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Donnavventura in Giordania: Amman, Madaba, il Wadi Mujib, il Mar Morto e Petra (12 pagine)

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I mosaici di Madaba e relax delle ragazze sulle sponde del Mar Morto

30/09/2010 - Ana ha raggiunto il team ormai da una settimana ma non ha ancora messo il proprio nome sulla portiera di Jolly! Provvede subito questa mattina e quale modo migliore per iniziare la giornata se non riappropriandosi del proprio pick up? Ana infatti era titolare di Jolly già durante il Gran Raid Americano, poteva capitarle in sorte un altro mezzo?! Certo che no…

La carovana dirige oggi verso Madaba e proprio Ana fa notare che il team sta uscendo da Amman raggiungere la città dei mosaici.La Giordania è un paese ricco di storia, tante sono le civiltà che si sono succedute e che, di volta in volta, hanno lasciato traccia di sé, assiri, persiani, greci, anche i romani si erano spinti sino a qui, ne sono testimonianza teatri, templi e fortificazioni disseminate lungo tutto il suo territorio. Ma è anche un paese di straordinaria importanza per la religione cristiana. Qui Mosè ricevette da Dio la visione della terra promessa e Gesù venne battezzato lungo le rive del Giordano, solo per citare due dei fatti più significativi legati a questa terra.

Il cristianesimo fece fiorire la città di Madaba, sotto l’impero di Giustiniano. Edifici religiosi ed amministrativi vennero costruiti a partire dal V° secolo, quando la città divenne sede vescovile e tali edifici furono impreziositi da mosaici tali da far valere alla città il nome di “città dei mosaici”. Le donneavventura si dirigono oggi proprio verso Madaba, per vedere il grandioso mosaico della chiesa di san Giorgio. Da Amman non è troppo distante, ci sono poi diverse indicazioni stradali che confermano, di volta in volta, la correttezza della rotta che si sta seguendo.

Una volta arrivate presso la chiesa di san Giorgio, Chiara racconta che la città è molto antica, è citata anche nel libro dell’Esodo come luogo in cui si insediò una delle dodici tribù di Israele. Dopo alterne vicende storiche, nel 1897 viene scoperto nella chiesa di San Giorgio un mosaico rappresentante la “Mappa di Terrasanta”, un opera di straordinaria bellezza e precisione, datata 560 d.c. circa, che riporta oltre 150 località, contrassegnate dal nome greco e da simboli e colori differenti seconda delle caratteristiche del luogo. La chiesa dal di fuori si presenta molto semplice, chi potrebbe mai sospettare che al suo interno sia conservato un reperto di tale spessore, un eccezionale documento di geografia biblica, che riporta città come Gerico, Babilonia, Gerusalemme, riconoscibili dagli edifici minuziosamente rappresentati.

A Madaba si è sviluppata inoltre un’importante scuola di mosaici e le neoreporter si recano lì ad osservare da vicino le procedure necessarie per realizzare una di queste opere. Una tecnica antica che è cambiata ben poco nei secoli. La via che porta al Mar Morto, meta dalle tappa di oggi, fiancheggia il Monte Nebo, da queste pendici si gode la vista di un paesaggio irregolare, fatto di gole e avvallamenti polverosi. Non mancano le greggi di pecore a dare allo scenario quel qualcosa di biblico, termine scelto non a caso dato il monte, come spiega Ana, è meta di pellegrinaggi, poiché qui Mosè, oltre a ricevere la rivelazione della Terra Promessa e fu anche sepolto. La strada tortuosa si snoda attraverso tornanti che aprono, di volta in volta, panorami nuovi Si incontrano anche gruppi di cammelli allo stato brado che si limitano, incuriositi, a vedere passare la carovana, senza neppure scomodarsi e spostarsi.

Le ragazze sono solite scambiarsi informazioni via radio, c’è grande curiosità attorno al Mar Morto, per via dei suoi primati. Commentano Ana e Clotilde il fatto che il navigatore indichi un’altitudine al di sotto del livello del mare. Continua la serie di curve che portano verso lo specchio d’acqua, che è ormai vicino. Anche sul navigatore, come fa notare Ana, il mare è ben vicino all’icona del pick up. Le acque salate del Mar Morto hanno proprietà terapeutiche, specie in ambito dermatologico, per questa ragione sono sorti lungo le sue rive, spa e centri benessere e proprio uno di questi attende le donneavventura…

“E chi l’avrebbe mai detto che “ il team si sarebbe meritato una giornata di trattamenti e relax sulle sponde del Mar Morto, il più grande centro termale al mondo. Clotilde entusiasta constata che sono proprio arrivate sulla sponda del grande lago salato. E sempre Clotilde sottolinea che ci si trova sotto al livello del mare. E finalmente si fa il bagno! Le ragazze, le neo reporter, si divertono come bambine a mollo nelle acque del Mar Morto, il fatto è che l’alta concentrazione salina fa si che si galleggi a pelo d’acqua, è impossibile immergersi ed è difficile nuotare, è una sensazione strana, ci si sente sospese a mezz’altezza. L’acqua è quasi oleosa e densa, oltre che salatissima e amara. Dopo il bagno è l’ora dei fanghi, le donneavventura vengono cosparse, da testa a piedi, con uno spesso strato di malta scura che le fa sembrare statue di ebano, un trattamento che depura la pelle, rendendola liscia e setosa… che lusso! E di nuovo bagno per liberarsi dai fanghi.

La giornata si fa ancor più dura, dopo i trattamenti estetici in riva al mare, tocca fare quelli nella spa, sopravvivranno le nostre protagoniste ad un’ora di massaggi? Altro che avventura! Ma il capo spedizione ha deciso di premiare una squadra che ultimamente si sta comportando meglio o forse perché da qui in poi non si scherza mica, l’Egitto con le sue piste ed i campi tendati sarà ben altra faccenda. Meglio approfittare di questo piacevole diversivo, chiudere gli occhi e lasciarsi cullare dalla musica languida diffusa nella sala massaggi. Il diario oggi è redatto da Chiara

 Pubblicato da il 05/05/2010 - 35.017 letture - ® Riproduzione vietata

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