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Fakarava (Polinesia), vacanza nell'atollo delle Isole Tuamotu

Fakarava, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Fakarava dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Scelgliere le Isole Tuamotu come meta della propria vacanza rappresenta quasi una sfida. La maggioranza dei viaggiatori che si reca in Polinesia Francese tende infatti a preferire gli atolli delle Isole della Società, privilegiando mete simbolo come Bora Bora, che cattura la maggioranza delle preferenze, assieme alla più grande Moorea oppure optando per destinazioni emergenti come l'isola di Maupiti.
Ma se si vuole scoprire una Polinesia più fedele alla situazione originale, pre-boom turistico, allora le Isole Tuamotu diventono una meta ideale, forse con l'esclusione della sola Rangiroa, divenuta anch'essa una destinazione piuttosto frequentata e celebrata, specialmente dai vacanzieri giapponesi.

Tra le varie isole che costellano questo vasto arcipelago corallino, Fakarava è una delle mete più affascinanti, sia per la sua natura ancora incontaminata, sia per le sue notevoli dimensioni, una garanzia di varietà tra attrazioni turistiche e siti dove compiere immersioni e battute di snorkeling, attività che qui rendono inadeguato qualsiasi aggettivo utilizzato per descriverle, tale è la magia di queste acque cristalline.

Fakarava è Il secondo atollo più grande delle Isole Tuamotu è Fakarava, preceduto in quanto a dimensioni solamente da Rangiroa. La sua laguna, di forma pressoché rettangolare, misura all’incirca 60 chilometri di lunghezza e 25 di larghezza e da alcuni anni è stata inserita dall’UNESCO all’interno delle riserve protette della biosfera. Le cristalline acque della sua laguna comunicano con l’Oceano tramite due aperture principali: il pass di Garuae (North Pass) e il passaggio di Tumakohua (South Pass) a sud. A partire dal febbraio 1995, con l’apertura di un piccolo aeroporto nei pressi del pass settentrionale, Fakarava ha cominciato a registrare un regolare afflusso di turisti, cresciuto sensibilmente negli ultimi anni, ma ancora lontano dalle cifre che caratterizzano molti altri paradisi tropicali della Polinesia Francese.

La maggior parte della popolazione (in totale meno di 900 residenti) vive nel villaggio di Rotoava, all’estremità nord-orientale dell’atollo, quattro chilometri a est dell’aeroporto. Vicino al pass meridionale si trova invece il piccolo villaggio di Tetmanu, dove vive un numero davvero esiguo di persone, e si respira un'aria di posto di frontiera. Mentre il margine est della laguna è formato da un unico banco corallino che si estende ininterrotto per 40 chilometri, il lato occidentale è formato dall'allineamento di alcuni graziosi "motu" e cioè una serie di isolotti frastagliati, uniti da banchi sommersi di corallo.

Le principali attività dell’isola, oltre che ovviamente l'indotto dal turismo, sempre più in crescita, sono la produzione di copra e di perle coltivate, oltre alla pesca che viene praticata all’interno delle numerose riserve allestite soprattutto intorno a Rotoava.

Fakarava, in realtà, non è nulla di più che una lunga distesa di palme, circondate da un lato dalla laguna cristallina, e flagellate dall'altro lato dalle incessanti onde dell'oceano Pacifico . I suoi tesori si possono però ammirare sotto la superficie del mare, ed è qui che ogni turista e viaggiatore scopre la clamorosa bellezza primordiale dell'isola. Gli splendidi fondali di Fakarava stanno rapidamente diventando l’attrazione principale dell’isola, particolarmente apprezzata dagli amanti delle immersioni. Nel febbraio 1996 Marc-Antoine Baudart inaugurò lo Spiro Dive Centre Rotoava, un centro dedicato a subacquei più e meno esperti sorto vicino al Kiritia Village, non lontano da Rotoava. Le attrezzature di cui dispone sono moderne e all’avanguardia, tanto che c’è perfino un impianto che permette di ricaricare le batterie con l’energia solare, ma l’offerta più allettante riguarda l’organizzazione di immersioni, da effettuare in luoghi compresi tra l'adiacente North Pass, quello di Tumakohua ed il vicino atollo di Toau.

I fondali della zona sono assolutamente incontaminati e nei due pass che mettono in comunicazione la laguna con l'oceano, il più piccolo Tumakohua e l’enorme pass di Garuae, largo quest'ultimo all’incirca 800 metri, si possono incontrare creature d’alto mare di ogni sorta, come ad esempio pesci martello, squali grigi, squali tigre, mante, delfini, barracuda e carangidi, tanto che al confronto i pass di Avatoru e Tiputa a Rangiroa paiono essere tranquilli acquari domestici. In generale la laguna è profonda all’incirca 40 metri, i pass intorno ai 16 metri, ma verso l'esterno dell'atollo i fondali s'approfondiscono rapidamente, con la barriera corallina che digrada più o meno per 600 metri di dislivello.

Per compiere immersioni a Fakarava bisogna assolutamente affidarsi ai vari diving center dell'atollo, dato che le zone dei due Pass, di per sè magnifiche, possono essere esplorate solo ad orari prestabiliti, in funzione delle correnti di marea che possono diventare veramente forti ed insidiose. Il genere con la bassa marea, che vede quindi l'acqua della laguna riversarsi verso l'oceano, le immersioni vengono sospese, perchè la corrente molto forte trascinerebbe i sommozzatori verso le profondità dell'oceano. Questo è però un momento splendido per lo snorkeling, specialmente per il South Pass, dove nuvole colorate di pesce accolgono i bagnanti, con la nuotata resa più adrenalinica dalla presenza di numerosi squali pinna nera, anche lunghi un metro e mezzo.

Con l'alta marea il flusso si inverte, l'acqua entra dall'oceano verso la laguna, migliora la visibilità e le condizioni del mare diventano propizie anche per le immersioni, sia a sud che a nord. Il pass settentrionale viene chiamato dai locali come la "washing maschine" dato che qui le correnti assumono velocità davvero impressionanti, cosa che lo rende meno adatto ai subacquei non praticolarmente esperti.

La zona del pass di Tumakohua non è attraente solo per chi compie immersioni o vuole dedicarsi allo snorkeling. La piccola chiesa del villaggio di Tetmanu merita sicuramente una visita, dato che si tratta del primo tempio cattolico costruito in tutte le Tuamotu. Se l'esterno l'edificio è fotogenico, anche grazie ai magnifici cieli di Fakarava, l'interno non è da meno e nella sua semplicità riflette comunque la profonda spirtualità del popolo Polinesiano.
Se invece in barca si attraversa il Pass di Tumakohua si possono andare ad ammirare le splendide Spiagge Rosa, delle barre sabbiose che a secondo della luce e della marea assumono tinte colorate, su tonalità rossastre. Sono uno dei motivi che hanno spinto l'UNESCO a inserire questi luoghi nella lista dei Patrimoni dell'Umanità.

Tra le altre attività che si possono praticare nell’atollo ricordiamo la visita ai vari centri di coltivazione di perle, presso i quale c’è anche la possibilità di immergersi nel vivaio in cui vengono allevati i preziosi bivalvi. Personalmente abbiamo visitato le storica Pearl Farm di Havaiki, in attività da oltre un quarto di secolo, il cui proprietario, Joachim Dariel, vi spiega in modo completo tutti i segreti della coltivazioni delle perle, oltre che coinvolgere gli ospiti in una particolare "lotteria": potete comprare una delle ostriche (30 euro) scommettendo sulla presenza di una perla all'interno del bivalve. In realtà la vincita è sempre garantita, ma c'è la concreta possibilità di imbattersi in una perla dal diametro superiore ai 15 mm, cosa che renderebbe la vincita particolarmente remunerativa!

A Fakarava si pratica anche la pesca con la particolare tecnica che prevede di attaccare le lenze a boe fornite di campanelli che attirano gli uccelli appena un pesce abbocca, così da cogliere l’attenzione del pescatore. Se si parte nel mese di luglio si potranno ammirare le cernie marmorizzate che si radunano nei punti meno profondi del pass per deporre le uova. Partendo da Fakarava si possono visitare anche altri 80 magnifici isolotti totalmente deserti.

Il clima è tropicale, nettamente suddiviso in due stagioni. Quella delle piogge (comunque intermittenti), che corrisponde all’estate dell’emisfero meridionale, va da novembre ad aprile ed è caratterizzata da temperature più alte in febbraio e in marzo, mesi in cui le acque dell’oceano sono soggette ad un forte fenomeno di evaporazione. In questa stagione l’aria è pertanto molto umida, il cielo coperto da una coltre di nubi ed il caldo è afoso, spesso difficile da sopportare. Il periodo migliore per visitare Fakarava e la Polinesia Francese corrisponde alla stagione secca, che si estende tra maggio e ottobre, durante la quale la presenza di un vasto anticiclone localizzato al di sopra del Pacifico meridionale garantisce condizioni di tempo stabile e soleggiato, con temperature che si attestano su valori leggermente più bassi, generalmente tra 25 e 28 gradi. In questo periodo dominano però gli alisei (venti da sud-est) che martellano l'atollo rendendo spesso increspata la superficie della laguna. Da mettere in valigia, inoltre, sicuramente del repellente contro gli insetti, specie durante l'estate, dato che le zanzare non mancano di certo a Fakarava.

L’aeroporto di Fakarava si trova circa 4 chilometri a ovest del villaggio di Rotava, tra quest’ultimo e il pass, ed è servito da velivoli di dimensioni ridotte che si spostano principalmente sulla rotta Papeete-Fakarava-Rangiroa. Una curiosità, l'aeroporto è così piccolo al punto che non sono previsti controlli di sicurezza. Se ci si muove via mare bisogna ricordare che fanno scalo sull’atollo le navi Saint Xavier Maris Stella, Vai-Aito e Manava 2. Per muoversi sull’atollo si può noleggiare un automobile, oppure spostarsi in bicicletta, anche se è solamente in barca che si possono raggiungere comodamente i tratti di costa più suggestivi.

Per il pernottamento Fakarava offre numerose "Family Pension" strutture in genere a 3 stelle, quindi dai prezzi intermedi, ma comunque molto accoglienti. Noi de ilTurista consigliamo di prenotare presso la Pension Havaiki Fakarava Pearl Guest House, B.P. 121 - 98763 a Rotoava - Tel. : (689) 93.40.15 / Fax : (689) 93.40.16 havaiki@mail.pf / www.havaiki.com. Questo residence, oltre che organizzarvi le escursioni di snorkeling e diving ai due pass dell'atollo, vi offre una bella spiaggia sulla laguna, bungalow indipendenti, il noleggio gratuito di biciclette, attrezatuta da snorkeling e kayak, due lunghi pontili ed una ottima cucina franco-polinesiana. Fa parte del folkore locale hanche la presenza lungo la spiaggia di due inoffensivi squali nutrice, il più grande dei quali, chiamato in modo simpatico con il nome italiano di Marcello, lungo quasi 2,5 metri è diventato la vera mascotte della Pensione.

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