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Este (Veneto): il Castello, cosa vedere nel borgo e i suoi eventi

Este, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Este dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Situata fra i Colli Euganei meridionali, Este è un po’ la Cenerentola del Veneto, bomboniera cittadina che in provincia di Padova registra una popolazione attestata sulle 16.500 anime.

Cenni di storia

Nata come villaggio condizionato dalle lente evoluzioni dell’Età del Ferro, la località non fece in tempo a svilupparsi abbastanza sotto l’egida di Roma che subito si trovò ad attutire il tremendo colpo delle invasioni barbariche, tanto repentine e violente da svilire il territorio e costringere Este a ricostruirsi una reputazione in quanto privata di quel minimo prestigio acquisito fino a quel momento.

Il castello di Este

Il castello trovò nuova vita e collocazione nel 1056, quando venne eretto per volontà del marchese Alberto Azzo II d’Este sul colle del Principe, idoneo luogo per farvi sorgere una dimora fortificata con tanto di rocca e mastio ampliati e ristrutturati – a causa dei danni arrecati dalle dispute intercorse fra Carraresi, Scaligeri e Visconti - nel 1339 da Ubertino da Carrara in modo da indicare una sicura via da seguire per la crescita del borgo.

Il Castello dall’imponente mole si affermò celermente come un solido baluardo di difesa al servizio della Signoria padovana non dettando tuttavia la progressione urbana di una città decentrata rispetto al complesso detenente un lungo recinto di mura con 12 torri adeguatamente separato per ragioni idrografiche, 1 chilometro di geometria poligonale ch’è oggi possibile percorrere tramite passeggiata rilassante inoltrabile nel parco pubblico interno al castello, ricolmo di fontane, aiuole variopinte e alberi secolari.

Il centro storico e le chiese di Este

Oggigiorno questa perla medievale sfoggia un suggestivo centro storico in cui si assiepano edifici di primo piano che intrattengono le camminate dei turisti, desiderosi di ammirare la Torre dell’Orologio, il settecentesco Palazzetto degli Scaligeri e Palazzo Mocenigo, attuale sede del Museo Nazionale Atestino che custodisce la più vasta raccolta archeologica del Veneto, ricca di reperti antichi attribuibili al paleolitico.

L’accordo religioso si materializza in emblemi sacri quali la duecentesca Chiesa di San Martino e una struttura meritevole di essere visitata a fondo, vale a dire la Chiesa e il Convento di San Francesco, eredità del XV secolo. In particolare, la Chiesa di San Martino magnetizza l’attenzione non tanto per l’ambiente classico a tre navate dal tetto a capriate lignee, quanto per la presenza laterale del curioso campanile pendente, romanico prodigio alto 23,90 metri con inclinazione a occidente di 164 cm e a oriente di 38 cm. Rimane l’unico elemento dell’edificio non ritoccato nel corso dei secoli, a differenza della chiesa che di rimaneggiamenti ne ha ottenuti molti col succedersi dei secoli.

Poco fuori, entro la parte esclusivamente collinare, prendono posto Villa Contarini (portentoso l’Orto segreto che fonde le linee del giardino all’italiana e del giardino persiano), Palazzo del Principe e Villa Manin. Palazzo Pelà rappresenta il solo esempio di applicazione dello stile liberty nell’area. Tornando in città, è bene prepararsi psicologicamente alla visione esaustiva della Cattedrale di Santa Tecla avente primario ruolo di Duomo cittadino: sorta sui vecchi resti di una vetusta chiesa paleocristiana crollata nel 1688 per via di un grave sisma, è a pianta ovale con atipica architettura obliqua che infonde nobiltà collettiva onorando il patrimonio artistico conservato all’interno, di cui fanno parte integrante pezzi favolosi e pregiati come la pala dipinta da Giambattista Tiepolo raffigurante Santa Tecla nell’atto di intercedere presso Dio per scacciare la peste del 1630. Il Duomo è preminente rispetto agli altri edifici ecclesiastici poiché, a prescindere dalla beltà architettonica evidente, ospita la salma della beata Beatrice d’Este.

A un’emozione ne succede subito un’altra e ha l’integrità strutturale della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la cui primigenia costruzione venne intrapresa nel 1468 e ultimata nel 1479, fatta salva l’ideazione da parte dei Domenicani di una nuova chiesa da concretizzare nel 1736 rimpiazzando il vecchio impianto. Cupola e campanile sopraggiunsero nell’800 venendo terminati l’uno nel 1831 e l’altra nel 1889. A un esterno sobrio poiché incompleto si contrappongono gli interni dove s’incastona una grande aula maestosa corredata di finestre colorate avente funzione di filtro per la luce abbondante.

La Chiesa di Santa Maria della Consolazione sembra uscita da una dimensione magica in armonia con lo storico aspetto di Este: dentro le mura si ammiri in tutta la sua eleganza la tavola di Cima da Conegliano insieme a opere collaterali di Cignaroli e artisti altri.

Eventi e manifestazioni

Il comune di Este si disimpegna molto ospitando eventi ilari e ammantati di leggerezza, si pensi alla kermesse musicale “Festival Este” o la manifestazione conosciuta come “Este in fiore”, in occasione della quale l’intero centro urbano viene addobbato di piante e fiori con l’intento di festeggiare l’arrivo della primavera. Appuntamento il terzo sabato e domenica di aprile.

Come arrivare ad Este

In auto da Padova, imboccare la A13 Bologna – Padova verso Bologna con uscita a Monselice e proseguimento sulla SR10 in direzione Este; in autobus si arriva fino alla fermata posta in Via Martiri della Libertà, a pochi passi dal Castello, Piazza Maggiore e centro storico; il treno giunge direttamente alla stazione di Este; l’aeroporto più funzionale e con maggiori collegamenti è il Marco Polo di Venezia, da cui partono diverse linee autobus verso Mestre e da qui linee ferroviarie per Este.
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