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Gite domenicali fuori porta in Umbria. Dove andare in gita per un giorno

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L’Umbria è una delle regioni più piccole d’Italia, ma ciò non le impedisce di essere anche una delle più affascinanti e ricca di tradizioni, da quelle enogastronomiche a quelle culturali e artistiche.
Nella botte piccola c’è il vino buono”, recita un proverbio dei nostri nonni, e questa regione conferma l'antica saggezza, perché è proprio una piccolo e meraviglioso scrigno che custodisce preziosi gioielli paesaggistici e urbanistici di rara bellezza, mete ideali quando non si sa dove andare in gita per un giorno in Umbria.

Sagre enogastronomiche che raccontano la tradizione culinaria locale, gioielli medievali abbarbicati sulle dolci colline o adagiati in fondo alle valli, manifestazioni culturali e religiose che testimoniano la sacralità di questa regione, che ha dato i natali a San Francesco e a Santa Chiara, e capolavori naturali come il Lago Trasimeno o la Cascata delle Marmore sono solo alcuni dei luoghi o degli eventi in Umbria che si prestano a essere splendida cornice della vostra gita fuori porta.

Con questa piccola guida vogliamo, però, darvi qualche occasione in più di divertimento un po’ diversa dal solito; abbiamo infatti raccolto, dedicando la giusta attenzione anche ai gitaioli con figli e cani al seguito, delle idee originali e scovato mete suggestive e solitamente fuori dai circuiti turistici tradizionali, in modo che possiate organizzare una gita fuori porta insolita e adatta all’esploratore avventuroso che alberga in ognuno di voi.

Il Museo dell’Ovo Pinto


Partiamo dal sud della regione, la meno conosciuta e più selvaggia, e ci dirigiamo a Civitella del Lago, pittoresco e minuscolo borgo medievale che, dalla sua collina, domina il lago artificiale di Corbara. Conosciuto anche con l’appellativo di “paese del vento”, questo pugno di case rivestite in travertino bianco cattura l’attenzione del visitatore fin da subito ed è un autentico piacere aggirarsi tra le suggestive stradine che salgono verso il Castello, dal piazzale del quale si può godere di una vista mozzafiato sulla valli sottostanti, lasciando correre lo sguardo fino alla vetta dell’Amiata, in Toscana, o a quelle dei Monti Cimini nel Lazio.

Già questo meriterebbe una visita a questo delizioso borgo, ma Civitella offre anche qualcosa di assolutamente unico e originale: il Museo dell’Ovo Pinto, un piccolo gioiello che raccoglie uova di ogni dimensione dipinte e scolpite in modo mirabile, capolavori artistici che vengono ogni anno presentati al Concorso Nazionale indetto dalla stessa cittadina.

La tradizione di dipingere le uova durante la Pasqua ha origine molto antiche, che risalgono addirittura al periodo romano, e questo museo vuole custodirne la preziosa storia. Uova che raffigurano scene sacre, altre intarsiate in modo sopraffino e singolari composizioni realizzati con gusci spezzettati a guisa di tessere di mosaico. Unico al mondo!

La Calamita Cosmica


La prossima gita che vi proponiamo è nel cuore della Valle Umbra, a Foligno per l’esattezza, una delle cittadine più belle d’Italia e una delle mete più importanti del turismo umbro. E in effetti il centro storico della città è bello e suggestivo e una visita in Piazza della Repubblica ad ammirare il Duomo, il Palazzo Comunale e Palazzo Trinci è d’obbligo, anche se in realtà non vi abbiamo spedito qui per questo, ma piuttosto per invitarvi a vedere uno dei capolavori dell’arte contemporanea: la Calamita Cosmica di Gino De Dominicis, uno degli artisti più controversi e avanguardisti dell’era moderna.

Conosciuta anche con il nome di “Scheletrone”, perché in effetti si tratta di uno scheletro antropomorfo di ben 24 metri di lunghezza, dal giorno della sua presentazione, avvenuta nell’ormai lontano 1990, ha conquistato milioni di visitatori, i quali restano incantati dall’enorme scultura realizzata in vetroresina, ferro e polistirolo, inquietante e nel contempo bellissima.
Il nome di “Calamita Cosmica” deriva dall’intento dell’artista di voler simboleggiare il legame tra il mondo fisico e quello celeste attraverso l’asta dorata che si trova nella mano destra della monumentale creatura, un ancestrale uomo-uccello, in bilico sulla falange del dito medio, e scandisce il tempo e misura lo spazio.

La Calamita è considerata uno dei capolavori del XX secolo e sono molti i musei internazionali di arte contemporanea che la vorrebbero esporre, e, infatti, spesso la possiamo vedere come indiscussa protagonista di qualche mostra temporanea nelle più importanti città del mondo, ma è nella Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata di Foligno che ha trovato la sua dimora fissa. Una visita che vi lascerà senza parole!

Brufa


Restiamo nell’ambito dell’arte contemporanea per la terza gita che vi proponiamo, anche se questa volta ci aggiungiamo anche uno dei più bei borghi dell’Umbria, ovvero Torgiano.
Perfettamente adagiato tra i morbidi colli che si trovano alla confluenza del Tevere e del Chiascio, questo piccolo gioiello medievale vanta una storia antichissima, risalente addirittura all’epoca etrusca, ed è terra di vini DOCG, di olio pregiato e di tradizioni enogastronomiche che meritano di essere esplorate.
Una visita alla cittadina e un pit stop in un’osteria tipica a spiluccare qualcosa mentre assaggiate un Torgiano Rosso Riserva rappresentano già un ottimo inizio per la vostra gita, che poi potrete concludere percorrendo la strada verso Brufa dove troverete un vero e proprio museo a cielo aperto.
Si tratta di “Scultori a Brufa. La strada del vino e dell’arte.” un percorso en plein air di opere contemporanee disseminate sul territorio, lungo il crinale della collina e per le vie del borgo, con l’obiettivo di valorizzarlo rendendolo palcoscenico naturale per le opere d’arte più innovative e moderne dei più importanti artisti degli ultimi decenni.

Di particolare fascino risultano essere le installazioni dello scultore perugino Marco Mariucci, uno dei talenti più fervidi di questo nuovo millennio, il Broken Circle della grande Beverly Pepper e Thaun di Agapito Miniucchi, tutte opere che invitano il visitatore a sentirsi parte integrante dell’armonica atmosfera che si respira da questa parti, in una perfetta sintesi tra la bellezza del paesaggio naturale e la potenza della creatività umana.

Il Pozzo di San Patrizio


Ci dirigiamo verso sud, quasi al confine con il Lazio, dove, appollaiata su uno spuntone di tufo e pozzolana, si erge Orvieto, millenaria cittadina che sembra sospesa tra cielo e terra, meta di turisti provenienti da tutto lo Stivale per ammirarne le meraviglie custodite.
Tra queste meritano particolare attenzione le numerosissime strutture ipogee, grotte, cunicoli, antiche cisterne, pozzi, cave, laboratori, il tutto nascosto nella “pancia” della tenera rupe che fa da piedistallo alla città che emerge in tutto il suo splendore.

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Una visita guidata all’Orvieto Underground rappresenta un itinerario di grande suggestione che, attraverso una serie di cunicoli scavati nella friabile roccia direttamente dagli abitanti nel corso dei millenni, vi permetterà di esplorare gli antri più nascosti - e inquietanti - della città sotterranea.
Uno dei gioielli da visitare assolutamente è il Pozzo di San Patrizio, che nulla c’entra con l’omonima, e celeberrima, caverna irlandese situata sull’isolotto di Lough Derg, nell’Irlanda nord-occidentale, presso la quale il Santo si rifugiava per pregare e dalla quale, almeno secondo la leggenda, si poteva aver accesso al Purgatorio, se si riusciva a raggiungere l’irraggiungibile fondo.

Il pozzo nostrano è tutta un’altra cosa, in quanto si tratta di un’opera idraulica di pregevole fattura ingegneristica voluta da Papa Clemente VII, che qui si rifugiò dopo il Sacco di Roma, per approvvigionare la città di acqua in caso di carestia. La profondità è di circa 60 metri e le due scale a doppia elica, una per scendere e l’altra per risalire e rendere più agevole il trasporto dell’acqua, non si incontrano mai; 72 grandi finestre permettono alla luce di filtrare all’interno e ai visitatori di affacciarsi nel pozzo, i quali, arrivati negli abissi, possono lanciare la classica monetina e chiedere un po’ di buona fortuna.

Spello e Spoleto

Due cittadine deliziose da visitare con calma per apprezzarne i dettagli. Sono entrambe in provincia di Perugia e in estate, complici le lunghe giornate, si potrebbero visitare una al mattino e l'altra al pomeriggio.
Una passeggiata nel borgo di Spello permette di assaporare un po' dell'atmosfera di un tempo lontano: si possono infatti ancora apprezzare alcuni tratti della sua origine romana, come le antiche mura – sulle quali si aprono le tre porte della cittadina (Porta Urbica, Porta Consolare e Porta Venere, famosa per le sue torri a base dodecagonale, note con il nome di Torri di Properzio), ma anche la meravigliosa Villa dei Mosaici, riportata alla luce casualmente nel 2005.
Spello è anche conosciuto per la celebre Infiorata del Corpus Domini, che si svolge ogni anno in primavera in occasione dell'omonima festività cattolica.

Circa 30 km più a sud, Spoleto è da sempre una delle più visitate della regione.
Nel centro storico merita senza dubbio una visita la Cattedrale di Santa Maria Assunta, ma anche una struttura come la Rocca Albornoziana che domina la città dall'alto.
Una gita a Spoleto permette anche di scoprire alcune vestigia dell'epoca romana, come il suggestivo anfiteatro o l'arco di Druso e Germanico.
Esistono inoltre due ponti molto amati dai turisti: il più famoso è il Ponte delle Torri (detto anche Ponte dei Suicidi, e non è difficile intuirne il motivo), un vero e proprio simbolo della città, che unisce il colle Sant'Elia e il Monteluco. Si tratta in realtà di un enorme acquedotto lungo 230 metri e alto 76 metri, costruito nel XIII secolo.
Il Ponte Sanguinario è invece un monumento romano che si trova nella parte bassa di Spoleto, non distante da Porta San Gregorio.
L'accesso al ponte avviene oggi scendendo nel sottosuolo con una scala. Il nome, piuttosto esplicito, è dovuto agli eccidi dei martiri cristiani avvenuti nel vicino anfiteatri romano.

Idee-gita per i più piccoli: dove andare con i bambini in Umbria


Fin qui tutto bene, non c’è che dire. Siamo certi che vi siete divertiti moltissimo tra scheletri giganteschi, uova dipinte, capolavori dell’arte contemporanea ed escursioni al centro della terra. Certo è anche vero, però, che se stavate cercando una gita che facesse felici anche i vostri figli, forse non siete riusciti a trovare quella che li soddisfacesse appieno.

Niente paura e continuate a leggere questa guida, perché abbiamo trovato per voi due irresistibili idee su dove andare la domenica con i bambini in Umbria.
Prendete cappello, frusta e zaino e seguiteci ad Activo Park, un parco avventura immerso nella Natura della Valnerina, molto probabilmente il più grande d’Italia, che si sviluppa lungo il tragitto del fiume Nera e sorge nei pressi di Scheggino, altro incantevole borgo dell’Umbria.
Sono ben 25 gli ettari che sono stati dedicati alla realizzazione del parco, di cui 7 sono recintati e attrezzati con percorsi acrobatici e giochi per bambini di tutte le età.
Percorsi sugli alberi, grandi ciambelle gonfiabili con le quali lanciarsi lungo piste di erba sintetica, campi da mini golf e aree per il tiro con l’arco, tappeti elastici, pareti artificiali di arrampicata e un laghetto dedicato ai bambini più piccoli. Insomma, all’Activo Park non manca niente per poter passare una giornata all’insegna del divertimento più sfrenato per tutta la famiglia.

A 23 km in direzione sud-ovest si trova la prossima meta che, siamo certi, farà felici i vostri bambini. Stiamo parlando della Cascata delle Marmore, una delle cascate artificiali più alte d'Europa, che con i suoi 165 metri di dislivello e i suoi tre salti spettacolari salti incanta i visitatori di tutto il mondo.
Opera voluta dai Romani e realizzata più di duemila anni fa, esattamente nel 271 a.C., per convogliare le acque stagnanti del Velino nel sottostante alveo del fiume Nera, rappresenta una geniale opera di ingegneria idraulica che oggi dà vita a uno degli spettacoli naturalistici più suggestivi di tutto lo Stivale.
Si tratta, però, di una cascata a flusso controllato ,che approvvigiona un sistema di centrali idroelettriche, ed è visitabile nei fine settimana di tutto l’anno, da marzo a ottobre anche nei giorni feriali, ad orari prestabiliti.
Qui, con i vostri piccoli, vi ci mandiamo a fare una bella Fantapasseggiata, alla ricerca di Gnefro, lo gnomo che abita la cascata, il quale vi racconterà dell’amore tra il pastore Velino e la bella ninfa Nera, dal quale sono nate le Cascate delle Marmore; lungo i sentieri che si snodano intorno alla grandiosa colonna d’acqua che precipita potrete scoprire le bellezze paesaggistiche del Parco Fluviale del Nera, tra giochi, scherzi e tanto divertimento.
Per adulti e bambini la Cascata delle Marmore è anche uno degli scenari più speciali in cui fare rafting in Umbria e trascorrere una giornata divertente con la famiglia o gli amici.

Dove andare quando piove in Umbria, tra mummie ed enigmi


L’Umbria è “il giardino d’Italia” e lo scrigno di meraviglia paesaggistiche di rara bellezza ed è sicuramente una terra da vivere en plein air, ideale per gli appassionati di escursioni e della Natura incontaminata. Verrebbe, dunque, da credere che possa essere difficile trovare dove andare in una giornata di pioggia in Umbria.
E invece non è così, perché altrettante sono le meraviglie artistiche custodite nei numerosi musei e nelle chiese, così come ricca è l’offerta di attività stravaganti, perfette per passare una giornata al top anche se fuori piove.
Cominciamo il nostro mini-tour senza allontanarci dalla Valnerina, perché a Ferentillo, minuscolo e grazioso borgo protetto da imponenti bastioni medievali, si trova un museo inquietante e suggestivo: il Museo delle Mummie, allestito nella cripta della Chiesa di Santo Stefano.

Tra teschi e opere d’arte del ‘400 è possibile ammirare una ventina di corpi mummificati e perfettamente conservati, grazie alle condizioni climatiche e di umidità presenti nella cripta e, sembra, alla presenza di particolari sostanze naturali nella terra che hanno accelerato il processo di essiccazione dei corpi. Si rimane colpiti dalla quantità di particolari, come i lineamenti del viso perfettamente delineati o la presenza di capelli e barba, che conferiscono ai cadaveri un aspetto particolarmente vivido e sinistro, immancabilmente affascinante.
La cosa commovente, però, è che si tratta di resti di persone “comuni”, che qui sono stati sepolte prima che venissero istituiti i cimiteri, e ogni mummia ci viene a raccontare la sua storia: troviamo così il soldato di Napoleone impiccato, la coppia di sposini cinesi morti, molto probabilmente, di colera, la contadina completamente vestita, l’avvocato assassinato per una questione, pare, di soldi prestati e il Gobbo Severino, l’aiutante dei frati che qui abitavano. Una visita ad alta tensione, dunque, che siamo certi incanterà anche i più piccoli di casa, se necessario, e non vi farà rimpiangere la mancanza del sole.

Se le mummie sono troppo per voi perché vi vengono i brividi al solo pensiero, non c’è problema, perché i brividi ve li facciamo venire comunque, ma proponendovi qualcosa di più moderno e al passo coi tempi: Adventure Rooms, una sorta di videogame/gioco di ruolo da giocare dal vivo, in cui i protagonisti siete voi.
Ebbene sì, a Perugia è stata aperta una location della nota catena di franchising che sta conquistando tutto lo Stivale con le sue Escape Room, che, lo assicura chi le ha provate, sono ad alto tasso adrenalinico.
Basta formare la vostra squadra, da un minimo di due a un massimo di sei giocatori, scegliere l’ambientazione che preferite e cominciare a giocare: verrete chiusi in una stanza dalla quale dovrete tentare di uscire nel tempo massimo di 60 minuti, risolvendo enigmi e indovinelli, disinnescando bombe, scoprendo passaggi segreti o catturando il temibile serial killer che sta terrorizzando la città. Una full immersion in una realtà parallela che vi permetterà di trasformarvi in un detective, in un esploratore, in un supereroe o in un personaggio della storia e vivere la vostra coinvolgente avventura contro il tempo insieme agli amici di sempre. Esperienza mozzafiato da provare assolutamente.

Gite con il cane in Umbria, ecco dove andare


Altra situazione non di facile risoluzione che spesso si presenta è riuscire a organizzare gite fuori porta piacevoli quando c’è un esigente peloso in famiglia da accontentare. Musei, mummie, borghi antichi e sotterranei non fanno per lui, molto probabilmente, quindi ci siamo organizzati e vi abbiamo trovato due mete che lo faranno sicuramente felice. E voi con lui.

Partiamo con la prima delle gite con cane in Umbria che vi consigliamo: il Lago Trasimeno.
Paradiso incontaminato all’interno del quale è possibile ammirare esemplari di fauna selvatica rari, come il martin pescatore o il cormorano, incastonato tra dolci declivi, suggestivi canneti e distese di ulivi si presta a essere la meta ideale per i team a sei zampe più affiatati. Se poi vi imbarcate sul battello che parte da San Feliciano, ammesso che il vostro amico non soffra il mal di lago, e vi fate portare fino all’isola più grande che giace serena nel grande specchio d’acqua, troverete sicuramente quella pace che state cercando.
Appena sbarcati capirete subito di essere arrivati in un luogo che ha sapore d’antico, con i suoi ritmi lenti e i suoi sentieri che costeggiano l’acqua o si addentrano nel secolare uliveto da cui si ricava olio extravergine biologico.
Uno scenario magico e altamento suggestivo che soddisferà sicuramente sia il vostro amico, libero di scorrazzare indisturbato e di tentare anche qualche rincorsa dietro alle anatre selvatiche, sia voi, che rimarrete incantati da questa piccola zolla di terra a vocazione fiabesca. Un vero spettacolo!

Altra straordinaria meta che l’Umbria, terra di prodigi paesaggistici, propone è il lago di Pediluco, piccolo specchio d’acqua dalla forma bizzarra e irregolare, tanto da sembrare un lago alpino, che si trova a pochi chilometri dalla Cascata delle Marmore e offre scenari davvero mozzafiato.
Qui non c’è molto da fare, e non ditemi che questa è una sfortuna, se non passeggiare lungo le sponde del lago, nelle acque del quale potrete fare, se la stagione lo permette, un bel bagno insieme al vostro cane, stendervi sul prato e leggere un buon libro mentre Fido perlustra nei dintorni, ammirare la Montagna dell'Eco a forma di perfetto cono che si staglia nel centro dello specchio d’acqua e stupirvi della regolare conformazione che ha, grazie alla quale sembra riesca a rimandare indietro, sottoforma di eco appunto, un intero endecasillabo - provare per credere - o, magari a fine giornata, recarvi nel piccolo borgo omonimo e gustare un ottimo aperitivo con affaccio diretto sul lago, tanto per chiudere in bellezza, mentre la vostra metà pelosa si riposa ai vostri piedi.

Ti piace viaggiare? Visitra il nostro canale dedicato agli itinerari in Umbria.

 Pubblicato da il 06/07/2020 - - ® Riproduzione vietata

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