacini, la pesca è una delle attività caratteristiche dell’Estremadura.
Anche la valle del fiume Alagón merita una visita: qui sorge Coria, Complesso Storico di Interesse Culturale con il suo castello, la cattedrale e il palazzo episcopale, particolarmente vivace in occasione della Festa del Toro di San Juan (seconda metà di giugno), dichiarata di Interesse Turistico Regionale. Sul fiume Jerte si incontra invece Plasencia, una bella città dal tracciato medievale con due cattedrali del Due e del Trecento, anch’essa dichiarata Complesso di Interesse Storico e Culturale. Un’ottantina di chilometri a sud-est di Alcàntara c’è Cáceres, capoluogo della provincia, il cui centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità, mentre Valencia de Alcántara, 60 km a sud-ovest, è famosa per i suoi megaliti preistorici in ottimo stato di conservazione e per il suo quartiere gotico.

Per un assaggio della cultura locale non perdete las fiestas e los eventos di Alcàntara e dintorni: nell’arco dell’anno si susseguono eventi e manifestazioni religiose e non, ideali per conoscere le tradizioni, la cucina e la gente del posto. Ogni anno, sin dal 1984, si svolge il Festival del Teatro Classico, e periodicamente viene allestito nel centro un mercato medievale con articoli alimentari e pezzi d’artigianato.
Il 25 di marzo si celebra la Virgen de los Hitos, la patrona della città, che secondo la leggenda apparve ad alcuni pastori presso la quercia che ancora si vede a lato della cappella, mentre il 19 ottobre è la volta di San Pedro de Alcàntara, originario della città, ricordato con musiche e danze, scoppio di petardi e banchetti. Tra le ricette della festa c’è quella delle migas extremeñas.

La cucina di Alcàntara è molto gustosa. Le migas sono un tipico piatto spagnolo e portoghese, preparato con briciole di pane raffermo condito in vari modi: la variante dell’Estremadura si prepara inzuppando il pane vecchio in acqua e insaporendo con olio, aglio, paprica e spinaci, e viene spesso servita con costolette di maiale fritte. Un disastro per la linea, ma un trionfo di sapori. Altre ricette sono a base di legumi, ortaggi, carne e cacciagione o pesce di fiume: in tavola non mancano lo stufato di agnello, la tipica chanfaina (preparata con carne e zampette di agnello, sangue cotto, cipolla, aglio, alloro e peperoncino), la pernice “alla maniera di Alcàntara” e la zuppa di pomodoro. Se amate i dolci provate i repápalos con il latte, bocconcini fritti a base di pane, uova, zucchero, cannella e anice. Per brindare ci sono i vini della Denominazione di Origine Ribera del Guadiana.

Informazioni utili: quando andare e come arrivare ad Alcàntara

Il clima di Alcàntara è di tipo continentale ma è mitigato dalla relativa vicinanza dell’Oceano Atlantico, al di là del Portogallo. Le estati sono molto calde e secche, mentre gli inverni non risultano particolarmente rigidi: le temperature medie di luglio e agosto vanno dai 13 ai 30°C, mentre quelle di gennaio variano tra i 2 e gli 8°C. La primavera e l’autunno sono più piovose ma più gradevoli dell’estate, che rischia di essere davvero afosa.

L’aeroporto internazionale più comodo per raggiungere Alcàntara è quello di Lisbona, sulla costa atlantica portoghese, a circa 300 km dalla città dell’Estremadura. È collegato alle città italiane di Milano, Torino, Venezia, Bologna e Roma. Una volta atterrati conviene noleggiare un’auto e dirigersi verso Alcàntara lungo la A1 e la A23, godendosi l’entroterra rurale di Portogallo e Spagna.

Cortesia foto: http://www.alcantaraweb.com

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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