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Libri di viaggio da leggere mentre restate a casa

In seguito alla seconda ondata di contagi di Coronavirus Covid-19 che stiamo vivendo in questo autunno 2020, con la conseguente chiusura di molte attività accompagnata dalla raccomandazione di muoversi il meno possibile, una delle cose che può mitigare la paura del contagio e lo stress dato dal tempo che passeremo in casa è la lettura.

Al momento il lockdown totale che avevamo conosciuto in primavera non si è ancora concretizzato, ma alcuni Paesi europei lo stanno riproponendo e il rischio che ciò avvenga anche in Italia è alto.
Senza entrare nel dibattito politico, ma prendendola con filosofia, diciamo che si può trasformare almeno nell’occasione giusta per recuperare alcuni dei libri che giacciono sugli scaffali da anni in attesa di essere aperti, oppure magari per cimentarsi una volta per tutte con i grandi classici della letteratura che abbiamo sempre rimandato. I gusti, va da sé, sono personali, ma dal canto nostro ne approfittiamo per suggerirvi qualche titolo per continuare a viaggiare, almeno con la mente, fino a quando l’emergenza non sarà finita.

La proposta tratta esclusivamente il tema del viaggio e spazia da libri più datati, che forse potreste già avere in casa, a qualche titolo più recente, magari disponibile in biblioteca e in libreria (sperando che rimanagano aperte), o eventualmente da scaricare come ebook o da ordinare online e ricevere a casa.

Per ogni autore lasciamo alla ricerca personale la possibilità di trovare successivamente altri titoli, ma in ogni caso speriamo che possa essere uno spunto per ritagliarsi qualche momento piacevole di evasione dalle mura domestiche per lo spirito e la fantasia.

Tanti modi di raccontare il viaggio


La letteratura propone da secoli il viaggio come argomento: senza scomodare mostri sacri dell’antichità come Il Milione di Marco Polo (XIII secolo) o l’Odissea di Omero (VI secolo a.C.), troviamo esempi più “moderni” negli ultimi secoli.

Sono innumerevoli i testi sul tema del viaggio, sia in senso stretto, sia da un punto di vista esistenziale: la lista dei romanzi è pressoché illimitata e spazia dal mitico Il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne (1873), il cui titolo svela già parte della trama, a Cuore di tenebra di Joseph Conrad (1899) che racconta la storia di un viaggio per risalire il fiume Congo, in Africa, fino ad arrivare a libri più intimi o filosofici come Siddharta di Hermann Hesse (1922), L’alchimista di Paulo Coelho (1988) e Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry (1943).

La celebrazione di una vita libera è quella de Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain (1884), ideale seguito de Le avventure di Tom Sawyer (1876) sempre dello stesso autore.
Huck, giovane orfano, parte in compagnia di uno schiavo nero per un lungo viaggio a bordo di una zattera lungo il fiume Mississippi, negli Stati Uniti meridionali.
Anche Tre uomini in barca (per non parlar del cane) è ambientato su un’imbarcazione che si muove lungo un corso d’acqua: in questo caso è il Tamigi lo scenario delle vicende narrate da Jerome K. Jerome nel 1889, mentre nel 1900 gli stessi personaggi, più invecchiati, li ritroviamo in Tre uomini a zonzo mentre attraversano la Germania in bicicletta.

Ci sono libri come quello di Alessandro Baricco, che racconta il viaggio e le vicende amorose di un commerciante lungo la via della seta dalla Francia al Giappone nel suo romanzo Seta, o testi che narrano viaggi fantastici come quelli della trilogia de Il Signore degli Anelli di J.R. Tolkien (1954).

Tantissimi sono i racconti, alcuni autobiografici, altri metaforici, altri ancora di pura fantasia. Ne consigliamo alcuni di autori italiani: Sotto il sole giaguaro di Italo Calvino è contenuto nell’omonima raccolta del 1986, mentre più recentemente Gianrico Carofiglio ha scritto Passeggeri notturni (2016), raccolta di 30 aneddoti da cui è stata ricavata anche una serie TV.

Non mancano i saggi: il più famoso è forse Camminare, di Henry David Thoreau (originale Walking, o The Wild) del 1863.
Sorprende l’attualità del messaggio, a distanza di un secolo e mezzo.
Camminare è il testo di una conferenza che lo stesso Thoreau tenne la prima volta nel 1851, successivamente ripreso e ampliato. L’autore, esponente trascendentalista americano, critica la civiltà industriale nemica dell’uomo, che trasforma il mondo e la natura, anche come metafora dell’esistenza e della passività dell’essere umano stesso, costretto a obbedire a decisioni altrui. Diversamente, è proprio la natura a dare la vita ed è in essa che l’uomo deve tornare a immergersi, attraverso un viaggio fatto anche di semplici camminate, investendo il proprio tempo e i propri sforzi.

Diari e appunti di viaggio


Impossibile non citare il classico per eccellenza, croce e delizia della letteratura americana del XX secolo, che è stato (ed è ancora oggi) simbolo di libertà e di insofferenza allo stare fermi: On the road di Jack Kerouac, tradotto in italiano con il titolo “Sulla strada”.
Romanzo autobiografico scritto su rotolo di carta da telescrivente nel 1951 (e pubblicato per la prima volta solo nel 1957), è una pietra miliare della letteratura di viaggio. Racconta in una maniera tutta nuova, per l’epoca, gli spostamenti su e giù per gli Stati Uniti del protagonista e dei suoi amici, quasi tutti ragazzi poco più che ventenni.
Manifesto della Beat Generation, On the road racchiude una frase che è l’emblema del viaggio:
«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati»
«Dove andiamo?»
«Non lo so, ma dobbiamo andare».
Se vi interessa il personaggio e il movimento dei beatnicks, rimandiamo alla lettura del nostro articolo sull’itinerario nei luoghi della Beat Generation a Città del Messico come idea per un prossimo viaggio.

Basta davvero poco per trovare testi provenienti da tutte le latitudini e in ogni epoca.
René Caillié nel 1830 raccontava in Viaggio a Timbuctù la sua avventura africana; lo scrittore francese fu tra i primi europei in assoluto a giungere nella città maliana del Sahara, impresa che gli valse anche la Legion d’Onore.

Nel suo girovagare per l’America Latina nel 1952 Ernesto “Che” Guevara tenne un diario di appunti, pubblicato postumo nel 1992 (in Italia l’anno seguente).
Il medico e rivoluzionario argentino, in viaggio con l’amico Alberto, partì da Buenos Aires e attraversò Argentina, Cile, Perù, Colombia e Venezuela, inizialmente a bordo di una motocicletta e successivamente con mezzi di fortuna. Di quell’esperienza resta oggi il libro Notas de viaje (altrimenti noto come Latinoamericana), ma anche la pubblicazione del compagno Alberto Granado, che scrisse Con el Che por America Latina (pubblicato a Cuba già alla fine degli anni ‘70) da cui è stato tratto il film “I diari della motocicletta” di Walter Salles (2004).

In Europa, José Saramago ci racconta la sua terra in Viaggio in Portogallo (1981), scritto durante un viaggio attraverso tutte le regioni del Portogallo continentale, scoprendo man mano il fascino delle località che incontra.

Più drammatico è La tregua (Primo Levi, 1963), il naturale seguito di Se questo è un uomo.
Il libro, autobiografico, descrive il difficile viaggio di rientro in Italia dell’autore dopo la prigionia nel campo di concentramento di Auschwitz al termine della Seconda Guerra Mondiale.

Più recentemente, merita di essere ricordato In viaggio con Erodoto di Ryszard Kapuscinski (2004), che racconta la storia di se stesso, giovane giornalista mandato per lavoro in India – e successivamente in altri Paesi a lui completamente sconosciuti – avendo sempre come riferimento il testo di Erodoto, dall’autore considerato il primo vero reporter della storia.

Per chi ama l'Africa e le sue emozioni, Dancalia (2009) di Maria Cristina Levratti parla di un viaggio dell'autrice in questa regione dell'Eritrea abitata dagli Afar, dove si trovano molti di vulcani, oasi sabbiose e una Piana del Sale.

Letteratura di viaggio e incontri in giro per il mondo


Tra gli autori italiani che si sono dedicati al tema, il primo nome che viene in mente è il grande Tiziano Terzani, che nei suoi libri ha raccontato soprattutto l’Asia.
La bibliografia dello scrittore è particolarmente ricca, ma tra i tanti titoli segnaliamo Un altro giro di giostra (2004), che parla dei ultimi suoi viaggi in Asia alla ricerca di una cura per il cancro che lo aveva colpito (ma che è, al contempo, una straordinaria ricerca di se stesso), e Un indovino mi disse (1995), che narra della sua scelta di viaggiare solo per terra e mare, senza mai prendere un aereo per tutto il 1993; alla base della decisione ci sono le parole di un indovino, che nel 1976 gli aveva raccomandato di prendere questa precauzione per evitare di morire.
Buonanotte, Signor Lenin (1992) racconta invece il viaggio del giornalista toscano attraverso l’URSS, proprio nel momento in cui l’Unione Sovietica si stava sciogliendo.

Cambiando nuovamente continente, il legame tra Pino Cacucci e l’America Latina – in particolare con il Messico – è sempre presente nei suoi testi.
Ne La polvere del Messico (1992) l’autore descrive un Paese stravagante e sornione al tempo stesso, attraverso situazioni vissute, personaggi incontrati e storie a volte surreali raccontategli durante il viaggio.
Simile per certi versi nella struttura è anche Camminando. Incontri di un viandante (1996), fatto di conversazioni con persone (talvolta famose) che gli raccontano vicende assurde, spesso tragiche, a volte comiche, ambientate in Messico, Centro e Sudamerica, e qualche puntata in Europa.
Antonio Tabucchi ha pubblicato Viaggi e altri viaggi (2010), raccolta di scritti sui suoi spostamenti per il pianeta, dall’India alla Grecia, da Parigi all’Australia.

Patagonia express. Appunti dal sud del mondo è il diario di viaggio di Luis Sepúlveda (1995), mentre nel suo Amor America. Un viaggio sentimentale in America Latina (Maruja Torres, 1993) l’autrice spagnola racconta il suo amore per un continente e per le sue genti, popoli indigeni e meticci, perennemente umiliati dalla storia ma sempre pronti a combattere e a ricominciare a testa alta.
Un viaggio lungo migliaia di chilometri dall’estremo sud, in Patagonia, fino al Rio Bravo che segna il confine con gli odiati USA.

Nelle terre estreme (Jon Krakauer, 1996) è il libro che racconta la vita del viaggiatore statunitense Christopher McCandless, ricostruita grazie agli scritti rinvenuti nel suo diario e agli aneddoti delle persone che lo incontrarono lungo il viaggio verso l'Alaska, nei cui boschi visse nel 1992 gli ultimi mesi della sua vita rifugiandosi in un vecchio autobus abbandonato.
Dal libro è stato tratto il film Into the Wild - Nelle terre selvagge (Sean Penn, 2007).

A chi cerca qualche titolo relativamente recente, suggeriamo Sulla strada giusta (Francesco Grandis, 2015), storia personale di un ragazzo che, dopo avere seguito un percorso “standard” di vita, decide di mollare il lavoro e i suoi ritmi assurdi per andare alla ricerca della propria essenza in giro per il mondo.
Il chitarrista dei CCCP - Fedeli alla linea (prima) e dei CSI (poi), Massimo Zamboni, ha pubblicato In Mongolia in retromarcia (2000), dove racconta il viaggio che ispirò in seguito l’album Tabula Rasa Elettrificata dei CSI.

Siberia -71°. Là dove gli uomini amano il freddo (2018) è la storia dell'impresa di Simone Moro, alpinista, che sceglie di scoprire la SIberia in inverno e confrontarsi con la Natura, nel territorio abitato dall'uomo dove si raggiungono le temperatrure più basse del pianeta.

Al tema dell’emigrazione è dedicato Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari (Fabio Geda, 2010), il quale narra la vicenda di un ragazzino afgano che, dopo tante peripezie e molti Paesi attraversati, arriva in Italia, dove inizia una nuova vita.

Diari di viaggio in moto


Veterano dei viaggi sulle due ruote era Giorgio Bettinelli: In Vespa. Da Roma a Saigon (1997), Brum Brum. 254.000 chilometri in Vespa (2002), Rhapsody in black. In Vespa dall'Angola allo Yemen (2005) e La Cina in Vespa (2008) sono alcuni dei titoli dello scrittore e cantautore cremasco.

Anche Paolo Luigi Zambon ci racconta la sua esperienza con lo scooter più famoso del mondo nel suo Inseguendo le ombre dei colibrì (2017), in un viaggio di otto mesi e 23.000 km alla scoperta del Centro America, dal Messico a Panama.

Neil Peart, compianto batterista dei Rush, nel 2002 ha pubblicato Il viaggiatore fantasma (Ghost Rider: Travel on the Healing Road), dove descrive il suo viaggio solitario in moto compiuto dopo la morte della figlia e della moglie, senza una meta certa per 14 mesi e 80.000 km tra Stati Uniti, Canada, Messico e Belize.

Viaggiare camminando


Per chi ama viaggiare a piedi, Una passeggiata nei boschi (Bill Bryson, 1997) racconta simpaticamente il tentativo di percorrere assieme ad un amico uno dei più lunghi sentieri al mondo, l'Appalachian Trail, che dalla Georgia al Maine attraversa quattordici stati americani per un totale di 3510 km.
Anche Paolo Rumiz ha diversi titoli sul tema del viaggio a piedi, oppure slow in senso più generale: tra questi La leggenda dei monti naviganti (2007), che racconta due viaggi sulle Alpi e sugli Appennini, mentre È Oriente (2013) raccoglie alcuni scritti del giornalista sul “suo” Oriente, percorso lentamente attraverso rumori, paesaggi, sapori e personaggi dall’Adriatico all’Ucraina, dal Danubio al Bosforo.

Il bolognese Enrico Brizzi ha scritto in particolare due romanzi, rispettivamente Nessuno lo saprà. Viaggio a piedi dall'Argentario al Conero (2005) e Il pellegrino dalle braccia d'inchiostro (2007), che nascono entrambi da viaggi a piedi realmente fatti dall’autore (il primo dalla costa tirrenica a quella adriatica, il secondo lungo la Via Francigena) e condividono gli stessi personaggi.

Lo scalino d'oro. Viaggio a piedi nel cuore di Creta (2009) è il resoconto del viaggio di Cristopher Somerville, che per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno ha deciso di regalarsi un viaggio che lo possa isolare dal suo solito modno per due mesi, senza telefonino o strumenti elettronici, ma solo con un compasso e un bastone da trekking, con partenza dalla costa est dell'isola il giorno di Pasqua e arrivo per il giorno di Pentecoste sulla costa ovest.

Libri di viaggio in bicicletta


Ancora Paolo Rumiz, questa volta assieme al fumettista Francesco Altan, ci regala Tre uomini in bicicletta (2002), dove descrive il viaggio compiuto da Trieste a Istanbul.
Un altro autore italiano, Matteo Scarabelli, propone C’è di mezzo il mare (2007), con la sua avventura in bicicletta lunga 13.000 km, che ha attraversato in 10 mesi suoni, lingue e religioni di 20 Paesi affacciati sul Mare Nostrum.
Interessante scoprire anche la storia e le vicende di un pioniere della bici raccontata da Luigi Rossi (2008) nel suo L'anarchico delle due ruote. Luigi Masetti: il primo cicloviaggiatore italiano. Milano-Chicago e altre imprese di fine '800.

Obes Grandini ci descrive invece la gita Dalla Pianura Padana al Tibet in bicicletta (2012), ma ha in catalogo anche altri titoli delle sue avventure sui pedali.
Il britannico Rob Lilwall fa il viaggio In bici dalla Siberia a casa (2009), mentre Claude Marthaler propone Il canto delle ruote. 7 anni in bicicletta intorno al mondo (2008).

Il nostro elenco deve necessariamente concludersi anche se, potenzialmente, potrebbe continuare all’infinito.
Ognuno ha i propri libri di riferimento a cui è legato per le più svariate ragioni.
Se qualche proposta vi ha stuzzicato la fantasia, invitiamo alla lettura e, da lì, a un’ulteriore ricerca di nuovi stimoli per prepararvi al prossimo viaggio.

Bibliografia

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