Mamoiada (Sardegna): le maschere, i murales e cosa vedere nel comune della Barbagia
Mamoiada, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Mamoiada dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Nel cuore della Barbagia, a pochi chilometri dal Gennargentu, è situato il comune di Mamoiada, terra dalle tradizioni antichissime e dalla calorosa ospitalità. Passando per questo bel paesino, vi capiterà senza dubbio che vi venga offerto un bel bicchiere di cannonau, magari accompagnato dal tipico pane carasau e dagli squisiti formaggi sardi.
Visitare Mamoiada poi vi lascerà piacevolmente sorpresi in quanto questo territorio offre una serie di tracce archeologiche e antropologiche risalenti al Neolitico e al pre-Neolitico, difficilmente rintracciabili in altre zone d'Italia. La presenza di numerosi corsi d'acqua ha infatti favorito la presenza di insediamenti umani fin da queste epoche preistoriche le cui tracce sono ancora vivide e splendidamente ben conservate.
Questi antichissimi complessi architettonici, che spesso rivelano la presenza di interi antichi villaggi, sono numerosissimi in questa zona proprio a causa della presenza di ottimali caratteristiche ambientali e si distribuiscono in diverse zone del territorio. Il nuraghe con la maggiore valenza storico-archeologica della zona è quello di Arrailo, situato nel rione "sa Pruna".
Mamoiada viene visitata anche per i suoi grandi murales, visibili in varie strade del centro storico. Non perdetevi poi il monumento alla maschera dei Mamuthones, sito all'incrocio tra via Vittorio Emanuele II e via Nuoro. Merita una visita anche l'antica fonte de Su ‘Antaru Vetzu, di probabile età romanica, caratterizzata da due fontane in pietra che un tempo venivano utilizzate dalle donne mamoiadine per lavare i panni.
Le ipotesi in merito si sono succedute negli anni ma le più attendibili attestano origini nell'età nuragica, i cui popoli avrebbero creato questa sfilata per propiziare il raccolto o celebrare il susseguirsi delle stagioni. A suggellare questa tesi vi è il fatto che la sfilata, pur chiamandosi Carnevale, non è affatto pervasa dall'atmosfera goliardica e ilare tipica di questa festa, ma ha più che altro i toni solenni di una vera e propria processione religiosa. Nella sfilata, i Mamuthones camminano lentamente su due file parallele stando curvi sotto il peso dei campanacci, mentre gli Issohadores indossano vestiti colorati e camminano più rapidamente, catturando di tanto in tanto giovani donne e amici, che vengono rilasciati subito dopo.
Un'altra maschera tipica del Carnevale - meno famosa delle altre due ma non per questo meno caratteristica - è quella di Juvanne Martis, la cui morte viene pianta e celebrata il martedì grasso. In conclusione ai tre giorni di festa, è tradizione gustare un tipico piatto del posto a base di carne di maiale e fave.
Non avete modo di essere a Mamoiada per il Carnevale? Niente paura, le maschere e i costumi tipici di questa suggestiva festa e di altri carnevali europei vi aspettano per un'interessante visita al Museo delle Maschere Mediterranee. Nel corso dell'anno si svolgono inoltre numerose altre sagre e feste di paese. Un esempio è la sontuosa festa in onore di Sant'Antonio Abate, la cui celebrazione avviene il 17 gennaio.
Visitare Mamoiada poi vi lascerà piacevolmente sorpresi in quanto questo territorio offre una serie di tracce archeologiche e antropologiche risalenti al Neolitico e al pre-Neolitico, difficilmente rintracciabili in altre zone d'Italia. La presenza di numerosi corsi d'acqua ha infatti favorito la presenza di insediamenti umani fin da queste epoche preistoriche le cui tracce sono ancora vivide e splendidamente ben conservate.
I siti archeologici
Un suggestivo esempio è Sa Perda Pintà, "la pietra dipinta", un'antica stele i cui simili si trovano in aree anticamente celtiche quali Irlanda, Galles e Scozia. Reperti più che rari, insomma, parlando di territorio italiano, che consistono anche in pietre votive, menhir, dolmen e soprattutto nei caratteristici nuraghi sardi.Questi antichissimi complessi architettonici, che spesso rivelano la presenza di interi antichi villaggi, sono numerosissimi in questa zona proprio a causa della presenza di ottimali caratteristiche ambientali e si distribuiscono in diverse zone del territorio. Il nuraghe con la maggiore valenza storico-archeologica della zona è quello di Arrailo, situato nel rione "sa Pruna".
Cosa vedere a Mamoiada
I rioni in cui è diviso il comune prendono il nome principalmente dalle chiese, che sono piuttosto numerose e rappresentano i principali punti d'interesse architettonico risalenti a un'epoca successiva rispetto a quella dei nuraghi. Le principali chiese di Mamoiada degne di nota sono: la chiesa di Loreto, costruita probabilmente intorno al 1600, la chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Assunta, la chiesa di Su Carmu e il santuario dei SS.Cosma e Damiano, circondato da diverse "sas humbessias", caratteristiche casette dedicate ai fedeli durante la novena.Mamoiada viene visitata anche per i suoi grandi murales, visibili in varie strade del centro storico. Non perdetevi poi il monumento alla maschera dei Mamuthones, sito all'incrocio tra via Vittorio Emanuele II e via Nuoro. Merita una visita anche l'antica fonte de Su ‘Antaru Vetzu, di probabile età romanica, caratterizzata da due fontane in pietra che un tempo venivano utilizzate dalle donne mamoiadine per lavare i panni.
Il Carnevale e le maschere
Un altro importante aspetto di Mamoiada, che ne definisce in pieno la "personalità" e le tradizioni, è il famoso Carnevale mamoiadino, celebre per i suoi protagonisti, ovvero Mamuthones e Issohadores, due maschere diventate da tempo simboli non solo di Mamoiada ma dell'intera Sardegna e la cui origine è tutt'oggi piuttosto controversa.Le ipotesi in merito si sono succedute negli anni ma le più attendibili attestano origini nell'età nuragica, i cui popoli avrebbero creato questa sfilata per propiziare il raccolto o celebrare il susseguirsi delle stagioni. A suggellare questa tesi vi è il fatto che la sfilata, pur chiamandosi Carnevale, non è affatto pervasa dall'atmosfera goliardica e ilare tipica di questa festa, ma ha più che altro i toni solenni di una vera e propria processione religiosa. Nella sfilata, i Mamuthones camminano lentamente su due file parallele stando curvi sotto il peso dei campanacci, mentre gli Issohadores indossano vestiti colorati e camminano più rapidamente, catturando di tanto in tanto giovani donne e amici, che vengono rilasciati subito dopo.
Un'altra maschera tipica del Carnevale - meno famosa delle altre due ma non per questo meno caratteristica - è quella di Juvanne Martis, la cui morte viene pianta e celebrata il martedì grasso. In conclusione ai tre giorni di festa, è tradizione gustare un tipico piatto del posto a base di carne di maiale e fave.
Non avete modo di essere a Mamoiada per il Carnevale? Niente paura, le maschere e i costumi tipici di questa suggestiva festa e di altri carnevali europei vi aspettano per un'interessante visita al Museo delle Maschere Mediterranee. Nel corso dell'anno si svolgono inoltre numerose altre sagre e feste di paese. Un esempio è la sontuosa festa in onore di Sant'Antonio Abate, la cui celebrazione avviene il 17 gennaio.