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A Barcellona tra i luoghi dei libri di Carlos Ruiz Zafon

Questa città è stregata, lo sa Daniel? Si infila sotto la pelle e ruba l’anima senza che uno se ne accorga”.
Così diceva uno dei personaggi del celebre romanzo L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón. E non aveva tutti i torti. Pur essendo parecchi i luoghi inventati dal celebre scrittore catalano, non tutti si trovano solo tra le pagine misteriose dei suoi libri ma, anzi, fanno parte di una lunga lista anche quelli che si possono vedere davvero. Ecco allora alcune delle location visitabili in cui vari e grotteschi personaggi dei libri di Zafón hanno messo piede, fatto cose e visto gente.

Cominciamo il tour dal quartiere di El Born, nel cuore di Barcellona, dove potrete visitare la femminile, stilosa e gotica chiesa di Santa Maria del Mar. Fu proprio lei la musa inspiratrice del protagonista de Il gioco dell’angelo il quale riuscirà, grazie a lei, a scoprire un mistero nascosto del libro “Lux Aeterna” (luce eterna) anteriormente preso dal cimitero dei libri perduti.

A soli due minuti a piedi dalla chiesa, in calle Princesa, si trova un negozietto tutto particolare particolare dedicato a tutti coloro che da grandi vogliono fare i maghi: El Rey de la Màgia. Ci sono carte, cappelli dai quali escono conigli e giochi per illusionisti.
"Le vetrate della porta lasciavano intravedere a stento i contorni di un interno cupo e rivestito da tendaggi di velluto nero che avvolgevano vetrine con maschere e aggeggi di gusto vittoriano, mazze di carte truccati e daghe con contrappesi, libri di magia e boccette di vetro molato che contenevano un arcobaleno di liquidi con le etichette in latino e probabilmente imbottigliati ad Albacete. Il campanello all'entrata annunciò la mia presenza".
Tutto ciò avvenne in questo luogo incantato ne Il gioco dell’angelo.

In una piccola traversa di calle Princesa si trova calle Montcada, nella quale ha sede uno dei ritrovi barcellonesi più tipici del quartiere: El Xampanyet. Qui potrete sorseggiare l'omonimo frizzantino bianco locale e gustosissime tapas. Anche il famoso Fermín chiese un giorno a Daniel ne L’ombra del vento:
le andrebbe di mandar giù qualche crocchetta di prosciutto e un frizzantino allo Xampanyet, che è qui a due passi, tanto per rifarci la bocca?”.
In calle Sant Pere Més Alt, invece, padroneggia una delle opere moderniste più emblematiche di Barcellona: il Palau de la Musica (Palazzo della Musica). Passeggiando davanti all’edificio, David ne osserva l’immensità e il groviglio di sculture e colonne impossibili che lo abitano, si sente confuso e attratto:
a volte mi sembrano tanto vicine da poterle toccare con mano, e altre invece, mi sembrano distanti tanto quanto la luna”.

A questo punto attraversate via Laietana e passate dal Born al Barrio Gotico, descritto così in uno dei libri di Zafón:
"ben presto la sua sagoma si dileguò sotto i ponti tesi tra i palazzi. Archi impossibili proiettavano sui loro muri le loro ombre inquiete. Eravamo arrivati nel cuore incantato di Barcellona, nel labirinto degli spiriti, dove le strade avevano nomi leggendari e i folletti del tempo camminavano alle nostre spalle".
La prima visita sarà al numero 2 di calle Baixada de la Libreteria. Qui si trova una cartoleria storica, nella quale - secondo i racconti dello scrittore Zafón – risiede la magnifica penna stilografica della quale si innamora Daniel.
Ero convinto che con tale meraviglia potevo scrivere qualsiasi cosa, dalle novelle alle enciclopedie!”.

Dirigetevi poi in uno dei locali più storici della città, inaugurato nel 1800: si chiama Els Cuatre Gats (Los Cuatro Gatos, in spagnolo) e si trova in calle Montsió, una traversa di Portal de l’Angel. È un bar/taverna ed è qui che Daniel incontra il libraio Barcelò con il quale, e grazie al quale, cercherà di interpretare l’oscuro libro di Julian Carrazz sottratto al Cimitero dei Libri Dimenticati.

Lì vicino, giusto dietro la cattedrale della città, si trova la piazzetta de Sant Felip Neri descritta da Daniel Sampere - del libro L’ombra del vento - come
una boccata d’aria fresca nel labirinto delle stradine che caratterizzano il gotico, nascosta tra le antiche muraglie romane”.
Sui muri della piccola chiesa che presidia la piazza sono ancora indelebili i segni dell’impatto doloroso e incancellabile delle bombe lanciate durante la guerra civile spagnola.

Altra tappa essenziale è senza dubbio la Plaza Real, nello stesso quartiere. Qui, in un edificio tra la piazza e calle Ferran vivevano Gustavo Barcelò e sua nipote Clara. Fu qui dove lo stesso Barcelò provò, senza riuscirci, a comprare a Daniel la copia originale del libro L’ombra del vento e fu questo il luogo in cui Daniel conobbe Fermín il quale si convertì, pagina dopo pagina, nel suo amico intimo.

Uscendo da Plaza Real, attraversate las Ramblas per arrivare al quartiere del Raval. Cercate calle Nou de la Rambla, nella quale padoneggia il Palazzo Güell che, a parte essere una delle prime opere del genio Antoni Gaudí, fu scenario di una notte turbolenta. Proprio di fronte alla sua facciata passeggiva David Martín, il protagonista de Il gioco dell’angelo prima di addentrarsi in un locale situato al numero 12, El Ensueño, il quale, purtroppo, ha lasciato spazio all’hotel che vi sorge attualmente.

La storica Biblioteca di Catalunya (calle del Carmen, sempre vicino alle Ramblas) fu invece luogo di quiete e ispirazione per lo stesso David, che passerà interminabili ore sotto ai suoi freschi e ombrosi archi,
accerchiato da tomi che sapevano di sepolcri papali, leggendo storie mitologiche e religiose fino a che i miei occhi non cadevano sul tavolo...”.
Dove si trova il famoso Cimitero dei libri Dimenticati? È il luogo in cui il protagonista de L’ombra del vento, Daniel, trova un libro maledetto che cambierà per sempre il suo destino trascinandolo in un labirinto di intrighi e segreti nascosti nell’anima più oscura della città. Suo padre, gli parla di questo luogo come se fosse un santuario e diceva:
quando un libro si perde nel dimenticatoio, i guardiani di questo cimitero hanno il compito e il dovere di portarlo a salvo qui in attesa che qualche visitante non decida adottarlo. Solo in questo modo non scomparirà”.
Parole cariche di fascino e mistero come d'altronde lo è lo stesso cimitero, il quale non apre le sue porte al pubblico se non nel mondo fantastico del “non vero”. Però, c’è un però: la stretta viuzza in cui si trova è più che reale e si chiama Carrer del Arc del Teatre. Si trova quasi alla fine delle Ramblas, nel quartiere del Raval. Oltrepassate l’arco che conduce alle viscere dell’immaginazione e chissà, magari potrete intravedere il cimitero per qualche istante.
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 Pubblicato da il 17/03/2021 - - ® Riproduzione vietata

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