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Solferino (Lombardia): la battaglia, la rocca e cosa vedere

Solferino, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Solferino dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Nell’aria i rarefatti odori di un passato neanche troppo lontano sembrano persistere, caparbi nel voler rinverdire continuamente una memoria storica che si pone come grande, inestimabile tesoro di luoghi, sentieri e persone. Se si chiudono gli occhi, si inizia a immaginare la realtà di qualche secolo fa, e così facendo tornano prepotenti alle narici sordidi effluvi di polvere da sparo.
Qui ce n’è voluta tanta per consumare una battaglia ancora echeggiante, quella che si combatté il 24 giugno 1859 fra l’esercito austriaco-veneto e quello franco-sardo (scontratisi già nel 1796 in occasione della battaglia di Castiglione). Qui, a Solferino, il tempo non ha dimenticato il fischio delle pallottole, i rombi dei cannoni, lo sfregar di baionette e il tuonar dei fucili che hanno contraddistinto l’evolversi violento delle seconda guerra d’indipendenza italiana.

Nel comprensorio delle docili Colline Moreniche del Garda, poco a sud del famoso lago di confine, il paese ha vissuto a lungo nel grembo martoriato della storia accumulando esperienze che si sono trasformate in ricchezze da tramandare. Solferino, incastonato come rilucente gemma nel verde scenario collinare dell’alto mantovano, accarezza l’eccellente biodiversità di un territorio nel quale viti, torbiere e specchi d’acqua rappresentano l’acuto richiamo per chi ancora questi luoghi non ha avuto modo di conoscerli.

È il viatico storico, in primis, che ci induce a visitare un borgo che trabocca di cultura e di un fascino infuso da bellezze architettoniche e naturalistiche in grado di accantonare i drammi del palcoscenico bellico. Il comune, i cui abitanti non raggiungono le 3.000 unità, è dal 2018 Bandiera Arancione, riconoscimento che il Touring Club Italiano ha voluto attribuirgli per l’assoluta qualità turistico-ambientale.

Storia

Posto nel bel mezzo dello spettacolare anfiteatro morenico, quest’agglomerato municipale ormai famoso in tutto il mondo (che dalle emanazioni sulfuree dell’area di insorgenza parrebbe trarre il proprio nome) respira fin da prima degli accadimenti legati alla battaglia di Solferino e San Martino. Ha visto avvicendarsi Etruschi, Galli e Romani, catapultato poi in un medioevo monopolizzato in parte dal dominio dei Gonzaga, riedificatori del Castello e restauratori della Rocca.

La battaglia di Solferino ed i suoi luoghi

Si può riavvolgere il nastro ogni qual volta si voglia, ma è un fatto che Solferino rimanga fortemente connesso per rimandi e attrazioni sempre e comunque a quella battaglia che si è imposta come la più sanguinosa combattuta per l’indipendenza e l’Unità d’Italia. 350.000 soldati vi presero parte e di questi 40.000 vennero feriti o uccisi nell’arco di poche ore. Una carneficina che rese il campo un cumulo di corpi martoriati, una visione infernale e tragica che scosse Henry Dunant, commerciante svizzero a cui è stata dedicata una statua nel 2014. Fu lui a fondare la Croce Rossa Internazionale, organizzazione sempre pronta a intervenire e prestare soccorso ai feriti in tutte le guerre.

Il sigillo della fraternità e dell’uguaglianza lo si ritrova percorrendo un lungo viale di cipressi, al fondo del quale si può ammirare il Memoriale della Croce Rossa, realizzato nel 1959 dall’architetto Lambertucci. È una grande scultura il cui intrecciarsi di mani e braccia intorno al simbolo della Croce Rossa ribadisce il messaggio forte di Dunant: “Tutti fratelli”. Il muro accanto ospita le pietre in marmo delle 187 nazioni aderenti all’organizzazione umanitaria.

Si deve percorrere un altro viale per accedere alla Chiesa di San Pietro in Vincoli, l’edificio più antico del paese che accoglie il celebre Ossario, qualcosa di impressionante, commovente e monumentale. Vi sono contenuti i resti dei caduti in battaglia, 1.413 teschi raccolti intorno all’abside e altre 7.000 parti di scheletri riuniti nella struttura. È un luogo che va visitato in silenzio, rispettando i morti e tutto quello che oggi rappresentano.

Per completare il quadro di questa fondamentale battaglia della Storia d'Italia vi consigliamo poi di compiere un'escursione fino a San Martino della Battaglia, e qui visitare l'Ossario e la grande Torre di San Martino della Battaglia, con bel museo ed un fantastico panorama dalla cima della torre che spazia su tutte le colline moreniche, la costa sud del Lago di Garda e la cerchia delle Alpi lombarde e venete.

Cosa vedere a Solferino

Per completezza d’informazione, in paese sono presenti anche la cinquecentesca Chiesa di San Nicola con la grandiosa pala raffigurante San Nicola, San Pietro e la Vergine benedicente e la seicentesca Chiesa di San Carlo il cui maggior fregio coincide con la statua lignea della Madonna col Bambino, ascrivibile alla prima metà del ‘500. In frazione Barche sorge la graziosa Chiesa di Sant’Onofrio, costruita presumibilmente nel Settecento.

Diventa invece normale discutere all’interno del Museo Storico allestito nel 1931 dalla Società Solferino e San Martino ai margini del Parco dell’Ossario. Vi si custodiscono cimeli, armamenti, divise e cartografie che coprono il periodo fra il 1796 e il 1870. L’esposizione conta inoltre uniformi, disegni e stampe, con la sala centrale interamente dedicata alla battaglia del 1859. Campeggia poi il quadro di Carlo Bossoli raffigurante La Rocca e il Castello di Solferino.

Sul punto più alto del borgo s’erge appunto la Rocca, una torre alta 23 metri che durante il Risorgimento ha assunto il nome di "Spia d’Italia": difatti è sempre stato un punto nevralgico per osservare un panorama abbacinante in cui si annovera gran parte delle realtà territoriali delle Colline Moreniche del Garda. Risalente al 1022, la torre possiede una pianta quadrata ed è strutturata al suo interno in una comoda rampa in legno che sale fino alla terrazza passando dalla sorprendente Sala dei Sovrani. È anch’essa divenuta un museo caratterizzato da quadri, teche, ambienti originali e un apparato interamente digitalizzato per consentire la piena fruizione del pubblico.

Piazza Castello scenograficamente ha ben pochi eguali ed è una delle più belle del mantovano, laddove sorgeva l’antico castello che fu nel medioevo residenza di Orazio Gonzaga. Di esso sopravvive la vecchia Torre di Guardia. Se prima era l’edificio castellare il centro di Solferino, oggi lo è via Garibaldi, riqualificata nel 2006 in percorso didattico della memoria.

Fra Pozzo Catena (il borgo più antico dell’abitato) e Piazza Castello si scorge sulla parete di una casa la pittura murale ritraente una donna intenta ad aprire le imposte della finestra. La figura femminile è quella di Antonia Savio Cerini, l’unica vittima civile della battaglia, raggiunta alla fronte da un proiettile sparato da un milite austriaco che con i commilitoni aveva tentato di rubare le sue giumente.

Eventi,sagre e manifestazioni

Solferino, tuttavia, coglie nell’evento bellico solo un aspetto fra i tanti caratterizzanti la sua anima versatile, che si traduce in manifestazioni, mercatini, spettacoli e rievocazioni storiche di rilievo. Da marzo a dicembre ogni seconda domenica del mese va in scena in Piazza Castello il Mercatino delle Curiosità, cui si aggiungono nel corso dell’anno altri appuntamenti, la Fiaccolata CRI, il Food Walking Tour e la Festa del vino e olio nuovo il primo sabato di novembre presso Corte Ridello.

Come arrivare

Dall’Autostrada A4 MilanoVenezia si esce al casello di Sirmione, seguendo poi le indicazioni per Solferino; la stazione ferroviaria più vicina si pone a Desenzano del Garda, mentre gli aeroporti più vicini sono il Brescia-Montichiari e il Valerio Catullo di Verona.

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