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La Riserva naturale dello Stagnone e le sue isole, cosa vedere

Sembra che tramonti più belli di quelli che vengono messi in scena da queste parti sia difficile trovarne. Sarà per gli antichi mulini che tappezzano il territorio o per i grandi cumuli di sale che sembrano piramidi e spuntano, candidi e accecanti, tra le acque rosate della laguna o, ancora, per l’atmosfera che si accende quando il sole scende e dipinge, creativo come sa essere lui, pennellate a tinte forti, a cavallo tra l’arancio brillante e il viola intenso.

Lo schermo in alta definizione su cui lo spettacolo viene proiettato è l’orizzonte che punta verso le isole Egadi, all’altezza della costa siciliana compresa tra Trapani e Mazara del Vallo, quella che guarda verso l’Africa, tanto per intendersi, un angolo di Sicilia davvero unico, tanto che gli Arabi, quando qui arrivarono alla fine del IX secolo, proprio dal Maghreb che si trova dall’altra parte del mare, lo soprannominarono “Porto di Dio.

In questo magico e suggestivo scenario si trova la Riserva Naturale Orientata Isole dello Stagnone, piccolo e importante microcosmo dove le acque sono calde, basse e placide ed è presente un habitat salmastro che fa da incubatrice a specie faunistiche e floristiche rare e preziose. L'ingrediente principale di tanta bellezza è la laguna, formatasi perché l’ampio tratto di mare antistante è chiuso quasi completamente dall’Isola Grande, o Isola Lunga, imponente frangiflutti naturale che separa il golfo dal mare aperto, nelle acque della quale si danno appuntamento arte, storia, cultura e natura, offerte, con silenziosa generosità, ai viaggiatori che si trovano a passare da queste parti.

Questa piccola guida rappresenta quindi un vademecum che raccoglie informazioni, consigli e curiosità su cosa fare e cosa vedere nella Riserva Naturale dello Stagnone, una meta che non potete farvi sfuggire se intendete organizzare un tour della Sicilia Occidentale o anche semplicemente se siete alla ricerca di una gita fuori porta domenicale siciliana con tutta la famiglia.

Il territorio: la laguna e le saline di Marsala


Partiamo dall’inizio: dove si trova la Riserva Naturale dello Stagnone?
I circa 2000 ettari di acque limpide e natura incontaminata che ne fanno parte sono delimitati da Punta di San Teodoro a nord, suggestiva spiaggia mai uguale a se stessa, grazie al mare che si ritrae e si ingrossa seguendo il ritmo impostogli dalle maree, e Capo Boeo, l’estrema punta occidentale della bella Trinacria, sede anche di un’importante area archeologica che conserva i resti di Lilibeo, antica città cartaginese.

Tra i due confini estremi si trova il paradiso: la laguna, nella quale giacciono placide tre piccole isole - Mozia, Santa Maria e Schola - le Saline di Marsala, ancora in attività, che conferiscono al paesaggio un fascino unico, con quell’acqua rosata che le ha rese celebri in tutto il mondo, gli antichi mulini spagnoli con il tetto puntuto di un bel rosso acceso, alcuni dei quali funzionano ancora e contribuiscono a pompare l’acqua fuori dalle vasche di evaporazione e a molire il sale, fenicotteri rosa che si levano in volo, cespugli profumati di rare specie botaniche, elegantemente bordati da sentieri che si inoltrano lungo gli specchi d’acqua circostanti, e la rigogliosa macchia mediterranea che fa da sfondo.

Meta imperdibile per chi si trova in Sicilia, lo Stagnone è in grado di conquistare sia turisti alla ricerca di spiagge caraibiche, sia appassionati di birdwatching e di trekking, sia, addirittura, sportivi estremi che ogni anno si danno appuntamento sulle coste della Riserva per fare kitesurf e windsurf.

Flora e fauna dello Stagnone di Marsala


Gioiello della Sicilia, lo Stagnone presenta un ecosistema salmastro raro e prezioso, talmente importante che la Riserva Naturale Orientata è stata una delle prime ad essere stata istituita nel 1984.
La barriera naturale rappresentata dall’Isola Grande, infatti, impedisce alla fresche acque del Mar Mediterraneo di entrare: ciò comporta un abbassamento dei livelli di ossigeno e un innalzamento della temperatura e della salinità dell’acqua della laguna, che si presenta con un fondale basso - alcune isole possono essere raggiunte a piedi - ed estremamente popolato.

Sotto il pelo dell’acqua troviamo, infatti, numerosi esemplari di orate, spigole, seppie, saraghi, triglie, polpi e crostacei di ogni tipo, nonché i leggendari murici, i molluschi da cui i Fenici estraevano la porpora; in superficie, invece, è possibile ammirare, a seconda delle stagioni, gli uccelli migratori che arrivano o si dirigono verso l’Africa settentrionale: chiurli dal becco sottile e ricurvo, mignattai dal piumaggio folto e scuro, superbi fenicotteri rosa, candide spatole, colorati germani reali, goffe folaghe e stormi di starnazzanti anatre selvatiche.

Altrettanto ricco e stupefacente è il patrimonio della vegetazione spontanea che popola la Riserva, a partire, senza ombra di dubbio, dalle magnifiche praterie di Posidonia Oceanica, autentici polmoni verdi sottomarini che permettono la sopravvivenza delle specie faunistiche e floristiche presenti in loco.
Intorno alle zone a più alta densità salina, troviamo specie alofile di particolare pregio, come la suaeda maritima, gli asparagi di mare, le barbe di frate e il delicatissimo limonio, mentre nelle aree dove c’è più ricambio d’acqua vivono allegre e rarissime colonie di calendula maritima e imponenti cespugli di mangrovia e giunco.
Nelle aree più interne delle isole e alle spalle della laguna svetta la superba la macchia mediterranea, con il suo imperdibile mix profumato di erica, cisto marino, lentisco, corbezzolo, mirto e rosmarino.

La laguna, le spiagge e le sue isole


Le isole dello Stagnone rappresentano il cuore della Riserva Naturale Orientata.
I fondali bassi della laguna permettono di ammirare le popolazioni ittiche tipiche, mentre il vento che soffia sempre con entusiasmo, smorzato dalla temperatura mite, consente agli appassionati di vela e sport acquatici di sbizzarrirsi.
Numerose sono le possibilità per organizzare un affascinate giro delle isole dello Stagnone: è possibile noleggiare canoe, catamarani e windsurf se si preferisce esplorare la laguna in solitaria o, in alternativa, partecipare a uno dei tanti tour organizzati proposti dai vari consorzi e dalle diverse strutture presenti.

Obbligatorio partire dall’Isola di Mozia, l’antica Mothia fenicia fondata nel lontanissimo VIII secolo a.C., diventata una delle colonie più fiorenti della civiltà marinara e attualmente uno dei siti archeologici della Sicilia più suggestivi.
La posizione strategica e le alte mura difensive che vennere erette resero l’isola inespugnabile dagli attacchi dei nemici, finché non fu conquistata da Dionigi, il tiranno di Siracusa.
Dopo secoli di oblio, Mothia tornò alla ribalta a partire dal l’XI secolo, quando i Normanni la donarono alla congregazione dei monaci basiliani, ma vide il suo periodo di maggior splendore quando l’imprenditore e nobile inglese Joseph Whitaker l’acquistò e riportò alla luce i preziosi resti archeologici che erano rimasti sepolti per millenni.

Una volta arrivati sull’isola è possibile esplorarla a piedi seguendo i percorsi archeologici ben segnalati che vi porteranno fino alla porta del Museo Whitaker, l’abitazione del vecchio Joseph riconvertita a sala museale, dove è possibile ammirare la bella statua marmorea del Giovinetto di Mozia.
Tutta la costa dell’isola si presenta sabbiosa e numerose sono le spiagge, delle vere e proprie piscine naturali di acqua tiepida. Uno spettacolo caraibico che vi lascerà a bocca aperta!

Profumo di Caraibi lo respiriamo anche sull’Isola Grande, la lunga striscia di terra che dà vita alla laguna dello Stagnone.
Oltre che con mezzi nautici, si può arrivare sull’isola attraverso la traversata della bocca nord dello Stagnone di Marsala, ossia la traversata a piedi del tratto di laguna che collega la spiaggia di San Teodoro, meravigliosa distesa di sabbia immacolata che digrada verso acque limpide e cristalline, degna di essere considerata una delle spiagge più belle della Sicilia, e la stessa isola, visto che la profondità dell’acqua oscilla tra i pochi centimetri della bassa marea ai circa 60-70 centimetri di quando il mare è più “alto”.

Una volta arrivati sulla lingua di terra, lunga circa 5 km, si può proseguire lungo la strada che costeggia le geometriche vasche delle saline ormai in disuso, per ammirare il paesaggio: incolti ed esuberanti cespugli di macchia mediterranea, canneti di bambù e piccoli boschetti di pini marittimi.

Piena di fascino, infine, è la Spiaggia di Borea, soprannominata Traiti, che si trova sulla costa nord dell’isola: circa 3 km di sabbia bianca, quasi lucida, per la gioia di grandi e piccini.

L’isola - più un isolotto, a dire il vero - di Schola, così chiamata perché nell’antichità era sede di una scuola di retorica in cui sembra abbia insegnato lo stesso Cicerone, e l’isola di Santa Maria, tre chilometri quadrati non visitabili perché interamente privati, possono essere solo circumnavigate con discrezione, per ammirarne da lontano la rigogliosa vegetazione che incornicia con eleganza gli edifici e le ville presenti e per fare un saluto agli asinelli che passeggiano indisturbati sulla costa di Santa Maria.

Le saline e i mulini dello Riserva Naturale dello Stagnone


Non possiamo concludere il nostro viaggio senza dedicare un po’ di tempo alle saline rosa di Marsala e ai suoi mulini. Vi voglio ricordare che la strada che passa all’interno della Riserva dello Stagnone è la parte più meridionale della più ampia Via del Sale che da Marsala arriva fino a Trapani e conta ben 27 saline in tutto.
Non potete dunque non farvi rapire dal fascino antico di un mestiere millenario che ancor oggi viene portato avanti nel rispetto della tradizione. Furono proprio i Fenici ad impiantare le prime vasche di evaporazione, accorgendosi subito delle condizioni favorevoli che il territorio offriva per poter estrarre il prezioso “oro bianco”, nell’antichità considerato indispensabile per poter conservare alimenti deperibili.

Tra le tante presenti, forse le Saline Ettore e Infersa, ubicate proprio di fronte l’isola di Mozia, sono le più importanti, grazie anche all’importante opera di restauro che i proprietari hanno saputo portare a termine. Meraviglioso e imponente il mulino del XVI secolo, anch’esso perfettamente ristrutturato e attualmente in fervente attività, che ogni anno contribuisce a molire più di 10.000 tonnellate di sale integrale. Visite guidate e passeggiate tra le vasche vestiti da veri “salinai” vi attendono sul luogo. Non ci rinunciate!

Concludo come ho iniziato: la Riserva Naturale Orientata dello Stagnone è un angolo di mondo unico e dal fascino esclusivo che racchiude, in poche decine di chilometri quadrati, storia, cultura, arte e natura e le propone a chiunque avrà la voglia di fermarsi ad ascoltare il silenzio che c’è da queste parti, magari sorseggiando un fresco aperitivo di fronte al sole che scende, perché, ricordatevelo, il tramonto dello Stagnone di Marsala è il più bello che c’è.

Come arrivare


In auto:
da nord percorrere l’Autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo in direzione di Contrada Spagnola fino all’incrocio con la SP21 e proseguire fino a destinazione.
Da sud immettersi sulla grande arteria SS115 e proseguire fino a Marsala, dove si troveranno indicazioni per la Riserva.
In aereo: gli aeroporti più vicini sono il "Falcone e Borsellino" di Palermo (circa 100 km) e il "Vincenzo Florio" di Trapani (circa 15 km).
In treno: la stazione ferroviaria più vicina è quella di Marsala, da cui partono collegamenti in bus in direzione della Riserva e dell’imbarcadero da cui salpare per l’isola di Mothia.

Se ti interessa l'argomento visita anche il nostro canale dedicato agli itinerari in Sicilia.
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 Pubblicato da il 20/05/2020 - - ® Riproduzione vietata

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