Montiano (Emilia-Romagna): la Rocca e cosa vedere nel borgo
Montiano, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Montiano dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Come una goccia di rugiada cristallizzata nei secoli, Montiano è adagiato sulle voluttuose colline romagnole a una distanza di appena 10 km da Cesena.
La sua posizione panoramica erge il borgo a balcone naturale affacciato su una vasta pianura prossima al mare.
In più occasioni, data la fenomenale ubicazione strategica, il borgo fu al centro di continue liti fra Cesena, Rimini e Ravenna, che cercavano di aggiudicarsi il dominio dell’avamposto cittadino. L’abitato non ebbe modo di progredire fino all’avvento di Giacomo Malatesta, che nel 1566 conferì ordine e importanza a un feudo allora salito alla ribalta tanto per la delicata situazione politica quanto per l’ameno paesaggio circostante, costellato di ulivi, viti e frutteti.
Gli Spada di Bologna subentrarono nel 1639, poi avvenne la definitiva cessione alla Santa Sede prima dell’annessione al Regno d’Italia.
Oltre l’arco si apre Piazza Garibaldi, sulla quale si affacciano il grande Palazzo Pasolini e l’antica Chiesa di San Francesco, residuo conventuale ormai sconsacrato per essere convertito in funzionale centro culturale polivalente. L’ex struttura religiosa vide la luce nel 1613, appendice del complesso monasteriale dei Frati Minori Francescani in cui trovarono sepoltura Margherita Thiene, moglie di Carlo Felice Malatesta, e suo figlio Leonida.
Dobbiamo arrivare in via Vittorio Veneto per poter ammirare un vigente luogo di culto, la Parrocchiale di Sant’Agata siffatto contenitore di svariate opere d’arte. Fra di esse si distinguono il sontuoso affresco della cupola raffigurante il Trionfo di Sant’Agata (realizzato nel ‘700 da Giuseppe Milani), la pala di Giovan Francesco Modigliani che ritrae una Madonna con Bambino e le sante Agata e Lucia, infine il Santissimo Crocifisso.
Il monumento convive nella piazza con il Palazzo Comunale, la Torre Civica dedicata nel 1872 al re Vittorio Emanuele II e con la scuderia cinquecentesca della famiglia Malatesta, detta "Stallone". Portandoci nella zona periferica di Montiano incappiamo nella mole dal giallo raggiante dell’Oratorio della Santissima Annunciazione, eretto nel 1754 per merito della casata dei Barducci di Montenovo. Su di esso si distende nelle più assolate giornate l’ombra protettiva del sovrastante Castello di Montenovo, riqualificato come ristorante.
La sua posizione panoramica erge il borgo a balcone naturale affacciato su una vasta pianura prossima al mare.
Storia
La storia dei primi insediamenti in quest’area affonda le proprie radici nell’epoca immediatamente successiva al crollo dell’Impero Romano, ma per parlare di fondazione urbana occorre proiettarsi nell’era longobarda, quando si registrò la cessione di Montiano all’arcivescovo di Ravenna da parte della contessa Ingeralda, questo intorno all’895 d.C.In più occasioni, data la fenomenale ubicazione strategica, il borgo fu al centro di continue liti fra Cesena, Rimini e Ravenna, che cercavano di aggiudicarsi il dominio dell’avamposto cittadino. L’abitato non ebbe modo di progredire fino all’avvento di Giacomo Malatesta, che nel 1566 conferì ordine e importanza a un feudo allora salito alla ribalta tanto per la delicata situazione politica quanto per l’ameno paesaggio circostante, costellato di ulivi, viti e frutteti.
Gli Spada di Bologna subentrarono nel 1639, poi avvenne la definitiva cessione alla Santa Sede prima dell’annessione al Regno d’Italia.
Cosa vedere a Montiano
Esperienza assai suggestiva quella di entrare in paese passando dall’Arco degli Spada (l’altro è l’Arco Galeffi) percorrendo il selciato di via Frascheria. Il corredo architettonico risale alla fine del ‘500 e a volerlo fu Giacomo Malatesta in contemporaneità all’ampliamento delle mura perimetrali, in parte ancora visibili. L’attuale nome dell’arco omaggia Sigismondo Spada, fautore dell’ultimo restauro datato 1712.Oltre l’arco si apre Piazza Garibaldi, sulla quale si affacciano il grande Palazzo Pasolini e l’antica Chiesa di San Francesco, residuo conventuale ormai sconsacrato per essere convertito in funzionale centro culturale polivalente. L’ex struttura religiosa vide la luce nel 1613, appendice del complesso monasteriale dei Frati Minori Francescani in cui trovarono sepoltura Margherita Thiene, moglie di Carlo Felice Malatesta, e suo figlio Leonida.
Dobbiamo arrivare in via Vittorio Veneto per poter ammirare un vigente luogo di culto, la Parrocchiale di Sant’Agata siffatto contenitore di svariate opere d’arte. Fra di esse si distinguono il sontuoso affresco della cupola raffigurante il Trionfo di Sant’Agata (realizzato nel ‘700 da Giuseppe Milani), la pala di Giovan Francesco Modigliani che ritrae una Madonna con Bambino e le sante Agata e Lucia, infine il Santissimo Crocifisso.
La Rocca di Montiano
Sulla parte alta della medesima via domina la Rocca Malatestiana, le cui imponenti mura disegnano la curiosa forma di un cuore con grazia poderosa. Sebbene lo scheletro del fortilizio sia ascrivibile al IX secolo, trattasi di un castello cinquecentesco che conobbe notevole splendore sotto i Malatesta. Al tempo possedeva belle mura merlate, enormi sale e saloni riccamente affrescati nonché annessioni di pregio come una chiesa, una serie di fresche cantine e un arioso giardino. Osservando la rocca da Piazza Maggiore, si notano gli effetti arrecati dai più recenti restauri che hanno permesso nel 2004 un sostanziale recupero del maniero risalendo al disegno architettonico originario, rispettato tramite l’ausilio di materiale edilizio autoctono.Il monumento convive nella piazza con il Palazzo Comunale, la Torre Civica dedicata nel 1872 al re Vittorio Emanuele II e con la scuderia cinquecentesca della famiglia Malatesta, detta "Stallone". Portandoci nella zona periferica di Montiano incappiamo nella mole dal giallo raggiante dell’Oratorio della Santissima Annunciazione, eretto nel 1754 per merito della casata dei Barducci di Montenovo. Su di esso si distende nelle più assolate giornate l’ombra protettiva del sovrastante Castello di Montenovo, riqualificato come ristorante.