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Donnavventura in Giordania: Amman, Madaba, il Wadi Mujib, il Mar Morto e Petra (12 pagine)

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Il deserto del Wadi Rum Giordania

Clotilde sta un po’ meglio questa mattina, anche se è meglio che non si strapazzi troppo, niente guida per lei ne sforzi di alcun tipo, dobbiamo preservare la nostra compagna di squadra, ci servirà per altri due mesi! Oggi ci sarà da divertirsi, solo piste fuoristrada per raggiungere il deserto del Wadi Rum, le driver potranno dimostrare quanto sono diventate abili alla giuda in questi primi 40 giorni di rodaggio. Si comincia a fare sul serio! Lo scenario della partenza è ancora quello delle montagne tra cui è nascosta Petra, rocce imponenti che si stagliano su terreni polverosi. Il fondo è sassoso e solido, bisogna evitare le pietre più grandi mitigando però la guida in modo che non vi siano virate brusche e slittamenti. Jolly va in avanscoperta per verificare la percorribilità di una pista panoramica, ma rimane con il muso in sospeso su di una bassa parete sassosa. Avanti non può certo andare, subito arriva Africa, il secondo pick up, da cui viene estratto un cavo di traino. Stefania alla giuda di Jolly commenta il primo intoppo ma in un attimo la situazione si risolve, arpionato il suo pick up col cavo di traino e innestata la retromarcia, una sgasata è sufficiente per essere libera. Meglio tornare sui propri passi e optare per un altro percorso. Il panorama cambia, incontriamo pochi centri abitati lungo il nostro percorso, mentre la terra da rosa e giallastra si fa rossa.

Attraversiamo Al Quwayara, un piccolo centro con case in muratura e officine meccaniche, qualche pecora e non un’anima viva, sarà l’ora. Come fa notare Laura da queste parti certo non si incontrano bar o ristoranti, decidiamo quindi di fermarci presso una famiglia beduina e vedere se presso di loro è possibile mangiare qualcosa. Ci accolgono con la loro proverbiale ospitalità e ci fanno accomodare in una stanza con tappeti e cuscini per terra, perfetta per i visitatori occasionali come noi . Laura va a curiosare in cucina e ci spiega che stiamo per mangiare uno dei piatti tradizionali dei beduini, il Mensef, a base di agnello e riso cotti insieme nel latte. E’ davvero buono e delicato, le ragazze lo apprezzano moltissimo, mangiando sedute in cerchio attorno al grande piatto di portata.

Come fa notare Laura il modo corretto per mangiarlo è con le mani, aiutandosi con un po’ del tipico pane a sfoglia sottile, ma il padrone di casa, vedendo le ragazze un po’ in difficoltà, offre loro dei cucchiai con cui aiutarsi. Un pranzo piacevole, condiviso con persone del posto che ci hanno aperto la loro casa. Ci si rimette in marcia, ancora rocce e polvere prima di arrivare al campo tendato beduino, nel bel mezzo del deserto del Wadi Rum. Da qui Laura, Valentina e Stefania ci parlano del deserto, di questo altipiano antichissimo che si trova a circa 900 metri di altitudine con picchi che raggiungono i 1750 metri. Il Wadi Rum infatti è costituto da una serie di vallate nelle quali si stagliano torri di roccia, pinnacoli e guglie di arenaria modellate dal vento e dal tempo. Lo sguardo si sofferma sulle basse dune di polvere rossa, puntellate da scarni arbusti qua e là, per poi alzarsi, seguendo il profilo incerto di grandi blocchi rocciosi dalle linee smussate e cave. I colori variano a seconda dell’ora del giorno che esalta o meno la componente rossa della pietra, confondendo i margini tra roccia e sabbia. La carovana si inoltra fra le dune del deserto, alcuni passaggi difficili, su fondo molle mettono in difficoltà Charly, subito il resto della squadra si attiva per liberarla dall’insabbiamento. Un, due, tre si spinge e… niente da fare. Secondo tentativo,

Terzo e poi via come il vento. Un pò di sabbia non potrà certo fermare la carovana di donnavventura! Si riparte costeggiando le rocce rosse all’ora del tramonto, la carovana galleggia sulla sabbia silenziosa prima di rientrare al campo tendato per la sera. L’atmosfera è magica, l’illuminazione discreta esalta ancor di più il fascino di questo luogo. Le ragazze si sistemano nelle tende e lavorano un po’ al computer prima di andare a dormire. Clotilde si porta in pari con i reportage, mentre Valentina si appunta alcune cose sul diario. Laura aiuta Chiara ad aggiornare un file di produzione. Non è la condizione ideale per lavorare, poiché l’unica luce a disposizione è quella delle lampade frontali e delle torce. Gli occhi si affaticano, meglio chiudere gli ultimi documenti ed andare a dormire, domani sveglia presto. Le ragazze si preparano per la notte, si lavano i denti, indossano i loro improponibili pigiami e… buona notte.

 Pubblicato da il 05/04/2010 - 34.843 letture - ® Riproduzione vietata

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