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Viaggio tra i vini della Sicilia, da Marsala a Monreale da Agrigento a Siracusa

La Sicilia si può vivere in mille modi. In ogni suo angolo è ricca di posti da vedere, storie da ascoltare e momenti da vivere. Si può scegliere di visitarne le bellissime città, immergersi nel mare delle sue spiagge più belle, passeggiare tra i siti archeologici o navigare tra le isole Egadi, solo per fare qualche esempio.
Eppure, oltre ai piaceri degli occhi e dell’anima, non possono mancare quelli della tavola; in questo senso la Sicilia è un tripudio di sapori e odori che valgono da soli un viaggio.

La nostra idea è quella di un itinerario che attraversi l’isola e conduca alla scoperta dei suoi vini migliori passando da alcune delle più famose cantine.
Proponiamo quindi un viaggio che parta da Marsala e arrivi a Siracusa, ma niente impedisce altrimenti di procedere in direzione opposta: l’importante è cogliere l’essenza del tour, riempirsi la mente – e anche la pancia, in questo caso – di ciò che la Sicilia sa offrire.

Marsala, un nome storico

L’esperienza inizia in provincia di Trapani, per la precisione a Marsala, nel punto più a ovest dell’isola, di cui abbiamo già raccontato anche nel nostro articolo sul tour della Sicilia Occidentale.
Dopo lo sbarco dei Mille nel 1860, Garibaldi giunse nel cuore di Marsala attraversando la città vecchia. Ancora oggi, provenendo dal lungomare, si può ripercorrere lo storico tracciato passando sotto Porta Garibaldi per poi giungere al centro storico.
Nella piazza principale sorge la Chiesa Madre, dalla facciata manieristico barocca. Da non perdere la visita all’atrio dell’ex convento del Carmine, un piccolo e suggestivo portico incastonato in quello che è considerato un vero gioiello architettonico. Ancora, la Fontana del Vino che domina Piazza Pizzo è un omaggio di Salvatore Fiume alla città del vino.

Appena fuori Marsala, presso la Laguna dello Stagnone, ci si può imbarcare per una gita all’isola di S.Pantaleo, luogo in cui sorgeva l’antica città fenicia di Mozia. Qui, tra rovine e bellissimi resti di santuari e mosaici, non è raro avvistare gli aironi o fenicotteri rosa che abitano questo parco naturale. Al tramonto, quando il sole cala dietro al mare, questi luoghi si tingono di rosso e diventano ancor più ricchi di fascino, donando alle saline che si diramano lungo la laguna eleganti riflessi rosati.

Cantina Donnafugata

Il nome Donnafugata venne attribuito da Tomasi di Lampedusa a quelle terre siciliane in cui la regina Maria Carolina si rifugiò dopo essere fuggita da Napoli, che era invasa dalle truppe napoleoniche. Si tratta di quella parte dell’isola in cui oggi si trovano i vigneti della tenuta di Contessa Entellina, (provincia di Palermo) dove si coltivano vitigni autoctoni e internazionali. Queste uve e lo zibibbo proveniente dai vigneti di Pantelleria confluiscono alla Cantina Donnafugata di Marsala per i processi di affinamento e imbottigliamento.
Qui, nell’accogliente sala delle botti, dedicata alle degustazioni, si assaporano tutti i ricercati abbinamenti “cibo-vino” in un’atmosfera tipicamente mediterranea.
Osservando la cantina, costruita dal capostipite della famiglia Rallo nel 1851, si ammira il tipico impianto “a baglio” con un’ampia corte interna impreziosita da piante di agrumi. All’interno i locali costruiti in materiale tufaceo, che proteggono dalle alte temperature, ospitano le semplici attrezzature utilizzate nelle antiche cantine e nella barricaia sotterranea.

Seconda tappa: Monreale

Il nostro itinerario tra i vini della Sicilia ci porta in provincia di Palermo.
Andiamo infatti a Santa Cristina Gela, non distante da Monreale, città conosciuta soprattutto per la straordinaria bellezza del suo Duomo. La visita a questa magnifica chiesa di epoca normanna, che nasconde al suo interno innumerevoli tesori, è una tappa obbligata.
Già all’esterno si rimane colpiti dalle massicce torri, ma una volta entrati si rimane senza fiato davanti alla profusione di mosaici che la impreziosiscono. Non bisogna farsi intimorire dalla ripida scalinata; consigliamo di raggiungere le terrazze dal fondo della navata per godere dall’alto del fascino del grande chiostro con i capitelli romanici e le due fontane. A Monreale la tradizione dei mosaici è viva più che mai: sono molte infatti le botteghe artigianali in cui veri e propri maestri creano opere di grande qualità.
Per raggiungere il punto più alto della città e avere una visione d’insieme del luogo, si percorre la strada panoramica lungo la quale si susseguono varie fontane. Durante il tragitto vale al pena assaggiare gli squisiti biscotti tradizionali di Monreale.

Baglio di Pianetto

Questo marchio è nato nel 1987 dall’amore del Conte Paolo Marzotto per la sua terra, i suoi frutti e i suoi sapori. L’intento del conte Marzotto è di sfruttare la generosità dell’isola per dar vita a un nuovo vino di Sicilia, coniugando la tradizione della famiglia allo sviluppo tecnologico.
I vitigni sono dislocati in due aree climatiche miti e fresche: Baroni (zona DOC Eloro) e Pianetto (zona DOC Monreale). Da qui le uve vengono raccolte in cassette per raggiungere la cantina di Pianetto, di cui si visitano i quattro piani, ognuno dei quali è destinato a una diversa fase di lavorazione.
Al quarto piano, dove vengono scaricate le cassette, l’uva è sottoposta al processo di raffreddamento e poi pressata. Al terzo piano, per gravità, il mosto affluisce nei contenitori di fermentazione per il tempo necessario, per poi riprendere il viaggio in “caduta libera” verso la barricaia sotterranea, per l’affinamento in rovere di Allier. Ultimo passaggio, quello dell’imbottigliamento: le barriques vengono trasportate da un montacarichi al secondo piano per l’ultima fase di lavorazione.
Dopo questo salutare “sali-scendi”, quel che ci vuole è una meritata degustazione. Non resta che scegliere...meglio le note floreali di un bianco Ficiligno o i sentori di ciliegia del Nero d’Avola?

Licata e la Valle dei Templi di Agrigento

La Valle dei Templi di Agrigento, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dichiarata dall’UNESCO, rappresenta uno dei principali esempi di arte e cultura greca, che ad Akragos Agrigentum vissero il periodo di massimo splendore.
Visitare l’area archeologica tra le campagne punteggiate di fiori e mandorli profumati è un’esperienza unica; meglio ancora se lo si fa al mattino presto, quando si può cogliere anche il motivo della particolare ubicazione dei templi. Dal più antico, dedicato a Eracle, a quello completamente integro, della Concordia, ogni tempio è rivolto a est, affinché al sorgere del sole le statue raffiguranti le divinità poste all’interno dei templi venissero irradiate completamente. Uno spettacolo della natura che, per un attimo, condurrà i turisti ai tempi della Magna Grecia.

Tenuta Barone

Nella Piana di Licata, territorio fortemente vocato per la coltivazione della vite, sorge la Tenuta Barone, edificata nel ‘700 dalla famiglia La Lumia e caratterizzata da un casale dallo stile arabeggiante.Il panorama incantevole del mare turchese che domina l’orizzonte incornicia gli ettari della tenuta coltivata esclusivamente a vitigni autoctoni tra i migliori della Sicilia: Nero d’Avola, Inzolia, Nerello Mascalese e Frappato.
Da queste uve il barone Nicolò, attuale proprietario, produce vini di alta qualità: i Tradizionali, la Gamma di Famiglia e i Grecisti, da degustare nell’accogliente sala dedicata, sotto le arcate in pietra o all’ombra di una delle palme del rigoglioso giardino del casale, circondato dai vigneti.

La Strada dei Vini dell’Etna

Ci si sposta ai piedi de ‘a Muntagna, ovviamente in provincia di Catania.
L’Etna non è solo il vulcano più alto d’Europa, ma è anche il fulcro di un territorio unico dove sorgono alcuni dei borghi più belli della Sicilia e dove la tradizione enogastronomica vanta eccellenze a livello mondiale.
In un percorso che tocca Santa Venerina, Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Adrano e Biancavilla si possono assaggiare le specialità di questa terra e farsi un’idea del sapore che il vulcano dona ai suoi frutti.
Primi piatti, secondi, contorni, olio, dolci e vino; da queste parti non manca niente, da assaporare nelle enoteche, agriturismi e masserie che si incontrano lungo la strada. Per dettagli e approfondimenti rimandiamo al nostro articolo dedicato alla Strada del Vino dell’Etna.

Verso la fine del viaggio: Siracusa

Siracusa rappresenta la testimonianza di un susseguirsi di popoli e dominazioni che hanno lasciato qui significative impronte architettoniche e culturali. Questa città trasuda storia in ogni strada, in ogni palazzo e in ogni piazza.
Furono i Corinzi a fondare la grande “Pentapoli” sulle coste di Ortigia, il piccolo isolotto al centro di Siracusa, che ospita meraviglie come l’antico Tempio dorico di Apollo e le fontane di Diana e di Aretusa.
Passeggiando tra le vie del centro storico si raggiunge il cuore dell’Isola di Ortigia dove, maestosa, si erge la Cattedrale barocca, che racchiude in sé tracce di storia greca (in origine era un tempio dorico dedicato ad Athena).
Visitando il Parco Archeologico della Neapolis, dai resti del teatro greco dedicato a Zeus, si ammira l’incantevole scenario che si staglia all’orizzonte: il Porto Grande, l’Isola di Ortigia, le Saline e l’Area Marina Protetta del Plemmirio.
Per rivivere i fasti della Magna Grecia, si può assistere agli spettacoli classici di Sofocle o Euripide che ogni anno perpetuano la millenaria tradizione nel più grande Teatro Greco della Sicilia.

Azienda agricola Laganelli

L’azienda fu fondata dal barone Gandolfo nel 1948 alle porte di Siracusa (Strada San Domenico 5), in prossimità di una riserva naturale, e si estende su un vasto territorio caratterizzato dalla tipica macchia mediterranea.
Nell’azienda si coltivano una ricca varietà di agrumi e alcuni vitigni tradizionali come il Moscato, il Catarratto e il Grillo. È stato il figlio Vincenzo a impiantare il clone di uva Moscateddu per riproporne il famoso Moscato di Siracusa DOC.

Il nostro tour in sintesi

Itinerario: Marsala, Riserva dello Stagnone, Isola di San Pantaleo, Monreale, Santa Cristina Gela, Licata, Valle dei Templi di Agrigento, Santa Venerina, Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Adrano, Biancavilla, Siracusa.
Lunghezza percorso: circa 650 km.
Durata: 7-10 giorni.

Se ti interessa l’argomento visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Sicilia.
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 Pubblicato da il 09/06/2020 - - ® Riproduzione vietata

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