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Donnavventura 2010: il reportage di viaggio di Chiara, tra l'Italia e l'Egitto (14 pagine)

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Il viaggio fin qui... breve riepilogo delle tappe di Donnavventura 2010

Donnavventura quest’anno ha deciso di optare per un itinerario non troppo “lontano” nello spazio, vale a dire da un punto di vista geografico, ma lontano nel tempo poiché si toccano luoghi che hanno una valenza storica straordinaria. La carovana è partita da La Thuile in direzione Matera, la “città dei sassi”, bellissima con le sue case aggrappate alla montagna, il tramonto poi getta una luce speciali sui sassi, rendendo l’atmosfera ancor più suggestiva. Tappa successiva la Grecia. Non poteva certo mancare una visita all’Acropoli dove storia e mitologia si confondono tra loro. La magnificenza architettonica, risultato di quella perfetta combinazione politica che fu l’età d’oro di Pericle, intersecata alle vicende cosmologiche, che vedono la Dea Atena ed il Dio Poseidone contendersi il patrocinio di una città, destinata dal Fato, ad essere grande. Nascono qui la democrazia e il teatro, anzi la tragedia, considerata da Wagner e Schopenhauer la più alta manifestazione dell’arte dopo la musica. Di altra storia si parla invece andando alle Meteore, monasteri eretti sulla sommità di speroni rocciosi, su cui antichi eremiti, già intorno al X secolo, si rifugiavano per pregare e sentirsi più vicini a Dio. Sono stati eretti qui complessi monastici che sussistono tutt’ora, in un contesto naturalistico che definire spettacolare è riduttivo. E poi le isole, fiore all’occhiello di un paese che ha nel turismo una delle sue principali fonti di reddito. Donnavventura si è concentrata su quelle del Dodecaneso, Patmos e Simi in primis. Atmosfere rilassate e raccolte, perfette per godersi il mare, sentendosi un po’ fuori dal mondo ma non troppo. La Turchia ci accoglie con il fascino di Istanbul, città da sempre sospesa tra Oriente ed Occidente; tant’è che anche logisticamente si sviluppa su due continenti, Asia ed Europa. Moschee, cafè, donne velate e ragazze spavalde che vestono all’occidentale, in una perfetta commistione di idee e tradizioni. Il sito di Efeso con la sua biblioteca, il grande tempio ed il colonnato mantengono in vita i fasti della dominazione romana, a pochi chilometri dall’attuale Kusadasi, dove ci si imbarca sul catamarano per andare alla scoperta della costa turca, con le sue calette nascoste e le acque trasparenti. La Siria è dietro l’angolo con Antiochia dove si trova la grotta in cui i Santi Pietro, Paolo e Barnaba si riunivano per sfuggire alle persecuzioni e celebrare le prime rudimentali messe, ricordando gli insegnamenti ricevuti dal Messia. È il luogo in cui, per la prima volta, discepoli e apostoli si sono detti Cristiani. E poi Aleppo che contende a Damasco il primato di città più antica del mondo. Una cittadella arroccata su un’altura naturale ed un colorato suq che rimanda al vivace transitare di mercanti e carovane, che per secoli hanno fatto la spola tra il Golfo Persico ed il Mediterraneo. Palmira è la vera perla della Siria, magnifica città ancora in ottimo stato di conservazione, tangibile prova della potenza di Roma in Oriente e in cui aleggia ancora il ricordo di quella regina Zenobia, che a Roma volle ribellarsi per rendere Palmira un impero a sé stante. L’itinerario siriano si conclude con la capitale Damasco, intrico di vie, colori e profumi. Una grande moschea che ingloba originarie vestigia cristiane, tra cui il cenotafio di san Giovanni Battista, a testimonianza di una lunga tradizione di convivenza tra le due religioni ed infine, Bosra con il suo teatro in nero basalto. È tempo di Giordania, pochi chilometri dal confine siriano c’è Amman, moderna capitale del Paese, figlia di quel risveglio economico dell’ultimo secolo. Ci si sposta poi verso il Mar Morto che costituisce una grande attrattiva turistica, specie per le proprietà dermatologiche dei suoi fanghi e dove nuotare è a dir poco spassoso, poiché la concentrazione dei sali nell’acqua fa si che si galleggi in maniera inverosimile; si torna bambini tra fango e giochi d’acqua. Anche la Giordania ha il suo tesoro, in fondo ad una profonda gola si apre la città di Petra, straordinaria poiché interamente scolpita nella roccia. Uno spettacolo maestoso, dove natura ed architettura si fondono armoniosamente creando un complesso che non smette di stupire per bellezza e maestosità nonostante il passare dei secoli. Rosso invece è il deserto del Wadi Rum, dove solo la natura la fa da padrona, erodendo e modellando l’arenaria, creando contorni morbidi e cavità che danno l’impressione che la roccia si sia disciolta sotto i persistenti raggi del sole che qui non perdona. L’itinerario giordano si conclude nella parte più meridionale del paese, ad Aqaba, strategico sbocco sul mar Rosso che offre anche un piccolo tratto di barriera corallina dove qualche colorato pesce fa capolino tra i coralli. Si lascia l’Asia per entrare nel terzo continente toccato da questa spedizione di Donnavventura, l’Africa. Si traghetta infatti verso l’Egitto, destinazione a cui il Gran Raid è dedicato. Terra di faraoni e di piramidi, di misteri millenari non ancora svelati, crogiolo di scienza e conoscenza, stupore e passione, arte e scrittura, amore per la vita e celebrazione della morte. Un Paese di contrasti nato sulle rive del Nilo che lo attraversa e ne fende il deserto, rendendolo abitabile ed abitato sin dai tempi più antichi. Una terra fatta per essere esplorata e non vediamo l’ora di farlo.
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