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La Rocca Albornoziana: la storia e la visita alla fortezza di Spoleto

Collegata dal Ponte della Torre, la Rocca Albornoziana di Spoleto domina il centro storico del borgo dell'Umbria.

Firmamento di meraviglie mesciate alla natura rigogliosa dell’Umbria boschiva, Spoleto brilla come rubino sempiterno proprio nel centro della bella Italia, così nell’incantevole città è la Rocca Albornoziana a splendere quale astro più lucente di un patrimonio d’astri architettonici consegnato dalla storia all’ammirazione contemporanea.

Quell’”Albornoziana” niente ha a che fare con gli strani sofismi dell’antichità, radicando semplicemente la sua sussistenza nell’eredità nominale di colui che, incaricato dal papa Innocenzo VI, ne stese il progetto.

La storia della Rocca di Spoleto

Ripercorrendo le tappe costruttive della fulgida fortezza dominante il centro urbano dal colle Sant’Elia, risale al 1359 l’edificazione del castello secondo i dettami tecnici dell’influente cardinale spagnolo Egidio Albornoz, seguiti alla lettera dal direttore dei lavori Matteo di Giovannello da Gubbio fino al completamento dell’opera nel 1370. Il suo concepimento e relativa realizzazione si deve essenzialmente alla volontà del Pontefice di riaffermare il potere ecclesiastico nei propri territori in concomitanza con il trasferimento definitivo della sede papale da Avignone a Roma.

Simbolo temporale ma anche roccaforte a uso militare, l’Albornoziana fu destinata a imporre la propria complessità monumentale sull’intera regione umbra risuonando roboante anche in quelle limitrofe, almeno fino a quando non si decise di adibirla a penitenziario nel 1816, uno svilimento prolungatosi fino al 1982. E’ questo l’anno della svolta o, per meglio dire, della risurrezione della Rocca, completamente recuperata, restaurata e donata finalmente alla stima di critici d’arte, turisti ed estimatori dell’architettura italiana divenendo così uno dei punti di interesse di Spoleto.

Cosa vedere all'interno della Rocca Albornoziana

Il castello ha dunque ritrovato gli antichi fasti e si mostra al visitatore nella sua tipica forma rettangolare, contornato da sei torri d’importanti dimensioni e con due cortili interni, che fungevano rispettivamente da sede della milizia armata – il Cortile delle Armi – e da punto di riunione di governatori e capi politici, il Cortile d’Onore, che si fregia di un doppio loggiato e in cui prende posto un pregevole pozzo esagonale.

Trait d’union fisico dei due spazi, il fornice s’agghinda petto in fuori di numerosi affreschi cinquecenteschi aventi come soggetto principale una sestina scelta di città sotto l’egida dello Stato della Chiesa. Il viaggio esplorativo si profila stimolante soprattutto in prossimità degli ambienti più rappresentativi, primo fra i quali il Salone d’Onore, ch’è inoltre il più ampio e perciò ideale per far da location a cerimonie di classe e convivi.

La Camera Pinta possiede invece un carattere più puramente artistico e lo testimoniano due cicli affrescati dalla connotazione profana, attestati intorno al XV secolo. Il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto occupa quindici stanze disposte su due piani, sfruttando così tutta la magia di un emblema storico ch’è innanzitutto un'esemplare perla architettonica.

Si tratta di un’esposizione di manufatti, epigrafi funebri, arredi sacri, elementi sepolcrali, sculture, statue lignee e dipinti che suffragano la costituzione e di fatto l’esistenza del Ducato di Spoleto, permanente almeno fino al XVII secolo. La Rocca può intendersi anche quale polo multifunzionale da un punto di vista didattico e formativo, infatti è sede non soltanto del museo, bensì della prestigiosa Scuola Europea del Restauro del Libro e del Laboratorio di Diagnostica dei Beni Culturali.

Come detto, si tratta di un luogo magico e foriero di aneddoti storici estremamente rilevanti, compreso quello riguardante la figlia di papa Alessandro VI, certa Lucrezia Borgia, le cui tracce emergono in un documento nel quale compaiono alcune frasi in latino da lei scritte e nella presenza della cosiddetta “Torre della Spiritata”, che ne ricorda spregiudicatezza e sottile crudeltà.

I dintorni della Rocca di Spoleto

Fuori dalle mura è possibile visitare il Parco della Rocca accedendo grazie a un sistema di ascensori e scale mobili comprendenti e agevolanti il Giro della Rocca, una passeggiata suggestiva di ca. 1 chilometro che conduce, se percorsa in senso antiorario, ai resti delle antiche mura romane. Il panorama è stupendo e apre a un’altra pregnante struttura, ovvero il trecentesco Ponte delle Torri, che riporta una lunghezza di 280 metri e un’altezza di 80 che giustificano una precedente funzione di acquedotto, edificato con calcare e sostenuto da nove piloni collegati da arcate ogivali.

All’estremo del ponte permane il Fortilizio dei Mulini, punto di partenza per il Giro dei Condotti e numerosi sentieri montani, uno dei quali conduce alla Sedia del Papa, roccia scavata dalla caratteristica forma che ricorda una poltrona.

Come arrivare

Partendo in auto da Perugia, percorrere la SS 75 fino a Foligno e imboccare la SS 3 Flaminia; da Roma va imboccata la SS 204 per Terni e successivamente la SS 3 Flaminia con uscita Spoleto sud. Le vetture si possono lasciare tranquillamente ai parcheggi di via Ponzianina o Spoletosfera e da qui proseguire a piedi avvalendosi del percorso meccanizzato.

Informazioni utili per visitare il castello di Spoleto

Rocca Albornoziana
Dove: Piazza Bernardino Campello, 1 – Spoleto (PG)
Quando: tutto l’anno dal martedì alla domenica
Orari: 9.30 – 18.30
Come prenotare: la prenotazione è necessaria solo per visite guidate al numero telefonico 0743/46434 o all’indirizzo mail spoleto@sistemamuseo.it
Contatti generali: tel 0743/224952 o mail museoducatospoleto@sistemamuseo.it
Costi: biglietto intero Rocca + Museo € 7.50, ridotto € 6.50 (dai 15 ai 25 anni e over 65, gruppi oltre 15 persone), € 3.50 (dai 7 ai 14 anni), gratuito per minori di 6 anni; intero solo Rocca € 6.00, ridotto € 5.00 (dai 15 ai 25 anni, over 65, gruppi oltre 15 persone), € 3.00 (dai 7 ai 14 anni), gratuito per minori di 6 anni.

 Pubblicato da il 13/04/2016 - 20.533 letture - ® Riproduzione vietata

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