Campana (Calabria): la roccia dell'Elefante e la visita al borgo
Campana, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Campana dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Il comune di cui ci troviamo a parlare non è in Campania ma in Calabria, precisamente in provincia di Cosenza, nell’aspro territorio chiamato Presila.
Il comune in questione è Campana, borgo arroccato in cima a uno sperone roccioso che conta ca. 1.700 abitanti (secondo dati ISTAT del 2014) ma ha un nucleo storico che può considerarsi inscritto nella categoria dei borghi fantasma, abbandonato negli anni ’50 per la posizione alquanto scomoda e disagevole.
Di tale corredo fa parte la Chiesa di San Domenico, edificio risalente al 1638 e dedicato al patrono del paese. Sempre di fondazione seicentesca risulta essere la Chiesa di Sant’Antonio, consacrata però molto più tardi, nel 1861, per volontà di monsignor Francesco Marino.
Si rivela in tutta la sua fallace timidezza la Chiesa di Santa Maria Assunta, situata esattamente nel centro storico antico in quanto appartenente addirittura al Quattrocento, sebbene abbia beneficiato di un restauro in epoca successiva, intorno al 1791. Del 1569 è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, che dà il benvenuto agli avventori trovandosi posizionata proprio all’entrata del paese.
La Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, infine, risale al periodo compreso fra il 1610 e il 1629.
Il comune in questione è Campana, borgo arroccato in cima a uno sperone roccioso che conta ca. 1.700 abitanti (secondo dati ISTAT del 2014) ma ha un nucleo storico che può considerarsi inscritto nella categoria dei borghi fantasma, abbandonato negli anni ’50 per la posizione alquanto scomoda e disagevole.
Storia, leggenda ed origine del nome
Secoli di storia hanno segnato il viatico della vecchia località di Kalasarna, come veniva citata Campana al tempo della sua costituzione in Città Roccaforte. L’attuale nome si deve a una leggenda secondo la quale due agricoltori si cimentarono in una gara per trainare dalla loro parte una grossa campana ritrovata a metà fra l’uno e l’altro terreno: il Calasarnese vinse frustando un vitellino appena nato e suscitando la furente reazione della madre, che con rapido slancio trascinò la campana decretando la vittoria del padrone. Storia e leggenda spesso si fondono sprigionando dalla loro unione una serie di effluvi folcloristici che hanno fatto largamente presa nella popolazione locale.Cosa vedere a Campana
Campana è divisa convenzionalmente in due parti, quella antica soprannominata “Rione Terra” con il suo centro storico, e la parte nuova con caseggiati risalenti agli anni ’40 e ai tempi odierni, un contesto certamente più moderno che si è adeguato alla contemporaneità e alle esigenze abitative più usuali: Via Roma, Piazza Santa Croce, Piazza Sant’Antonio e Via Sila, per fare un esempio, ottemperano alle nuove regole d’arredo urbano, completamente dissonanti rispetto all’anfratto di borgo di origine tipicamente medievale, un’origine mai edulcorata né tantomeno modificata. Nel suo complesso, Campana riesce a conciliare il fascino delle sue due anime, vivendo di intriganti dicotomie e corredi architettonici molto interessanti di notevole appeal turistico.Di tale corredo fa parte la Chiesa di San Domenico, edificio risalente al 1638 e dedicato al patrono del paese. Sempre di fondazione seicentesca risulta essere la Chiesa di Sant’Antonio, consacrata però molto più tardi, nel 1861, per volontà di monsignor Francesco Marino.
Si rivela in tutta la sua fallace timidezza la Chiesa di Santa Maria Assunta, situata esattamente nel centro storico antico in quanto appartenente addirittura al Quattrocento, sebbene abbia beneficiato di un restauro in epoca successiva, intorno al 1791. Del 1569 è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, che dà il benvenuto agli avventori trovandosi posizionata proprio all’entrata del paese.
La Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, infine, risale al periodo compreso fra il 1610 e il 1629.