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Chivasso (Piemonte): il Duomo e i monumenti della porta del Canavese

Chivasso, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Chivasso dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Di “Porta del Canavese” ce n’è una sola e si trova a ca. 20 km da Torino, in quel Piemonte che riconosce Chivasso figlia storica del Monferrato ma non figlia geografica di quest’ultimo territorio. Tale operosa località porta in dote 27.000 abitanti e il suo viatico dovrebbe partire dall’epoca romana, se non fosse che non vi sono sufficienti documenti per risalire alla sua vera origine.

Storia

Ciò ci induce or dunque a considerare Alfa di un nitido percorso il 1164, anno in cui il feudo – semplice borgo frequentato da pescatori fluviali – venne concesso dall’imperatore Federico Barbarossa agli Aleramici, alias marchesi del Monferrato, i quali seppero dare largo respiro all’ampliamento urbano vincolato all’erezione pregressa (datata 1019) di un castello centrale dotato di solide fortificazioni e torri di difesa.

Da non sottovalutare il fatto che l’emergente Chivasso fu una trecentesca rivoluzione nel panorama politico-economico sabaudo, tanto che divenne sede per insistenza di Teodoro I di una zecca per l’emissione di monete d’oro e d’argento, con il successore Teodoro II pronto a proseguire energicamente l’opera del nonno rinforzando l’intero impianto cittadino con una chicca ulteriore, ovvero il permesso di ospitare fiere e mercati, autentico privilegio nel Medioevo. D’oro anche le corde di un commercio basato su attività fiorenti, dall’arte tipografica alla pittura, dalla scultura del legno alla plastificazione: è il Quattrocento dei Paleologi, cui segue un Cinquecento sotto il segno della fedeltà ai Savoia dopo l’occupazione francese. Chivasso seppe arduamente resistere a una seconda ondata assediante transalpina facendo da “scudo tattico” a Torino nel 1705, tale che il capoluogo piemontese poté guadagnare tempo prezioso per l’organizzazione delle difese.

Cosa vedere a Chivasso

Guadagnato il titolo di "Città", l’ormai estesissimo borgo della provincia torinese ha dalla sua i favori regi, l’esenzione dalle tasse per gli eroici atti patriottici e un crescente sviluppo in ottica ferroviaria. L’Ottocento è un secolo pieno di novità, su tutti la costruzione del funzionale Canale Cavour. Spianata la strada verso la piena floridezza commerciale, a fine XIX secolo trova risonanza somma il Mercato del Bestiame di Piazza d’Armi, laddove s’erge Palazzo Tesio, sede della sottoscrizione nel 1943 della "Carta di Chivasso". Ai vari tasselli positivi s’aggiungano nell’ordine l’espansione demografica e l’incremento edilizio, l’alba e il tramonto dello stabilimento in loco della storica casa automobilistica Lancia e la definitiva affermazione del settore terziario quale risorsa lavorativa tutt’oggi in auge.

Il Duomo

Non si cade certo in errore a considerare Chivasso un piccolo astro del turismo, coacervo di nove distinti borghi di cui quattro coesistono intra moenia. Cuore dell’ancella urbana, la Collegiata di Santa Maria Assunta è per tutti il Duomo, un riferimento che ha trovato la consacrazione effettiva nel 1429. L’intero stile di realizzazione riflette in tutto e per tutto i canoni architettonici del XV secolo entro i quali s’instilla un chiaro gusto tardogotico che permea il porsi delle principali decorazioni aggiuntive, e dodici Profeti e i dodici Apostoli sottoforma di effigi atte a incorniciare un magnifico portale recante una Madonna col Bambino e Santi. La facciata piuttosto elegante sebbene antica mostra un austero rosone, al di sopra una figura angelica e a fianco l’imponente campanile capace di completare un aspetto ecclesiale ai limiti dell’impeccabile. L’interno è naturalmente visitabile e si smania per poter ammirare l’organo dalle 3.800 canne assemblato nel 1843 da Felice Bossi.

Gli altri monumenti storici

I puristi delle rocche medievali potranno essere in parte accontentati: il castello costruito nel 1178 da Guglielmo IV Aleramico non è più una realtà trionfante, ma in qualche modo continua a viverne il prestigio attraverso la torre ottagonale alta venti metri composta sia da mattoni che da pietra calcarea e ciottoli. Di fattura seicentesca è Palazzo Einaudi, interessante come la sua evoluzione da caserma militare a Palazzo dell’Economia e del Lavoro. Se al suo cospetto alzerete lo sguardo, potrete distinguere proprio sul timpano l’Orologio del Tempo Nuovo, suddiviso in 10 ore da 100 minuti ciascuna (e ogni minuto 100 secondi), mero strascico della Rivoluzione Francese e del tentativo di ampliare il concetto di tempo sovvertendo il meccanismo convenzionale, tentativo che ovviamente fallì. Affascinante poi la vetusta meridiana che orna la pragmatica facciata di Palazzo Santa Chiara, edificato nel 1739 per volontà del gesuita Antonio Falletti di Barolo. All’interno si contemplano opere artistiche del pittore verista Demetrio Cosola, ritratti a olio e un notevole tableau vivant.

Se vogliamo osservare qualcosa che sappia distinguersi dalla consuetudine costruttiva, allora conviene riversarci ai fronti della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, spiccante per l’armoniosa facciata a capanna con una coppia di ordini tripartiti e soprattutto il bel campanile con lanterna cilindrica. Da vedere i dipinti di Giovanni Battista Grassi e il maestoso gruppo ligneo di Carlo Giuseppe Plura. Si fa infine notare il Crocifisso in legno policromo intagliato in epoca medievale.

Il Santuario della Madonna di Loreto è frutto di una riedificazione di fine ottocento in attinenza a un primigenio complesso seicentesco: è contenitore sacro del simulacro della Vergine Lauretana, che orienta su di sé da molti anni l’attenzione mistica dei fedeli. Se di misticismo vogliamo parlare, allora non si salti la visione della stele nota come Lapis Longus, pietra risalente all’anno 1000 trasformata prima in berlina per i debitori, successivamente in panchina e infine restituita al panorama archeologico. È assai facile incappare nell’ennesima prestigiosa sede religiosa, in questo caso la Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Marta, un settecentesco esempio di sobrietà che fa parlare di sé per il simulacro della Madonna dei Luciani, ben racchiuso in una splendida teca (è il caso di dire “capolavoro dentro un altro capolavoro”) in legno intagliato e dorato affine alle tendenze barocche più influenti del periodo d’insorgenza.

La Parrocchiale di San Giovanni Evangelista è ubicata in frazione Boschetto e la sua decorativa punta di diamante viene egregiamente rappresentata da una evidente balaustra marmorea d’imperituro fascino. Ancora da vedere la Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Rocco. Il tardo barocco è ulteriormente sottolineato dalla presenza decisa di Palazzo Tesio, che include parte della sua discreta bellezza in una facciata con mattoni a vista. Se il Teatrino Civico mostra il suo proscenio più composito, La Mandria rivela il palcoscenico naturalistico che traduce in grande il messaggio architettonico finora espresso accentuando la grandiosità di un generoso complesso di fabbricati di rimando regio.

Eventi, sagre e manifestazioni

Chivasso sfoggia il suo parterre di intrattenimenti a cominciare dalle Feste dei Borghi e delle Frazioni, evento che fra primavera e autunno genera uno slancio di scoperta territoriale e promozione cittadina. L’ultimo mercoledì di agosto vede in scena la Festa patronale del Beato Angelo Carletti (vi è sottintesa la kermesse Borghi in Piazza). Il Carnevalone esprime tutto il brio e il colore di un borgo che manifesta il proprio fulgido folclore in lunghe variopinte sfilate di carri allegorici. Durante l’evento non è insolito veder le persone degustare i Nocciolini di Chivasso, piccoli dolci fatti di albume d’uovo, zucchero e Nocciole del Piemonte I.G.P., tipicità che compongono il Prodotto Agroalimentare Tradizionale. La Festa dei Nocciolini si riserva il mese di settembre. Infine da segnalare alla fine dell'inverno il Carnevalone di Chivasso.

Ogni ultima domenica del mese imperversa per le strade il Mercatino dell’Antiquariato.

Come arrivare a Chivasso

Per arrivare a Chivasso basta percorrere l’Autostrada A4 fino al casello della cittadina; nel centro cittadino si trova una funzionale stazione ferroviaria; l’aeroporto di riferimento è il “Sandro Pertini” di Caselle Torinese.

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