Ozieri (Sardegna): storia e cosa vedere nella cittadina del sassarese
Ozieri, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Ozieri dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Ancorata alla roccia con forza immortale, nonostante l’aspro pendio: Ozieri, cittadina sarda della provincia di Sassari, è incastonata nel suo territorio come se ne facesse parte profondamente, tanto è grande l’armonia che si è creata tra le case di sasso e il paesaggio, tra i sapori del borgo e i profumi mediterranei, tra i monti e la forma dell’abitato ad anfiteatro. Appena 12 mila abitanti per un paese che racchiude un mondo, fatto di tradizioni antiche e memorie intense, distribuite tra il centro principale e la sua piccola manciata di frazioni.
Nel medioevo, quando si definirono i limiti del “Logudoro”, la rilevanza economica del sito crebbe ancora, e nei secoli successivi fu fondamentale la presenza di alcune famiglie nobiliari che si impegnarono nelle attività di allevamento di bestiame o di cavalli. Fu questo aspetto a convincere Re Carlo Alberto, nel 1836, ad elevare Ozieri all’ambito rango di città, e con la nascita dello Stato Italiano il paesino sardo potè inviare in Parlamento come suo deputato nientemeno che Giuseppe Garibaldi.
Anche grazie a Garibaldi, che vi fondò una delle prime scuole tecniche della penisola, Ozieri si distinse presto per l’alto livello dell’istruzione, e ancora adesso è un punto di riferimento irrinunciabile per un ampia zona del centro-nord della Sardegna. La cultura è una componente importante, così come l’arte, l’architettura, la storia: merita un accenno il grande pittore noto come Maestro di Ozieri, che abbellì numerose chiese dell’isola con opere d’arte manieristiche, influenzate da diverse correnti europee.
La Cattedrale, dedicata a Sant’Antioco di Bisarcio, si trova a dire il vero fuori dal centro, in posizione campestre un po’ isolata, e la sua sagoma ben disegnata contro il cielo è una meraviglia che sa incantare. Le linee e i dettagli della chiesa sono testimoni delle diverse maestranze che se ne curarono, infatti si riconoscono gli stili romanico pisano, romanico lombardo e francese borgognone, introdotto in Sardegna dai monaci cistercensi. La facciata è dominata da un portico a due ordini, con decorazioni scultoree e arcate eleganti, mentre all’interno, nella navata centrale, si ammira un bel soffitto a capriate lignee. Accanto alla Cattedrale si erge la torre campanaria, parzialmente crollata ma comunque notevole, con le lesene e gli archetti pensili.
Testimoni del passato e dell’indole di Ozieri sono anche i numerosi palazzi nobiliari, spesso trasformati in interessanti musei: è il caso dello splendido complesso dell’Antico Convento delle Clarisse che ospita il Museo Archeologico, del Museo di Arte Sacra, del Museo dell’Arte Molitoria, del Centro di Documentazione della Lingua Sarda e del Museo della Panificazione.
Il pane, in effetti, è uno dei prodotti più amati e valorizzati della cucina locale, tanto che Ozieri è entrata a far parte dell’Associazione Nazionale Città del Pane. Nel centro esistono antichi forni e numerosissimi panifici, che diffondono un profumo intenso per il borgo, impegnati a produrre tanti prodotti squisiti tra cui la cosiddetta spianata di Ozieri, un pane sottile e croccante. Da assaggiare i dolci, soprattutto i sospiri e le copulettas, ma anche i prodotti caseari e i gustosi salumi.
Storia
I primi abitatori della città, oggi capoluogo del Logudoro, comparvero già in epoca preistorica, ma fu soprattutto in età romana che Ozieri iniziò a guadagnare una grande importanza dal punto di vista economico e commerciale: era un vero e proprio crocevia di strade che univano Karalibus ai porti marittimi di Turrem e di Olbia, e per questo i villaggi fiorivano con facilità, ancora oggi ci si imbatte nelle caratteristiche pietre miliari e nei ponti di pietra che disegnavano qualche arco nella campagna. Un esempio di ponte davvero notevole è il famoso Pont’Ezzu, tuttora tra i più interessanti della regione.Nel medioevo, quando si definirono i limiti del “Logudoro”, la rilevanza economica del sito crebbe ancora, e nei secoli successivi fu fondamentale la presenza di alcune famiglie nobiliari che si impegnarono nelle attività di allevamento di bestiame o di cavalli. Fu questo aspetto a convincere Re Carlo Alberto, nel 1836, ad elevare Ozieri all’ambito rango di città, e con la nascita dello Stato Italiano il paesino sardo potè inviare in Parlamento come suo deputato nientemeno che Giuseppe Garibaldi.
Anche grazie a Garibaldi, che vi fondò una delle prime scuole tecniche della penisola, Ozieri si distinse presto per l’alto livello dell’istruzione, e ancora adesso è un punto di riferimento irrinunciabile per un ampia zona del centro-nord della Sardegna. La cultura è una componente importante, così come l’arte, l’architettura, la storia: merita un accenno il grande pittore noto come Maestro di Ozieri, che abbellì numerose chiese dell’isola con opere d’arte manieristiche, influenzate da diverse correnti europee.
Cosa vedere a d Ozieri
Nel centro storico si riconoscono palazzi di impronta classica, neoclassica e spagnola, in un caleidoscopio emozionante di strade, piazze, chiese, fontane e conventi. Alcuni elementi architettonici caratteristici danno ad Ozieri un sapore inconfondibile, come le tipiche “altane”, delle particolari terrazze delimitate da colonnati. La piazza Cantareddu è un angolo di città particolarmente evocativo, intriso di storie e sede delle feste, costeggiato da palazzi interessanti e situato in posizione strategica: da qui si raggiungono facilmente l’antico Ortu ‘e su Conte, ora Piazza Garibaldi, la piazza della Chiesa e il convento di San Francesco, oltre alla spettacolare Fonte Grixoni di fine Ottocento e il magnifico Duomo.La Cattedrale, dedicata a Sant’Antioco di Bisarcio, si trova a dire il vero fuori dal centro, in posizione campestre un po’ isolata, e la sua sagoma ben disegnata contro il cielo è una meraviglia che sa incantare. Le linee e i dettagli della chiesa sono testimoni delle diverse maestranze che se ne curarono, infatti si riconoscono gli stili romanico pisano, romanico lombardo e francese borgognone, introdotto in Sardegna dai monaci cistercensi. La facciata è dominata da un portico a due ordini, con decorazioni scultoree e arcate eleganti, mentre all’interno, nella navata centrale, si ammira un bel soffitto a capriate lignee. Accanto alla Cattedrale si erge la torre campanaria, parzialmente crollata ma comunque notevole, con le lesene e gli archetti pensili.
Testimoni del passato e dell’indole di Ozieri sono anche i numerosi palazzi nobiliari, spesso trasformati in interessanti musei: è il caso dello splendido complesso dell’Antico Convento delle Clarisse che ospita il Museo Archeologico, del Museo di Arte Sacra, del Museo dell’Arte Molitoria, del Centro di Documentazione della Lingua Sarda e del Museo della Panificazione.
Il pane, in effetti, è uno dei prodotti più amati e valorizzati della cucina locale, tanto che Ozieri è entrata a far parte dell’Associazione Nazionale Città del Pane. Nel centro esistono antichi forni e numerosissimi panifici, che diffondono un profumo intenso per il borgo, impegnati a produrre tanti prodotti squisiti tra cui la cosiddetta spianata di Ozieri, un pane sottile e croccante. Da assaggiare i dolci, soprattutto i sospiri e le copulettas, ma anche i prodotti caseari e i gustosi salumi.