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Le isole dei Caraibi pił belle, ecco le migliori e perchč...

I Caraibi sono da sempre una delle mete che più di altre stimolano la fantasia dei viaggiatori, soprattutto di quelli che amano isole paradisiache tra sole, mare e spiagge bianche o che cercano il caldo anche nei mesi invernali.
La regione caraibica, grazie alla sua latitudine, vanta infatti un clima tropicale nel quale si alternano sostanzialmente due stagioni: quella secca, in cui prevalgono le belle giornate e che si estende da fine novembre ad aprile inoltrato, e quella delle piogge, che va da maggio a inizio novembre, con picchi di piovosità e rischio uragani concentrati da luglio a ottobre.

Siamo in America Centrale, in un’area dove il Mar dei Caraibi bagna oltre 7000 isole (la maggior parte delle quali sono solo isolotti o scogli disabitati) e alcuni paesi continentali.
Ci concentriamo sui grandi arcipelaghi caraibici, ovvero quello delle Grandi Antille (Cuba, Hispaniola, Giamaica e Porto Rico) e delle Piccole Antille – a sua volta suddiviso tra le Isole Sopravento Settentrionali e Meridionali, e le Isole Sottovento – che geograficamente si dispongono a mezzaluna tra il Mar dei Caraibi e l’Oceano Atlantico. Anche le Isole Bahamas, seppur bagnante fisicamente solo dalle acque dell’Atlantico, sono comunemente considerate parte della zona caraibica.

Non è però tanto la suddivisione che ci interessa, quanto le loro caratteristiche ambientali e culturali. Ogni isola ha infatti le proprie peculiarità, che i turisti possono scoprire e apprezzare viaggiando da soli o in gruppi organizzati, pernottando nelle guesthouse o nei grandi resort, spostandosi in aereo o con le navi da crociera che numerose solcano l’azzurro intenso del mare.

Se siete interessati a partire ma non avete ancora deciso quale isola scegliere, forse vi sarà utile leggere qualche consiglio sulle migliori isole caraibiche a seconda di ciò che state cercando.

La più economica: Dominica


Ebbene sì, è un parametro fondamentale per decidere dove andare.
Molte isole sono piuttosto care e per tante persone i prezzi sono proibitivi, soprattutto in alta stagione.
Un buon compromesso tra la bellezza del posto, la qualità dell’offerta turistica e più in generale dei servizi è rappresentato da Dominica, un'isola vulcanica delle Piccole Antille.

Fortunatamente risparmiata dal turismo di massa, si trova tra Guadalupa e Martinica e propone ai suoi visitatori alcune belle spiagge, la possibilità di effettuare escursioni alle cascate o sui vulcani, lo snorkelling e anche di concedersi bagni rilassante nelle acque sulfuree.
Nella zona settentrionale del Paese, nei pressi di Calibshie, ci sono le spiagge più belle di Dominica: a Batibou Beach, ad esempio, sono state girate anche alcune scene de "I Pirati dei Caraibi”.
Non esistono voli diretti dall’Italia, per cui è necessario fare scalo in qualche altra isola nei dintorni, ma ci sono collegamenti in traghetto per le vicine Guadalupa, Martinica e St.Lucia.

L’isola più lussuosa: Saint Lucia


Ancora nelle Piccole Antille, tra la Martinica e Saint Vincent e Grenadine: la splendida Saint Lucia non è solo un paradiso fiscale, ma è anche e soprattutto un paradiso terrestre.
Le sue splendide spiagge sono un must per le coppie in luna di miele, mentre il suo mare è ottimo per chi pratica gli sport acquatici. L’entroterra regala scorci da favola e i famosi Pitons, nei pressi di Soufrière, sono le vette più fotografate dei Caraibi.
Date le tante bellezze di cui dispone, a Saint Lucia esistono numerose strutture alberghiere e resort di lusso. Il costo è ovviamente proporzionato all’offerta, ma per chi non ha problemi di portafoglio, questa può senza dubbio essere la meta perfetta.

Le migliori immersioni: Bonaire


Bonaire è una piccola isola che si trova al largo del Venezuela, ma è ufficialmente una municipalità speciale dei Paesi Bassi.
Conta meno di 20.000 abitanti e tra le caratteristiche più conosciute c’è la bellezza del suo mare.
Appassionati da tutto il mondo arrivano qui per immergersi nel Bonaire National Marine Park, che comprende tutta la costa dell’isola fino a una profondità di 60 metri ed è anche dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Si contano oltre 90 siti d’immersione, la maggior parte dei quali situati lungo il litorale occidentale. I fondali e le barriere coralline dell’isola sono veramente eccezionali sia per i sub che per chi pratica lo snorkelling; tra le innumerevoli mete caraibiche, la concorrenza è ovviamente elevata, ma per noi è Bonaire il paradiso delle immersioni.

Le spiagge più belle: Anguilla


In realtà è una sfida tra pesi massimi e non ci può essere un unico vincitore.
Ai Caraibi ci sono le spiagge più belle del mondo e ognuno può farne una classifica a seconda dei propri gusti. Diciamo che alcune isole offrono di più rispetto ad altre, ma in generale il livello è altissimo.
Negli anni, ad esempio, il popolo del web ha eletto tra le tante Grace Bay, sull’isola di Providenciales a Turks e Caicos, come spiaggia più bella, ma è pur vero che la grande spiaggiona bianca lambita da un mare cristallino è troppo sfruttata turisticamente, e gli hotel che sorgono alle sue spalle, a nostro avviso, le tolgono molto fascino. In ogni caso, se vi interessa approfondire, rimandiamo al nostro articolo sulle spiagge più belle di Turks e Caicos.

Dato che i Caraibi offrono quanto di meglio si possa immaginare in termini di spiagge, ne citiamo alcune in ordine sparso: pensiamo ad esempio a Playa Paraiso, sull’isola di Cayo Largo (Cuba), che tiene oggettivamente fede al proprio nome, o ancora a Seven Mile Beach, su Grand Cayman, che è una delle più amate dai turisti, mentre Flamenco Beach sull’isola di Culebra a Porto Rico non ha niente da invidiare ad altre mete più famose.
Com’è facile intuire, dunque, la scelta è del tutto soggettiva, ma volendo trovare a tutti i costi una meta perfetta per le sue spiagge, segnaliamo l’isola di Anguilla, che fa parte del gruppo delle Leeward Island (le Isole Sopravento Settentrionali) ed è un Territorio d’Oltremare Britannico. Ad Anguilla le spiagge più famose sono quelle di Shoal Bay East, Meads Bay e Junk’s Hole, ma si contano oltre trenta arenili da cartolina, caratterizzati da soffice sabbia bianca e le immancabili palme.

Il Carnevale più pittoresco: Trinidad


In tutta l’area caraibica il Carnevale viene celebrato, ma in alcuni posti la ricorrenza è più sentita rispetto ad altri.
A Trinidad e Tobago, ad esempio, sulla prima isola i festeggiamenti iniziano ogni anno già a gennaio e proseguono fino al Martedì Grasso in un crescendo di allegria, spettacoli e coinvolgimento che pervade l’isola.
Per mesi i gruppi chiamati Mas (da “masquerade”) organizzano laboratori di musica, ballo e di costumi per prepararsi all’evento.
Giunti finalmente al martedì di Carnevale, l’isola si trasforma e per un giorno non valgono le classiche regole: le sfilate chiassose e colorate invadono Trinidad muovendosi al ritmo incessante di calypso, limbo e soca.

La più facile da raggiungere: Repubblica Dominicana


La Repubblica Dominicana è di solito citata sui dépliant turistici con il nome di Santo Domingo, che è in realtà il nome della sua capitale.
La facilità nel raggiungerla è data dalla grande quantità di voli che la collegano all’Europa durante tutto l’anno e che si moltiplicano nei periodo di alta stagione, come ad esempio quello delle festività natalizie o della Semana Santa (la settimana che precede la Pasqua).
La ragione è semplice: spiagge incantate, resort all-inclusive, possibilità di effettuare escursioni, prezzi accessibili dei voli e, in generale, servizi all’altezza della situazione, fanno sì che l’interesse del turismo internazionale (e in particolare di quello italiano), sia sempre rivolto alla Repubblica Dominicana.

L’isola della musica: Giamaica


Anche qui è arduo stabilire quale sia l’isola con la più forte vocazione musicale. Nella zona dei Caraibi, molte regioni hanno un proprio genere musicale autoctono, che in alcuni casi è riuscito a varcarne i confini e a farsi conoscere nel mondo.
Pensiamo ad esempio alla salsa o al mambo cubani, al merengue e alla bachata della Repubblica Dominicana, al calypso di Trinidad, al reggaeton portoricano, alla cumbia colombiana o allo zouk antillano: la gamma dei ritmi è veramente ampia.

Anche grazie ad interpreti universalmente apprezzati, generi come il reggae, lo ska, il rocksteady, il mento e il dub si suonano oggi in tutto il mondo, ma sono nati in Giamaica a partire dagli anni Cinquanta. Bob Marley, Peter Tosh, The Skatalites e tanti altri musicisti hanno esportato ovunque quei ritmi e ancora oggi sono tanti gli appassionati che viaggiano in Giamaica alla ricerca di quei suoni, partecipando ai grandi festival a Kingston o cercando i sound system nelle feste in spiaggia.

Il paradiso degli sport: Isole Vergini Americane


Le opportunità per praticare attività sportive non mancano davvero.
Anche se il Mar dei Caraibi non è il posto migliore al mondo per fare surf, chi vuole cimentarsi con le onde delle Isole Vergini Americane può farlo a Hull Bay, dove c’è il break più famoso di St.Thomas.
Chi invece preferisce le vele, può approfittare del vento che soffia sulle spiagge di North Shore a St.John’s per dedicarsi al windsurf o al kitesurf.

In alternativa, qui è possibile noleggiare un kayak e andare alla scoperta delle coste, mentre di notte vale sicuramente la pena partecipare a un’escursione nella zona di Salt River Bay, presso l’isola di St.Croix, per vedere il fenomeno delle acque bioluminescenti. Durante il giorno, invece, le uscite in barca a vela sono decisamente l’attività più amata dai turisti.
Snorkelling e immersioni si possono fare nelle barriere coralline costiere e nelle pareti verticali di St.Thomas e St.John, mentre è St.Croix che offre i relitti più interessanti da visitare.

Rimanendo a terra, infine, segnaliamo gli stupendi sentieri che attraversano il Virgin Islands National Park a St.John, con i quali si possono raggiungere suggestivi scorci paesaggistici e antichi siti in rovina.

La più selvaggia: Saba


Un’isola sconosciuta ai più, con una superficie di appena 13 km², dove si trova anche l’aeroporto di Flat Point, quello con la pista più piccola del mondo.
L’origine vulcanica di Saba è evidente non solo dalla morfologia del territorio, ma anche dalla sabbia nera che ricopre una delle sue due spiagge, quella di Well’s Bay. Non corrisponde certamente alla classica isola caraibica con i cliché che siamo abituati a vedere in tv, ma proprio per questo ha un fascino del tutto particolare.

Meno di 2000 abitanti, una costa aspra e frastagliata e la possibilità di compiere escursioni di trekking sul vulcano, il Mount Scenery, e sui sentieri che attraversano le foreste dell’isola. I turisti arrivano qui più per l’avventura che per prendere il sole in spiaggia.
L’altra grande attrazione di Saba è data dal mare: trattandosi di un’area marina protetta, le immersioni sono davvero eccezionali e permettono di ammirare coralli, pesci tropicali, tartarughe e tante altre specie affascinanti. Se ancora non basta, infine, ecco il nostro articolo sui 10 motivi per visitare l'isola di Saba.

La più bella: Cuba


Motiviamo innanzitutto la scelta. Cuba è l’isola più grande dei Caraibi e per visitarla tutta occorrono settimane. Va da sé che il suo potenziale turistico sia enorme.
Guardiamo ad esempio il patrimonio architettonico: basti pensare alla zona storica de L’Avana (Habana Vieja), alla cittadina di Trinidad, o al centro di Cienfuegos, Santiago de Cuba e Camagüey, il cui stile coloniale è dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Anche la natura ha avuto i propri riconoscimenti dall’UNESCO: il Parque Nacional Alejandro de Humboldt, il paesaggio delle piantagioni di caffè nella zona orientale del Paese, il Parque Nacional Desembarco del Granma, le valli di Viñales dove si trovano le piantagioni di tabacco, sono alcuni dei luoghi più spettacolari dell’isola dal punto di vista paesaggistico.
È vero, chi raggiunge l’Isla Grande vuole certamente godersi anche il mare: non c’è problema, perché le spiagge più belle di Cuba entrano di diritto tra le migliori di tutti i Caraibi. Se ne possono trovare di stupende sia sulla terraferma che nelle isolette minori, i cosiddetti cayos, veri paradisi di sabbia bianca finissima, palme e mare caldo dai riflessi cristallini.

Ancora, Cuba è famosa per la sua musica – l’elenco è interminabile: salsa, rumba, son, trova, mambo, danzón, cha-cha-cha, guaracha e timba, solo per citare i più famosi –, per le vecchie auto americane degli anni ’40 e ’50 che ancora oggi circolano nelle strade e per le vicende storiche che l’hanno attraversata soprattutto nel XX secolo. Nell’immaginario collettivo Cuba è anche l’isola della Revolución, combattuta e vinta da personaggi come Fidel Castro, Camilo Cienfuegos e Che Guevara, la cui iconografia è presente nelle città e sulle polverose carreteras che corrono sull’isola.

Un paese controverso, ricco di storia e di cultura, che racchiude l’anima meticcia delle Americhe: è la sintesi dell’incontro tra l’Europa e il Nuovo Mondo, tra il sangue africano degli schiavi e quello dei popoli indigeni che un tempo abitavano queste terre.
Per tali e tante altre ragioni, Cuba è per noi l’isola più bella dei Caraibi.
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