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Donnavventura 2010: il reportage di viaggio di Chiara, tra l'Italia e l'Egitto (14 pagine)

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Il primo mese di viaggio, Aspetti positivi e negativi

Un mese che sembra un anno, succede ogni volta ma non ci si abitua mai. Siamo partite da quattro settimane, abbiamo già percorso migliaia di chilometri, visto coste ed isole, resti archeologici e mercati locali, con il solito ritmo incalzante, mordi e fuggi, che fa sembrare le giornate infinite. Breafing che si susseguono, cambi guida, reperimento di informazioni e contatti… le esigenze di produzione soffocano a volte la possibilità di conoscere davvero un luogo e di soffermarsi, oltre il necessario, per osservare, ascoltare, capire. Questa è la differenza che corre tra un viaggiatore ed una donnavventura, sempre in lotta con le circostanze, con il tempo che è già passato, è sempre “troppo tardi”, con la luce non giusta per fare immagini, con il sole troppo alto o la troppa gente intorno quando ci si trova in un sito archeologico. In un mese, due o tre le cose non cambiano, il tempo ti domina, è tiranno, impari e cerchi di ottimizzare ogni attimo per tutta la durata della spedizione, si fanno più cose contemporaneamente, anche a fine giornata mentre la tua compagna di stanza fa la doccia tu pensi al bucato per entrambe, sarà poi lei a stenderlo, in un’alternanza di compiti da assolvere perché il meccanismo non si inceppi… minuti preziosi che sfuggono tra le dita, come questo primo mese di viaggio, denso e complesso allo stesso tempo.

40 giorni di spedizione e una nuova squadra per Donnavventura 2010
L’ideale sarebbe portare a termine la spedizione con le stesse compagne di squadra con cui si è partite, ma non sempre succede, anzi quasi mai. Dopo quaranta giorni di viaggio c’è stato un aggiornamento del team, Tatiane dalla Siria e Francesca dalla Giordania, sono rientrate in Italia, lasciano il posto a due veterane. Insieme abbiamo attraversato l’Italia d’un soffio e poi Grecia e Turchia, peccato non poter continuare con loro anche in l’Egitto, meta a cui dedicheremo almeno due terzi dell’intera spedizione.

Però, dall’altra parte, è arrivata Ana, che conoscevo poco ma con cui da subito c’è stato un grande feeling e Stefania, la mia “australiana”! Tre mesi dall’altro capo del globo, in quella che è stata per entrambe la prima spedizione e l’anno successivo di nuovo insieme in Borneo. Due tra le veterane più toste degli ultimi anni, la squadra ha cambiato assetto, ora è proprio giù da gara!!
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